martedì 5 dicembre 2017

Genova: tra porto e caruggi...

Eccomi a raccontarvi del mio ultimo viaggio...3 giorni a Genova, città che ho visitato ora per la prima volta.

Sabato 18 novembre

Partiamo da Mestre intorno alle 8,00, arriviamo a Boccadasse verso le 12,00 e ammiriamo la tranquillità di questo colorato borgo di pescatori. Mangiamo sulla spiaggia, al sole, e riprendiamo l'auto verso il parcheggio di Piazza Vittoria. Lasciata l'auto cerchiamo la stanza che abbiamo prenotato tramite booking.
Scopriamo la prima particolarità tutta genovese: i numeri civici non sono progressivi ma ne esistono di due tipi: rossi per gli esercizi commerciali e neri per gli edifici residenziali.

Lasciate le valigie usciamo alla scoperta della città. A piedi raggiungiamo prima via XX settembre e poi piazza De Ferrari, che ospitava un mercatino del cioccolato, prendiamo via San Lorenzo e visitiamo il bel Duomo. Girovaghiamo per i caruggi arrivando in via Garibaldi con i suoi palazzi eleganti e imponenti. Compriamo la Museum Card con l'estensione per i mezzi pubblici e andiamo verso via del Campo. Voglio recarmi presso via del campo 29r l'Emporio dedicato a Fabrizio Dè Andrè e ai cantautori genovesi purtroppo c'è l'intervista ad un musicista, pertanto non possiamo visitare il luogo che è molto piccolo e non faccio nemmeno una foto.
Torniamo verso via Garibaldi e visitiamo tre palazzi dei Rolli: palazzo Rosso, palazzo Bianco e palazzo Tursi. Onestamente la nostra visita è stata abbastanza superficiale e veloce. Sicuramente si prova una certa emozione nel vedere un violino e una chitarra appartenuti a Nicolò Paganini. Purtroppo arriviamo invece un po' tardi per ammirare il tramonto dal belvedere di palazzo Rosso...ma comunque molto bello il panorama.
Ci fermiamo per un aperitivo pensando sia presto per cenare ma sbagliamo: paghiamo due stuzzichini, una birra, e un cocktail analcolico sui 16 euro e poi non riusciamo a trovare un locale libero per la nostra cena pur andando fino al porto vecchio e visitando anche Eataly.
Alla fine ci accontentiamo di una cena semplice in un locale mediocre...
Dopo cena abbiamo gironzolato per il centro e siamo andati a nanna.

Domenica 19 novembre ci svegliamo presto e usciamo per la colazione che è compresa nel prezzo della stanza. Il bar che la offre però apre alle 9.00 e noi arriviamo alle 8,40 così facciamo una foto all'Arco di Trionfo in Piazza della Vittoria e attendiamo l'apertura del bar. Con il tram andiamo in zona porto antico e ci rechiamo al Galata, Museo del Mare. Arriviamo presto così leggiamo i pannelli esposti nella darsena che raccontano molte curiosità sulla storia del porto di Genova.
Alle 10,00 entriamo nel Museo e ci restiamo per 3 ore. Meriterebbe ancor più tempo. Un museo davvero affascinante, ricco e anche molto innovativo. Bellissima la ricostruzione della galea a grandezza naturale, toccante il percorso che permette al visitatore di rivivere l'esperienza dei nostri emigrati (ci viene dato un finto passaporto, passiamo in dogana dove un video un doganiere ci dice chi siamo e dove andremo raccontando storie vere di italiani imbarcati a Genova, poi camminiamo tra le case ricostruite di Genova dove un albergatore fa affari sulla pelle dei migranti, e saliamo sulla nave vedendo cuccette ricostruite e sale mensa, atterriamo passando da un quartiere di liguri in argentina fino ad arrivare ad Ellis Island negli Stati Uniti). Interessante la mostra sull'affondamento dell'Andrea Doria. Uscendo è possibile effettuare la particolare visita al sommergibile Nazario Sauro.


Il sommergibile Nazario Sauro in una splendida giornata di novembre 2017, Genova


Prendiamo delle focacce e le mangiamo seduti al sole su una panchina davanti all'Acquario. Andiamo al Bigo, una struttura realizzata da Renzo Piano nel 1992 per il cinquecentenario dalla scoperta dell'America, (compreso nel biglietto dell'Acquario acquistato per il giorno successivo tramite internet, ma il Bigo lunedì di novembre è chiuso) e devo dire che il panorama a 360 gradi che permette di vedere è davvero affascinante. La città secondo me da il meglio di sé guardandone i tetti. Si percepisce ancor più il sali-scendi che la contraddistingue. Prendiamo la metro e andiamo verso la Lanterna con una lunga passeggiata. Per prendere il sentiero attrezzato panoramico sul porto perdiamo un po di tempo non essendo molto chiaro il percorso. Il sentiero ha pannelli esplicativi che permettono di cogliere le differenze tra com'era il porto e come è cambiato negli anni. Arriviamo al faro simbolo di Genova. Lo visitiamo e fotografiamo il panorama da questa prospettiva. Qui la città acquista tutte le sue caratteristiche di porto laborioso.
Vorremmo visitare il Palazzo del Principe pensando sia gratis con la card ma è solo scontato quindi dopo aver visto il giardino ci spostiamo a palazzo Reale in tempo per ammirare dalla sua terrazza un tramonto sul mare dai colori del fuoco. Visitiamo il palazzo che ha delle stanze davvero molto ricche. Usciti andiamo in camera, ci cambiamo e usciamo per andare al ristorante che abbiamo prenotato (memori dalla sera prima, ma la domenica scopriamo che molti locali sono chiusi e decisamente i genovesi escono molto meno). Mangiamo benissimo in un locale particolare con un proprietario e chef loquace.
Passeggiamo per il centro e andiamo a dormire.

Lunedì 20 novembre abbiamo prenotato la visita all'Acquario. Vi restiamo 2 ore ammirando alcuni esemplari affascinanti. Questi posti mi lasciano sempre un misto tra tristezza per la costrizione in cui vivono questi animali e il fascino di poterli ammirare così facilmente. Sicuramente apprezzo alcune scelte che l'Acquario sta facendo per arrivare ad avere solo animali nati in cattività.
Facciamo una breve visita della Biosfera (perdibile) e cerchiamo un posto dove mangiare. Finiamo oltre la zona del Bigo, verso la Ruota Panoramica. Mangiamo in un bistrot e decidiamo di andare all'auto per tornare a casa.


Un'altra città visitata, almeno in parte. Un altro luogo che mi ha lasciato emozioni e un bel ricordo. E' una città affascinante anche se ha tutte le contraddizioni portate dal mare, dal porto e dalla modernità. Una città che si lascia scoprire poco alla volta, probabilmente non adatta al visitatore veloce e distratto. Credo che meriti una visita attenta ma credo che almeno una volta nella vita il Galata sia da visitare (no, l'Acquario non necessariamente).

giovedì 28 settembre 2017

Viaggiare per...stare bene!!!

Volevo titolare questo post: "viaggiare per benessere", ma no, no, non voglio parlarvi delle vacanze nelle SPA o nelle Beauty farm... e alla fine ho optato per un titolo forse più chiaro.

Penso che in viaggio normalmente le sensazioni che proviamo siano tutte positive e piacevoli: curiosità, felicità, allegria, magari riusciamo a rilassarci e a sentirci sereni e tranquilli...
Proviamo meno ansie e preoccupazioni e ne giova il nostro corpo oltre che la nostra mente.

Da qui ho pensato che sarebbe bello pensare a delle "gite" che permettano di rigenerarsi davvero ma non perché qualcuno si prende cura del corpo in una SPA ma proprio perché dedichiamo il nostro tempo alle nostre passioni o usciamo molto più semplicemente dalla routine che spesso ci chiude in un recinto.

Cosa significa? Vacanze per rigenerarsi, dedicandosi davvero a stare meglio, semplicemente fuggendo dagli impegni quotidiani.
Il buon cibo (sano e tradizionale), un sonno sereno, e naturalmente delle attività che ci coinvolgano sono gli elementi caratteristici di una vacanza di questo tipo. A questo magari riuscire ad unire l'utilizzo di prodotti davvero utili alla nostra pelle, né superflui, né tanto meno nocivi o potenzialmente nocivi per noi e per l'ambiente potrebbe darci una carica aggiuntiva facendoci sentire bene e in armonia con il pianeta.

Per ognuno di noi potrebbe essere un tipo di vacanza diverso ma per tutti credo che dedicare del tempo anche solo a noi e a quello che ci piace sia la scelta vincente per riprendere la nostra vita con più energia e stimoli.


martedì 12 settembre 2017

Ancora un po' di Basilicata

Questa estate ho finalmente visitato le due mete più famose della Basilicata, naturalmente dopo Matera: Melfi e Venosa.

Siamo partiti nel pomeriggio di lunedì 14 agosto da Paterno (Val d'Agri-PZ) in direzione Melfi ma abbiamo fatto una sosta a Castel Lagopesole (comune di Avigliano) per visitare il Castello.
Tenuto molto bene esternamente abbiamo decisi di pagare 4 euro a testa per visitare alcune delle stanze. La cosa particolare, e direi assurda, è che nel castello sono previsti 3 diversi percorsi di visita, i cui biglietti sono acquistabili solo separatamente.
La nostra visita si rivela piacevole ma forse il costo è esagerato se paragonato a cosa ci aspetterà a Melfi e Venosa, soprattutto se si pensa che non è prevista una sinergia con gli altri percorsi (uno interattivo sulla vita di Federico II e uno legato al museo delle migrazioni). Insomma...un peccato.

