martedì 4 ottobre 2016

Korcula: un’isola speciale!

Eccoci di nuovo a scegliere la Croazia come meta delle nostre vacanze. Ormai questa nazione vicina a noi è diventata la nostra meta preferita. Quest’anno puntiamo, seguendo i consigli di Kia, la Guida per Caso, su un’isola meno conosciuta: Korcula.
Siamo partiti, sabato 23 luglio verso le 6 da Gorizia e siamo arrivati a Spalato, trovando un po' di traffico da Fiume in poi, verso le 13. Avevamo prenotato una stanza tramite booking.com in una zona vicina al centro facilmente raggiungibile (ma non molto bella). Ci siamo riposati un paio d'ore vista l'alzataccia e il caldo pesante e sulle 16 siamo usciti per visitare la città. La prima impressione è stata di una certa confusione e troppe bancarelle … il centro storico è sicuramente molto bello e ben conservato ma non mi è piaciuta la sensazione dello "sfruttamento esagerato".... in ogni caso il fascino della città si palesa pienamente di sera! Bella ma breve la passeggiata lungo la RIVA … il lungomare della città. La sera c'era un palco allestito con dj per ballare in strada. Divertente. Avrei voluto visitare anche il parco Marjan ma avevamo davvero poco tempo. Abbiamo cenato al ristorante Appetit, scelto in base alla recensioni su TripAdvisor. Locale carino e con un buon menu, ottimo rapporto qualità prezzo. Unica pecca, secondo me, non avere tavoli all'aperto ma essendo al primo piano di un palazzo … è davvero impossibile!
I cambi valuta sono ovunque e nessuno in città, da quello che abbiamo visto, applica commissioni. In ogni caso il nostro consiglio è di cambiare sempre pochi euro alla volta perché magari il cambio che troverete la volta dopo sarà più favorevole.
Domenica mattina ci svegliamo con calma, mangiamo due dolcetti presi da un baracchino davanti al condominio dove abbiamo alloggiato, e ce ne andiamo verso la nostra vera meta: l'isola di KORCULA.
Avevamo letto sul web del rischio di non salire sui traghetti perché ce ne sono solo due al giorno che partono da Spalato e quindi è necessario recarsi all’imbarco molte ore prima (non è possibile prenotare), per questo decidiamo di andare in auto fino a Ploce e da li prendere il traghetto per la penisola del Peljesac da dove è possibile prendere un altro traghetto per Domince (costo traghetti + tragitto maggiore in auto molto più basso che prendere il traghetto da spalato)...decidiamo di non fare l'autostrada ma di goderci i panorami della litoranea … quelli io me li godo tutti, meno Giuseppe che deve guidare. CI mettiamo naturalmente un po' più di tempo che se avessimo scelto di prendere l’autostrada. Arriviamo a Ploce in buon anticipo sul prossimo traghetto in partenza, abbiamo quindi il tempo di prendere i biglietti e bere qualcosa di fresco. In 45 minuti di traversata arriviamo a Trapnj sulla penisola e da li si deve fare qualche chilometro per raggiungere Orebic. Purtroppo il traghetto è partito in ritardo da Ploce ed arriviamo in ritardo a Trapnj perdendo così di un soffio la coincidenza. Dobbiamo per questo attendere più di un'ora. Decidiamo di acquistare una cassa di acqua, avemmo fatto anche altra spesa ma l'auto era già piazzata in fila nei pressi dell'imbarco. Intanto ci siamo guardati intorno e i colori dell'acqua ci hanno conquistati.
Il traghetto da Orebic a Domince ci mette pochi minuti, circa 15/20... Arrivati sull’isola seguiamo le indicazioni per Lumbarda dove, tramite AIRBNB, avevamo prenotato un appartamento per 5 notti. Ci siamo trovati molto bene, a parte la mancanza di tapparelle e la presenza di una sola tenda a coprire la grande porta finestra che dava sulla terrazza … esposta ad est. Sveglia assicurata, tutte le mattine, alle 5.10 con il sorgere del sole ...
Appoggiamo i bagagli e andiamo a tuffarci proprio sotto l'appartamento, ci sono degli spazi terrazzati, in una delle baie di Lumbarda. I terrazzamenti non mi piacciono molto ma la baia è molto carina, e l'acqua è limpida e di un verde brillante. Un bagno lo faccio volentieri! Torniamo a casa e dopo una cena sulla terrazza, usciamo per una passeggiata verso il "centro" di Lumbarda. Troviamo in piazza una "festa" del GRK, famoso vino della zona. Praticamente con 50 k (circa 7 euro) ci hanno dato un calice di vetro e ci hanno dato un foglio con i nomi delle 8 cantine presenti. Ogni cantina presentava un bianco (GRK) e un rosso (PLAVAC)...che a volte però era rosato. Noi non li abbiamo assaggiati tutti...ma alcuni erano davvero interessanti, altri dimenticabili, uno proprio terribile.
Andiamo a casa stanchi e ci addormentiamo in poco tempo.
