sabato 7 dicembre 2019

Andalucia a novembre

Andalucia

13-20 novembre

Partenza da Venezia alle ore 7,00 con volo diretto a Siviglia, in perfetto orario.
Preleviamo da Hertz l'auto prenotata tramite booking.it (non ci consegnano quella prenotata ma una più piccola) e partiamo...
Non avevo programmato "ufficialmente" se andare subito a Granada, nostra prima tappa, oppure fermarci in qualche località alternativa prima di dirigerci li. Decidiamo sul momento di visitare Carmona, cittadina a pochi chilometri da Siviglia. Case bianche, piastrelle dipinte dietro ai portoncini aperti, inferriate alle finestre, un concentrato di quello che vedremo nei prossimi giorni!
Ben conservato il centro storico, vediamo le mura con le porte di accesso e la Cattedrale.
Pranzo con un bocadillo da 100 Montaditas e riprendiamo l'auto. Ci aspettano 2 ore di viaggio circa in paesaggi bucolici. Parte dei chilometri sono su strade a una sola corsia per senso di marcia, ma non incontriamo molte altre autovetture e così giungiamo a Granada tranquillamente.
Lasciamo l'auto al Park Alsina vicino al centro e ci dirigiamo a piedi al Hostal prenotato tramite booking: Rodri. Avrebbe un parcheggio interno ma non fidandoci delle strette strade del centro abbiamo deciso di non approfittarne.
Il personale dell'hostal si rivela molto gentile e si prodiga nel darci consigli utili anche su dove cenare. Noi ci sistemiamo un attimo e usciamo subito perché alle 17,30 avevo prenotato da casa via web la visita gratuita alla Capilla Real. Ci andiamo di corsa e la visitiamo. In occasione dell'entrata gratuita non è possibile avvalersi dell'audioguida pertanto leggiamo quanto scritto nella guida che abbiamo portato con noi, gentilmente prestatami da un'amica (Erica).
Torniamo in camera dopo una visita intorno alla cattedrale e un salto veloce all'Alcaiceria, ci cambiamo e usciamo per la cena. Seguendo il consiglio del proprietario dell'hostal ci rechiamo da Entrabrases un tipico tapas bar affollato, ordiniamo una birra e un bicchiere di vino e chiediamo un piattino di carne che vediamo dare agli altri avventori, il cameriere ce lo porta dicendoci che è gratis, si conferma quindi quanto ho letto: a Granada persiste la tradizione di dare gratuitamente una tapa con quanto viene ordinato da bere. Decidiamo di restare per la cena e quando si libera un tavolo, ce ne sono 4 in tutto, ci accomodiamo...su quegli alti sgabelli che detesto... Fortunatamente ciò che ordiniamo ci soddisfa molto e usciamo contenti.
Facciamo una breve passeggiata e poi andiamo a dormire.

Giovedì 14 novembre ci svegliamo presto, il tempo non promette nulla di buono ma noi abbiamo tante cose da vedere così usciamo e dopo una colazione in un elegante bar andiamo verso l'Albaycin passando per Plaza Nueva. Camminiamo prima lungo il Duoro, ammirando alcuni scorci, poi ci inoltriamo nello storico quartiere arabo, raggiungendo il Mirador de Sant Nicolas dove alcuni gitani stanno suonando musica tipica.

 Facciamo alcune foto al panorama sull'Alhambra che apre il cuore e riprendiamo la nostra passeggiata. Mentre stiamo per tornare verso il Dauro inizia a cadere qualche goccia di pioggia. Ci fermiamo a bere una cioccolata calda e, dopo, raggiungiamo il centro dove andiamo a visitare la Cattedrale, prendiamo l'audio guida. Sicuramente una bella chiesa anche se non è il genere di quelle che piacciono di più a me. Ha però al suo interno tante bellissima opere d'arte.
Dietro la Cattedrale prendiamo un bus che ci porta all'Alhambra, intanto la pioggia è aumentata. Arrivati li sbagliamo clamorosamente strada e ci bagniamo sempre più. Arrivati alla biglietteria, presentiamo i nostri biglietti acquistati un mese prima via web e compriamo le audio guide e iniziamo con la visita del Generalife.


Cosa dire? Si può davvero giudicare un posto così bello visitato sotto la pioggia, con i piedi bagnati? Beh sì... se è piaciuto a me non potrà non piacere a chi lo visiterà con il sole. Una serie di giardini lussureggianti, ricchi di giochi d'acqua e un palazzo decorato splendidamente. Ci spostiamo ai Palazzi Nasridi. l'orario di entrata qui è da prenotare e la nostra entrata è prevista per le 15,30. Fa freddo e piove sempre più forte, mancano ancora 30 minuti al nostro orario di ingresso pertanto decidiamo di provare a scaldarci presso la sala dedicata alle toilette e alle macchinette automatiche di bevande e cibo. Poi ci dirigiamo verso i palazzi. La pioggia finalmente si ferma.
I Palazzi sono uno splendore, più di quanto potessi aspettarmi. Purtroppo i piedi ancora bagnati e il freddo preso prima non ci permettono di goderci il momento quanto sarebbe giusto. Infine visitiamo l'Alcazar, la fortificazione. Tira vento ma ormai il peggio è passato e riusciamo a fare anche qualche bella foto. Torniamo con il bus in hostal e dopo una doccia calda usciamo per cena. Stavolta sbagliamo e andiamo alla Bodega de Antonio dove mangiamo sufficientemente ma veniamo serviti con tutte le portate in contemporanea obbligandoci a mangiare freddo.
Dopo andiamo a passeggiare nella zona caratteristica anche se estremamente turistica delle teterie (Caldereria Nueva) dove entriamo in una e fumiamo un narghilè che qui chiamano shisha. Io bevo un té alla menta e prendiamo una crepe che dividiamo.