Riprendiamo l'auto e arriviamo a Melfi dove parcheggiamo nei pressi del Palazzo di Giustizia e andiamo a piedi alla Casa del Borgo Antico dove avevamo prenotato una stanza.
La posizione è invidiabile visto il panorama che si gode dalla terrazza: il famoso castello e il borgo.

Usciamo e facciamo una passeggiata verso la Piazza, c'è festa qui ma ancora non ci sono molte persone in giro, decidiamo di cenare presso La Grotta Azzurra un locale bello ma forse troppo pretenzioso per il servizio di base offerto. Le portate sono buone ma piccole e non siamo troppo soddisfatti. Altra breve passeggiata e via a dormire.

Martedì 15 agosto, dopo una bella colazione, lasciamo i nostri bagagli in auto e ci dirigiamo verso il Castello. Molto bello da fuori, decidiamo di visitarlo e al costo di 4 euro a testa potremo andare anche al Castello di Venosa e all'area archeologica.

L'interno del Castello conserva il Museo archeologico, i reperti sono tutti sicuramente interessanti ma noi, lo confesso, lo visitiamo velocemente. Bellissimo capolavoro il sarcofago di Rapolla.

Melfi mi è piaciuta, città pulita, borgo ben conservato, belle case che si portano con garbo il peso degli anni, affascinanti le diverse ringhiere decorate dei davanzali. Una passeggiata qui non può che essere piacevole.

Lasciato il castello prendiamo l'auto e ci dirigiamo a Venosa dove arrivati all'area archeologica ci consigliano di andare alle Catacombe ebraiche eccezionalmente aperte fino alle 13.
Questo consiglio si rivela davvero azzeccato, troviamo un dipendente della Sovraintendenza ai Beni Culturali che ci guida in questo luogo suggestivo e ricco di storia. Una visita davvero interessante!!!

Si è fatta ora di pranzo, andiamo quindi in centro, passeggiamo nelle vie deserte e arriviamo vicino al Castello dove si trovano tutti i bar. Mangiamo qualcosa e poi decidiamo di visitare il Castello. Questo si rivela meno interessante dei precedenti. Anche qui vi è il Museo Archeologico ma i reperti sono meno affascinanti. In ogni caso si può fare un giro volentieri.

Torniamo verso l'Area Archeologica. Entriamo e non si accorgono nemmeno di noi!!! I reperti sembrano numerosi ma i pannelli informativi presenti sono quasi completamente cancellati dal sole e noi non riusciamo bene a capire cosa stiamo vedendo.Arriviamo all'Incompiuta e non riusciamo a godere completamente del fascino del luogo visto l'illeggibilità dei cartelli. Utilizzo il mio smartphone e leggo dal web qualche informazione.
Nel complesso quest'area che avrebbe delle enormi potenzialità è tenuta male e per nulla valorizzata. Peccato.
Nonostante questo io continuo a pensare che la Basilicata sia una meta da consigliare per una vacanza all'insegna del relax, del buon cibo, della natura, del mare e della storia. C'è tutto in Basilicata se lo vorrete e il poco affollamento ed i costi assolutamente ottimi la rendono proprio una meta a cui pensare...





giovedì 24 agosto 2017

Grecia: Santorini e Milos

Troppo bella, troppa gente, troppa approsimazione, troppo traffico, troppo rumore, troppo costosa, è tutto troppo a Santorini.
Sinceramente una volta nella vita, per una notte, merita una visita ma per come sono fatta io, e per i luoghi che a me piacciono e scaldano il cuore, quel tempo può bastare...

La nostra vacanza inizia proprio con l'arrivo da Venezia all'aeroporto di Santorini lunedì 26 giugno 2017. Da li prendiamo il bus del trasporto pubblico, che arriva in orario ma che parte dopo almeno 15 minuti di attesa...capiamo subito che i greci sono persone che amano prendersela con calma … qui si aspetta :)
Chiediamo se il bus ferma a Karkerados il paese in cui abbiamo prenotato una stanza in Villa Palekanos, l'addetto ai biglietti ci conferma la possibilità e così scendiamo all'altezza di un incrocio, il tempo di capire da che parte dobbiamo dirigerci e via verso la Villa.
Il percorso a piedi è di circa 15 minuti in discesa, per fortuna, abbiamo 2 trolley piccoli e una valigia grande oltre allo zaino e alla borsa a tracolla. Lasciamo le valigie e, visto che la stanza sarà pronta solo dopo qualche ora, ci dirigiamo all'incrocio in cui siamo scesi dal bus, beviamo qualcosa di fresco in un bar e decidiamo di andare fino a Thira/Fira a piedi ... una passeggiata non proprio piacevole, al caldo e con il suono del traffico cittadino, di circa 20/25 minuti ci porta nella città principale dell'isola. Facciamo tante foto e visitiamo le due chiese principali. La città sicuramente colpisce soprattutto per le sue stradine ma ancor più per il panorama sul mare e sul resto dell'isola, vale la visita. Purtroppo c'è davvero troppa gente e troppo caldo. Ci fermiamo in uno dei tanti ristoranti e pranziamo, bene e ad un prezzo onesto. Torniamo all'hotel dove possiamo entrare in stanza, doccia, sonnellino, nuotata in piscina e ci si prepara per la passeggiata sulla Caldera da Fira ad Oia. La passeggiata è stata faticosa, salite e discese si susseguono ma i panorami sono davvero mozzafiato e siamo felici di ammirare il tramonto poco prima di Oia. Passeggiamo velocemente anche in questa cittadina, insieme a tantissime altre persone, il lusso si spreca e la sensazione di essere in un posto solo per VIP è forte. Decidiamo di riprendere il bus per mangiare qualcosa verso la Villa. Scendiamo a Fira e riprendiamo, per la quarta volta nella sola giornata di oggi, la strada verso Karkerados. Ci fermiamo in un bakery aperto 24 h su 24 dove mangiamo qualcosa di salato ad un prezzo davvero conveniente. Stremati raggiungiamo la nostra stanza.

Martedì 27 giugno sveglia presto, ci aspetta un taxi per raggiungere il porto. Abbiamo il traghetto per Milos alle 8,10 e dobbiamo prima ritirare i biglietti prenotati dall'Italia tramite web. Ci avevano fatto pressione per andare con largo anticipo al porto, alla fine attendiamo più di un’ora l’arrivo della nave.

Arriviamo, dopo 2 ore circa, al porto di Milos dove ci attende il proprietario della casa prenotata con un suo amico. Ci porteranno con la loro auto presso l'appartamento prenotato tramite booking: Garyfallos a Trivosalos. Per raggiungere l'appartamento bisogna percorrere una scalinata. L'appartamento è semplice e il bagno è davvero piccolissimo ma c'è l'aria condizionata e un tavolo fuori. Ci si può adattare facilmente. Inoltre la gentilezza dei proprietari è stata davvero tanta, durante la settimana sono state fatte le pulizie e il cambio lenzuola e asciugamani, inoltre ci hanno portato al porto anche il giorno della nostra partenza senza costi aggiuntivi e in totale spontaneità!
Una volta lasciati i bagagli in appartamento usciamo per capire come muoverci in isola e se è possibile noleggiare un mezzo. Optiamo per un quad ma non sapendolo guidare lo noleggiamo inizialmente per pochi giorni, ma dopo poche ore Giuseppe si sentirà a suo agio e prolungheremo il nostro noleggio per tutta la durata della nostra vacanza.
Il quad però non era subito disponibile. Mangiamo quindi qualcosa in un panificio dove ci recheremo spesso nei giorni successivi, e andiamo in appartamento attendendo le ore 15,00.
Non appena ci appropriamo del quad ci dirigiamo verso Mandrakia dove si possono ammirare i famosi syrmata (ricoveri per le barche dei pescatori) e facciamo un primo bagno veloce nella spiaggia deserta che guarda le syrmata.
Ci spostiamo a Firopotamos dove c'è gente ma comunque troviamo un po' di posto per noi. La bellezza del luogo sta nella chiesetta che si può ammirare dalla spiaggia, dopo un bagno infatti facciamo una passeggiata per ammirarla meglio e facciamo qualche foto.
Prima di andare a casa ci rechiamo presso un supermercato dove compriamo qualcosa anche per farcire i panini che mangeremo il giorno dopo e, una volta a casa, ci prepariamo per visitare il capoluogo dell'isola: Plaka.
Parcheggiamo alle porte del centro storico e passeggiamo per il kastro arrivando per il tramonto alla chiesetta vicino al castello. Facciamo delle foto e scendiamo in centro dove, dopo una passeggiata, ci rechiamo a cena a To Diporto dove ceniamo fuori, nel vicolo. Personale gentile e buon cibo ad un prezzo onesto ci permettono di vivere una buona cena. Dopo andiamo in pasticceria dove proviamo il nostro primo yogurt greco io con la frutta, Giuseppe con le noci. Stanchi andiamo a casa.