Lunedì, a causa della luce che entra da fuori, ci siamo svegliati prestissimo e così per le 8 siamo fuori di casa. Ci dirigiamo verso Zitna e la troviamo, vista l’ora, deserta. Ci piace molto e speriamo di goderci questa spiaggia per qualche ora, purtroppo le nuvole incominciano a coprire il cielo e ad un certo punto piove. Prendiamo l’auto e decidiamo di percorrere l’isola. Ci fermiamo a Smokvica dove prendiamo un caffe. L’isola mi piace subito. Piena di verde, ricca di ulivi e vigne. Le strade sono abbastanza larghe e l’asfalto è ben tenuto. Non piove più ma è molto nuvoloso così decidiamo di arrivare a Vela Luka. Passiamo attraverso Blato e arriviamo a Vela Luka dove facciamo una passeggiata e fotografiamo gli orari dei taxi boat che portano all’isola di Proizd dove Beppe vuole andare domani. Vedendo che il tempo migliora decidiamo di andare in spiaggia nella zona di Prizba.
Ci fermiamo dal lato sbagliato per il primo bagno...mangiamo i panini che ci siamo fatti dopo aver fatto spesa a Zavalatica e decidiamo di fare una passeggiata intorno alla penisola...scoprendo così la splendida spiaggia che era proprio dietro di noi. Non sono riuscita a trovarne il nome...mi spiace. Comunque colori bellissimi dell’acqua e spiaggia di sassi abbastanza piccoli. Non lontano la spiaggia diventa anche più grande e attrezzata. Ma noi stiamo vicino alla penisola dove regna la tranquillità. Magnifico. Voto 8,5 (solo perché quelle che ho visto i giorni successivi erano ancora più belle).
Stanchi dal sole decidiamo di rientrare a Lumbarda ma prima di andare a casa passiamo al supermercato per comprare un po’ di cose e diamo una sbirciata alle due spiagge di Lumbarda che non ci piacciono particolarmente (anche se Bili beach ha un bel panorama con tanti isolotti davanti alla penisola del Penselijac) e sono pure super affollate. Ceniamo a casa e poi andiamo a fare una passeggiata a Korcula. Parcheggiamo in una stradina in mezzo al “bosco”, da li ci sono delle scalinate che scendono in centro storico. La città è molto affascinante e i locali presenti sembrano molto belli e alla moda. Mangiamo un gelato e stanchi rientriamo a casa per dormire.
Martedì mattina la sveglia è sempre presto ma questa volta dobbiamo alzarci per forza se vogliamo prendere il taxi boat a Vela Luka alle 10,00. Compriamo “pranzo al sacco” e ci portiamo acqua fresca che comunque finirà… Prendiamo la barca che in circa 30 minuti porta in un angolo di paradiso: l’isola di Proizd.
Appena sbarcati ci si trova davanti il bar konoba, ci sono poi le indicazioni per le 4 spiagge. Noi decidiamo di andare subito in quella più lontana. L'isola ha sentieri ben segnalati e facili da affrontare per raggiungere le 4 spiagge che sono una più bella dell'altra. Purtroppo quelle più vicine al bar e al punto di approdo sono leggermente sporche. Restiamo a bocca aperta e le giriamo tutte e quattro prima di prendere la barca per il ritorno. Colori mai visti, celesti chiarissimi, panorami magnifici. Acqua tutto sommato non troppo fredda. Arriviamo all’imbarco con anticipo e prendiamo da bere, acquistiamo anche dell’acqua perché la nostra è finita e la paghiamo più di tutto il resto… Voto alla prima spiaggia visitata (Donji bili bok cioè la quarta partendo dal bar) 10!
Arriviamo a Vela Luka e ce ne andiamo a casa. Siamo stanchi e dopo cena non vorremmo uscire ma alla fine facciamo una passeggiata fino a Lumbarda per un gelato.
Mercoledì decidiamo di visitare alcune spiagge a nord, precisamente quelle vicino a Racisce. Prima però ci facciamo una passeggiata a Korcula per fotografarla di giorno. Cerchiamo anche informazioni per visitare l’isola di Badjia. Poi andiamo verso Racisce. La strada qui è più stretta ma panoramica perché passa sempre vicino al mare. La mattina andiamo a Vaja (il breve tratto a piedi è un po’ più “pericoloso” di quello per le altre spiagge ma con un buon paio di scarpe da ginnastica o comunque chiuse si può fare). Cosa dire? Dall’alto il colpo d’occhio è notevole. Acqua verde dalle mille sfumature. Ma quando vado a fare il bagno ho la vera sorpresa. A pochi metri dalla riva il fondale scende di colpo. Potrete vedere una miriade di pesci diversi. Io mi sono divertita moltissimo perché non so nuotare molto bene e solitamente resto a pochi metri dalla riva, questo non mi permette di vedere spesso uno spettacolo del genere. I pesci li abbiamo visti in tutte le spiagge di Korcula anche a riva, ma qui sembrava di essere in un acquario!!! Voto 9 per la spiaggia ma 10 con lode per il mare. Il più bello mai visto per me!!!
Dopo aver mangiato dei panini sempre portati da casa andiamo a bere qualcosa di fresco a Racisce. Restiamo un po’ al bar che con il wifi ci permette di comunicare con amici e parenti. E poi ci dirigiamo a Samograd, spiaggia decisamente più accessibile di Vaja ma poco affollata. Contrariamente a quanto pensassi. Bella anche questa...ma secondo me, meno, voto 8,5! Consigliatissima per famiglie!
Sera altra passeggiata a Lumbarda.
Giovedì 28 decidiamo di tornare a Proizd ma restiamo tutto il tempo nella sola Donji bili bok, relax allo stato puro! Sera ancora un giro Lumbarda

