lunedì 14 dicembre 2020

Rifugio Città di Carpi e Malga Maraia

Domenica 29 novembre abbiamo parcheggiato presso il Lago di Misurina e, in abbigliamento invernale, abbiamo affrontato la breve e non troppo impegnativa salita al Rifugio Carpi. La giornata era splendida e il percorso è panoramico. Abbiamo trovato neve solo verso il Rifugio. 





Siamo quindi tornati sui nostri passi ed ad un bivio abbiamo girato seguendo le indicazioni per Malga Maraia. Dopo un tratto di sentiero una parte del percorso è in mezzo ad un prato dove il tracciato non è molto chiaro. La Malga è un gioiellino. D'estate dev'essere davvero piacevole sostare qui ma immaginiamo quante persone ci saranno. 




Mangiamo ciò che ci siamo portati nello zaino e torniamo verso il Lago. Ritornati sul sentiero principale decidiamo di scendere non dalla strada dell'andata (larga e battuta) ma per un sentiero molto suggestivo.


Una giornata davvero piacevole in un percorso non impegnativo, consigliato.


Tot. 17 km circa, 750 metri di dislivello, 5 ore in movimento

domenica 8 novembre 2020

Escursioni autunnali

 L'autunno normalmente per me è una stagione che non dedico molto a gite o escursioni. Normalmente faccio un viaggio "importante" per il mio compleanno (15 novembre) e magari visito mostre e musei.

Quest'anno così strano sta cambiando tutte le abitudini e nelle ultime settimane, grazie anche al meteo clemente e alle temperature gradevoli, ci siamo regalati qualche ora in natura (o quasi)

Sabato 10 ottobre abbiamo fatto una passeggiata di 10 km circa a pian de le femene, con pranzo a Le Zercole, agriturismo originale per l'offerta ricercata ma comunque a prezzo onesto. Percorso semplice, in un paesaggio tranquillo.

 

 

Sabato 18 ottobre 8 km per visitare il centro di Asolo e giungere alla Rocca. Non ero mai stata in questa cittadina e mi è davvero piaciuta. 

 

Domenica 1 novembre siamo partiti con l'idea di visitare la "citta di roccia" ad Asiago ma abbiamo poi optato per fermarci a Campomulo e da li seguire un percorso di circa 10 km verso Casara Fiaretta, poi fino a malga Fiara e infine dal Rifugio Campomuletto siamo rientrati al parcheggio di Campomulo.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sabato 07 novembre abbiamo lasciato l'auto a Gares, frazione di Canale D'Agordo e siamo saliti, per il sentiero nel bosco, a Malga Stia da li poi verso Forcella Stia, questo pezzo di sentiero non è molto frequentato pertanto abbiamo in un primo momento sbagliato strada. 10 km per 750 metri di dislivello...con pendenze significative. Ma alla Forcella la vista ci ha ripagati, oltre al fatto che abbiamo trovato un po di neve! Siamo tornati a Gares utilizzando la strada silvo pastorale dalla Malga.

 




lunedì 14 settembre 2020

Anello Forcela dl Leh-Lech de Legacio-Rifugio Scotoni, da Capanna Alpini

 Sabato 12 settembre 2020 abbiamo lasciato l'auto al parcheggio a pagamento della Capanna Alpini a San Cassiano e ci siamo diretti, seguendo il sentiero 11, che prima pianeggiante entra nella conca Pla dal'Ega e poi sale ripido verso il Col de Locia.

 



Il panorama da quel punto in poi è sempre più emozionante, si prosegue fino alla deviazione per la Forcela dl Lech, punto più alto dell'escursione (2486 m). La salita alla forcella è impegnativa ma il sentiero è particolarmente buono e non presenta insidie.

 



Il panorama dalla Forcela è emozionante. Le nuvole rendono ancora più belle le foto che scattiamo.

 


Si scende per un canalone, ben sistemato, e dopo qualche metro si scorge, fatato, il Lago di Lagazuoi. La discesa a serpentina rischia di far girare la testa ma il Lago che placido aspetta l'escursionista è uno sprone a continuare a scendere.

 


Il tempo è un po' incerto ma una volta al Lago tolgo gli scarponi e mi bagno i piedi. Ci godiamo qualche minuto di relax. Ci sono poche persone quindi si sta ancor più bene.

 


Proseguiamo in discesa verso il Rifugio Scotoni, fiancheggiando una cascata. Subito prima del Rifugio visitiamo la Chiesetta.

Il Rifugio ci accoglie con il profumo di carne alla griglia. Sono già le 15 però e così noi ci dedichiamo ai dolci. Diamo un'occhiata ai due Alpaca presenti al Rifugio e scattiamo qualche altra foto.

Procediamo infine, per concludere l'anello, verso Capanna Alpini.

4 ore circa in movimento, 12 km per un dislivello di circa 800 metri.


mercoledì 12 agosto 2020

Escursione al Parco Nazionale del Pollino

Lunedì 10 agosto 2020, approfittando delle ferie in Calabria, abbiamo dedicato una giornata al Parco Nazionale del Pollino.

Abbiamo raggiunto in auto Colle Impiso dove abbiamo lasciato l'automobile a bordo strada. Da li ci siamo diretti verso i Piani Toscano. Il sentiero qui è semplice e in discesa, ad un bivio si inizia a salire dolcemente e incontriamo i primi cavalli. 

I Piani Toscano sono un vero e proprio spettacolo. Lì mucche e cavalli pascolano liberi e tranquilli. Sono i padroni della zona. Saliamo verso Serra delle Ciavole dove pranziamo con i nostri panini e arrivati in cima facciamo foto al panorama. La giornata è umida quindi il Mar Ionio si intravede soltanto. I pini Loricati sono presenti ampiamente qui. Sono alberi bellissimi e il fatto che siano così rari e in Italia si trovino solo qui rende ancor più emozionante il poterli ammirare così da vicino.

Torniamo giù e rendiamo omaggio a Zi Peppe, simbolo del parco, pino loricato dato a fuoco da ignoti nel 1994. La creazione del Parco Nazionale non era stata accolta bene da tutti... Da li proseguiamo verso il Giardino degli Dei. Un luogo davvero affascinante. 

Salendo ancora arriviamo alla vetta di Serra di Crispo, 2054 mt, e da li scendiamo per un altro versante verso la Sorgente Pittacurc. Facciamo rifornimento di acqua contendendoci la sorgente con alcune mucche e poi sbagliamo la direzione del rientro allungando di molto il percorso e finendo per "perderci" in mezzo al bosco. Arriviamo ai piani Jannace e da li riusciamo a ritrovare una strada che sembra portare al Colle Impiso. Io ormai sono stremata ma in qualche modo riesco ad arrivare alla fine dell'itinerario improvvisato. 


24 km per 1100 metri circa di dislivello. 

Un itinerario che ci ha permesso di vedere bei panorami attraversando sia boschi che pianori. Purtroppo in questo territorio non vi è cultura della montagna e i sentieri non sono segnalati quasi per niente. Inoltre molti non sono facilmente percorribili perché non puliti. La montagna non deve essere super sfruttata come forse talvolta accade nelle Alpi ma dovrebbe essere curata e preservata. Le potenzialità ci sono.


domenica 9 agosto 2020

Una settimana ad Antermoia (BZ)



Per la prima volta abbiamo deciso di dedicare le nostre ferie estive alla montagna e dopo esserci trovati bene qualche inverno fa all' Hotel Antermoia abbiamo deciso di trascorrere una settimana proprio li!

Da sabato 11 a sabato 18 luglio ci siamo riposati, rilassati (sauna), abbiamo mangiato molto e camminato altrettanto.

Siamo in Val Badia ma nella parte forse meno frequentata, sotto il Passo delle Erbe.
Il paesino è piccolo, frazione di San Martino in Badia, ma bello. Con alcuni chilometri di auto (o con i mezzi pubblici) è possibile raggiungere San Martino e SanVigilio di Marebbe.
Ma da Antermoia stessa si snodano molti sentieri.