Mercoledì 28 giugno ci svegliamo presto e scopriamo che il caldo del giorno prima è presente già alle 8 del mattino. Facciamo colazione seduti fuori e ci prepariamo per uscire.
Dopo aver recuperato dei panini per il nostro pranzo la prima spiaggia di oggi è Paleochori che ci piace subito. Non c'è molta gente e possiamo stare tranquillamente in spiaggia ma non abbiamo l'ombrellone e dobbiamo organizzarci per “montare” il nostro grande telo in stile tenda.
Dopo aver mangiato i nostri panini decidiamo di andare a bere qualcosa nella spiaggia a fianco: Deep Blue. Vi è infatti un bar con terrazza panoramica su questa piccola ma scenografica spiaggia.
Decidiamo di andare poi ad Agia Kiriaki una spiaggia molto tranquilla ma sempre dalle acque cristalline.
Prima di tornare a casa ci fermiamo ad Adamas per informarci sulle escursioni in barca nella zona ovest dell'isola, non raggiungibile via terra. Ci sono tantissime agenzie che propongono escursioni e parliamo con dipendenti di 4 di loro. Raccogliamo le informazioni principali e, dopo uno yogurt, torniamo a casa dove, davanti al nostro piatto di pasta, decidiamo di rivolgersi a Polco Sailing che propone escursioni in barche a vela con al massimo 10 persone.
Dopo cena, quindi, torniamo ad Adamas per prenotare l'escursione per sabato e diamo un acconto. Facciamo una passeggiata e torniamo a casa.

Giovedì 29 giugno
Ci svegliamo presto e ci dirigiamo verso Sarakiniko. Parcheggiamo il nostro quad ed entriamo in un paesaggio lunare. Il percorso per arrivare alla spiaggia è breve e affascinante, arrivati alla spiaggia non ci siamo fermati ma abbiamo continuato a perlustrare la zona raggiungendo il punto dove è possibile fare dei tuffi e andare in acqua tramite una scaletta creata nelle rocce. Davvero uno scenario di rara bellezza. Assomiglia alla grotta della poesia a nord di Otranto ma qui le rocce bianche rendono il panorama ancora più particolare. Beppe si dedica ai tuffi, io faccio un paio di bagni brevi e mi dedico alle foto. C'erano già alcune persone ma con il passare dei minuti la gente aumenta. Il caldo è fortissimo e l'ombra offerta dalle rocce diventa ben presto un miraggio. Decidiamo quindi di rientrare a casa per mangiare qualcosa e riprenderci dal caldo.
Dopo un po’ di riposo ci dirigiamo verso Palafragas, altra spiaggia molto particolare e scenografica dove però non ci fermiamo ma facciamo solo qualche foto. Ci spostiamo nella vicinissima Kapras dove ci sistemiamo all’ombra delle rocce in alto. Facciamo un bel bagno, l'acqua qui è pulita ma la presenza della sabbia la rende un po' torbida, inoltre sono presenti i pesciolini che amano pizzicare le caviglie...
Dopo circa un'ora decidiamo di vedere anche l'altra spiaggia vicina, quella di Pachena. Spiaggia “tradizionale” ma con degli scogli in acqua che permettono di vedere alcuni pesci a pochi centimetri dal bagno-asciuga.
Torniamo a casa e ci prepariamo per andare a cena a Pollonia. Il paese si rivelerà essere limitato ai locali presenti intorno al molo, sicuramente dev'essere un bel posto dove alloggiare vista la presenza di eleganti edifici ma come luogo di svago ci ha lasciato quantomeno perplessi. Mangiamo da Gialos fraintendendo un piatto del menu (menu in italiano con traduzione errata). Spendiamo il giusto e ci offrono dell'ouzo, liquore tipico, che apprezziamo.

Venerdì 30 giugno
Questa mattina voglio fare un giro “culturale” e ci dirigiamo nella vicina Tripiti per visitare le Catacombe, 4 euro per l’ingresso con la visita guidata, dura circa 10 minuti e la ragazza che se ne occupa è anche la persona che fa i biglietti. Noi siamo arrivati in contemporanea con una famiglia greca quindi la guida parlava prima in greco e poi in inglese, per noi. Diciamo che le spiegazioni sono state un po' superficiali. In ogni caso è una visita che potrei suggerire anche se in Italia abbiamo posti più interessanti a cui si può accedere pagando anche meno. Molto bello, invece, il panorama su Klima. Ci dirigiamo, a piedi, verso il teatro antico poco lontano, purtroppo non è possibile visitarlo e quindi ci accontentiamo di qualche foto da vicino e decidiamo di andare a Klima a vedere i meravigliosi syrmata famosi per i loro diversi colori. Sicuramente è un piccolo angolo di mondo da vedere, molto piacevole restare qualche tempo in questo porticciolo. Abbiamo bevuto una bevanda fresca in un locale sulla piccola spiaggia e siamo andati verso casa.
Abbiamo pranzato a casa e dopo un po' di riposo ci siamo diretti nella parte est dell'isola dove sarebbe sconsigliato addentrarsi con i mezzi a noleggio.
La nostra meta è Kastanas. Dalla strada asfaltata il tragitto per uno sterrato non è proprio corto e la strada è in effetti un po' complicata ma andando piano è possibile raggiungere una spiaggia semplicemente splendida. La presenza di pochissime persone, comprensibilmente, aiuta ancor più a godere di questo posto. I sassi hanno mille colori (ex zona mineraria) così come le rocce alle nostre spalle. Il mare è limpidissimo e dalle infinite sfumature. Rientrando a casa decidiamo di dare uno sguardo anche alla lunga e bianca spiaggia di Voudia. Purtroppo è davvero vicina agli impianti minerari ancora in funzione e quindi non ci piace molto.
Ceniamo e andiamo poi a fare una passeggiata a Tripiti, visto la buona impressione che ci aveva fatto in mattinata. Mangio un’ottima crepes in una pasticceria con vista su Klima, concludendo una bella giornata.

Sabato  01 Luglio
E’ arrivata la giornata dedicata al nostro giro in barca. Con calma andiamo ad Adamas e, visto il nostro anticipo, decidiamo di bere un caffè in un bar. Pessima idea...sono lentissimi e io devo lasciare a metà il mio primo caffè greco e Beppe deve ingurgitare il suo frappè in un sorso.
Alle 10 si formano i gruppi delle 3 barche che partiranno alla stessa ora. Noi saliamo su Gina, oltre a noi ci sono una coppia di inglesi, una di norvegesi, una di spagnoli, una di greci, ed una ragazza russa, più i due membri dell’equipaggio. Ci raccontano che è rarissimo avere solo 2 italiani nelle barche di Polco. Inizia la navigazione e noi decidiamo di goderci il sole, pensando che con il passare delle ore sarebbe stato meglio mettersi sotto il tendalino per ripararsi dai raggi più pericolosi. Passiamo davanti a Klima e l'ammiriamo dal mare, ci fanno vedere alcuni scogli con forme particolari, uno bellissimo sembra un coniglio da un lato e un orso/leone dall'altro. Proseguiamo verso la costa ovest e ci fermiamo per il nostro primo bagno a Kalogries, una spiaggia caraibica, con sabbia chiara. Ci facciamo dare occhialini e pinne, arriviamo fino alla spiaggia e ci facciamo alcune foto. Risaliti in barca il primo break-spuntino: colazione con frutta e torta + da bere: succo o tè. Si riparte e Giuseppe prova pure a guidare la barca. Arriviamo a Sykia. La barca si ferma su una baia di roccia davanti ad una grotta...i colori dell'acqua ci abbagliano. Veniamo divisi in due gruppi e con un gommone veniamo portati dentro alla cava...non ha più parte del soffitto quindi ci troviamo davanti ad un luogo unico. Descriverlo non è per me facile. Posso solo dire che è uno dei posti più spettacolari che abbia mai visto, è bellissimo camminare sulla “spiaggia” e vedere le formazioni create dal crollo del soffitto ma anche dal vento. Mentre siamo lì il timoniere della barca ci fa tante foto e io sento tutta la fragilità e la caducità di questo luogo (continua a cadere, infatti, polvere e sabbia dall'alto). Dopo circa un'ora rientriamo alla barca e troviamo il pre-lunch: pane, patate, creme, olive, spiedini, ci viene offerto vino, ouzo o birra.
Si riparte per arrivare in poco tempo a Kleftiko. Ci sono molte altre barche ma non si ha la sensazione di folla opprimente. Anche qui esploreremo il luogo divisi in due gruppi. Sempre il timoniere ci accompagna nella prima grotta, quella del dragone. Da qui infatti è possibile sentire il suono della risacca che sembra davvero il verso in un animale mitico. Ci spostiamo poi in una grotta dove è possibile scendere, essendoci una spiaggetta di sassolini neri. Li ci fa giocare con l’acqua per creare delle foto divertenti e infine ci accompagna nell'ultima grotta. L'azzurro è quasi fosforescente. Ci buttiamo in acqua un po' alla volta e ci fa altre foto che purtroppo non renderanno visto la qualità della macchina fotografica utilizzata.
Il secondo gruppo ci subentra e noi restiamo in acqua vicino alla barca, Sono presenti tantissimi pesci. L'acqua è davvero profonda e dopo un po' decido di salire in barca mentre Beppe continua un po' a perlustrare la zona. Una volta risaliti anche quelli del secondo gruppo si pranza (sono ormai le 16 quasi) con un piatto di spaghetti al ragù (cucinati bene) e un'insalata.
Riprendiamo il mare per dirigerci verso Gerontas, spiaggia a sud ovest dell'isola da dove è possibile fare tuffi. Ultimo bagno per tutti e risaliti in barca ancora frutta e l'assaggio di mastika, liquore prodotto solo nell'isola di IOS. Molto buono.
Essendoci parecchio vento vengono aperte le vele e quindi veleggiamo verso Provatas dove purtroppo finisce il nostro giro. Veniamo accompagnati verso la spiaggia sempre in gommone e sopra la spiaggia ci aspetta una signora con una piccola macchina che ci porta ad Adamas.
Riprendiamo il nostro quad e andiamo a casa. Questa sera mangiamo a casa e non usciamo, siamo troppo stanchi.