Venerdì 15 novembre

Usciamo per colazione e prendiamo caffè e brioche ad 1 euro che consumiamo in camera. Chiudiamo i bagagli e recuperiamo l'auto lasciata in parcheggio. Tra le varie ipotesi pensate per la giornata decidiamo infine di andare a Ronda, una scelta dovuta principalmente al chiometraggio e al tempo previsto per raggiungerla e per poi andare a Siviglia. La cittadina è affascinante e credo meriti la sua fama. Impressionante la vista della gola sotto il ponte. Belli i panorami sulla vallata.

Piacevole passeggiare sia nella zona nuova che in quella vecchia. Pranziamo da 100 montaditos e poi riprendiamo l'auto per consegnarla in aeroporto a Siviglia.













Da li prendiamo il bus che ci porta in circa 30 minuti in centro. Scendiamo in Paseo de Colon e passando per il Ponte di San Telmo e raggiungiamo l'appartamento di Triana prenotato tramite Airbnb.
Dopo qualche parola scambiata con la proprietaria ci sistemiamo e usciamo per la nostra prima passeggiata in città. Percorriamo il lungo fiume che con le luci della sera mi affascina subito, camminiamo per San Jacinto che pullula di locali. Ci fermiamo in uno di questi e prendiamo da bere con una tapa a testa, che qui paghiamo. Attraversiamo il bel ponte di Triana (Isabel II) e in zona Arenal ceniamo discretamente a Casa Pepe Hillo da li andiamo verso il centro. La cattedrale e la Giralda attirano subito il nostro sguardo. Ero incantata.
Ci fermiamo malauguratamente in una pasticceria nei pressi della cattedrale dove mangiamo due dolci di dubbio valore. Andiamo a casa.

Sabato 16
Oggi è prevista una bella giornata e visto che per domani non sarà lo stesso la dedichiamo tutta a girare la città a piedi: facciamo colazione da Dunkin Donut e poi torniamo verso la Torre dell'Oro che mi risultava aprisse alle 9,30 ma così non è, quindi dopo qualche foto ce ne andiamo per tornare nel pomeriggio, andiamo quindi verso Plaza de Espana, vediamo l'hotel Alfonso XIII, ammiriamo l'ex Fabbrica di Tabacchi, ora Università e giungiamo nella Piazza sicuramente più fotografata di Siviglia. Non trovo le parole per descrivere questa espressione architettonica di grande valore estetico ma anche “didattico-culturale”.


Abbiamo fatto tante foto e poi ci siamo dedicati al Parco Maria Luisa, una bella oasi verde. Siamo tornati verso il centro e ci siamo addentrati nel quartiere di Santa Cruz dove abbiamo mangiato, nella piazzetta di Santa Maria la Blanca. La zona di Santa Cruz  è molto carina in quanto abbastanza tranquilla e comunque molto caratteristica, per fare un esempio la piazza che dal il nome al Barrio era deserta.
Nel pomeriggio passeggiamo per il centro, all'Alcazar c'è una coda infinita, passiamo per piazza San Salvador, strapiena di gente, calle Sierpes e raggiungiamo anche il Mirador Parasol, ma c'è coda per salirci. Pertanto desistiamo. Passiamo davanti all'Arena e visitiamo il piccolo museo navale dentro alla Torre dell'Oro e andiamo a fare un po' di spesa in un supermercato vicino all'appartamento.


Dopo una doccia usciamo per cena e andiamo in zona Macarena dove dopo un paio di dubbi decidiamo di cenare da Leon Manolo, un locale elegante, stile inizio 900 dove vedremo solo spagnoli e usciremo soddisfatt: 80 euro per un antipasto che abbiamo diviso, due secondi di carne, due dolci, due sherry e dell'acqua. Rientriamo in appartamento dopo aver visto il parlamento andaluso, la porta macarena, il ponte El Cachorro.

Domenica 17
Come da previsioni meteo piove, facciamo colazione a casa e andiamo, come da programma, a visitare il Museo Belle Arti, ingresso gratuito per i cittadini europei, Arriviamo a pochi minuti dall'apertura, sotto una pioggia che sta aumentando, dopo aver visitato la chiesa di Santa Maria Magdalena, non ben tenuta.
Il Museo è carino, con alcune opere di indubbio valore. Finita la visita andiamo verso altri due musei gratuiti, che purtroppo sono lontani: Museo Archeologico e Museo Costumi Popolari che si riveleranno di poco spessore. Diciamo che se il tempo è bello potete dedicarvi ad altro, prima di andarci abbiamo visitato anche la Capilla Santa Maria De Jesus.
Usciamo dai musei verso le 14,40 e andiamo a pranzo in un baretto in Calle San Fernando, sbagliando anche oggi la scelta.
La pioggia si è fermata del tutto così pensiamo di fare un giro e vedere se è possibile entrare in Cattedrale o all'Alcazar, ma c'è coda in cattedrale mentre l'Alcazar sta per chiudere. Andiamo allora al Mirador Parasol, il cui vero nome è Setas de Sevilla. Ovviamente il panorama non è dei migliori viste le nuvole scure ma ci accontentiamo.
Questa sera decidiamo di restare nel barrio che ci ospita e dopo una passeggiata andiamo a cena a Triana in un locale semplice La Comidilla dove mangiamo abbastanza bene ad un prezzo onesto.

Lunedì 18
Oggi c'è il sole, dopo colazione andiamo all'Alcazar 30 minuti prima dell'apertura, e troviamo già qualche persona in coda. Fa freddo ma fortunatamente dopo qualche minuto dall'apertura entriamo, e dopo aver acquistato il biglietto, compriamo l'audioguide. La visita è molto interessante, la guida fatta bene. Mi piacciono moltissimo sia le sale visitate che i giardini.