Venerdì 29 dobbiamo lasciare l’appartamento e spostarci a Zrnovo dove abbiamo prenotato una camera tramite airbnb ma la mattina la passiamo in spiaggia. Vorremmo andare ad Orlandusa ma finiamo nella vicina Bratinja Luka, la strada è lunga e sterrata … abbastanza difficile arrivarci con un auto normale (come la nostra) … ma sinceramente lo sforzo è ben ripagato da una piccola baia tranquillissima e dai colori magnifici. Voto 9. Dopo aver mangiato un panino andiamo ad appoggiare i nostri bagagli in stanza a Zrnovo, il pomeriggio andiamo a vedere la famosa Pupnatska Luka, bella ma troppo “affollata” per i nostri gusti, voto 7,5, beviamo una bibita fresca al bar e ci dirigiamo verso Zitna, ci tenevo a rivederla per fare tante foto. Naturalmente è piena di gente e troviamo solo un posticino tra le rocce. L’acqua qui per la prima volta la sento davvero fredda e nonostante ci siano dei colori da sogno non riusciamo a stare molto in ammollo. Ma dall’alto questa è forse la spiaggia più scenografica, voto 9,5. Chiacchiero con dei ragazzi italiani che sono a Korcula per il secondo anno e accetto il loro consiglio per il giorno dopo, visitare la spiaggia di Bacva.
La sera andiamo a cenare a Korcula, tutti i locali sono pieni visto che oggi è il giorno della loro festa, c’è infatti la processione e ci fermiamo da Cupido dove mangiamo bene e ben serviti. Alle 22,00 iniziava lo spettacolo della Moreska, una danza molto scenografica.
Rientrati a Zrnovo restiamo ammaliati dal cielo stellato … visto a questi livelli solo in alta montagna, favoloso.