Domenica 02 Luglio
Questa mattina andiamo a Tsigrado. Arriviamo e il panorama ci piace subito. Lentamente scendiamo attraverso le rocce usando le scalette presenti. In spiaggia ci sono poche persone e nel corso delle prime ore ci troveremo in compagnia quasi solo di italiani. Che dire della spiaggia??? Un sogno... acqua trasparente dalle mille sfumature, grotte, gallerie, tanti pesci. Vale decisamente la pena passare qualche ora qui. Noi ci mettiamo verso sinistra oltre le rocce vi è un'altra piccola insenatura dove c'è stata ombra fino a dopo pranzo. Abbiamo quindi mangiato con i nostri stuzzichini comprati in panificio e quando il sole ci ha raggiunto ci siamo spostati a Firiplaka dove però io ho avuto un momento di difficoltà, troppo caldo. Siamo stati qualche minuto nel minuscolo bar della spiaggia e ci siamo incamminati oltre alla zona in concessione. Dopo essermi un po' ripresa, anche grazie alla macedonia che Beppe mi porta dal bar, decidiamo di camminare un po' sul bagnoasciuga. Onestamente non la trovo la più bella dell'isola anche se naturalmente è sicuramente una spiaggia da vedere. Andiamo a casa e dopo una doccia usciamo per andare a cena a Mandrakia al ristorante Medousa, consigliato da due signori veronesi conosciuti a Tsigrado. Dobbiamo attendere un po’ per avere un tavolo. Mangiamo bene, abbondantemente e davanti ad un bel panorama. Da consigliare.

Lunedì 03 Luglio
Decidiamo di andare a Kimolos con il traghetto che si prende da Pollonia. Arriviamo per tempo, in pochi minuti il traghetto ci porta in questa isoletta. Con il quad andiamo prima a fare un giro a Chorio il paese dell'isola che ci affascina molto, il caldo però si fa sentire e ci muoviamo velocemente alla scoperta dell'isola. Ci fermiamo ogni tanto per qualche foto e arriviamo alla splendida PRASSA. Troviamo riparo vicino ad alcune tamerici e passiamo delle ore di riposo e nuoto.
Unico difetto di questa paradisiaca spiaggia anche attrezzata è il bar poco fornito...non ha frutta e il toast che ordiniamo è praticamente solo pane.
Rientriamo verso il porto e prendiamo il traghetto verso Pollonia.
Dopo cena andiamo a Tripiti per una crepes che purtroppo non è buona come quella mangiata venerdì.

Martedì 04 Luglio
Purtroppo è arrivato l'ultimo giorno a Milos e non voglio perdere la visita alla spiaggia di Sulfure Mine, sicuramente suggestiva. Prima di andarci lasciamo i bagagli nel supermercato del proprietario dell'appartamento che la sera ci riporterà al porto. La strada per raggiunge la spiaggia è davvero complicata, soprattutto nell'ultima parte. La vecchia miniera abbandonata ha un fascino particolare e stupisce vedere tutto quello che è stato lasciato sul luogo. Oggi il vento si è alzato, il mare è mosso e quindi la spiaggia non sembra avere i colori a cui siamo abituati. In ogni caso non ci volevamo fermare lì e ci spostiamo, quindi, nella spiaggi di Deep Blue dove per 6 euro noleggiamo un ombrellone e due lettini (un po' precari) e restiamo per qualche ora di relax. Purtroppo anche qui il vento ha alzato le onde e l'acqua non sembra splendida come il primo giorno.
Dobbiamo tornare a Trivosalos dove Beppe deve a malincuore salutare il quod e con l'auto di Christo andiamo al porto. Purtroppo il mare è mosso così la nostra nave arriva con quasi 40 minuti di ritardo.
Milos è tutto ciò che si può sognare da un’isola…piccoli borghi dove passeggiare, buoni ristoranti, splendide spiagge tutte diverse, panorami mozzafiato…salutandola ho provato un senso di malinconia. Mi mancherà.

Il viaggio poi si rivela un incubo...io sto male per le quasi 3 ore che ci mettiamo per arrivare al porto di Santorini dove ci attenderà un signore per portarci, con la sua piccola auto decapottabile, ad Emporio dove abbiamo prenotato un appartamento per le nostre ultime due notti di vacanza. L'appartamento è bello ma purtroppo senza mezzo privato essere ad Emporio si rivelerà presto una pessima scelta. Sfiniti dopo una doccia andiamo a letto.

Mercoledì 05 Luglio

Usciamo di casa, dopo colazione e passeggiamo brevemente per il centro storico di Emporio, caratteristico. Aspettiamo molto tempo un bus dalla fermata dopo aver invano cercato un noleggio auto/moto/quad in zona. Arrivati a Fira, noleggiamo un quad e ci dirigiamo alla spiaggia di Vlychada.
Particolare per le rocce strane presenti. Spira un vento forte e il mare è molto mosso, niente bagno. Dopo qualche tempo ci spostiamo per visitare la Red Beach. Parcheggiamo in pieno caos, qui c’è affollamento totale. Dall’alto la spiaggia è sicuramente interessante ma stretta e meno bella di quanto mi aspettassi. Ci fermiamo a mangiare qualcosa ad Akrotiri, da Zafora. Mangiamo tanto e bene anche se il locale, come altri sull’isola, ha una pulizia approssimativa.
Decidiamo di andare a vedere la zona di Kamari, dove passeggiamo tra i bagni, alcune extra lusso, e gli hotel e i negozi. Il luogo ci sembra un misto tra Rimini e (immaginiamo) Forte dei Marmi. La spiaggia nera ha il suo fascino ma in mezzo a quella situazione non l’apprezziamo. Ci spostiamo a Perissa da dove, dopo qualche minuto seduti sulla sabbia, decidiamo di rientrare in appartamento per prepararci per andare a Oia.
Mi vesto troppo leggera e in quad sentirò molto freddo per la lunga strada che porta a Oia.
Parcheggiamo un po’ fuori gratuitamente e ci facciamo una passeggiata ammirando nuovamente il panorama che solo da qui si può godere. Proviamo ad avvicinarci al punto più a ovest dell’isola per vedere il tramonto, ma c’è un vero ammasso di gente e decidiamo di sederci in un locale trendy e ammirare il sole calare sul mare dalla sua terrazza. I cocktail costano cifre sproporzionate quindi io opto per un bicchiere di vino e Beppe per una birra, ordiniamo anche una bruschetta che in proporzione è regalata visto anche come verrà ben presentata.
Ci spostiamo poi a cena da Pizza Edwin dopo aver letto le buone recensioni. Il locale potrebbe migliorare anche se ha un aria semplice e familiare, dunque piacevole, il servizio è un po’ lento visto che il titolare sia praticamente da solo nel locale (naturalmente in cucina ci sarà stato certamente qualcuno), la pizza è accettabile per essere fuori dall’Italia ma non straordinaria.
Riprendiamo il quad e andiamo a dormire.

Giovedì 06 Luglio

Facendo due giri con il quad siamo a Fira con i bagagli e attendiamo a il bus per l’aeroporto.
Si rientra in Italia.


mercoledì 23 agosto 2017

Terza Regione...UMBRIA!

Della regione cuore d'Italia vi ho già parlato in passato descrivendo il mio viaggio post-laurea in solitaria LINK, sono stata poi in altre occasioni a Castiglione del Lago e a Città della Pieve LINK, un bel paese-labirinto. Per la Marcia della Pace ho rivisto 3 volte Assisi, sempre splendida.

E' una regione in cui si respira spiritualità ma anche storia e in cui tutto sembra creato solo per donare serenità.
Io non ho mai nascosto di avere un forte debole per questa piccola e verde regione.
Nel mio viaggio in solitaria avevo anche apprezzato la possibilità di visitarla abbastanza facilmente solo con i mezzi pubblici (treni ferrovie umbre e bus). Non so come sia la situazione ora e se siano ancora così efficienti anche se non frequenti.
Per non parlare delle strutture ricettive, sicuramente ci sarà solo l'imbarazzo della scelta per trovare l'agriturismo o il bed and breackfast più adatto alle proprie esigenze e magari a conduzione familiare e a basso impatto ambientale. I prodotti alimentari locali poi sono famosi in tutta Italia e anche fuori, ragione in più per visitare queste zone.

Purtroppo il sisma che ha colpito il Centro Italia avrà creato non pochi problemi anche a chi lavora con il turismo. Norcia ha sofferto e sta soffrendo per i grandi danni riportati, a Castelluccio fortunatamente sono riusciti a piantare e far crescere le lenticchie. Quello che io non sostengo è il turismo dell’orrore, nei luoghi dei disastri per un amore del macabro e per senso di protagonismo. Sicuramente, invece, recarsi in zona per sostenere il lavoro di chi ce la sta mettendo tutta per risorgere è la risposta giusta ad un evento naturale che si è rivelato così tragico.

lunedì 21 agosto 2017

Si ricomincia...

Oggi voglio condividere con voi brevi pensieri che raccontano emozioni recenti:

...un castello in lontananza, la strada davanti a noi, un sapiente restauro, camminare e ammirare... (Castel Lagopesole, Avigliano, PZ, Basilicata)

...un paese, i suoi balconi con le ringhiere tutte diverse, palazzi storici ma di epoche differenti, i peperoni appesi alla finestra, piccole cose che scaldano il cuore... (Centro Storico, Melfi, PZ, Basilicata)

un pesce che picchia su un sasso nel mare, resta li per qualche minuto, osservarlo incuriosita, domandarsi quale sia il suo intento e sorridere (Spiaggia di Roseto Capo Spulico, CS, Calabria)

...una torre spaccata, il mare, il vento, la gente intorno ma sentirsi soli e in pace perché sei dove vuoi essere... (Torre spaccata, Amendolara, CS, Calabria)




venerdì 7 luglio 2017

Dobbiaco e Val Pusteria...panorami in...bicicletta


Partiamo sabato 29 Aprile, direzione Dobbiaco. Prima di arrivare a destinazione ci fermiamo a fare delle foto al Lago di Landro, lo troviamo pieno di fascino visto che è quasi completamente ghiacciato per la nevicata del giorno precedente e il panorama tutt’intorno praticamente invernale.