Pranziamo in centro, scegliendo probabilmente il posto peggiore in cui abbiamo mangiato in tutta la vacanza, la mia bruschetta con jamon costa 8 euro per non avere nemmeno idea del pane.
Andiamo in Cattedrale (avevo prenotato l'entrata il giorno precedente) e acquistiamo anche qui le audioguide. Vediamo la monumentale tomba dedicata Cristoforo Colombo, che davvero poi siano sue le spoglie custodite non è così sicuro come sembrano far credere.

Andiamo fino al semplice monumento dedicato a Colombo all'interno dei giardini Murillo e andiamoa bere un aperitivo in riva al Guadalqivir dalla parte di Triana.
Dopo una doccia usciamo a fare una passeggiata per Triana, prendiamo due dolci per la nostra colazione del giorno dopo e decidiamo di cenare al El Sella, ristorante dalle buone recensioni, di cucina principalmente asturiana.
L'interno è carino e semplice, con pochi commensali. Il personale si rivela cortese e il menu è ricco di proposte interessanti sia in formato tapa che in formato da portata completa. Ordiniamo patate fritte, formaggio con marmellata, e un piatto di carne.
Mangiamo bene ad un buon prezzo, e concludiamo con una specie di crepe al cioccolato. Andiamo poi in un locale li vicino a bere un té e fumare la shisha. Il locale è molto frequentato e, a differenza di quello di Granada, non sembra proprio turistico.

Martedì 19 novembre
Con il bus andiamo alla stazione dei treni di S. Justa, oggi la meta è Cordoba che raggiungiamo in treno. Facciamo i biglietti anche per il ritorno e partiamo con l'alta velocità, treno comodo e pulito, in perfetto orario. Per accedere al binario dobbiamo prima mostrare il biglietto ad un'addetta delle ferrovie, poi passare all'ispezione con metal detector prima di salire sul treno...siamo stupiti dal livello di controlli!
Arrivati a Cordoba percorriamo quello che sembra il viale principale, con presenza di spazi verdi. Ci fermiamo in una pasticceria e poi arriviamo nella zona della Juderia che a me piace subito tanto, visitiamo, gratuitamente, la sinagoga (è piccola quindi la visita richiede poco tempo ma ne vale la pena) poi andiamo alla Mezquita, che visitiamo con audioguida. Non penso vi siano altre costruzioni architettoniche di questo tipo al mondo. All'interno non è semplice capire dove ci si trova e cosa potesse esserci una volta. Nel complesso mi è piaciuto moltissimo il mehar e il coro della basilica cattolica.


Usciamo e ci dirigiamo verso il ponte Romano, lo attraversiamo e facciamo qualche foto, troviamo un trasandato lo stato della vegetazione sotto il ponte.
Girovaghiamo per Cordoba passando per la Posada del Potro e decidiamo di pranzare in un buon bar con 2 panini caldi, poi io mi prendo anche una bruchetta con pomodoro.
Saliamo sulla Torre Campanaria e poi andiamo verso l'Alcazar. Dopo una mattinata grigia esce un sole splendente e inizia a far caldo, visitiamo subito i giardini, davvero molto belli e ben curati, per poi visitare le poche stanze del castello aperte al pubblico.






Prima di arrivare in stazione ci fermiamo in una pasticceria per una cioccolata calda, davvero buona, e un dolcetto. Qui incontriamo una signora spagnola sposata con un calabrese.
Il treno del ritorno non è quello veloce ed effettuerà delle fermate, pertanto arriviamo a Siviglia quasi alle 20.00. Non siamo mai andati di sera in Plaza de Espana, così facciamo un ultimo sforzo e preso il bus ci fermiamo vicino alla piazza. Facciamo tante foto a questa piazza che regala nuove emozioni con l'illuminazione serale.




 Andiamo a Triana e decidiamo di cenare di nuovo a El Sella. Stasera mangiamo ancora meglio perché scegliamo ben 5 tapas diverse che ci permettono di provare vari piatti davvero golosi. Ottima la salsa di formaggio di capra.
Andiamo a casa sfiniti.

Mercoledì 20
Usciamo prima delle 8.00 da casa e andiamo in Paseo de Colon per attendere il bus che ci porterà in aeroporto. Arriva qualche minuto in ritardo ma facciamo il check in del bagaglio da stiva velocemente e siamo in perfetto orario per l'imbarco. Dobbiamo salutare questa regione della Spagna che ci ha regalato tante diverse emozioni.

sabato 5 ottobre 2019

Favignana: la farfalla del Mediterraneo


 

Da sabato 31 agosto a venerdì 6 settembre abbiamo trascorso la nostra vacanza a Favignana.

Da Palermo abbiamo preso il bus Segesta per il Porto di Trapani, da li l'aliscfo di Liberty Lines per Favignana.
Abbiamo girato l'isola con 2 biciclette elettriche a noleggio. L'isola infatti presenta pochi dislivelli ma non è piccolissima pertanto la bici elettrica è una buona soluzione che permette di viverla lentamente potendo ammirarne i panorami.
I prezzi sono abbastanza livellati verso l'alto, sia per gli alloggi, che per quanto riguarda bar e ristoranti. Anche al supermercato i costi sono abbastanza elevati. 

Oltre alle spiagge:
l'isola paeggisticamente è interessante, la presenza delle cave da poco dismesse è una testimonianza di valore del lavoro dell'uomo. E' possibile poi incontrare asini e mucche al pascolo. L'impressione che l'isola lascia è di un equilibrio, forse precario, tra natura e presenza umana. 
Levanzo se la giornata è limpida sembra così vicina da poterla toccare, Marettimo invece è molto più lontana e l'abbiamo vista sempre avvolta da foschia e spesso con nuvoloni e pioggia.

