giovedì 16 settembre 2021

Asinara, colori intensi

Pochi giorni in Sardegna e ben due giornate all'Asinara: un'isola che ti ammalia con i colori delle sue acque, un'isola che ti fa fantasticare con la presenza di tanti animali liberi (asini, cavalli, capre, mugloni, cinghiali...), un'isola dal passato triste legato alle strutture detentive presenti e al Lazzaretto in funzione per molto tempo. 

L'isola è molto grande, percorsa da una sola strada asfaltata lunga 25 km (non la copre interamente) e da sentieri sterrati. 

Mercoledì 8 abbiamo partecipato ad una visita organizzata da Asinara 4x4 con partenza in gommone da Stintino, arrivo a Fornelli e inizio della visita con minivan a basse emissioni. Eravamo in 8 + la guida. Prima fermata il carcere di massima sicurezza (non visitabile). La guida Stefania ci ha introdotto la storia dell'isola come carcere (varie diramazioni in tutta l'isola, la sezione di massima sicurezza aperta successivamente, la presenza sull'isola di una zona di quarantena per le navi etc, presenza di prigionieri austro-ungarici durante la prima guerra mondiale...). 


 

Risaliti in minivan ci siamo diretti verso il "centro dell'isola" sostando in alcune zone per qualche foto, tra le quali la cala Sant'Andrea (riserva integrale non accessibile). A cala Reale una sosta per la toilette. Intanto avevamo già potuto vedere tanti asini con spiegazione dei problemi di salute per gli asini albini. 

A Cala d'Oliva abbiamo potuto visitare in autonomia l'unica struttura carceraria aperta, adibita a Museo della Memoria. E ci è stata indicata la casa dove i giudici Falcone e Borsellino trascorsero un mese nel 1985 per preparare il maxi-processo.

 


Siamo infine arrivati a Cala Sabina (dopo aver attraversato Trabuccato, altra sezione carceraria e aver ammirato cale bellissime con acqua dai colori unici) dove abbiamo avuto 2 ore libere per il bagno e per il pranzo (portato al sacco). A cala Sabina vi cono 3 spiagge vicine. Noi ci siamo diretti prima a Cala Giordano, piccola e splendida, dove abbiamo fatto un bagno insieme a moltissimi pesci, alcuni anche grandi. Poi ci siamo spostati alla spiaggia più ampia, come meno pesci, con sabbia e colori più chiari. Qualche foto ed è inziato a piovere, fortunatamente solo qualche goccia. Abbiamo mangiato il nostro pranzo e alle 15.00 siamo ripartiti con il minivan. 

Arrivati a Fornelli, Stefania ha portato il minivan fuori dalla strada asfaltata facendoci fare un giro dove abbiamo potuto vedere alcuni mufloni femmina correre velocemente. Siamo rientrati a Stintino sempre con il gommone.

 La giornta coperta ci ha fatto solo intuire i colori che effettivamente l'isola regala e di cui abbiamo potuto godere sabato 11 quando siamo tornati sull'isola partendo da Porto Torres con traghetto per Cala Reale. Da li abbiamo preso un pulmino (15 biglietto euro 15 per l'intersa giornata ma con 3/4 corse totali) fino a Cala D'Oliva. Avevamo deciso di arrivare al Faro di Punta Scorno tramite il sentiero circolare che però volevamo fare in senso contrario a quello suggerito per poter fermarci per un bagno alla fine del percorso a Cala Sabina. Dopo circa 2 km di cammino abbiamo incontrato Franco, un guardia parco, che si è fermato con la sua jeep e ci ha chiesto se volevamo un passaggio a Punta della Scomunica. Non ce lo siamo fatti ripetere e per fortuna!!! Nel tragitto abbiamo visto una splendida upupa! Inoltre, probabilmente, non saremmo andati in quella direzione e avremmo perso un panorama unico a 360 gradi che permette di ammirare tutta l'isola nella sua intera lunghezza. Dopo alcune foto e ringraziamenti a Franco siamo scesi verso Elighe Mannu e, nonostante le indicazioni di Franco, abbiamo sbagliato strada: invece di seguire il sentiero (non segnalato ma soprattutto nascosto) per il Faro siamo arrivati (passando per un bel bosco) a Case Bianche. Purtroppo ci siamo accorti dopo un po che non c'era modo di tagliare la strada appena percorsa e quindi abbiamo ripreso il sentiero in senso opposto e abbiamo incrociato due cinghialini con la loro madre. 


 

Preso il sentiero corretto siamo arrivati alla Stazione Semaforica dove, dopo la presenza della marina militare, per 50 anni la struttura ha ospitato la stazione metereologica dell'Areonautica (mio padre ha prestato qui servizio tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70). Da qui il panorama verso il Faro è davvero emozionante. Purtroppo era già molto tardi pertanto non siamo arrivati fino al Faro dove avremmo potuto fare il bagno nella parte a sinistra (la parte a destra fa parte della zona a riserva integrale). Probabilmente ci sarebbero voluti altri 20/30 minuti e così ci siamo diretti verso Cala Arena che avevamo potuto ammirare già lungo il percorso. E' una spiaggia a dir poco paradisiaca dove purtroppo non è consentita nessuna attività e ne è quindi vietato l'accesso.


Da li ancora quasi un'ora di percorso per giungere finalmente a Cala Giordano dove abbiamo potuto fare un bagno veloce. Con il sole i colori erano semplicemente stupendi. I sentieri percorsi erano in buono stato e rilucevano grazie alla presenza della mica come componente delle rocce presenti nell'isola. I profumi delle piante erano forti e avvolgenti. Un piacere percorrere quest'isola peccato solo il troppo caldo, bisognerebbe camminare nelle ore più fresche ma essendo legati al traghetto non abbiamo avuto altra scelta.


Sicuramente consiglerei la visita con permanenza di almeno una notte sull'isola (sono presenti un Ostello e una Locanda) per poter godere ancor più delle bellezze e delle emozioni che l'Asinara regala.