Proseguiamo e raggiungiamo il lago di Dobbiaco dove parcheggiamo a pagamento e facciamo qualche foto anche qui. Bello il riflesso delle montagne sul lago. La valle ci ha accolti nel migliore dei modi: il sole splende e il cielo è limpido, fa freddo ma siamo ben coperti e il sole ci scalda quindi è davvero piacevole stare all’aperto.

Proseguiamo verso l’appartamento da noi prenotato, non lo troviamo subito ma per fortuna chiedendo indicazioni a due signori che stanno spaccando legna a bordo della strada riusciamo a trovare la strada giusta.
Lasciamo i bagagli nel bellissimo e nuovissimo appartamento, scarichiamo le bici che abbiamo portato con noi e dopo aver scambiato qualche chiacchiera con la padrona di casa riprendiamo l’auto per andare al lago di Braies. In pochi minuti siamo li. Lasciamo l’automobile al primo parcheggio che troviamo che in questo periodo non è a pagamento e proseguiamo per qualche minuto a piedi.

Il lago di Braies è davvero incantevole. C’è parecchia gente ma come è naturale che sia. La neve e la pioggia del giorno prima hanno reso tutto un po’ fangoso e limaccioso ma è comunque bello lo spettacolo che abbiamo davanti ai nostri occhi. Facciamo parecchie foto e poi ci accomodiamo sulla terrazza del bar/hotel. Per due toast piccoli e due bibite spendiamo la bellezza di 15 euro ma è giustificabile visto il panorama che si gode da qui. Siamo davvero in un posto da cartolina. Dopo aver goduto del sole seduti ci apprestiamo a fare il giro del lago, un percorso semplice e piacevole per la prima parte (guardando il lago andando verso destra) e più impegnativo per la seconda parte ma comunque affrontabile da tutte le persone senza particolari problemi fisici.

Lasciamo il lago dirigendoci verso Prato Piazza, su consiglio della proprietaria dell’appartamento.
Ci ritroviamo in un luogo a 2000 m di altitudine da cui partono numerosi sentieri. Il panorama è affascinante e la neve caduta il giorno prima aumenta la suggestione del posto. Beviamo una cioccolata al Rifugio e riprendiamo l’auto per tornare in appartamento.

Dopo esserci riposati andiamo a cena al ristorante dell’Helmhotel a Versciaco su consiglio di un mio amico.
Il locale è sicuramente molto bello e caratteristico. Il personale è gentile anche se nel corso della cena si rivelerà un po’ disorganizzato. Il menù è vario e la zuppa che ordino mi soddisfa. Ordiniamo anche una pizza in due, è leggera ma non mi fa impazzire, non sento molto il gusto. Il conto è assolutamente onesto ma c’è una nota dolente: vicino all’entrata è presente il bar, separato dal ristorante ma comunicante tramite una porta e una finestra. Purtroppo delle persone stanno fumando e l’odore arriva anche in ristorante. Una cosa che personalmente non tollero in un locale in cui sto cenando.

Dopo una bella dormita, domenica mattina prendiamo le nostre bici e invece di scendere per il centro di Dobbiaco decidiamo di proseguire sulla strada dell’appartamento verso San Candido… pessima idea: con la mia bici da donna senza marce è complicato, ci sono, infatti, salite e discese vertiginose. Sono costretta di frequente a scendere dalla bici e a portarla a mano. Arriviamo a San Candido che sono fisicamente provata. Facciamo colazione in centro e imbocchiamo la ciclabile più famosa d’Italia.

Il percorso si snoda per 43 km in una pista sempre asfaltata. La prima parte, leggermente in discesa e completamente al sole, è davvero piacevole da percorrere, poi, per alcuni chilometri, si passa più vicino a strutture industriali e case. Si raggiunge lo stabilimento della Loacker dove una sosta è consigliata anche per acquistare tipologie di wafer che non troviamo nei nostri supermercati. Si prosegue e poco dopo Heinfels si inizia a percorrere la parte della ciclabile nel bosco, in alcuni punti fa freddino ma noi non ci facciamo trovare impreparati. Io non sono allenata ma nonostante questo riesco a tenere il passo e a non sentire troppo la fatica. Ogni tanto ci fermiamo per qualche foto e arriviamo nei pressi di Leisach dove ci fermiamo per il pranzo. Mangiamo seduti ad un tavolino al sole godendoci un po’ di relax. Facciamo un salto a Vitalpinum, stabilimento di prodotti cosmetici erboristici.
Rimontiamo in sella alle bici per gli ultimi km in cui inizio a sentire qualche doloretto al fondo schiena e alle cervicali.
L’arrivo a Lienz è un’emozione vera anche se ad accoglierci è una semplice aiuola con la scritta “Benvenuti a Lienz”. Ci facciamo fare una foto trionfanti e ci dirigiamo verso il centro della cittadina. Leghiamo le bici ad una rastrelliera e mangiamo un gelato.
Andiamo in stazione dove acquistiamo i biglietti per il treno del ritorno. Spendiamo circa 22 euro in due con due bici fino a San Candido. Il treno è già sui binari ed è pieno di biciclette. Riusciamo ad infilare anche le nostre e facendo salto di ostacoli ci accomodiamo. Dopo meno di un’ora scendiamo a Dobbiaco dove ci aspetta un’altra pedalata verso l’appartamento ma io dovrò andare a piedi per gli ultimi km in salita.

Doccia e relax, e poi via per una cena al ristorante Winkelkeller dove ci attende una atmosfera tradizionale e molto calda. Le cameriere indossano dei dirdle molto belli.
Il menu è interessante e vorrei assaggiare varie pietanze. Alla fine optiamo per un piatto di affumicati da dividere, poi un piatto di canederli in brodo e un piatto di mezzelune con ricotta. Tutto gustoso. Infine scegliamo due dolci: un tortino al cioccolato, e una mousse cioccolato con yogurt.
Spendiamo il giusto per il servizio ricevuto e andiamo a dormire.

Lunedì 1 Maggio purtroppo il tempo non è bello come i giorni precedenti. Io non voglio perdermi la casetta di composizione di Malher e quindi ci dirigiamo verso la Malher Stube nei pressi della quale vi è un giardino zoologico. Pensavo ci fossero pochi animali invece vediamo parecchie specie anche molto curiose ed originali. La casetta è poco curata ma alle pareti si possono comunque vedere alcune foto del celebre compositore e direttore d’orchestra. Diciamo che se venite solo per vederla potreste avere un po’ di delusione, fortunatamente gli animali presenti sono davvero curiosi e quindi trascorriamo un’ora piacevolmente.
Andiamo a fare un pieno di gasolio in Austria e ci fermiamo per un’altra passeggiata a San Candido, qui il sole esce e ci illude un po’.
Andiamo a vedere le tre cime di Lavaredo dall’unico affaccio da questo lato nei pressi del Lago di Landro. Ora il cielo è davvero scuro e quasi non si distinguono le cime, ma riusciamo comunque a fare qualche scatto ricordo.

Riprendiamo l’auto e andiamo verso casa.

E’ stata una breve ma bella vacanza: buon cibo, riposo, panorami bellissimi, la fatica e l’emozione per me di pedalare per più di 45 km. Uno splendido ricordo!

lunedì 8 maggio 2017

Torniamo all'estero per parlare di...Zagabria

Sabato 29 Ottobre 2016

Dopo aver visitato tante volte la Croazia finalmente vedremo la capitale…ma prima di arrivare a Zagabria facciamo una sosta a Samobor, piccola cittadina con un centro tranquillo ma elegante dove assaggiamo il famoso dolce tipico: la kremsnita, buono ma mi aspettavo qualcosa di più gustoso. In ogni caso vi porteranno una grossa fetta per un prezzo irrisorio (se non ricordo male meno di 2 euro, gli altri dolci li pagherete, invece, sui 4 euro).

Dopo aver fatto una passeggiata riprendiamo l’auto e arriviamo a Zagabria. Lasciamo l’auto e i bagagli presso la struttura dove abbiamo prenotato tramite booking: Anastasia. Il titolare sembra davvero gentile, ci propone un upgrade a 7 euro al giorno. Dalla camera “classica” che avevamo prenotato, passiamo ad un appartamento stupendo con i letti reclinabili per 100 euro totali per due notti in due! Dormiremo bene, letto davvero comodo e tutte le comodità.

La struttura si trova a circa 20 minuti a piedi dal centro. Ci dirigiamo subito lì. Raggiungiamo per prima la bellissima cattedrale, da ammirare nei diversi orari della giornata. Bellissima fuori, un po’ meno dentro. Ma sicuramente da non perdere. Girovaghiamo un po’ nei dintorni, vorrei raggiungere la chiesa di San Marco ma non è facile orientarsi la prima volta in questa città, passiamo per Tksiceva, caratteristica strada piena di locali, e finalmente arriviamo nella piazza che ospita la chiesa di San Marco. Purtroppo la Chiesa è aperta solo durante le funzioni, quindi l’interno non lo abbiamo potuto ammirare. Da fuori è sicuramente unica. Inoltre la piazza che la ospita è piacevole e molto tranquilla (almeno di sabato), si trovano il palazzo del Presidente della Repubblica e il Parlamento.

