lunedì 3 giugno 2019

Via degli Dei: secondo giorno, Ca' di Mazza - Lodole



Sabato 18 maggio ci alziamo e il tempo, come da previsioni, non è affatto buono.
Dopo la colazione ci prepariamo a dovere coprendo bene gli zaini e usciamo verso le 10.00 probabilmente nel momento di maggior intensità della pioggia. Fortunatamente siamo già sul percorso quindi procediamo seguendo i segnavia, passiamo per un "bosco" dove troviamo le prime situazioni "difficili" ma niente in confronto a quello che incontreremo nei giorni successivi. Passeggiare nel bosco sotto la pioggia permette in effetti di bagnarci meno di quando ci troveremo in statale.



Infatti il percorso fino a Monzuno costringe a 5 km di asfalto sulla statale, le guide consigliano di prendere il bus, ma la nostra tappa di oggi è breve e quindi non prendiamo in considerazione la questione.
La cosa più brutta però è che non si incontra mai un posto dove potersi riposare qualche minuto con la testa all'asciutto. Così camminiamo quasi senza soste per 2 ore e mezza circa.
Arriviamo in una frazione e vediamo un bar, chiedo a Giuseppe di fermarci per qualcosa di caldo perché davvero inizio a sentire la fatica. Ci fermiamo sotto il gazebo a fianco del bar e tolgo il poncho per asciugarmi il collo e mettere un po' di Artiglio del diavolo: non sono abituata a portare pesi e dopo la giornata precedente con lo zaino sulle spalle per tante ore le cervicali fanno male. Giuseppe entra in bar e io mi aspetto che mi dica che il titolare ci fa entrare senza problemi, ciò però non accade affatto e dopo poco Giuseppe esce con 2 caffè e leggermente contrariato. Il titolare ha schernito la sua richiesta, cortese, di una cioccolata calda "non siamo nei bar fighetti di Bologna" e si è dimostrato per niente ospitale. Beviamo il caffè e ci rimettiamo in marcia.
Fortunatamente dopo poco ad un incrocio in cui indicazioni stradali e segnavia si contraddicono incontriamo una simpatica signora che ci dice che siamo praticamente arrivati in paese e scambia con noi qualche chiacchera sul tempo pazzo di questa primavera.
Ancora qualche centinaio di metri e facciamo la foto al cartello di Monzuno, poco dopo troviamo una pasticceria. Decidiamo di fermarci e ci mangiamo due paste con cioccolate calde, io mi asciugo e mi cambio la maglia e ci accorgiamo che sono quasi le 13.00. Il locale resta aperto quindi noi ci riposiamo tranquillamente scambiando chiacchere con la gentilissima titolare e poi con un signore che scopriamo essere un appassionato alpinista che adora il nostro Veneto e con cui parliamo pure del Parco Nazionale del Pollino. Restiamo quasi 2 ore perché dopo la cioccolata pensiamo di "pranzare" con un trancio di pizza, davvero buona.
Così sulle 14.00 lasciamo la pasticceria, piove appena e raggiungiamo in poco tempo il centro cittadino dove facciamo qualche foto e ci dirigiamo al Lodole Country House dove abbiamo prenotato una stanza. E' leggermente fuori dal percorso della Via degli Dei ma solo di un paio di chilometri.

Arriviamo in anticipo sulla data del check-in ma possiamo fortunatamente prendere possesso della camera. Ci laviamo e ci riposiamo. Siamo in un posto incantevole immerso nel verde: un casolare ristrutturato splendidamente. Prima di cena scambiamo qualche chiacchera con la padrona di casa, Alice, e poi andiamo a cena alla Baracca sul Fiume, distante circa 10 minuti a piedi. Purtroppo ricomincia a piovere e mi bagno leggermente le scarpe da ginnastica, fortunatamente nel locale ci sediamo vicino ad una stufa che emana molto calore. Il locale è semplice ma caratteristico, a pochi metri dal torrente Savena e ci immaginiamo il posto in piena estate.
Ordianiamo troppa roba e faremo fatica a finire tutto ma apprezziamo molto l'antipasto con le gustose crescentine.
Per tornare al Lodole approfittiamo del passaggio offerto dal marito di Alice che ci viene a prendere.

Tot. km percorsi: 15

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