Sabato 30: ultimo giorno sull’isola. Ci dirigiamo verso Bacva dopo aver preso un caffè in un bar, Zrnovo non è turistico e non siamo riusciti a trovare un posto che avesse anche i dolci. Andiamo così al Centro Commerciale di Korcula e compriamo sia dolcetti che qualcosa per il pranzo e andiamo a Bacva. La spiaggia è quasi deserta quando arriviamo e anche questa ci piace subito molto. Sospettiamo che si riempirà soprattutto di famiglie con bambini vocianti e invece arriveranno meno famiglie di quanto ci aspettassimo e la situazione resta sempre “vivibile”. Il fondale qui è ricco di pesci e la presenza di un giovane pescatore che pulisce il pesce in acqua ci premette di vedere branchi di pesci famelici. Voto 8,5.
Dopo pranzo decidiamo di spostarci e finiamo nella penisola di Priscapac dove vi è un villaggio turistico. Il posto è davvero bellissimo, anche se le spiagge sono molto piccole e naturalmente affollate. Beppe va a fare un po’ di tuffi e io mi godo l’ultimo sole. Voto 9 per l’ambiente ma nel complesso 7 per la troppa gente.
A cena andiamo a Lumbarda, prima però facciamo una passeggiata e scopriamo un pezzo di paese che non avevamo visto le sere precedenti, compreso un bel bar in spiaggia che sembra molto carino per la sera! Peccato essercene accorti solo oggi. Ceniamo da Fjiaka Konoba mangiamo bene ma il servizio è decisamente lento.
Andiamo a casa ma non dormiremo molto. La sveglia è puntata molto prima dell’alba perché prenderemo il traghetto per Spalato delle 6 da Vela Luka. Anche questa vacanza è finita: abbiamo visitato un’isola affascinante, non ancora presa d’assalto dal turismo di massa, la Croazia non ci ha delusi nemmeno questa volta … ci rivedremo sicuramente.

venerdì 26 agosto 2016

Berlino: un libro di storia aperto sul Novecento

Una città cantiere? Certamente sì! Una città moderna che guarda al futuro ma non rinnega il passato? Ni... Una città a misura di pedone? Per me NO!