La cosa che sicuramente mi è piaciuta di più è proprio il fatto che l'intersecazione di tanti sentieri permette di cambiare i propri programmi a seconda di come ci si sente, di quante energie si hanno ancora a disposizione e magari in base al tempo atmosferico.




Domenica 12 abbiamo fatto il Malga Tour, partendo dall'hotel un percorso ad Anello che ci ha portato prima (in circa 1 h e mezza) al Rifugio Monte Muro, poi al Passo delle Erbe e infine alla Malga Goma, per rientrare ad Antermoia tramite un sentiero attualmente chiuso. Totale 20 km con dislivello di circa 1000 metri.
Questo itinerario ci ha dato un primo assaggio delle bellezze e dei panorami della zona, soprattutto il Sass Putia che è sicuramente il Re di queste montagne.

Lunedì 13 ci siamo diretti a San Vigilio di Marebbe dove, dopo una breve passeggiata per il centro, siamo andati al passo Furcia. Io ho preso la cabinovia e Giuseppe è salito a piedi a Plan de Corones.




Io non c'ero mai stata, nemmeno in inverno. L'ho trovato come me l'aspettavo. Molto utilizzato e sfruttato ma con un panorama a 360 gradi di tutto rispetto. Abbiamo camminato per il Sentiero Concordia che percorre tutto il Plan. Ci siamo recati a visitare il Messner Mountain Museum, uno dei 6, che racconta la storia dell'alpinismo. Il Museo è una costruzione bella e moderna ben fusa con il paesaggio. Il percorso museale è interessante e dona alcuni spunti di riflessione.
Siamo scesi a piedi al Passo e siamo rientrati in Hotel dove c'era la merenda offerta.





Martedì 14, su consiglio del proprietario dell'Hotel visto che nel pomeriggio si prevedeva pioggia, andiamo ai Laghi di Rina passando per la forcella Luson. Il primo tratto, fino alla forcella, è impegnativo soprattutto a causa delle piogge della notte che hanno bagnato il terreno. Dalla Forcella si passeggia su un bel tratto in cui vediamo pure due cerbiatti che ci attraversano la strada per finire con un tratto corto ma con pendenza importante completamente sotto il sole. Una volta arrivati al Lago principale però l'emozione è tanta perché questo luogo è un vero incanto. Ci riposiamo, facciamo foto, proseguiamo un po' verso il secondo lago e poi torniamo verso il primo per seguire le indicazioni verso la Malga Munt da Rina. In quel tratto il sentiero è in falso piano e attraversa altri laghetti e pozze in un susseguirsi di panorami affascinanti. Andiamo sulla vetta del Col dal Lè e facciamo alcune foto per poi scendere fino alla Malga, una splendida Malga! Ci accomodiamo e pur non volendo mangiare troppo finiamo per ordinare un piatto a testa e io anche uno yogurt! Il tempo purtroppo sta peggiorando e dobbiamo finire il percorso in fretta. Così seguiamo la strada per un po' fino a Rina ma deviando ad un certo punto per riprendere in parte il percorso della mattina. Totale km 19, dislivello 800 circa.

Mercoledì 15. A causa delle previsioni del tempo avverse oggi ci dirigiamo a San Martino in Badia, visitiamo il percorso di opere d'arte Val d'Ert in un'ora circa e poi andiamo al Museo Ladino. 
Sembra un luogo interessante ma purtroppo l'esperienza è "monca", manca infatti l'audio-guida mentre tutto il museo sembra strutturato per un'esperienza multimediale... peccato.

Giovedì 16, nonostante il tempo non sia splendido oggi ci dedichiamo all'anello intorno al Putia.




Lasciamo l'auto al parcheggio del Passo delle Erbe con 5 euro. Il percorso è panoramico e davvero splendido. Difficoltoso solo prima della Forcella. Noi decidiamo di allungare andando anche al Rifugio Genova dove beviamo qualcosa di caldo, fuori fa freddissimo, e come ci alziamo dal tavolo inizia a piovere. Ci copriamo con impermeabile e ritorniamo alla Forcella sotto l'acqua, da li riprendiamo regolarmente l'anello.
Gli scorci che regala questo itinerario sono davvero bellissimi. 
All'altezza di Goma ricomincia a piovere. Ci fermiamo alla malga Goma mentre smette di piovere. Io assaggio uno yogurth con frutti di bosco. Rientriamo stanchi ma soddisfatti. Totale km 20 circa.

Venerdì 17 è arrivato il giorno dedicato al Parco Naturale di Fanes. Parcheggiamo al Rifugio Pederu
 e iniziamo subito la salita, sotto il sole. 




Prima parte davvero impegnativa, poi il percorso si fa più piacevole. Al rifugio Lavarella ci fermiamo per un caffè e scorgiamo le prime marmotte. Il luogo è davvero magico. Decidiamo di andare verso Gran Fanes e prima ammiriamo il Lago di Limo. Il tempo è birichino e anche oggi ci bagniamo per la pioggia.
Altra sosta al Lavarella e un paio di foto al lago Verde. Scendiamo quindi al parcheggio utilizzando il sentiero largo. Totale Km circa 21








Sabato, prima di rientrare a casa, percorriamo il giro delle Viles e dei Mulini, piacevole nonostante il caldo della giornata. Per pranzo ci fermiamo a Varaciota dove vediamo i cervi della loro Riserva.




domenica 19 luglio 2020

Monte Corvo Alto Mondeval: escursione da consigliare!!!



Sabato 4 luglio

Con qualche amico si decide di fare un'escursione al Mondeval dal Passo Giau.
L'idea iniziale era fare un percorso ad anello girando intorno al Mondeval.
Alla fine ci siamo fatti trasportare dalle emozioni della giornata e quindi dopo aver conquistato, non senza qualche mia fatica, la Forcella, decidiamo di scendere verso il Lago de le Baste che si può già ammirare.



Dopo qualche inevitabile foto, pur con il Monte Pelmo coperto dalle nuvole, decidiamo di andare verso la vetta del Monte Corvo Alto. Il percorso qui non è molto chiaro, né segnato. Camminiamo quindi sul prato facendo attenzione a non pestare i mille fiori di tutti i colori presenti.

Arrivati alla Vetta (mt. 2455) la mia soddisfazione è grande! Scrivo pure sul taccuino posto sotto la croce.
Mangiamo i nostri panini seduti a terra ammirando il panorama a 360°.




Dopo il giusto riposo torniamo giù dirigendoci verso il luogo del ritrovamento della sepoltura dell'uomo di Mondeval, il ritrovamento risalente al Mesolitico alla più alta quota. Scendendo vedo una vipera in mezzo alle rocce e scorgiamo anche qualche marmotta.

Rientrando verso la Forcella ci fermiamo lungo un ruscello.

Rientriamo verso il Passo per riprendere l'auto.



sabato 11 luglio 2020

Via degli Dei: arrivo a Firenze!

Martedì 22 giugno finalmente affrontiamo l'ultima tappa da Olmo a Firenze.

Dovendo riprendere la nostra auto all'Agriturismo il Passeggere a Bruscoli, dobbiamo essere alla stazione dei bus di Firenze prima delle 14.00 orario di partenza dell'unico bus che permette, con un cambio a Barberino del Mugello, di poter arrivare nel paese di Bruscoli.

Abbiamo quindi i minuti contati e sulle 8.15 dopo una ottima colazione guardando gli uliveti, partiamo pensando di prendere la deviazione che da Olmo evita di tornare a Vetta le Croci ma si ricongiunge alla Via degli Dei più avanti.