Sicuramente l'ex stabilimento Florio è da visitare. Un pezzo di storia dell'isola dove si inscatolava il tonno rosso, ben restaurato che ora ospita anche un museo archeologico oltre che quello industriale relativo alla vita dello stabilimento stesso. La visita guidata di circa 1 ora e mezza è interessante e ben costruita anche se addirittura breve viste le tante cose che vengono presentate, affascinante anche se crudele il racconto di come avveniva la tonnara, l'uccisione dei tonni.

Il piccolo centro: non si può evitare di visitarlo visto che qui si concentrano supermercati, noleggi e quasi tutti i ristoranti dell'isola. E' molto carino oltre che ben tenuto con la presenza del bellissimo palazzo Florio che non abbiamo visitato.

Il castello: salita faticosa (quasi 300 metri di dislivello) ma che permette di godere di un panorama sicuramente unico su quasi tutta l'isola. Noi ci siamo stati una mattina in cui il sole è uscito solo quando stavamo scendendo. C'è da dire che il castello è abbandonato e ne risulta pericolosa la visita. Credo che il Comune dovrebbe chiuderne l'accesso, oppure mettere almeno in sicurezza la struttura.

L'isola ha tantissime spiagge, tutte molto diverse tra loro. E' possibile trovare sabbia, ciottoli, scogli. Ci sono spiagge facili e comode da raggiungere e quelle più impegnative: insomma per tutti i gusti.
Sicuramente l'acqua è sempre pulita e assume mille sfumature che dipendono anche dai fondali molto diversi e soprattutto ricca di pesci. 




Le più famose sono anche quelle più scenografiche: 
Bue Marino e Cala Rossa con le rocce di calcarenite 
(si dice "volgarmente" che l'isola sia tufacea invece 
la roccia è di un altro tipo) lavorata.





La zona delle piscine Romane, forse un po' snobbata per i bagni, ha un fascino molto particolare e, secondo me, merita ampiamente una visita.

Tra le altre spiagge segnalo: Cala Rotonda, quella che più mi è piaciuta, ampia con accesso all'acqua semplice, con sassolini, fondale ricco e dai mille colori, con un bar sopra la spiaggia in cui si sta benissimo; Pirreca, davanti all'isola del Preveto: bellissima dall'alto, molto tranquilla; Punta Faraglione: la spiaggia alla destra della punta è molto piccola ma sembra un vero e proprio acquario; zona della Grotta Perciata, acqua subito profonda.

Come per tutte le piccole isole il giro in barca è altamente consigliato. Noi ci siamo stati in un giorno bruttino, quasi freddo, che non ci ha permesso di godere della zona nord dove spirava vento e c'era mare mosso. In ogni caso lo rifarei subito perché comunque permette di vedere tutta la costa da un altro punto di vista.

L'isola mi ha conquistata, forse proprio perché l'ho visitata lentamente. La bici mi ha permesso di entrare più in sintonia con l'ambiente.

lunedì 16 settembre 2019

Palermo: bellezza e decadenza, terzo giorno


 

Venerdì 30 Agosto dopo colazione ci siamo diretti verso Piazza Indipendenza per prendere il bus urbano per Monreale.

Arriviamo molto prima della partenza del bus così decidiamo di fare una seconda colazione da Cappello.

Dopo un tragitto in bus di 40 minuti circa scendiamo appena fuori dal centro storico di Monreale. La strada per raggiungere la piazza è in salita, risulta sporca e ci da una sensazione di sciatteria. La piazza dove sorge il Duomo appare però graziosa. Andiamo subito a fare il biglietto per il complesso: 10 euro a testa anche qui senza guide né mappa ma solo con un depliant. Fortunatamente la chiesa è davvero bellissima e la nostra App con audio-guide ci illustra abbastanza bene quello che stiamo vedendo. 

Possiamo ammirare l'interno e il Chiostro che sicuramente è una delle cose che maggiormente mi rimarrà impresse per la sua armonia, possiamo anche salire per la passeggiata panoramica.

 

Usciti dalla Chiesa facciamo una breve passeggiata, pranziamo in un panificio dove il personale si rivela molto gentile e sorridente.

Prendiamo il bus per tornare a Palermo e confrontandoci decidiamo di non andare a Mondello come deciso inizialmente ma di visitare le catacombe dei Cappuccini. E' però troppo presto e sono chiuse pertanto andiamo fino al Palazzo della Zita, in una zona molto trascurata. Anche il giardino del palazzo lo è e non ci induce ad entrare così camminiamo fino ad una pasticceria dove però non ci sono sedie e mangiamo un cannolo velocemente. Maciniamo passi per tornare alle catacombe, arriviamo in orario di riapertura e c'è una piccola coda. Appena entrati ci rendiamo conto che si tratta di un atipico cimitero che mi impressionerà molto.
Un posto un po' macabro che rappresenta però una testimonianza storica di un certo livello.

Rientriamo al B&B e poi usciamo per la cena. Andiamo da Salmoriglio in corso Vittorio Emanuele. Mangiamo bene, ben serviti in un locale molto carino. Spendiamo abbastanza ma in linea con il locale.  

Ultima passeggiata per le strade del centro. Non rinuncio ad un ultimo cannolo che farcisco a mio piacere e porto al B&B non mangiandolo subito.

giovedì 12 settembre 2019

Palermo: bellezza e decadenza, secondo giorno






Giovedì 29 Agosto dopo la colazione presso il B&B andiamo a visitare le belle chiese di San Cataldo e della Martorana. Purtroppo segnalo il personale di San Cataldo poco avvezzo a spiegare che il biglietto da diritto ad uno sconto in altre chiese. Fortunatamente il collega della Martorana si rivela più preciso. Due chiese interessanti, in pieno centro storico, che meritano una visita.