Vediamo la Porta di Pietra, poi piazza Jelacic, il cuore pulsante della città, vero centro, che in quei giorni ospitava un mercatino. Poi decidiamo di fare un giro nella città bassa, arriviamo davanti alla stazione, ammirando palazzi imponenti e teatri, musei…

Ci prendiamo un aperitivo in Tksiceva e decidiamo di andare a cena a Lanterna Na Dolcu seguendo le indicazioni di Tripadvisor.
Il locale è molto carino e tranquillo, il servizio è impeccabile e mangiamo bene.
Torniamo in appartamento stanchi ma soddisfatti.

Domenica 30

Dopo una notte riposante con un risveglio non molto felice viste le notizie dall’Italia ci dirigiamo al mercato Dolac, coloratissimo come lo immaginavamo.

Saliamo sullo Zagreb 360 gradi e facciamo una raffica di foto, nel corso della giornata ci saliremo altre due volte (l’ingresso a pagamento vale infatti per tutta la giornata) ammirando così la città dall’alto con luci diverse: mattina, tramonto e sera.

Poi andiamo a fare una passeggiata al giardino botanico, ingresso gratuito, molto piacevole. Sicuramente questo giardino in primavera sarà una meraviglia, ma anche in autunno con i colori caldi regala bellissimi scorci.

Ci dirigiamo al Parco Maksimir, vicino allo stadio, dove mangiamo delle castagne e poi decidiamo di visitare lo Zoo, anche se è già tardi e fra un’ora chiuderà.

Tornando verso l’appartamento, mentre attendavamo il tram in piazza Jelacic incontriamo un simpatico signore che scopriamo essere un insegnante che ci racconta delle curiosità sulla sua città.

Per cena decidiamo di andare nella pizzeria migliore di Zagabria secondo Tripadvisor: Duksa Pizza
In effetti la pizza è buona e il servizio cortese ma la confusione del locale non me lo fa apprezzare al 100%.

Lunedì 31

Dopo una colazione in una pasticceria molto fornita decidiamo di visitare il famoso cimitero Mirogoj. Immense le sue dimensioni, imponente il portale di ingresso. Assistiamo dal vivo anche alla commemorazione presso la tomba del primo presidente della Repubblica Croato.

Lasciamo la città per andare verso Karlovac, avendo letto essere una cittadina da non perdere. In realtà non ci sembra così straordinaria, passeggiamo tranquillamente per il centro storico praticamente deserto. Mangiamo qualcosa e riprendiamo la strada verso casa.

Anche la capitale della Croazia ci ha affascianato, sicuramente questo paese è ricco di luoghi suggestivi, tutti da scoprire.







lunedì 16 gennaio 2017

Di regione in regione...ma a basso impatto???

Vi ho già raccontato qualcosa di due regioni italiane ma non mi sono soffermata sulla questione che più sta a cuore a questo blog e cioè: come visitare le nostre bellezze a passo lento? Provocando il minor impatto possibile?

Vi dirò una cosa che sicuramente già saprete: non è facile. 

In Basilicata, per esempio, è praticamente impossibile prescindere da un mezzo di locomozione privato. Vi sono alcune stazioni dei treni (ma per esempio NON arriva FS a Matera)...vi sono molte linee di bus che però fanno principalmente lunga percorrenza (quindi dal nord vi portano in molte località lucane ma non fanno servizio locale tra i vari paesi)...vi sono anche i bus del trasporto locale ma riuscire a conoscere gli orari, le fermate e poter pensare di andare e tornare in modo agevole è molto più difficile di quanto si creda. Più volte ho tentato di andare con un bus fino a Melfi (per il famoso Castello) cambiando a Potenza...ma praticamente dovevo partire all'alba e sarei potuta restare solo due ore a Melfi se avessi poi voluto prendere il treno per Potenza e poi il bus per Paterno...insomma un incubo...
Purtroppo quindi solo con un mezzo personale si può godere di ogni borgo o paese, visitandolo in tranquillità. Questo comporta un impatto non indifferente soprattutto per una regione così verde e poco trafficata come la Basilicata. 
Il resto però lo possiamo fare qui più che in altre zone: cercare alloggi in strutture a conduzione familiare, mangiare cibi del posto e portare a casa regali o ricordi di artigianato locale.

Per quanto riguarda la Valle d'Aosta la situazione é sicuramente diversa per una gestione del trasporto locale più efficiente ma essendo una regione totalmente montana la propria auto può risultare la scelta preferita dai turisti. Allora ancora una volta poniamo attenzione sugli altri aspetti del nostro viaggiare perché il nostro turismo non incida negativamente ma sia invece un elemento utile alle comunità che incontreremo.


giovedì 12 gennaio 2017

Seconda Regione...BASILICATA

Come seconda Regione ho pensato a quella che ha dato i Natali alla mia mamma.

Sono per metà lucana come tutti quelli che mi conoscono sanno ma non posso dire di essere un'esperta della regione. Purtroppo ho visitato ancora poco questa piccola zona d'Italia perché quando ci andavo in estate naturalmente il tempo lo trascorrevo per lo più a Paterno, in Val d'Agri, da mia nonna.