Purtroppo invece sbagliamo del tutto e prendiamo il Sentiero di Stilicone che raggiunge Fiesole da un percorso diverso. Passiamo in mezzo ad uliveti e vigneti privati, ammiriamo panorami comunque bellissimi, e in 3 ore siamo a Fiesole dove beviamo una bibita fresca e ci dirigiamo in fretta verso Firenze passando per San Domenico.





Il primo tratto non è niente male, si cammina per lo più all'ombra di palazzi signorili. Poi naturalmente si arriva più nel cuore della città e li la fatica è tanta. Vorrei indossare le scarpe da ginnastica ma volete mettere la soddisfazione di avere gli scarponi ai piedi quando solcheremo Piazza dei Signori?



Non so con quale forza, arriviamo infine in Piazza intorno alle 13.15

Facciamo qualche foto, mi cambio le scarpe e beviamo l'acqua del sindaco. Nemmeno il tempo di godere della nostra "impresa" e via verso la stazione dei bus. Passiamo davanti al Duomo e io rimango affascinata nonostante sia stata a Firenze almeno 5/6 volte.

Arrivati alla stazione prendiamo i biglietti per Bruscoli e salutiamo Firenze.

Km percorsi: 24 circa

Esperienza ricca che ti mette di fronte alle tue debolezze ma anche alle tue forze. Come ha detto la signora Alba che abbiamo conosciuto "l'unico pensiero è camminare", esperienze che ti svuotano la mente ed esisti solo tu, con il tuo corpo e la natura.

lunedì 6 luglio 2020

Via degli dei, da San Piero a Sieve ad Olmo

Lunedì 22 giugno dopo colazione, verso le 8.40, partiamo per la nostra tappa odierna (la quarta ufficiale).

Tappa meravigliosa ma impegnativa per il dislivello che percorreremo e si inizia subito con la salita al Castello del Trebbio, scenari meravigliosi, prima e dopo. Sicuramente uno dei tratti più belli e panoramici di questo percorso.



La giornata è soleggiata e calda.

Prossimo luogo da ammirare è la Badia del Buonsollazzo che però ci sembra non arrivare mai, a livello di distanza chilometrica dal castello del Trebbio non è molto distante ma il percorso è tutto in salita, su rocce e soprattutto sotto il sole che si sta facendo sempre più caldo.



Finalmente poco dopo la Badia troviamo il famoso striscione "Superato il Purgatorio, ammirate il Paradiso" della Pro Loco di Vaglia che introduce alla salita al Monte Senario.
E in effetti pur mantenendosi sempre in salita finalmente affrontiamo un tratto nel bosco, un po' di refrigerio viene garantito! Chiacchieriamo con una viandante trevigiana che si sta riposando e poco più avanti stendiamo il nostro telo per il pranzo, subito prima di affrontare una radura assolata.

Veniamo messi in guardia dal pericolo zecche da un ragazzo che il giorno precedente è stato punto da 3 di esse ed è finito in pronto soccorso. Noi eravamo preparati già ad affrontare il problema ma proseguiamo il percorso fino al Monte Senario con qualche attenzione e preoccupazione in più.
Arrivati al Santuario facciamo foto al panorama e ci riposiamo in attesa dell'apertura del bar per poter bere qualcosa di fresco. Ci stupisce la presenza di un signore che dorme disteso sul muretto.



Dopo un bel riposo riprendiamo il cammino verso vetta le croci, che pur chiamandosi così non è una vetta e non presenta croci... Prima di arrivarci però passiamo prati con panorami ad effetto e scorgiamo pure Firenze!

Dopo Vetta le Croci proseguiamo per Olmo dove alloggeremo alla Farmhouse Olmo.





Cena al Ristorante Dino guardando il panorama su Fiesole.

Km percorsi: 22 circa


venerdì 26 giugno 2020

Via degli dei... seconda parte... un anno dopo! Primo giorno.

A maggio 2019 abbiamo affrontato la prima parte della Via degli Dei percorso che collega Bologna a Firenze seguendo in parte la flaminia militare, qui trovate la prima tappa.

Avremmo voluto finirla questa primavera ma l'emergenza sanitaria ha cambiato anche questo progetto ma appena è stato possibile ci siamo rimessi in cammino.

Dovendo ripartire dal Passo della Futa abbiamo decidiamo di alloggiare per una notte all'agriturismo Il Passeggere e lasciare lì l'auto per i giorni successivi.

Domenica 21 giugno dopo una buona colazione partiamo verso la via degli dei raggiungibile con circa 10 minuti di salita direttamente dall'Agriturismo. Si arriva a circa metà della terza tappa ufficiale del percorso. A 7.5 km di distanza dal Passo della Futa. Non ricordavo che quel tratto del sentiero fosse così "faticoso", spesso in pendenza. Dopo 2 ore arriviamo al Passo, beviamo un caffè e cominciamo da dove avevamo lasciato a maggio 2019. Andiamo in direzione Passo dell'Osteria Bruciata, il percorso è tutto nel bosco. Piacevole anche se lungo. La salita al Monte Gazzaro che precede il passo è chiusa e dobbiamo passare da sotto. Arrivati al Passo dell'Osteria Bruciata dopo quasi 14 km ci fermiamo per una sosta e mangiare qualcosa.



Riprendiamo e dopo poco ad un bivio scegliamo la variante verso Bosco ai Frati (molto bello dev'essere anche il percorso per Sant'Agata ma dovevamo fare una scelta), il sentiero si fa più aperto e io ad un certo punto cambio le scarpe e mi metto quelle da ginnastica, già da alcuni km poi il mio zaino lo sta portando Beppe visto che i dolori alle mie cervicali non mi permettono più di tenerlo.



I panorami si aprono e arriviamo a Galliano dove però arriva pure un grosso nuvolone che non promette nulla di buono. Avrei bisogno di riposare ma la paura che la pioggia ci raggiunga e i km ancora da percorrere ci fanno proseguire.

Arriviamo al Monastero Bosco ai Frati dopo aver percorso una strada che fiancheggia un lago in un ambiente di bellezza emozionante e un signore ci chiede se siamo interessati a vedere il Cristo di Donatello...ovviamente non perdiamo l'occasione ed entriamo. Ammiriamo velocemente anche il giardino, il refettorio e la vecchia cucina, ma non la chiesa.

Mancano 2.5 km circa all'alloggio che ho prenotato a San Piero a Sieve. Arriviamo al BB la Pieve dove ci accolgono gentilmente e dopo una doccia ristoratrice andiamo a mangiare una pizza.

Tot Km percorsi: 34


lunedì 1 giugno 2020

Si riParte?





Finalmente è arrivato il momento di poter ricominciare a muoverci liberamente, per svago, anche se non ancora fuori dai confini regionali.

Il bisogno di vedere, conoscere, camminare, così colpito in questo periodo più essere soddisfatto.
Mi chiedo spesso perché mi piaccia così tanto organizzare viaggi e gite. La parte che amo è soprattutto nella preparazione...ma anche il dopo, il ritorno a casa. Quando ti rendi conto che in fondo casa è sempre dolce casa e quindi il viaggio ti fa apprezzare anche di più quello che hai sempre...