La visita alla Cattedrale si rivela invece un po' deludente, gli interni non sono al livello dell'esterno. Bella però la passeggiata sui tetti che permette di ammirare guglie e campanili oltre ad una vista quasi a 360 gradi della città.

Peccato per il tempo atmosferico, niente affatto bello. Usciti decidiamo di mangiare 2 granite in via Maqueda, tanto buone quanto costose. Girovaghiamo prima arrivando davanti al Teatro Massimo, poi casualmente, per il mercato del Capo che a me piace particolarmente, individuiamo una delle pasticcerie di Cappello consigliataci da mio cugino che ha vissuto a Palermo e poi pranziamo in  un bar nei pressi del Palazzo dei Normanni. Il costo del biglietto per visitare il Palazzo è davvero alto (è possibile combinare la visita di alcune zone invece di altre), 17 euro escludendo solo i giardini. Secondo me nel complesso la visita non vale il costo, non vengono forniti depliant, non vi sono audio-guide comprese né mappe. La Cappella Palatina però è un vero gioiello di arte e architettura. Lascia a bocca aperta e ripaga di tutto.
Andiamo a prendere un dolce da Cappello, effettivamente di qualità.

Proviamo a fare un giro in Vucciria, ma naturalmente non è l'orario giusto. Andiamo a lavarci e cambiarci a casa per la cena.

Andiamo al ristorante Mangia e Bevi senza prenotare, così ci accomodiamo in un tavolo in una zona un po' triste del locale. In ogni caso mangiamo bene ad un prezzo incredibile!
Facciamo una passeggiata arrivando anche vicino alla zona del porto turistico che di sera si anima vista la presenza di parecchi locali.

mercoledì 11 settembre 2019

Palermo: bellezza e decadenza, primo giorno



Mercoledì 28 Agosto siamo partiti dall'aeroporto di Venezia verso Palermo.

Arriviamo alle 12.35 e per pochi attimi, dopo aver ritirato i bagagli, perdiamo il bus di Prestia e Comandè che porta in centro città. Attendiamo dunque quello delle 13.30. In circa 45 minuti arriviamo alla nostra fermata: via Roma -Vucciria.

Raggiungiamo, in pochi minuti, il B & B Al Parlamento prenotato tramite booking dove ci cambiamo visto il caldo afoso che ci ha accolto.
Come mettiamo fuori il naso dal portone ci accorgiamo che ha iniziato a piovere, torniamo su e prendiamo ombrellino e kw. Purtroppo dopo pochi passi la pioggia diventa scrosciante e siamo costretti a fermarci per circa 40 minuti sotto le tende di alcuni negozi. Io ne approfitto per mangiare un panino in una salumeria.

Quando la pioggia diminuisce la sua intensità ci incamminiamo verso il centro raggiungendo Piazza Pretoria che ci piacerà di più la sera, infatti nella Piazza alcuni edifici non sono ben tenuti e questo di giorno si nota bene. Ammiriamo i 4 canti e proseguiamo verso la Cattedrale, davvero bellissima con il suo stile così particolare e la sua ricchezza di forme. Arriviamo al Palazzo dei Normanni che da fuori non ci piace particolarmente. Sia la Cattedrale che il Palazzo li visiteremo il giorno dopo.

Proseguiamo verso quello che penso essere il mercato di Ballarò (l'ultima sera mi renderò conto che invece la zona era leggermente spostata), visto il brutto tempo ci sono pochi banchi aperti e la zona ci appare degradata. Visitiamo, gratuitamente, la suggestiva Chiesa di Santa Maria dei Sospiri che non ha più la copertura. Durante il nostro girovagare arriviamo nel luogo dove sorgeva la casa natale di Giovanni Falcone. La città non ignora il sangue che è stato versato sulle sue strade dalla mafia. Anzi si incappa spesso in targhe ricordo che omaggiano i servitori dello stato morti per mano criminale.

Arriviamo al Parco di Villa Giulia, con alberi davvero spettacolari e poi facciamo una passeggiata sul lungomare fino al porticciolo turistico dove possiamo fotografare il famosissimo murales dedicato a Falcone e Borsellino.
Prima di rientrare nel B&B facciamo un salto sulla terrazza della Rinascente che si affaccia su Piazza San Domenico, andiamo in camera e ci prepariamo per la cena.

La nostra prima cena la facciamo al Balata Sicilian Experience in quanto locale nella lista del sito "addiopizzo".



Il locale è bello e moderno, il personale attento, mangiamo bene con un giusto rapporto qualità-prezzo. Passeggiamo per via Maqueda e io non resisto ad un cannolo con ricotta al pistacchio.



martedì 20 agosto 2019

Morano Calabro: un piccolo borgo dal grande fascino

Sabato 17 agosto, durante le nostre vacanze a Trebisacce (CS) abbiamo deciso, seguendo alcuni suggerimenti trovati nel web, di visitare il borgo di Morano Calabro a circa 50 minuti di auto dal centro balnerare (52 km).

Arriviamo intorno alle 10.30 e ci fermiamo prima del centro storico a bere una crema al caffe in un bar dove veniamo serviti da un giovane e gentile barista.

Raggiungiamo con l'auto un parcheggio vicino al Castello e ci dirigiamo verso la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, la custode ci apre il cancello, l'interno è carino ma quello che mi colpisce particolarmente è la presenza di alcune opere di vero pregio come il pulpito in legno e il coro dietro all'altare.