Città complessa, immensa, “difficile”. Una città che comunque la si guardi e comunque la si viva, non lascia indifferenti. 
Leggo 3 guide e mi sento confusa... non è per niente facile selezionare cosa vedere e cosa saltare. E' la città dei Musei per antonomasia oltre ad essere un vero e proprio libro di storia aperto sul Novecento.
Alla fine non sono riuscita a vedere tutto quello che avevo programmato pur avendo avuto quattro giorni davvero intensi... ora ve li racconto.
Partiamo dall'aeroporto Marco Polo di Venezia con Easy Jet alle 07,10 di venerdì 13 maggio. Arriviamo in orario e al terminal acquistiamo la Berlin Welcome Card da 4 giorni per le zone ABC, ci permetterà di viaggiare ovunque e di avere degli sconti in alcune attrazioni. Arriviamo in stazione dei treni ma perdiamo quello per Berlino per un soffio e dobbiamo attendere quasi 40 minuti. Una vera disdetta.
Preso il treno scendiamo ad Alexander Platz perché da li possiamo con la metropolitana arrivare alla fermata del nostro Hotel: Gleisdreieck.
L'hotel è il Mercure: ottimo! Camera spaziosa e pulitissima, letto comodo e a due passi dalla Metropolitana. Facciamo il check-in ma la camera sarà accessibile più tardi quindi lasciamo i bagagli e con la metro torniamo verso Alexander Platz.
Vediamo subito la Torre della Televisione, e ci incamminiamo verso MarienKirche dove all'entrata è possibile ammirare gli affreschi della danza macabra purtroppo poco evidenti.
Proseguiamo verso il Duomo, un cantiere enorme copre parzialmente il Municipio Rosso... peccato!
Decidiamo di non entrare nel Berliner Dom e torniamo indietro per fare un breve giro del quartiere di San Nicola. Ricostruito negli anni 80 è un piccolo quartiere davvero carino, dove regna la tranquillità. Mangiamo un panino in un locale lungo lo Sprea e prendiamo il famoso Unter den Linden. Mi aspettavo qualcosa di più da questa strada....è alberata e ricca di palazzi eleganti ma piena di cantieri che occupano anche BebelPlatz e non mi fanno vedere il monumento che ricorda il Rogo dei Libri avvenuto ad opera dei nazisti. Visitiamo la Neue Wache dove una semplice statua è posta in memoria dei caduti di tutte le guerre. Proseguiamo e arriviamo davanti alla Porta di Brandeburgo. Molto bella ma me l'aspettavo più imponente! C'è meno confusione del previsto e possiamo dare un'occhiata anche all'atrio avveniristico della DZ Bank.
Andiamo verso il Reichstag dove alle 20 avremo la visita guidata, prenotata su web un mese prima circa.
Diamo una breve occhiata da lontano anche al Bundeskanzleramt e, passando dentro il Tiergarten dove ci imbattiamo nel Memoriale dedicato alle vittime Sinti e Rom del nazismo, procediamo verso il Memoriale all'Olocausto. Una distesa di lapidi di varie altezze. Camminarci dentro è un'esperienza sicuramente particolare che permette di riflettere. Non visitiamo il centro informativo perché sembra chiuso e c'è coda all'ingresso.
Andiamo allora verso Postdamer Platz dove ammiriamo le moderne costruzioni (anche questa piazza mi ha parzialmente deluso), proseguiamo e arriviamo al CheckPoint Charlie dove facciamo due foto al volo. La strada è trafficata e non c'è molto spazio per restare qualche minuto.
Continuiamo la nostra passeggiata arrivando alla Gendarmenmarkt. Una bella piazza! Saliamo sul Campanile della Chiesa Francese (sinceramente trascurabile) e aspettiamo le 18 per sentire il carillion suonare (dalla piazza). Prendiamo la metro per passare in hotel. Dobbiamo uscire nuovamente sulle 19.15 per essere al Reichstag alle 19,45. Una volta li passiamo i controlli al metal detector e poi accediamo al Parlamento. Con l'audioguida in italiano possiamo ascoltare la storia del luogo oltre che alcune notizie sui monumenti principali della città che si possono ammirare dalla cupola. Bella esperienza!
Avevo pensato di andare a cena in Savigny platz… alla fine abbiamo optato per Der 12 Apostel in cui abbiamo mangiato un grandissima pizza purtroppo poco saporita
Cosa ci ha insegnato il primo giorno: l'acqua costa come l'oro... e quella del rubinetto fa schifo!

Sabato mattina andiamo a fare colazione in un locale nei pressi di Alexander Platz e subito dietro vediamo un piccolo spazio verde che ospita alcune statue in onore della protesta pacifica di Rosenstrasse, faccio qualche foto e ci dirigiamo agli Hackesche Hofe, camminare li è piacevole e rilassante, è presto e non c'è molta gente; poi andiamo verso la Kaiser-Wilhelm-Gedachtnis-Kirche dove possiamo visitare la nuova chiesa con un interno che lascia a bocca aperta e quello che resta della chiesa vecchia: una meraviglia. Tra tutte le cose viste a Berlino questo angolo è per me quello che assolutamente merita la visita e non deve essere perso.