Domenica 24 Maggio prima uscita ... Rifugio Venezia dal Passo Staulanza... cosa dire? Giornata fresca ma con cielo terso, panorami mozzafiato e un po di neve. Non troppa gente sul sentiero. Quasi 6 ore di camminata, non troppo impegnativa.
Un sogno!




martedì 28 aprile 2020

Belgio, gennaio 2012


A inizio gennaio 2012 sono stata con due amiche a Bruxelles, abbiamo visitato anche Bruges e Gent.
Noi siamo partite giovedì 5 gennaio da Treviso con Ryanair. L'aereo è partito in ritardo causa nebbia e in fase di atterraggio ha affrontato una serie di turbolenze. Anche Elisa, una delle mie amiche che vola frequentemente, è stata male! Per l'aereo abbiamo speso 80 euro a testa andata e ritorno, senza bagaglio in stiva. Se state pochi giorni il bagaglio a mano è la soluzione migliore, sicuramente la più economica! Abbiamo prenotato circa un mese prima.
Dall'aeroporto abbiamo preso il bus navetta: 22 euro andata e ritorno. Abbastanza comodo. 1 ora circa di viaggio per raggiungere il centro della città.
L'albergo lo abbiamo prenotato tramite booking.com. Abbiamo speso 82 euro a testa per tre notti in tripla + colazione all'hotel Madeline. Avevo letto commenti contrastanti sull'hotel. Noi ci siamo trovate bene. E' un due stelle con arredamento un po' vecchiotto e bagno con muro attaccato al wc (uno altro 1.90 non potrebbe mai sedersi!) ma comunque abbastanza pulito. Ma la cosa migliore è la posizione. A un passo da la Grand Place e vicinissimo all'entrata della stazione gare central, zona frequentata e sicura!
Noi avevamo programmato tutto per visitare il Parlamento europeo il giovedì stesso. Siamo arrivate giuste giuste 15 minuti prima dell'inizio della visita ma un cordiale signore ci ha spiegato che era già pieno il turno e ci ha invitato a presentarci la mattina successiva alle 9 (la visita sarebbe iniziata alle 10,00) per essere sicure di entrare! Il giorno dopo ¾ del gruppo era composto da italiani (era il 6 gennaio), perciò vi consiglio di presentarvi in anticipo nei giorni di maggior afflusso turistico. La visita è ben organizzata, gratuita con audio-guida e naturalmente molto interessante.
Eravamo indecise se acquistare la Bruxelles Card, ne esistono da 24/36/72 ore. Alla fine abbiamo optato per l'acquisto dei biglietti giornalieri per i trasporti e di musei ne abbiamo visitato uno solo... La metropolitana è comoda e semplice da utilizzare.
La città è molto bella perché ha davvero tante anime: quella moderna ed europea nella zona Euro, quella storica e magica del centro storico, quella fantasiosa con i Murales dei fumetti.
I luoghi dove abbiamo mangiato li abbiamo scelti seguendo i consigli di due guide che abbiamo consultato: prima sera a La mort subite, storica brasserie. Abbiamo bevuto la birra a base di lamponi (che alle mie amiche ha ricordato più uno sciroppo) e mangiato un piatto di affettati e formaggi misti. Poi fuori abbiamo assaggiato il primo waffel della vacanza.
La seconda sera ci siamo viziate e abbiamo cenato a T'spinnekope, buono il cibo (abbiamo scelto tre secondi diversi e abbiamo diviso: fagiano al lampone, polpette con patatine,…il terzo non me lo ricordo…) ma pessimo il servizio. Mi dispiace dirlo ma è la verità: i menu erano solo in francese e fiammingo quindi noi non capivamo tutto visto che uno dei camerieri parlava italiano speravamo ci aiutasse un po’, invece nulla! In più una volta finito il cibo ma con ancora birra nei bicchieri ci hanno chiesto se volevamo altro e noi abbiamo risposto di no. Dopo cinque minuti è passato quello che sembrava il “capo” e in francese ha detto qualcosa del tipo “se non prendete altro andatevene”... e ci ha lasciato il conto sul tavolo. Ok, anche da noi a Mestre capita che in qualche locale se non consumi più cerchino di farti capire che non sei gradito ma non mi era mai successo che mi venissero a dire spudoratamente “vattene”... non sarò madrelingua ma il francese è comprensibile! Gli abbiamo lasciato comunque 60 euro di consumazione (in tre) ma saremo state in tutto 1 ora e mezza. Peccato davvero!
La terza e ultima sera abbiamo cenato da Cirio, un bel locale art neaveu vicino alla Borsa. Peccato che in questo caso l'offerta culinaria fosse un po' limitata, abbiamo preso dei panini. Io ho assaggiato l'aperitivo della casa: half and half. Metà vino bianco e metà champagne. Ovviamente molto buono!
Il sabato siamo state a visitare Bruges e Gent, come avevo letto su altri racconti in questo sito nel weekend le tariffe dei treni sono scontate. Abbiamo pagato 9,90 euro andata e ritorno! La tariffa si chiama shopping. Entrambe le città sicuramente meritano una visita: Bruges è un gioiellino molto ben conservato. Un consiglio: non tralasciate la visita del Beghinaggio, sicuramente la zona più caratteristica della città! Gent è una cittadina molto grande e caotica ma il centro storico è bellissimo.
Infine il cioccolato: in città è davvero pieno di cioccolaterie … l’ultimo giorno abbiamo fatto qualche acquisto per portare a casa qualcosa ma non sapendo dove acquistare siamo andate un po’ a caso. In alcune il cioccolato può arrivare a costare 50 euro il chilo! Tornate a casa solo Galler (da cui avevo preso purtroppo solo una mini barretta) mi è sembrato davvero superlativo! Il resto (di quello che avevo acquistato) discreto se non scadente!

martedì 21 aprile 2020

Innsbruck e Munich, settembre 2015



La nostra idea iniziale era di fare una vacanza a Formentera... per una volta nella vita... ma ci siamo mossi tardi e i prezzi erano aumentati, ci siamo trovati a pochi giorni dalla data a non essere più convinti di quella scelta... così butto lì: perché non Monaco di Baviera? Sì so cosa state pensando: stesso tipo di vacanza, vero? Ma l'amore per i viaggi è così, il luogo è importane ma se si è curiosi esistono sempre nuovi posti da scoprire...
Eccoci pronti, sabato 12 settembre, per qualche giorno tra Austria e Germania. In automobile.
Arriviamo ad Innsbruck per l'ora di pranzo. Lasciamo le valigie all'hotel Heimgartl e ci incamminiamo alla scoperta di questa cittadina dopo aver mangiato dei panini portati da casa in un parco vicino al fiume Inn. Un parco piccolo ma con attrezzi ginnici di ultima generazione che ci da subito l'idea di una città a misura di residente.
La città è piccola ma siamo riusciti comunque a perderci cercando di arrivare in centro. Abbiamo acquistato la Innsbruck Card da 24 ore davvero conveniente visti i prezzi particolarmente alti delle varie attrazioni.
Arriviamo al Tetto d'Oro e decidiamo di salire subito sulla torre civica per una veduta dall'alto. Diciamo che con la Innsbruck Card ne vale la pena (l'ingresso costerebbe 4 euro). Questa zona centrale di Innsbruck è sicuramente affascinante, un piccolo gioiello.
Vogliamo prendere il Bus Hop on Hop off City Bus Tour gratis con la Card ma lo perdiamo di un soffio. Decidiamo allora di visitare l'Hofgarten: tenuto perfettamente, molto rilassante anche se molto frequentato e in pieno centro: si trovano 2 scacchiere quasi a grandezza naturale e dei tavoli per giocare a carte o ad altri giochi. Li troviamo tutti occupati: evidentemente la gente di questa città ama divertirsi!
Il Bus Hop on Hop off è una delusione: le spiegazioni dell'audio-guida sono superficiali e non avendo il tetto scoperto gli edifici descritti non si riescono a vedere bene. Inoltre su alcuni posti le cuffie non funzionano e se si scende alle fermate una volta risaliti non sembra essere possibile sedersi dove si trova libero ... ma esiste una “prenotazione” del posto non ufficiale. Insomma davvero da evitare se non che è compresa nella Card e a noi ha permesso di vedere il trampolino del salto con gli sci Bergisel (visita panoramica spettacolare ma per il resto direi semplice ... a prezzo pieno non la consiglierei ma essendo compresa nella Card è risultata una visita curiosa da fare). Poi siamo scesi dal bus solo un attimo per vedere il castello Ambras (il bus è stato fermo 10 minuti) … sembrava molto bello, peccato non avere abbastanza tempo per visitarlo all'interno. Quel bus era l'ultimo e abbiamo preferito finire il giro.
Tornati in centro abbiamo preso un aperitivo al 5th Floor, un locale molto elegante che darà sicuramente il meglio di sé nel dopo cena. Siamo scesi al piano terra e siamo andati al Goessers per cenare.
Ottima scelta: menu tradizionale di qualità ad un prezzo onestissimo! Ambiente cordiale e casual.