Andiamo quindi al Castello che ci accoglie donandoci un panorama affascinante: solo 2 torri sono ancora intatte e poche stanze sono visitabili ma nonostante questo la visita si rivela interessante e divertente. L'entrata costa 1 euro e vengono fornite alcune informazioni sulla storia del paese e dello stemma. Facciamo parecchie foto: il castello domina sul borgo, arroccato sul colle, e sull'ambiente circostante permettendo di godere di bei panorami.


Facciamo una rapida visita alla Colleggiata di Santa Maria Maddalena con marmi di livello e ammiriamo da fuori il bel palazzo dove ha sede il Municipio.
Purtroppo, invece, non riusciamo a visitare la Chiesa di San Bernardino perché dobbiamo rientrare per pranzo.

Morano Calabro mi ha colpito molto non solo per la sua bellezza così simile a tanti borghi della nostra bella Italia ma anche per la pulizia che abbiamo trovato (purtroppo rara in Calabria) e per la presenza di colonnine ricarica per auto elettriche che denotano un'attenzione particolare per l'ambiente.

venerdì 14 giugno 2019

Via degli Dei: quarto giorno, Castel dell'Alpi - Passo della Futa





Lunedì 20 Maggio è il nostro ultimo giorno di percorso.

Partiamo dopo una buona colazione, immersi in nuvole basse.
Il primo pezzo del nostro cammino di oggi non è sulla Via degli Dei ma un sentiero che da Castel dell'Alpi taglia alcuni chilometri e si immette sulla via molto dopo Madonna dei Fornelli.
Il percorso si rivela subito difficoltoso a causa degli alberi caduti. Ad un certo punto non possiamo proseguire in quanto ci troviamo davanti ad una vera e propria piscina di fango sopra ad un rivolo d'acqua che scorre. Essendo decisamente pericoloso svoltiamo a destra non sapendo bene verso dove ci stiamo dirigendo, sicuramente allunghiamo il percorso. Fortunatamente dopo poco raggiungiamo una strada asfaltata, da li proseguiamo verso un lago per la pesca sportiva, il Rioletta, e ci ricongiungiamo con la Via degli Dei in uno scenario ancor più lugubre del giorno precedente, fortunatamente però oggi non piove.

Durante il percorso raggiungiamo il confine tra Emilia Romagna e Toscana e ammiriamo alcuni pezzi di tracciato della Flaminia Militare.



Purtroppo le nuvole basse ci impediscono di contemplare i panorami e il percorso si rivela anche oggi davvero difficile a causa del fango.
Facciamo una sosta di 15 minuti per riposare e mangiare qualche noce.


Fortunatamente verso le 11.30 il cielo inizia ad aprirsi e iniziamo a scorgere il panorama.



Da lontano vediamo il Cimitero Militare Tedesco e pensiamo di essere quasi giunti a destinazione, invece dopo circa mezz'ora siamo ancora nel bosco.
Giunti finalmente al Passo della Futa visitiamo velocemente il monumentale Cimitero Militare Tedesco, impressionante ed emozionante.



Riusciamo a cambiarci velocemente le scarpe e a mangiare un panino prima di prendere il nostro bus che ci porterà a Monghidoro, attenderemo poi circa 45 minuti il bus per Bologna. Poi prenderemo il treno per rientrare a Mestre. Esperienza davvero ricca che speriamo di poter portare a termine al più presto, completando il percorso fino a Firenze.

Tot. km percorsi 18

giovedì 6 giugno 2019

Via degli Dei: terzo giorno, Lodole - Castel dell'Alpi

Domenica 19 maggio ci svegliamo e ci prepariamo per una giornata che si preannuncia bagnata anche se per il momento non piove ancora.

Facciamo una abbondante colazione e accettiamo il passaggio della titolare della struttura per recarci alla partenza della tappa di oggi. Il marito ci aveva consigliato di fare la variante per biciclette ma non conoscendo da dove parte ci addentriamo nel percorso classico.



L'inizio è molto bello, si passa all'interno del museo Parco d'Arte, una mostra a cielo aperto con sculture e murales, sarebbe interessante poter ammirare con calma le opere ma la nostra giornata è appena iniziata e facciamo qualche foto velocemente, subito dopo inizia a piovere, ci copriamo per bene e proseguiamo in bosco trovando fango praticamente ovunque.
Attraversiamo un castagneto bellissimo, purtroppo però tra pioggia e nuvole basse ci godiamo ben poco del paesaggio.



Con il fango il percorso, non troppo impegnativo, risulta più complicato e inizio a sentire la fatica.
Poco dopo la frazione Le Croci il tempo ci illude momentaneamente, ci riposiamo qualche minuto, ma poi dobbiamo rivestirci perché ricomincia a piovere, aumentando progressivamente l'intensità.
Il paesaggio intanto si fa sempre più lugubre.

Sul Monte Galletto piove davvero forte e poco dopo inizio a sentirmi bagnata nonostante il mio outfit anche se fortunatamente le scarpe sembrano reggere bene.
A poche centinaia di metri da Madonna dei Fornelli inzio a scoraggiarmi ma finalmente la pioggia smette e noi arriviamo in paese. Ad un bar ci asciughiamo e cambiamo, poi pranziamo con un toast. Non approfittiamo del servizio navetta offerto dalla struttura in cui alloggeremo visto che la pioggia sembra essersi definitivamente fermata. La struttura non si trova sul percorso della Via ma a 4 km di distanza. Passeggiamo verso Castel dell'Alpi verificando che il brutto tempo ha fatto qualche danno agli alberi. Prima di arrivare a destinazione scambiamo qualche parola con una simpatica anziana signora che sta portando la legna in casa.

Ci sistemiamo nell'alloggio prenotato, avremmo il bagno in comune con altre camere ma per quella notte ci siamo solo noi così è a nostro uso esclusivo. Ci riposiamo e poi accompagnati dal figlio dei titolari della struttura andiamo a cena al Ristorante Poli di Madonna dei Fornelli. Mangiamo casalingo e rientriamo grazie al passaggio del titolare del Ristorante, decisamente chiaccherone.