Passeggiamo per la Kurfurstendamm e poi ci dirigiamo al Tiergarten con la metropolitana di superficie scendendo alla stazione Bellevue, camminiamo un po' lungo lo Sprea e arriviamo alla residenza del Presidente della Repubblica: molto bella! Qualche foto e andiamo verso la Colonna della Vittoria che svetta imponente. Decidiamo di non salirci sopra e facciamo semplicemente qualche foto. Andiamo a vedere il Monumento ai Caduti sovietici e poi passando per la Porta di Brandeburgo decidiamo di mangiare qualcosa dentro al centro commerciale Mall of Berlin, per praticità, ma si rivela scelta sbagliata perché Beppe opta per un piatto che deve attendere per quasi 30 minuti!

Riprendiamo la metro per dirigerci verso Charlottenburg, avevo già deciso di non entrare nel palazzo ma di visitare solo il parco... ma è stata una grande delusione. Attualmente il castello è interessato da lavori di ristrutturazione quindi le facciate sono coperte, il parco è dignitoso ma non spettacolare e non tenuto benissimo. Facciamo una breve passeggiata e ce ne andiamo. Attrazione che avrei evitato se avessi saputo della situazione.
Ci spostiamo all'East Side Gallery a vedere la parte più lunga rimasta in piedi del muro, ma riempito di graffiti che celebrano la libertà e la speranza. Sicuramente è una passeggiata che deve essere fatta, alcuni disegni sono davvero belli, altri significativi, alcuni entrambe le cose. Purtroppo alcuni sono coperti da delle grate per evitare che le persone le imbrattino, questo non permette di fare delle belle foto. Peccato.
Andiamo a vedere la KarlMarx Alee ma anche questa meta avremmo potuto evitarla o visitarla in bus. Sicuramente è una testimonianza storica ma non vale la pena percorrerla interamente a piedi.
A questo punto andiamo in hotel a riposarci per uscire nuovamente e dirigerci verso il Kulturbrauerei che però a quell'ora è deserto (20,00 circa)... un bel posto comunque, a me ha fatto una buona impressione, sicuramente da tornarci dopo cena! Inizia a piovere e noi dobbiamo cercare un posto dove mangiare. Mi faccio aiutare dalla guida che ho con me e scelgo il posto più vicino... Cafe November. E' un locale carino con personale molto gentile ma il menu è ridotto e facciamo fatica a trovare qualcosa da ordinare. Alla fine mangiamo comunque bene e, visto che ha smesso di piovere, facciamo un salto in Alexander Platz e uno in Postdamer Platz (merita la sera con il cambio di colori delle luci del Sony Center anche se in giro non c'è nessuno) dove ci sediamo un po' da Starbucks e prendiamo un dolcetto. Ci dirigiamo quindi in zona Kreuzberg e andiamo al Madame Claude. Un locale famoso in città e sicuramente caratteristico. Peccato sia così piccolo: abbiamo dovuto attendere che qualcuno si alzasse per sederci. Inoltre la musica per la quale abbiamo pagato con un offerta all'entrata, praticamente....non si sentiva! Posto comunque da vedere... qui si fuma quindi si esce che si profuma di... posacenere. Poi a nanna.

Domenica 15 maggio dobbiamo andare a vedere il PergamonMuseum... e sbagliando decidiamo di non fare colazione in metropolitana. Ma in superficie è tutto deserto. La domenica i bar aprono tardi... così girovaghiamo in zona isola dei musei per 30 minuti prima di trovare un posto aperto. Facciamo colazione e arriviamo al Museo che deve ancora aprire ma c'è già più di qualcuno in coda. Una volta entrati io vado alla cassa mentre Beppe mette via zaini e giacche negli armadietti. Compro la Museum Pass (24 euro per 3 giorni oltre 50 musei...noi ne vedremo solo 4 ma già conveniente).
C'è abbastanza gente pur essendo appena aperto... ma la situazione è comunque vivibile. Purtroppo l'altare di Pergamo è in restauro ma già la porta di Ishtar è un capolavoro... un museo ben fatto, con un audio guida compresa nel biglietto molto dettagliata (forse anche troppo) disponibile anche in italiano.
Mentre siamo dentro piove. Usciamo e visto che ci troviamo lì propongo a Beppe di entrare velocemente al Neues Museum solo per ammirare il busto di Nefertiti. Lui è d'accordo. Perdiamo qualche minuto per lasciare giacche e zaino al guardaroba (organizzati un po' male) e velocemente diamo un'occhiata a tutto il Museo. Sembra interessante ma non ai livelli di quello presente a Torino (anche se io l'ho trovato molto caotico quello di Torino mentre quello di Berlino è organizzato meglio, guardaroba a parte).