Domenica 13 la tabella di marcia prevedeva alcune cose ... ma siamo riusciti a farne anche di più :)
Partiamo presto per andare in centro. Facciamo colazione in un bar e visitiamo il Palazzo Reale. Sicuramente fatta bene l'audio-guida che riesce a descrivere al meglio la grandezza di Maria Teresa. Purtroppo la Chiesa dei Gesuiti non riusciamo a visitarla visto che è domenica ed è aperta solo per le funzioni religiose.
Vista la giornata abbastanza soleggiata e volendo visitare l'Alpen Zoo decidiamo di allungare il tragitto e fare un “salto” in cima alle montagne prendendo la funivia Hungerburgbahn poi Seegrubenbahn e Hafelekarbahn sono 3 pezzi diversi … il primo è un trenino. In totale si arriva a 2269 metri e si domina la città e la valle del INN. Arriviamo su e le nuvole hanno conquistato il cielo. Tira vento e fa freddissimo! Ci saranno 10 gradi in meno rispetto al centro storico ... Facciamo qualche foto in tutta fretta e infreddoliti scendiamo. Sostiamo a Seegrubenbahn dove se avessimo più tempo sarebbe piacevole fermarsi a pranzare.
Arriviamo allo zoo e lo visitiamo tornando bambini. Sinceramente alcune gabbie sono davvero piccole e nonostante questo non tutti gli animali si riescono a vedere... tutto sommato però ci sono delle attenzioni da non sottovalutare per gli animali. Resta un posto “finto” ma fortemente didattico e io ritengo che la presenza di questi zoo permetta comunque la conservazione di alcune specie di animali. Se poi comunque nascono in cattività non avrebbe senso dare loro la libertà … non sopravviverebbero. Comunque ho potuto vedere per la prima volta dal vivo lince, alce, stambecco oltre ad alcuni volatili impressionanti di cui però purtroppo non ricordo il nome! In un ora e mezza – due si riesce a visitare abbastanza bene.
Scendiamo in Hotel (a piedi perché è proprio sotto allo zoo) e prendiamo la nostra auto per dirigerci verso il Mondo dei Cristalli Swarovski ... ingresso gratis sempre con la Card ...
Per fortuna! Direi che è davvero deludente! Il parco è carino ma niente di straordinario (noi comunque siamo stati sfortunati perché il cielo era ormai coperto di nuvole e alcune attrazioni daranno il meglio di sé con il sole). La galleria di opere con cristalli è poco comprensibile … comunque gratis un giro si può fare ma se avete tempo, altrimenti non vale la pena secondo me. Alla fine si trova un negozio naturalmente grandissimo … e si possono acquistare cose molto carine (e alcune nemmeno troppo costose).
Riprendiamo l'auto e ci dirigiamo verso la Germania, troviamo traffico verso Monaco ma arrivati in città lasciamo agevolmente l'auto al parcheggio GmbH e prendiamo un bus pagando il biglietto sul mezzo. Infatti nel centro di Monaco le auto devono avere uno speciale bollino. E' possibile acquistarlo anche qui in Italia ma l'auto deve essere immatricolata dopo il 2006. La nostra è di un anno più vecchia.
Dalla cartina mi sembrava che la scelta migliore per non dover cambiare mezzo in metro fosse proprio prendere il bus, ma in realtà abbiamo dovuto poi camminare parecchio con le valigie per raggiungere la nostra stanza prenotata con airbnb (era forse meglio la metro). La zona è tranquilla e comoda alla metro, ci siamo trovati bene. Il bagno era esterno alla camera e vicino ad un'altra camera ma per qualche giorno ci si adatta.
Dopo esserci sistemati velocemente usciamo per cenare (erano già le 21,00) e seguiamo il consiglio del nostro padrone di casa. Andiamo, a piedi, in uno dei 3 Hans im Glueck presenti in città. Ci sediamo fuori e mangiamo degli ottimi panini con hamburger (il mio vegetariano). Beppe è stanco ma io un salto veloce in centro lo voglio fare quindi andiamo in metropolitana, acquistiamo il biglietto per gruppi (per 2 persone è già conveniente) per 72 ore.
Passeggiamo per il centro arrivando in Marienplaz, gironzolando senza una meta vediamo pure l'Hofbrauhaus, ci sediamo nel giardinetto interno molto caratteristico ma nessuno ci nota e ci vuole servire, così usciamo e continuiamo la nostra passeggiata. Torniamo a casa e ci addormentiamo distrutti.
La mattina dopo il tempo è pessimo e quindi decidiamo di dedicarla ad un museo: il Deutsches Museum. Molto interessante ma IMMENSO. Ci vorranno almeno 8 ore per vederlo benino. Inoltre è molto interattivo ma non sempre è così chiaro cosa bisogna fare.
Per le 12 siamo davanti al carillon in Marienplaz per vederlo in funzione. Purtroppo piove e con l'ombrello in mano tentiamo comunque di fare foto e video. Carino. Sicuramente una cosa che si deve vedere vista la storia e la tradizione che si celano dietro. Visitiamo la Asamkirche che da però il meglio di sé con il sole essendo molto piccola e buia. Da ammirare comunque.
Mangiamo un panino e andiamo al Palazzo Reale dove acquistiamo l'abbonamento ai castelli della Baviera. Vale 15 giorni per 2 persone a 30 euro.
Usciti dal palazzo finalmente c'è il sole. Passeggiamo nei giardini reali. Proviamo a visitare le Pinacoteche ma scopriamo che una è chiusa temporaneamente per lavori e l'altra è chiusa perché è lunedì!
Ceniamo a Zwickl - Gastlichkeit am Viktualienmarkt un posto molto piccolo ma davvero grazioso, per non parlare della toilette ... non dovete perderla. Mangiato bene e speso il giusto.
La mattina seguente andiamo al Giardino Inglese davvero bello, grande, alcune zone sembrano far parte di un bosco. Vediamo pure dei ragazzi che fanno surf nel torrente. Ci spostiamo a vedere il mercato Viktualienmarkt: favoloso. I colori dei banchi e l'albero della cuccagna che emana storia sono davvero affascinanti. Andiamo sul tetto della Peterkirche per ammirare la città dall'alto (la fatica viene ripagata dalla vista!) e mangiamo un panino li vicino.
Decidiamo quindi di visitare il castello di Nymphenburg Palace (Schloss Nymphenburg) prendiamo quindi un tram. Da fuori il castello non è favoloso ma è bello il lago e il verde intorno. Dentro poi ci sono da visitare i giardini, oltre alle stanze del palazzo, che regalano due gioielli: Pagodenburg e Amalienburg. Da non perdere.
Ritorniamo in centro e beviamo qualcosa da Augustiner Keller storica birreria con un biergarten molto grande. Passiamo per casa a cambiarci e usciamo per la cena.
Ceniamo al Wirtshaus Ayingers: molto bene davvero, posto tradizionale con una cortesia dei camerieri del tutto rara da queste parti. Facciamo un salto a vedere l'Allianz Arena illuminata e andiamo a dormire.
Ultima giornata in zona, Beppe vuole fare un salto in Teresianplatz, l'Ocktober Fest inizierà fra qualche giorno e sbirciamo l'area già allestita ma con gli operai che si danno da fare per terminare le ultime cose. Ci dirigiamo poi al Parco Olimpico per salire sulla torre: 4,50 euro grazie alla sconto della card dei trasporti.
Ci si può fermare a due altezze. Il panorama è davvero spettacolare. E' possibile ammirare tutta la città e anche oltre. E' possibile naturalmente vedere la zona del villaggio olimpico e quella del triste attentato che sconvolse le Olimpiadi del 1972.
Ci siamo diretti al Schloss Schleissheim dove abbiamo pranzato nel grazioso biergarten presente al castello. Abbiamo visitato in modo purtroppo un po' frettoloso il castello nuovo che è davvero molto bello all'interno. I giardini li abbiamo dovuti saltare a malincuore (abbiamo solo fatto qualche foto dalla grande vasca/fontana).
Avevamo fretta perché Beppe voleva visitare il campo di concentramento di Dachau. Io c'ero già stata in quinta liceo ma devo dire che i miei ricordi erano davvero offuscati in più hanno fatto alcuni cambiamenti nella parte museale e nel percorso.
Per fare pochi chilometri ci abbiamo messo 45 minuti circa ... un traffico assurdo. Così anche il campo di concentramento lo abbiamo visitato in velocità. Peccato perché la mostra nel museo era davvero toccante e anche interessante, piena di dati. E' una visita che deve essere fatta.
Alla chiusura ci rimettiamo in auto per andare a Schwangau. Avevamo prenotato una notte in un appartamento tramite booking.com. Tra strada sbagliata e traffico siamo arrivati davvero tardi. Appoggiate le valigie siamo usciti per cenare … la scelta era tra un locale italiano, un hotel/ristorante e un bier garten sotto il palo della cuccagna. Optiamo per il bier garten non pensando al vento forte che tira ... Per fortuna cucinano in fretta dei buoni panini con patatine fritte. Corriamo quindi in appartamento per una bella dormita … prima di andare a letto uno sguardo al castello di Neuschwanstein che riusciamo ad intravedere … che emozione!
Giovedì 17 settembre ci svegliamo presto e andiamo a piedi verso la zona della biglietteria dei castelli. Noi avevamo già prenotato da casa, la nostra visita era prevista alle 10,45. Una volta li tramite la corsia preferenziale si cambia la prenotazione in biglietto. Facciamo colazione, ammiriamo dalla strada anche il castello di Hohenschwangau e decidiamo di salire a Neuschwanstein con la carrozza facendo però almeno 20 minuti di coda. Tutto l'anticipo con il quale ci siamo mossi si brucia. Spendiamo 6 euro a testa e veniamo portati a qualche centinaio di metri da Neuschwanstein. Si può salire anche a piedi o con un bus navetta.
Purtroppo in quei giorni il Marienbrucke era chiuso e non abbiamo potuto ammirare il castello dal ponte panoramico.
La cosa meravigliosa di questo posto è che più ti avvicini più faresti foto. E' un luogo davvero magico e sembra di essere in una fiaba. C'è molta gente ma questo non toglie fascino al luogo. Attendiamo il momento della nostra visita (sono super organizzati con schermi da cui si possono leggere i numeri delle prenotazioni). Ci viene data un audio-guida nella nostra lingua che non parte fino a che non si è nella stanza giusta. Il castello è meraviglioso anche dentro e consiglio caldamente la visita. C'è da dire però che dura davvero poco e che non è data la possibilità di fermarmi qualche secondo in più. Ogni gruppo viaggia con lo stesso ritmo e in ogni stanza si resterà al massimo 4 minuti ...
Abbiamo fatto molte foto e ci siamo fermati a pranzo in un ristorante proprio sotto il castello. Prezzi buoni considerata la location e ampia scelta di piatti.
Il tempo stava peggiorando quindi abbiamo sperato reggesse prima di arrivare all'auto. La vacanza era finita..siamo andati verso casa con gli occhi colmi delle meraviglie viste.