Tot. km percorsi: 15

lunedì 3 giugno 2019

Via degli Dei: secondo giorno, Ca' di Mazza - Lodole



Sabato 18 maggio ci alziamo e il tempo, come da previsioni, non è affatto buono.
Dopo la colazione ci prepariamo a dovere coprendo bene gli zaini e usciamo verso le 10.00 probabilmente nel momento di maggior intensità della pioggia. Fortunatamente siamo già sul percorso quindi procediamo seguendo i segnavia, passiamo per un "bosco" dove troviamo le prime situazioni "difficili" ma niente in confronto a quello che incontreremo nei giorni successivi. Passeggiare nel bosco sotto la pioggia permette in effetti di bagnarci meno di quando ci troveremo in statale.



Infatti il percorso fino a Monzuno costringe a 5 km di asfalto sulla statale, le guide consigliano di prendere il bus, ma la nostra tappa di oggi è breve e quindi non prendiamo in considerazione la questione.
La cosa più brutta però è che non si incontra mai un posto dove potersi riposare qualche minuto con la testa all'asciutto. Così camminiamo quasi senza soste per 2 ore e mezza circa.
Arriviamo in una frazione e vediamo un bar, chiedo a Giuseppe di fermarci per qualcosa di caldo perché davvero inizio a sentire la fatica. Ci fermiamo sotto il gazebo a fianco del bar e tolgo il poncho per asciugarmi il collo e mettere un po' di Artiglio del diavolo: non sono abituata a portare pesi e dopo la giornata precedente con lo zaino sulle spalle per tante ore le cervicali fanno male. Giuseppe entra in bar e io mi aspetto che mi dica che il titolare ci fa entrare senza problemi, ciò però non accade affatto e dopo poco Giuseppe esce con 2 caffè e leggermente contrariato. Il titolare ha schernito la sua richiesta, cortese, di una cioccolata calda "non siamo nei bar fighetti di Bologna" e si è dimostrato per niente ospitale. Beviamo il caffè e ci rimettiamo in marcia.
Fortunatamente dopo poco ad un incrocio in cui indicazioni stradali e segnavia si contraddicono incontriamo una simpatica signora che ci dice che siamo praticamente arrivati in paese e scambia con noi qualche chiacchera sul tempo pazzo di questa primavera.
Ancora qualche centinaio di metri e facciamo la foto al cartello di Monzuno, poco dopo troviamo una pasticceria. Decidiamo di fermarci e ci mangiamo due paste con cioccolate calde, io mi asciugo e mi cambio la maglia e ci accorgiamo che sono quasi le 13.00. Il locale resta aperto quindi noi ci riposiamo tranquillamente scambiando chiacchere con la gentilissima titolare e poi con un signore che scopriamo essere un appassionato alpinista che adora il nostro Veneto e con cui parliamo pure del Parco Nazionale del Pollino. Restiamo quasi 2 ore perché dopo la cioccolata pensiamo di "pranzare" con un trancio di pizza, davvero buona.
Così sulle 14.00 lasciamo la pasticceria, piove appena e raggiungiamo in poco tempo il centro cittadino dove facciamo qualche foto e ci dirigiamo al Lodole Country House dove abbiamo prenotato una stanza. E' leggermente fuori dal percorso della Via degli Dei ma solo di un paio di chilometri.

Arriviamo in anticipo sulla data del check-in ma possiamo fortunatamente prendere possesso della camera. Ci laviamo e ci riposiamo. Siamo in un posto incantevole immerso nel verde: un casolare ristrutturato splendidamente. Prima di cena scambiamo qualche chiacchera con la padrona di casa, Alice, e poi andiamo a cena alla Baracca sul Fiume, distante circa 10 minuti a piedi. Purtroppo ricomincia a piovere e mi bagno leggermente le scarpe da ginnastica, fortunatamente nel locale ci sediamo vicino ad una stufa che emana molto calore. Il locale è semplice ma caratteristico, a pochi metri dal torrente Savena e ci immaginiamo il posto in piena estate.
Ordianiamo troppa roba e faremo fatica a finire tutto ma apprezziamo molto l'antipasto con le gustose crescentine.
Per tornare al Lodole approfittiamo del passaggio offerto dal marito di Alice che ci viene a prendere.

Tot. km percorsi: 15

venerdì 24 maggio 2019

Via degli Dei: primo giorno, Casalecchio di Reno - Ca' di Mazza



 
Partiamo da casa venerdì 17 maggio e ci dirigiamo a piedi verso la stazione ferroviaria di Mestre dove con un Italo Treno arriviamo a Bologna. Visto che la meta del primo giorno dista decisamente troppi chilometri per la mia preparazione atletica (nulla), da Bologna prendiamo un treno regionale per Casalecchio di Reno da dove inizierà il nostro percorso. Saltiamo quindi la prima parte della Via che conduce al Santuario di San Luca. Noi lo avevamo visitato alcuni anni fa.

A Casalecchio acquistiamo in un panificio qualcosa per il nostro pranzo e ci dirigiamo verso il Parco Talon, subito prima di entrare cambiamo le nostre scarpe da ginnastica con quelle da trekking e io indosso anche le ghette vista la quantità di fango che già si intravede.

Dopo poco la traccia diventa difficile da seguire e decidiamo di imboccare il ponte azzurro seguendo il percorso per ciclisti. Per alcuni km camminiamo su una strada asfaltata fino a giungere un laghetto da cui iniziamo uno sterrato decisamente piacevole da percorrere.
Arriviamo alla Palazzo Rossi, e quindi raggiungiamo il Ponte di Vizzano, scenografico, e ci ricongiungiamo con il percorso ufficiale.
Verso le 14.00 raggiungiamo i Prati di Mugnano, un luogo perfetto per la nostra sosta per il pranzo. La fatica iniziava a farsi sentire. I panorami qui sono molto belli e si respira pace.