Non perché sono di parte ma la Basilicata è una regione che vale la pena conoscere! Vale la pena fare un giro da quelle parti: la tranquillità e la pace che vi si respira sono rari, ma non c'è solo questo. Ci sono anche splendidi panorami e interessanti aspetti culturali da conoscere!
Il paese di mia mamma (e anche di mio cognato!) come vi dicwvo si trova in Val d’Agri, zona ricca di petrolio. La Valle è ovviamente verdissima e di un certo valore naturalistico, pensate che da più di 30 anni è stato istituito il Parco Nazionale della Val d’Agri e del Lagonegrese ma non è ancora del tutto attivo anche a causa dell’estrazione petrolifera. In questa zona si possono fare passeggiate piacevoli nella natura o nei borghi (Viggiano e Marsico Nuovo sono sicuramente molto carini). L’ideale è visitare questi luoghi nei giorni di festa cittadina. Il giorno precedente la festa c’è la fiera con numerosissime bancarelle, la processione religiosa è molto sentita e di solito è accompagnata da tradizioni del luogo, la sera della festa è consuetudine assistere ad un concerto gratuito di qualche famoso cantante. A Paterno si festeggia la Madonna del Carmine il 16 luglio, dopo la messa nella Chiesa Madre la Madonna scende in piazza accompagnata dalla banda, e da persone vestite con gli abiti tradizionali, e con sculture di ceri fatte dai vari rioni trasportate sulla testa da alcuni rappresentanti delle zone del paese, in piazza poi un bambino/ragazzo, ogni anno diverso, vestito da angelo, viene issato e sospeso in aria e al cospetto della statua della Madonna recita una preghiera portando 5 doni diversi a Maria.
Paterno è ai confini con la Campania e percorrendo la strada “Paterno-Padula” (dalla quale si ammira il panorama sulla valle) in pochi minuti sarete a Padula, in provincia di Salerno, dove potrete visitare la famosissima Certosa. Per arrivare passerete una radura bellissima, uno dei luoghi che in assoluto amo di più.
Non lontano dalla Val d’Agri segnalo:
Grumento con gli scavi romani, una visita da fare se vi trovate nei paraggi, certo non siamo a Roma ma la testimonianza di questi resti è comunque significativa;
Il lago formato dalla Diga del Pertusillo: magnifico, offre scenari bellissimi, assolutamente da vedere, parte del film "Basilicata Coast to Coast" è stato girato qui. Un consiglio è anche quello di visitare Sarconi (affacciata proprio sul lago) durante la festa dei Fagioli, prodotto tipico tra i più famosi e apprezzati della Basilicata. Tantissima gente, musica, allegria in un borgo caratteristico.
Proseguendo verso sud, quindi verso le spiagge, troverete un breve tratto che vi ricorderà il far west, un canyon protagonista di molti film.
Tornando però verso nord come non parlare delle Piccole Dolomiti Lucane. Per raggiungerle abbiamo seguito il navigatore: non lo avessimo mai fatto! Per percorrere circa 70 km alla fine ne abbiamo fatti 200 perché il navigatore ci voleva far percorrere una strada da Corleto Perticara che definire sterrata è farle un complimento, forse solo un fuoristrada ultima generazione riesce a percorrerla … una stradina dissestata in mezzo ai pozzi petroliferi … Abbiamo così rinunciato a seguire quel percorso e siamo tornati verso Corleto, abbiamo percorso altri chilometri ma alla fine siamo stati bloccati perché bisognava proseguire su una provinciale che quel giorno era chiusa al traffico. Abbiamo così deciso di andare fino a Potenza, che è la strada migliore!
Ci abbiamo messo 3 ore … ma per fortuna ne è valsa la pena. Abbiamo parcheggiato poco fuori dall’entrata di Pietrapertosa abbiamo preso un gelato al bar situato alle porte del paese da un gentile signore che ci ha chiesto se avessimo fatto il volo dell’angelo. Io personalmente sono un po’ paurosa … credo che potrebbe pure piacermi ma a spaventarmi è la parte iniziale quando ti imbragano e resti sospeso a pancia in giù per un po’ prima del lancio … Il volo dell’Angelo consiste nell’andare da Pietrapertosa a Castelmezzano (e viceversa) appesi ad una fune supini!
Ci siamo limitati ad una bella passeggiata, a fare tante foto, anche a chi partiva con il volo, a goderci i panorami sicuramente inusuali in questa regione.
Il passaggio dalla provincia di Potenza a quella di Matera si percepisce in modo evidente dai paesaggi, verdi, ricchi di boschi quelli del potentino, arsi e tipici del Sud quelli del materano, caratterizzati in ampie zone dai Calanchi, affascinanti formazioni geomorfologiche
Craco è davvero una città fantasma con le sue case una sull’altra abbandonate dal 1963 a causa di una frana. Siamo stati di domenica e c’era una ragazza che accoglieva i visitatori. Pensavo fosse proibito entrare invece il comune accorgendosi che curiosi e vandali in questi anni hanno fatto un po’ come volevano ha deciso di permette l’entrata seguendo un breve percorso esterno messo in sicurezza a 6 euro a persona con in omaggio un cd e il “noleggio” dei caschetti. Io e il mio ragazzo abbiamo deciso che non valesse la pena entrare perché la particolarità si nota tutta da fuori e anche perché la ragazza mi ha spiegato che stanno mettendo in sicurezza un altro percorso interno. Passando con una certa frequenza in quelle zone ho pensato che un’altra occasione l’avrei sicuramente avuta.
La Basilicata è bagnata dallo Jonio a Sud e dal Tirreno a Nord ovest. A Nord l’unico comune lucano compreso tra Campania e Calabria è quello di Maratea, provincia di Potenza. La mia visita di Maratea non è stata di quelle esaustive ma ho notato che ci sono vari accessi al mare, per la famosa spiaggia nera esiste un parcheggio custodito a pagamento per 4 euro al giorno. La spiaggia è molto scenografica e la sabbia/sassolini neri scottano enormemente, purtroppo quando ci sono stata io l’acqua era molto mossa, praticamente onde alte quasi un metro … così l’acqua non poteva essere limpida come so che è da queste parti. Abbiamo anche fatto una passeggiata fino alla famosa statua del Redentore. Il panorama sulla costa, ma anche sulle montagne vicine, è bellissimo.
L’altra costa invece offre una serie di località in provincia di Matera. Metaponto ha la spiaggia ma è famosa per i suoi resti archeologici. Famose le tavole palatine. Una visita che non vi occuperà troppo tempo ma che rimarrà impressa nella vostra memoria per il grado di conservazione e la suggestione che questi resti provocano. Policoro: una spiaggia larghissima di sabbia chiara. Acqua pulitissima e presenza di una bella fauna: una sera verso le 19.00 dalla riva ho visto ad occhio nudo alcuni delfini giocare e fare acrobazie in mare: un’emozione unica! (nel 2007 sono stata animatrice ai Campi del WWF presso l’Oasi di Policoro). Consiglierei Policoro anche per la presenza del Bosco Pantano, una escursione di qualche ora permette di immergersi nella natura a pochi passi dal mare … peccato che a luglio 2011 qualche infame ha appiccato fuoco in diversi punti provocando un incendio devastante e una gran parte di questo patrimonio è andato perduto.
Di Matera non racconterò nulla, è certamente la meta turistica per eccellenza della regione, tutti ne hanno sentito parlare io vi invito solo ad andarci almeno una volta nella vita...io ci sono tornata dopo tanti anni nel 2007 e ho ancora vivo il ricordo di una giornata magica.
Ho cercato di dare alcuni spunti, ancora ci sono posti della regione che non conosco e meritano sicuramente una visita: la famosa Venosa, patria di Orazio, il Parco Nazionale del Pollino e il suo simbolo: il pino loricato, e Aliano terra che ha accolto Carlo Levi al confino e tanto lo aveva affascinato.
Consigli su dove dormire non posso darvene (sono sempre ospite da parenti) ma sono certa che i prezzi siamno molto competitivi, sui luoghi per mangiare potete stare tranquilli la regione essendo poco turistica non prevede ancora la presenza di ristoranti/bar di bassa qualità. L’offerta culinaria della regione è vasta e genuina (buonissimi i formaggi e le mozzarelle … freschissima l’acqua delle tante fontane) e i prezzi sono quelli del Sud: molto vantaggiosi per chi viene dal Nord ed è abituato a spendere molto anche per una semplice pizza! (Questo vale quasi ovunque, a Matera la situazione sarà inevitabilmente diversa). La gente è ospitale, solare e gentile. Pensate che passando per Stigliano mentre andavamo verso Craco abbiamo fatto un breve break e riprendendo l’auto senza accorgercene siamo entrati in una zona a traffico limitano: due poliziotti ci hanno visto e ci hanno fatto notare l’errore, ci hanno chiesto dove stavamo andando e ci hanno invitato a seguire la loro l’auto per fare un giro “turistico” nella parte vecchia del paese. Noi eravamo preoccupatissimi di dover pagare una multa e invece loro si sono dimostrati comprensivi ma soprattutto felici di avere degli ospiti!
Insomma una vacanza in Basilicata sarà sicuramente ricca di possibilità e sicuramente rigenerante!!!

mercoledì 11 gennaio 2017

Prima Regione: Valle d'Aosta!

Parto con un articolo di una regione di confine. La Valle d'Aosta. La visitanno nel 2012 e non ci siamo più tornati. Non l'abbiamo vista in inverno e non conosciamo quindi la sua versione sciistica.
Ho un ricordo molto bello di una regione ricca, che può offrire molto ad un turista. Un'ospitalità genuina e di qualità.

Ed ecco il racconto di quella vacanza.
Io e Giuseppe, approfittando di un cofanetto regalatoci da mia sorella e mio cognato per aver fatto da padrini al secondo nipotino, abbiamo prenotato due notti presso la Maison de Noé ad Arnad. Nessuno di noi era stato prima in Valle d’Aosta, abbiamo così pensato che fosse l’occasione giusta per conoscere anche questa parte di Italia.
Siamo partiti venerdì 31 Agosto con previsioni meteo che non lasciavano molte speranze: avremmo trovato tre giorni di pioggia! Ma ormai era tutto prenotato! Il viaggio da Mestre è più corto di quanto si possa pensare: infatti tutto il percorso può essere fatto in autostrada. Siamo partiti alle 8 circa e siamo arrivati in terra valdostana verso le 11.15. Prima tappa a Pont-Saint-Martin ad ammirare il ponte romano che le da il nome, perfettamente conservato. Direi che è stato uno splendido biglietto da visita per questa regione. Innanzitutto dopo aver trovato pioggia per strada siamo arrivati qui con il cielo sgombro e il sole che ci riscaldava. Abbiamo parcheggiato vicino al parco pubblico (che ci ha impressionato per la perfezione del taglio dell’erba) e abbiamo fatto due passi per raggiungere il ponte che avevamo intravisto dall’auto. Suggestivo, grazie anche alla presenza dei resti di un castello proprio alla sommità del colle al lato sinistro del Ponte (per chi guarda). E’ possibile camminare “sotto” il ponte e ammirare il torrente Lys che gli passa sotto. E’ possibile inoltre visitare gratuitamente un piccolo ma interessante e moderno museo dedicato interamente al ponte, alla sua storia passata e presente con dettagli sui lavori di restauro. Ci vogliono pochi minuti ben spesi. Penso proprio che valga la pena fare una tappa in questa cittadina.
Seconda tappa prevista: il Forte di Bard. E’ ormai la vera porta di ingresso della regione. Hanno puntato moltissimo su questo edificio imponente per lanciare l’immagine turistica della regione e devo dire che hanno fatto bene. E’ possibile lasciare l’auto in un parcheggio a pagamento, l’entrata al forte è gratuita tranne per gli spazi espositivi. Quando ci siamo stati noi abbiamo deciso di non vedere le mostre perché non ci interessavano. Abbiamo però preso i 4 ascensori che portano ai vari livelli del forte, abbiamo fatto un po’ di foto e gironzolato, abbiamo visto una bella esposizione di un artista del legno, gratuita. E ci siamo fermati al secondo piano (se non erro) per visitare il bellissimo borgo di Bard. Fantastico! Caratteristico e tenuto benissimo.
Abbiamo proseguito verso Arnad dove prima di recarci alla Maison de Noé abbiamo mangiato dei panini che ci eravamo portati da casa nel giardino pubblico dietro la chiesa romanica. Da fuori è splendida. Purtroppo era chiusa e in seguito non abbiamo avuto l’occasione di tornarci per visitarla dentro. Dal parco è possibile scorgere il “centro” della cittadina e i due castelli che ne fanno parte. Uno (Castello superiore) è poco più che un rudere ed è privato, l’altro (il castello inferiore) non sembra particolarmente interessante (ma è solo mia impressione personale) è della Regione che lo sta ristrutturando.
Raggiunta la Maison de Noe, in frazione Revine, abbiamo dovuto attendere un po’ perché il gestore stava tagliando l’erba e noi non sapevamo bene dove andare… comunque se cercate tranquillità e pace qui troverete tutto quello che desiderate. Vi troverete in un piccolo borgo in parte ristrutturato per ospitare la Maison, immerso nel verde. Camere completamente in legno, non c’è televisione, bagno un po’ piccolo ma bellissimo. Ci siamo rinfrescati un attimo e siamo ripartiti verso Fenis per ammirare (è il caso di dirlo) il famoso castello. Incantevole, è proprio quello delle fiabe. Da fuori è puro spettacolo da fotografare più volte. Siamo arrivati giusto in tempo (avevamo parcheggiato più avanti vicino alle scuole) per partire con la visita guidata (5 euro). Avevo letto che qualcuno si era lamentato perché dentro al castello il mobilio non è più quello autentico e quindi si diceva che non valesse la pena fare la visita. Io penso invece che meriti la visita guidata in quanto viene spiegata la storia del Castello e si può comprendere almeno come fosse utilizzato. In effetti dentro non vedrete niente di più di quello che si può vedere in altri castelli, ma la visita è comunque piacevole e potrete ascoltare anche il racconto di una leggenda che le persone del luogo si tramandano …
Il programma base per il primo giorno era stato portato a termine così io e Beppe abbiamo deciso di chiudere la giornata fermandoci a Chatillion e Saint Vincent. La prima può essere tranquillamente trascurata (che nessuno si offendi però), la seconda è ancora una volta la dimostrazione di come in questa regione tutto sia ordinato e pulito (spesso mi sono trovata a pensare a quante somiglianze ci siano con il Trentino Alto Adige). Il Casinò è sicuramente l’attrattiva principale. Noi non ci siamo andati visto che comunque Venezia ce ne offre due. Abbiamo fatto una passeggiata per la via principale fino alla bella chiesa. Ci siamo fermati a bere un aperitivo in un bar. Tornando all’auto ci siamo accorti della presenza su alcuni muretti di calchi (sulla sabbia) delle mani degli attori che sono stati premiati negli anni con la Grolla d’Oro. Ricorda vagamente una più famosa wall of fame ma è divertente confrontare la grandezza del proprio palmo con quella di qualche personaggio famoso.
Rientrati ad Arnad siamo subito andati a cena (alle 19.00), in pizzeria: L’Armanac de Toubie. Il locale è molto carino e non possiamo dire di aver speso molto o aver mangiato male, ma per tutta la notte ho bevuto litri d’acqua, un po’ troppa rispetto alle pizze a cui sono abituata. Abbiamo anche preso un dolcetto. Io il semifreddo al pane nero, da provare!