venerdì 17 aprile 2020

Scorpacciata di film e di libri

Questo periodo di obbligato confinamento nelle nostre case ci sta sicuramente portando a guardare qualche film in più del solito e a leggere di più.

Per me è così nonostante comunque stia regolarmente lavorando 8 ore al giorno da casa.

In queste settimane ho letto:
Aspettando Godot (finalmente! Samuel Beckett)
Fuoco è tutto ciò che siamo (Guido Saraceni)
Rinascere (Manuel Bortuzzo)
Storie Ribelli (Luis Sepulveda)
Ogni parola che sapevo (Andrea Vianello)
Quel che affidiamo al vento (Laura Imai Messina)
Finché la mia stella brillerà (Liliana Segre)
Cadrò sognando di volare (Fabio Genovesi)
Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza (Luis Sepulveda)
Storia del gatto e del topo che diventò suo amico (Luis Sepulveda)
Il mare dove non si tocca (Fabio Genovesi)
Un'idea di felicità (Sepulveda e Petrini)
Ritratto di gruppo con assenza (Sepulveda)

e ne ho molti altri che mi aspettano

Ma soprattutto ho visto tantissimi film:

italiani:
Croce e Delizia
Cetto c'è senzadubbiamente
Anche senza di te
La pelle dell'Orso
I vitelloni (ebbene sì non avevo mai visto un film di Fellini!!!)
Lazzaro felice
Troppa grazia
Mio fratello rincorre i dinosauri (che non mi ha deluso come temevo dopo aver letto il bellissimo libro)
Restiamo amici
Vivere
Sconnessi
None di donna
10 Inverni (rivisto)
Un giorno all'improvviso
Signorina Effe
18 Regali
Figli
Ricordi?


esteri:
Le Mans 66
Tre manifesti ad Ebbing
Ella e John
Roma
Una notte di 12 anni (crudo ma da vedere)
Arrivederci professore
Berlin I love you
Un giorno di pioggia a New York
Cena con delitto (pensavo meglio)
L'ufficiale e la spia
Richard Jewell
Manchester by the sea
Belle e Sebastien 3
Diamanti grezzi
Un amico straordinario
Rocket man
Closet circuit
L'ultima tempesta
Parasite
1917


Per non parlare delle 4 stagioni della Casa di Carta, e le puntate trasmesse di Doc-nelle tue mani

Aggiornerò periodicamente questa lista per essere anche di ispirazione per chi sta cercando qualcosa da leggere o guardare, a presto!