Si inizia a salire dolcemente fino ad arrivare ai piedi del Monte Adone, il primo degli "dei" che incontreremo lungo il percorso. Qui la stanchezza la sento tutta, il percorso è ripido e impegnativo e penso di non farcela. Fortunatamente la salita non è lunga e alla fine arriviamo nel punto panoramico da cui si possono ammirare le formazioni di arenaria pliocenica.



Un luogo emozionante che merita al 100% la fatica.
Proseguiamo ancora e arriviamo alla cima del Monte dove scattiamo altre foto e lasciamo il nostro commento sul quaderno del viandante cusodito in una cassa sulla croce.
Iniziamo la discesa per dirigerci al Ca' di Mazza, gli ultimi km purtroppo sono su asfalto.

Passando a fianco di una Trattoria prenotiamo un tavolo per la cena. Arriviamo all'Agriturismo dove abbiamo prenotato un appartamento. Ci laviamo e ci riposiamo, dopo poco veniamo gentilmente accompagnati dal figlio dei proprietari alla Trattoria dove ceniamo davvero bene e abbondantemente ad un prezzo onesto.
I proprietari dell'appartamento ci vengono a riprendere e così arriviamo all'appartamento tranquillamente e possiamo goderci un meritato sonno ristoratore.

Tot. km percorsi 28

giovedì 23 maggio 2019

Trekking di più giorni: la Via degli Dei

Eccomi a presentarvi questa esperienza che ho avuto il piacere di vivere recentemente...

L'anno scorso ho letto alcuni libri, di Enrico Brizzi, sull'esperienza di trekking di più giorni e la cosa mi affascinava: vivere una vacanza davvero in pieno stile sostenibile!

A me piacerebbe percorrere qualche tappa della Via Francigena, il mio ragazzo nomina spesso Santiago di Compostela ma poi un giorno mi racconta di alcuni video su YouTube che riguardano la Via degli Dei, strada che collega Bologna a Firenze. Così scegliamo questa strada e decidiamo di metterci in cammino, non abbiamo molti giorni a disposizione quindi sappiamo che non potremo percorrere tutti i 130 km, ma le mie paure riducono ulteriormente il percorso che avremmo potuto fare e programmo tappe brevi.

Questo trekking si più fare dormendo in tenda, in camerate presso alcune strutture, oppure alloggiando comodamente in B&B o alberghi. Personalmente non ho mai amato il campeggio e portarsi sulle spalle anche quel peso non sarebbe proprio stato da me.

Avevamo scelto Maggio pensando non fosse troppo caldo ma che le giornate lunghe e il clima mite ci avrebbe garantito delle giornate piacevoli. Maggio 2019 è però stato pieno di sorprese e il tempo non clemente.

Ufficialmente il percorso viene diviso in 5 tappe con un'ultima tappa davvero lunga, considerato che la via prevede sempre un buon grado di dislivello sia in salita che in discesa la mia idea era di gestire la via in 7 tappe circa da fare in due momenti separati. Quello che sulla carta sembra possibile cercando poi dove alloggiare può diventare più complicato quindi le tappe finali scelte si sono rivelate forse effettivamente troppo brevi (prima a parte).



Nello zaino lo stretto indispensabile: k-way o poncho, maglie tecniche, calzini tecnici, un pile, un pantalone per la sera, biancheria, un pigiama, cappellino o bandana, occhiali da sole, infradito per lasciar respirare i piedi la sera. Noi abbiamo deciso di portarci, oltre alle scarpe da trekking, anche un paio di scarpe da ginnastica con le quali siamo partiti.

Nel complesso un esperienza davvero positiva, ricca di emozioni. Ci si mette alla prova e si scopre di essere molto più forti di quello che si credeva.

Nei prossimi post vi racconterò le singole tappe.






sabato 4 maggio 2019

4 maggio

Scusate la latitanza, sono stati mesi impegnativi sia in ufficio che per il mio secondo lavoro (consulente di cosmetici eco-bio) e poi ho riempito il mio tempo libero con libri, teatro, film etc... Avrei voluto scrivere spesso qualcosa ma poi passava troppo tempo per esempio da un bello spettacolo a teatro e le emozioni si affievolivano.

Ora sono pronta per una prima volta per me e per questo blog...si parte, tempo atmosferico permettendo, venerdì 17 maggio... non vi svelo altro...

Restate connessi...e seguitemi anche sulla pagina facebook

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venerdì 4 gennaio 2019

Atene: ultima mattina

Ci svegliamo e purtroppo piove forte, sistemiamo i nostri bagagli con calma e poi decidiamo di andare comunque a visitare lo stadio panatinaico (con museo) il biglietto costa 5 euro e ci sarebbe l'audioguida (anche in italiano) compresa nel prezzo, peccato che con la pioggia di oggi non siano disponibili. Pertanto la nostra visita si avvale solo di quanto leggiamo dalla nostra guida e dal volantino, in inglese, che ci lasciano dalla biglietteria.


Dentro il Museo è possibile ammirare le fiaccole di molte edizioni delle Olimpiadi oltre a tutti i manifesti.
Una visita che in un giorno di sole sicuramente vale di più vista anche la possibilità di fare le foto sul podio!
Ritorniamo in appartamento, prendiamo i nostri bagagli e andiamo in Metropolitana dove scopriamo che dobbiamo attendere il treno per l'aeroporto per quasi 30 minuti!
Salutiamo Atene, anche questa esperienza è giunta a termine