Sabato ci siamo svegliati con calma (mai dormito così tanto in vacanza!), pioveva già e siamo andati a fare colazione. Per una persona golosa come me non trovare dolci è stato un piccolo trauma, ma mi sono rifatta mangiando la buonissima marmellata preparata da Andrea, il gestore, con la frutta del giardino. Dopo esserci riempiti la pancia e preparati siamo partiti in direzione Aosta, ma prevedendo di fermarci prima a vedere il Castello di Issogne, su consiglio di Andrea. Mai consiglio fu più azzeccato. Da fuori non è altro che un imponente palazzo signorile. Dentro però è davvero bellissimo. La visita guidata (sempre 5 euro) è stata fatta solo per noi. Si passa da una parte all’altra del castello ammirando affreschi interessanti. Anche qui il mobilio non è sempre autentico ma rende benissimo l’idea. A me personalmente è piaciuto molto di più l’interno di questo castello che quello di Fenis.
Sotto una pioggia sempre più forte ci siamo diretti tramite autostrada verso il capoluogo di regione. L’idea era quella di ripararsi dalla pioggia al museo archelogico dove c’era anche una mostra temporanea su Kandinskij. Abbiamo parcheggiato vicino all’arco di Augusto. Equipaggiati di ombrello e impermeabile (faceva pure freddo) abbiamo iniziato la visita di questa città. Ancora una volta ciò che avevo notato il giorno prima: pulizia, ordine e manutenzione straordinari. La Porta Pretoria è in fase di ristrutturazione quindi non abbiamo potuto ammirare in tutta la sua bellezza questo monumento. Camminando sotto la pioggia abbiamo raggiunto piazza Chanoux, elegante e signorile. L’hotel de Ville (municipio) è un palazzo imponente e affascinante, davanti alla sua facciata un monumento ai caduti delle due guerre mondiali. Abbiamo raggiunto il museo archeologico e abbiamo optato (pessimisti su un miglioramento del tempo) per l’acquisto combinato del biglietto per la mostra di Kandinskij e quella di De Chirico al prezzo di 8 euro anziché 10. Il museo archeologico è gratuito! E vi consiglio vivamente di andarci. Non occuperà molto del vostro tempo ma vi permetterà di conoscere al meglio la storia della città, in più hanno ricostruito alcuni ambienti rendendo leggera la visita!
Dopo la visita al museo siamo andati a vedere la mostra su Kandinskij. Premetto che io non amo la pittura contemporanea. Non capisco nulla di espressionisti, simbolisti, cubisti, astrattisti. Quindi da assoluta profana del genere la mostra mi è piaciuta perché secondo me era ben distribuita, con presenza di opere interessanti di altri pittori e con spiegazioni utili alla comprensione ma non eccessivamente lunghe. Finita la nostra visita siamo andati verso la Cattedrale con l’idea di trovare un posticino per mangiare. Abbiamo optato per il birrificio/brasseria B63 e siamo stati molto fortunati. Ottimo locale: piacevole l’atmosfera, buono il cibo (ho mangiato lo sformatino di melanzane alla parmigiana, squisito). Io non bevo birra ma visto l’occasione ne ho ordinata una (mi sembra fosse Swing) e l’ho buttata giù senza troppo sforzo! Davvero un locale da consigliare! Rifocillati e con qualche speranza nel miglioramento del tempo atmosferico visto che ormai la pioggia si era fatta quasi impercettibile e qualche raggio di sole si intravedeva tra le nuvole, abbiamo visitato la Cattedrale, e il vicinissimo Criptoportico. Siamo poi andati verso la zona archeologica caratterizzata dalla presenza del teatro romano. Qui a differenza di altri siti archeologici italiani, il teatro non è chiaramente individuabile nei suoi elementi principali ma è comunque un posto da visitare (anche questo gratuito) perché i resti sono numerosi e interessanti
Siamo andati verso il Complesso di Sant’Orso dove abbiamo visitato la chiesa e il chiostro. Siamo stati anche a vedere la basilica di San Lorenzo (vi si accede da dietro l’attuale chiesa sconsacrata dove fanno mostre) e si ammirano i resti archeologici in un percorso museale (anche questo grauito). Il sole ormai ci faceva compagnia abbiamo così’ deciso di andare velocemente a vedere la mostra su De Chirico e poi di tentare di raggiungere Courmayeur per vedere da vicino il Monte Bianco. La mostra su De Chirico l’ho trovata un po’ noiosa (sempre commento da profana) … ripresa l’autostrada in poco tempo siamo arrivati a scorgere la maestosa mole del Monte Bianco. I paesaggi sono molto belli e non ci si accorge nemmeno di salire di quota (a differenza di quello che succede nel nostro Veneto dove quasi tutte le mete sopra i 900 metri richiedono un po’ di tornanti e strade strette). Dopo essere stati fermati dai carabinieri per un controllo stradale siamo giunti nei pressi della notissima località. Abbiamo trovato parcheggio e ci siamo incamminati verso il centro. La cittadina è molto carina, ben curata e con bei negozi. Ovviamente la bellezza qui è principalmente legata al Monte che sovrasta tutto e tutti. Noi lo abbiamo visto innevato di fresco!!! Abbiamo mangiato un ottimo gelato e io ho fatto pure acquisti in un negozio.
Siamo rientrati ad Arnad e dopo una doccia siamo usciti nuovamente per la cena. Abbiamo optato per l’Old Valley Pub di Arnad. Abbiamo mangiato un panino e bevuto una buona bottiglia di vino della zona (ma non ricordo proprio quale fosse). Una delle cameriere era davvero simpatica. Insomma anche questo un posto da consigliare (fanno anche un po’ di cucina) anche se un po rumoroso (ma da un pub non ci si può mica aspettare pace e silenzio!).

Domenica mattina il tempo era ancora grigio. Dopo colazione abbiamo deciso di essere ottimisti e ci siamo diretti verso Breuil-Cervina. La strada in questo caso è una statale, comunque agevole. Siamo arrivati sotto al Cervino… ma le nuvole lo coprivano completamente. Abbiamo passeggiato e preso un caffè. La località non è interessante, le costruzioni sono di dubbio gusto e sparse, è molto chiaro che ai tempi della costruzione di questi edifici un piano regolatore non c’era. Ancora una volta la bellezza è tutta nella natura: molte cascatelle, montagne alte e innevate! Abbiamo ripreso la macchina e siamo tornati indietro. A pochissimi chilometri sulla sinistra scendendo si trova il Lago Blu. E’ proprio al lato della strada. Un piccolo ma delizioso lago di montagna, sembra di essere isolati dal mondo invece si è ad un passo dalla strada. Incredibile! La giornata grigia ha dato una colorazione verde al lago. Abbiamo fatto un sacco di foto. Le nuvole hanno creato dei cambi di luce e riflessi nel lago ogni minuto diversi. Bellissimo! Ripresa l’auto ci siamo fermati poco più avanti presso un lago per pesca sportiva a dare un’occhiata. Scesi ancora ci siamo fermati alla funivia di Buisson per raggiungere il paese di Chamois. Questo paese è raggiungibile solo tramite questa funivia. Dal paese è possibile raggiungere il lago di Lod tramite una seggiovia o a piedi. Noi abbiamo preso la seggiovia all’andata e siamo tornati a piedi (circa 20 minuti). In questo lago è consentita la pesca. Ci sono alcuni bar, ristoranti. Noi ci siamo fermati Da Bruna. Io ho mangiato un buon tomino! Molto simpatici i gestori. Peccato per il freddo, il sole ha deciso di venire fuori definitivamente una volta giunti alla funivia per scendere! Che sfortuna. Ormai era ora di dirigerci verso casa. Consiglio una gita a Chamois perché il panorama è molto bello e vi troverete in un posto unico data l’impossibilità di accedere con le auto a questo paese Nonostante il brutto tempo i 3 giorni sono volati, ho visto posti molto belli e sono sicura ce ne sono altrettanti da scoprire in questa piccola e verde regione.

Vi aspetto alla ...seconda Regione, ciao!