Aggiornato al 08/06/2020

martedì 14 aprile 2020

Estate 2010 un assaggio di Dalmazia


Dal 24 al 31 luglio 2010 sono stata con il mio ragazzo a Brela, piccola cittadina nella riviera di Makarska in Dalmazia.
Per la terza volta la scelta delle vacanze è caduta sulla Croazia (nel 2005 siamo stati in Istria, nel 2008 a Pag) e questa volta abbiamo deciso di vedere questa regione affascinante.
Siamo partiti venerdì 23 sera e abbiamo dormito a Gorizia, dove il mio ragazzo ha un appartamento di famiglia. Sabato alle 8.00 eravamo in pronti. Abbiamo seguito stradine periferiche per evitare di pagare la vigneta in Slovenia. Fortunatamente non abbiamo trovato molto traffico nemmeno al confine tra Slovenia e Croazia. Alla frontiera ci hanno consegnato una cartina della Croazia ed un opuscolo con informazioni turistiche: un modo semplice e utile di darci il benvenuto!
Siamo arrivati a Brela verso le 16.00. Abbiamo subito individuato la strada (la strada principale… o l’unica?) dove c’è Villa Dominik dove avevamo prenotato un mini appartamento per la settimana. La proprietaria parla un buon inglese e l’appartamento pur essendo davvero molto piccolo soddisfa ampiamente le nostre esigenze. Si vede che è praticamente nuovo, i mobili sono in perfette condizioni, la luce è fornita da moderni faretti. In bagno ci sono pure gli asciugamani. Nei giorni successivi abbiamo anche scoperto che una signora veniva a pulire e svuotare i cestini… tutto per 55 euro a notte, un prezzo direi buono per il servizio offerto. In Croazia si può alloggiare anche spendendo molto meno ma trovando magari poca pulizia o case decadenti. Noi siamo rimasti molto soddisfatti.
Visto l’ora non perdiamo molto tempo ma andiamo subito alla scoperta della spiaggia di Brela, le spiagge sono numerose e affascinanti, acqua limpida e i pini che regalano ombra ai bagnanti, ma sono molto strette e perciò affollatissime, ci fermiamo in un punto a caso per fare il nostro primo bagno. Ma non restiamo per molto tempo e preferiamo fare una bella passeggiata che ci porta fino a Punta Rata dove poco dopo possiamo ammirare il famoso scoglio con alberi che capeggia in molti depliant croati.
Andiamo a casa e dopo una doccia e una pasta andiamo a fare un giro per il paese (che poi coincide esattamente con il lungomare) cambiamo le kune (consiglio di non cambiarle appena arrivati in Croazia, il cambio non è mai troppo favorevole, conviene arrivare a destinazione e guardare l’offerta. Tanto se proprio dovete comprare qualcosa gli euro li accettano praticamente ovunque) e mangiamo una grande coppa di gelato che però non assomiglia nemmeno lontanamente a quello italiano!
Domenica 25 ci svegliamo e fuori il vento è fortissimo, il mare, che si vede dalla porta del nostro appartamento, è agitatissimo. Decidiamo allora di fare la nostra prima escursione fuori zona: destinazione Bosnia-Herzegovina. Il viaggio non è proprio così corto come sembra anche perché per prendere l’autostrada da Brela bisogna salire un bel po’ per una strada piena di curve (dove incontriamo uno scoiattolo a bordo strada), dopo l’autostrada si incontrano strade secondarie, strette che rallentano il percorso. Il paesaggio però è verde e affascinante.
Arriviamo a Mostar e la periferia si presenta nella confusione tipica delle città più grandi e non nasconde i segni di una guerra finita da non molto tempo. Lasciamo la macchina nel parcheggio semi vuoto di un pronto soccorso proprio a pochi passi dall’entrata alla città vecchia ed è uno spettacolo. Si vede che è stata da poco sistemata, tutto è bianco come la pietra di cui sono fatte case e strade. Bellissimo anche se i negozi e i bar sono proprio solo turistici … la passeggiata è piacevole, passiamo sul famoso ponte e spira un vento fortissimo. Visitiamo anche una Moschea, piccola ma decorata in modo piacevole. Mangiamo qualche schiacciatina e grissini che ci siamo portati e decidiamo di bere qualcosa di fresco in un locale costruito all’interno di una grotta. E’ un locale alla moda, giovanile, con musica ad alto volume, negli arredi lo stile è quello orientale ma nell’offerta si avvicina alla cultura occidentale anche se in un spazio poco lontano si possono fumare narghilè.
Ritorniamo verso la macchina e ci dirigiamo verso Medjgourie, dove però vediamo solo il centro con la Chiesa. Purtroppo non avevamo con noi una guida della zona e le indicazioni per il Crocifisso che lacrima dal ginocchio non c’erano, inoltre la salita al Monte delle apparizioni era di circa un’ora, tra andare e tornare si sarebbe fatto tardi. Sicuramente è una gita da organizzare con gruppi religiosi che permettono di immergersi maggiormente nell’atmosfera spirituale che dalla via principale, troppo turistica, si respira molto poco.
Prossima e ultima tappa: la cascata di Kravica a meno di 15 chilometri da Medjgourie. Ci fermiamo appena vediamo un grande parcheggio e proseguiamo, in discesa, a piedi per circa 15 minuti, in realtà si può scendere anche con l’auto. Dall’alto lo spettacolo è davvero bello! Un’imponente cascata compare in mezzo al verde della vegetazione e si getta in un laghetto verdissimo. Dall’alto viene proprio voglia di farsi il bagno, e infatti giù ci sono parecchi bagnanti, 3 bar e tanta gente che prende il sole. Purtroppo questa gente non è educatissima e per terra la pulizia non è totale. Io metto i piedi in acqua e ovviamente la sento gelata. Mangiamo un gelato e ritorniamo all’auto. Dopo la cena a casa siamo talmente stanchi da non aver la forza per uscire.
Lunedì 26 lo dedichiamo alla spiaggia. Il vento è forte anche questa mattina e il mare sembra ancora mosso. Avevamo adocchiato una bellissima spiaggia all’altezza dello svincolo per salire verso l’autostrada ma visto che richiede una lunga passeggiata rimandiamo e proseguiamo verso Mimice. Lasciamo l’auto proprio vicino alla spiaggia. La località sorge sul mare. L’acqua ha un colore favoloso ma è troppo fredda. Sono appena le 9.30, ci godiamo la tranquillità della spiaggia poco affollata. Restiamo un paio d’ore poi decidiamo di spostarci verso una spiaggia di cui il mio ragazzo aveva visto delle foto in internet, verso Tupice. Non sapendo con certezza dove si trovi prendiamo una strada che scende verso il mare, una sbarra ferma la discesa e un ragazzo chiede 50 kune per il parcheggio sotto. Proviamo ad andare e decisamente non vale la pena scendere, conviene lasciare l’auto poco sopra la sbarra e poi scendere a piedi. La spiaggia sarebbe molto bella, purtroppo la pineta che la precede è in uno stato pietoso: ci sono costruzioni abbandonate, rifiuti sparsi, il bar sembra appena stato colpito da un missile. Insomma: proprio una tristezza. Eppure è super affollato! Proseguiamo un po’ a piedi sopra gli scogli, li la situazione è più tranquilla e vivibile. Dopo un po’ incontriamo una micro spiaggia bellissima! Sembra uscita da un catalogo viaggi. Siccome c’è già qualcuno il mio ragazzo vuole provare a vedere se si trova qualcosa più avanti e soprattutto se si raggiunge quella spiaggia di cui aveva visto le foto. Ma dopo un po’ che camminiamo decidiamo di tornare alla piccola spiaggetta. Passiamo li il pomeriggio, mangiando qualche cosa che avevamo nello zaino e un gelato che il mio ragazzo va a comparare al bar della spiaggia grande. Il posto è davvero un piccolo incanto. L’acqua è fredda ma limpida, con tanti pesciolini che per la prima volta posso fotografare visto che un nostro amico ci ha prestato la custodia subacquea per la macchina fotografica. Questa spiaggia è Fkk ma quando ci siamo stati noi erano più quelli con il costume (come noi) che quelli senza. Quando siamo abbastanza cotti dal sole rientriamo a Brela. La sera facciamo un giretto sempre a Brela
Martedì 27 seconda gita: Parco Nazionale delle cascate di Krka. Mi ero documentata e credendo di fare la scelta giusta ci dirigiamo a Skradin da dove c’è una delle possibili entrate al parco. Né la guida né le indicazione che avevo trovato in internet erano state troppo chiare su quale fosse il modo migliore per visitare al meglio il parco. Diciamo che esistono due modi: il battello da prendere a Skradin e che permette di visitare entrambe le cascate e l’isola di Visovac; oppure si usa l’auto e una volta visitata una cascata si va all’altra. Non sapendolo arrivati a Skradin non abbiamo preso il battello ma abbiamo parcheggiato poco più su del centro del paese dove esiste un’entrata al parco. Il ragazzo addetto del parco che ci accoglie all’ingresso ci dice che a piedi la prima cascata distava 4 km, così decidiamo di fare una bella passeggiata, il sentiero è semplice, si costeggia il fiume krka, direi che è piacevole. Abbiamo incontrato moltissimi ciclisti che avevano affittato la bici a Skradin. La cascata è imponente, è possibile fare il bagno ma a noi non ha fatto venire voglia di immergerci…pur essendo tutto molto bello. Abbiamo seguito il percorso di circa un’ora che permette di vedere la cascata da vari punti di vista e ammirare anche i resti della seconda (per data di nascita) centrale idroelettrica al mondo.
Concluso il giro abbiamo mangiato i panini che c’eravamo portati da casa e siamo tornati all’auto. Il ragazzo che ci aveva accolto ci dice che per vedere l’altra cascata e il lago bisogna fare in auto 50 km di strade secondarie. L’idea non ci piace e decidiamo di fare una passeggiata a Trogir, tra l’altro il tempo si sta facendo minaccioso e infatti dopo poco il nostro arrivo incomincia a piovere! Trogir è davvero un piccolo gioiello, la periferia è quella di un centro turistico trafficato e caotico, ma il centro storico è incantevole. Si visita rapidamente ed è piacevole passeggiare peccato per la pioggia che un po’ ha rovinato l’atmosfera, per fortuna è durata poco. Cambiamo altri euro visto che il cambio è qui molto favorevole e io compro al mercato davanti alla porta di accesso al centro storico un po’ di frutta. Torniamo a casa abbastanza soddisfatti anche se io sono amareggiata della visita parziale fatta a Krka.
La sera andiamo a Baska Voda in auto, e paghiamo il parcheggio, scoprendo solo tornando indietro a fine serata che dal nostro appartamento in 15 minuti a piedi si raggiunge Baska Voda. Questa cittadina è più grande di Brela quindi offre più locali e qualche negozio in più. Il lungomare è carino con un bel porticciolo. Mangiamo palacinke (crepes) alla nutella: buone ma davvero pesanti.
Mercoledì 28 affrontiamo la discesa alla bella spiaggia che avevamo notato dal primo giorno. Lasciamo l’auto al lato della strada litoranea e iniziamo la discesa. Il tutto dura più di 30 minuti, la discesa all’inizio piacevole, diventa sempre più impegnativa e direi un po’ pericolosa. Il percorso non è segnato in modo chiarissimo, bisogna prestare attenzione o si rischia di perdersi. Riusciamo comunque ad arrivare sani e salvi alla spiaggia dove troviamo già qualcuno con la barca. Noi ci sistemiamo a metà vicino ad un ruscello d’acqua che dalla base della montagna va al mare. Nel corso della giornata capiremo di non aver fatto la scelta migliore visto che tutti i bambini che passano per la spiaggia trovano (giustamente) questo il luogo ideale per giocare. La spiaggia è davvero bellissima, sassi bianchi, acqua pulita e cristallina. Solo qualche rifiuto portato dall’acqua in alcuni angoli della spiaggia. La giornata passa tra bagni di sole e di mare. Ci cimentiamo ancora con le foto subacquee. Il ritorno all’auto è faticoso quanto la discesa ma meno pericoloso. Dopo cena breve passeggiata a Brela.
Giovedì 29 la meta per oggi è lontana: Dubrovnik! Andiamo per l’autostrada fino a Ravca, poi stradine e infine la litoranea. Il paesaggio da Opuzen in giù è bellissimo tanto che temo che il mio ragazzo mi rinfacci il fatto che lui avrebbe preferito alloggiare per tutta la settimana vicino a Dubrovnik. La penisola di Peljesac che si ammira per tutta la sua lunghezza sembra un piccolo paradiso per diportisti ma anche più giù la miriade di isole presenti è davvero un bello spettacolo. Ci fermiamo per fare foto panoramiche. Bisogna passare due volte il confine, visto che si passa l’unica località bosniaca sulla costa: Neum, ma c’è un po’ di coda solo entrando in Bosnia, mentre uscendone non c’è nemmeno una vera e propria frontiera.
Arrivati a Dubrovnik parcheggiamo e ci dirigiamo verso la città vecchia. Devo dire che mi ha colpito moltissimo, è davvero molto bella. Queste pietre bianche sono piacevolissime da vedere e rendono la cittadina elegante. Ovviamente lo stradun è pieno di turisti (molti gli italiani).
Facciamo un giro e poi cerchiamo un posto dove mangiare, i prezzi sono uguali a quelli italiani. Ci sediamo in una pizzeria (Mea Culpa) dove mangiamo una pizza davvero “pesante”, loro mettono formaggio al posto della mozzarella, in più questa pizza era abbastanza alta e corposa, buona ma a metà ero già piena. Sono riuscita a finirla solo con grande sforzo. Dopo pranzo avevamo intenzione di fare il giro delle mura (quasi 2 chilometri) ma l’orario era quello peggiore (14.00 circa) e nessuno dei due era molto in vena. Siamo allora tornati all’auto e su consiglio della guida che avevo preso in biblioteca andiamo verso sud, a pochi chilometri c’è uno spiazzo da dove si può ammirare tutta la città circondata dalle mura!!! Bella vista e bello spettacolo. Riprendiamo l’auto dopo un po’ di foto e torniamo verso nord, vogliamo fermarci in una delle spiagge che abbiamo ammirato andando verso Debrovnik. Fermandoci un paio di volte per capire se dovevamo andare avanti o se fossimo arrivati dove volevamo, alla fine troviamo la nostra spiaggia da cartolina, un istmo di terra che si protende sul mare, qualche piccolo sasso, acqua e un isolotto alberato attaccato. Magnifico. Con una “passeggiata” di 10 minuti scendiamo. C’erano solo due coppie, subito dopo di noi arrivano altre 6 persone. Il posto è davvero incantevole e mi rammarico di non avere con me la custodia subacquea per la macchina fotografica: la vegetazione acquatica è diversa da quella della zona di Brela…peccato! Ci godiamo un bagnetto, ci riposiamo un po’ e poi ci mettiamo in macchina visto che ci attende un lungo ritorno. Questa volta decidiamo di percorrere tutta la litoranea è in effetti ci mettiamo meno dell’andata anche perché, fortunatamente, non troviamo traffico. La sera non abbiamo le forze per uscire.
Venerdì 30 lo avremmo voluto dedicare interamente al mare ma c’è maltempo, la mattina i nuvoloni sembrano incombere ma non piove, facciamo una passeggiata fino allo scoglio simbolo di Brela per fare un po’ di foto. Pranziamo presto perché visto che non ha piovuto vogliamo andare in spiaggia presto. Ma alla fine perdiamo molto tempo a cercare una spiaggia dopo Makarska che non troviamo, torniamo delusi a Brela e ci distendiamo un po’ proprio sotto il nostro appartamento, c’è vento, il sole è coperto e l’acqua è ghiacciata: niente ultimo bagno!
Torniamo a casa e dopo una doccia usciamo per andare a cena a Baska Voda, senza auto al seguito. Camminiamo e guardiamo con attenzione le pizzerie e i ristoranti per scegliere bene dove cenare. Alcuni locali, molto carini, sono però troppo pretenziosi per il nostro carattere e soprattutto per le nostre tasche. Alla fine scegliamo il Papagaj e ci sediamo fuori. La cameriera conosce l’italiano. Scegliamo di prendere anche un aperitivo e io chiedo “quello che bevono i croati”, torna con un bicchiere largo riempito come se fosse un liquore da una bevanda scura. Non favolosa ma accettabile. Prendiamo le pizze e sono esattamente l’opposto di quelle mangiate a Dubrovnik: leggere e fine, davvero molto buone. Abbiamo speso poco e mangiato bene, ci hanno anche offerto una grappa a fine pasto. Da consigliare. Abbiamo proseguito la serata con una passeggiata e una pastina per Giuseppe, una palacinka per me.
Sabato 31 abbiamo lasciato Brela sotto un’abbondante pioggia. Il ritorno è stato abbastanza tranquillo dato il poco traffico contrariamente a quanto ci aspettassimo!
Consiglio di visitare queste zone perché davvero piacevoli, ma se potete scegliere sono certa che a giugno o inizio settembre si possa godere di più delle piccole ma belle spiagge di Brela. La zona offre poi tantissime possibili escursioni (bisogna però mettere in conto tanta benzina e ore in auto), una settimana è davvero troppo poco per poter apprezzare al massimo questa regione estesa e, soprattutto, ricca di storia e di panorami mozzafiato!