Il busto di Nefertiti merita da solo la visita. Uno spettacolo unico (non fotografabile).
Usciamo e mangiamo al cafe Leon in Gerogenstrasse… un posto piccolo e molto carino dove assaggiamo finalmente il currywurst. Ottimo posto!
Andiamo a visitare Il palazzo delle Lacrime, luogo dove gli abitanti di Berlino Est, i pochi che potevano andare ad Ovest, e tutti quelli che transitavano da queste parti: stranieri, abitanti Berlino Ovest etc... subivano i controlli prima di passare alla parte Ovest, che domani sarà chiuso. Devo dire che questa è un'altra cosa che rimarrà scolpita nella mia memoria. L'ingresso è gratuito, si possono prendere audio guide anche in italiano. Vi assicuro che è un luogo della memoria ottimamente organizzato e gestito benissimo! Da non perdere.
Il tempo è ballerino ma sembra reggere quindi decidiamo di andare in Kreuzberg a vedere la sfilata del Carnevale delle Culture. Prendiamo la metro e andiamo verso la piazza dove è previsto l'arrivo dei carri... da lì risaliamo lungo il percorso. Arriviamo che sono già passati circa 15-18 carri e restiamo li a vedere colori e maschere e ad ascoltare musica fino al sessantesimo carro circa. Sfiniti decidiamo di rientrare in albergo.
Mi rendo conto che non abbiamo visto il Memoriale del Muro! Decidiamo quindi di andare a visitarlo prima di cena... pessima idea però! Fa freddo e c'è un vento incredibile. Il memoriale è all'aperto e presenta molti pannelli espositivi, in inglese... diventa quasi un supplizio ma è un luogo che non dovete mancare perché racconta le storie, anche personali, degli abitanti di una strada e di come questa strada abbia cambiato aspetto in pochi giorni. Andiamo poi a fare una foto davanti alla Porta di Brandeburgo con la luce del tramonto.
Decidiamo di cenare in zona Rosenthaler che sembra anche avere tanti bei localini... ma è tardi e non siamo convinti di nulla... alla fine anche questa sera finisce con una pizza in un ristorante italiano: Poveracci. Il locale è carino ma forse troppo piccolo. Beppe ha mangiato praticamente sulla porta... e quando entrava qualcuno (o usciva) si beccava il freddo.

Lunedi 16 Maggio è il nostro ultimo giorno qui a Berlino (e il compleanno di Giuseppe)... dobbiamo visitare il Museo Ebraico ma decidiamo di fare colazione in Postdamer platz (oggi è festa qui e memori del giorno precedente preferiamo andare sul sicuro). Ottima colazione in un Balzac Coffee!
Andiamo verso il museo ebraico ed entriamo all'apertura (ore 10), anche qui dopo essere passati sotto il metal detector). Entrata gratis con il Museum Pass. Il Museo ha due sezioni: una architettonica rappresenta una sorta di monumento memoriale alle persecuzioni e all'olocausto, una prettamente museale che parte dalla prima presenza degli ebrei in Germania. Anche qui audio guida in italiano super esauriente (3 euro). Restiamo dentro per 3 ore saltando alcuni interventi...ci vorranno 5 ore per vederlo davvero bene. La prima parte è toccante e anche molto originale.
Prossima tappa: il centro commerciale Ka De We (pensavo di mangiare qualcosa al mitico sesto piano)...ma ho un'amara sorpresa... è chiuso per festività! Delusioni immensa... io lo avevo messo in tabella il lunedì proprio perché sapevo che domenica era chiuso e perché molte attrazioni sono chiuse il lunedì... ho toppato non pensando che quella domenica era Pentecoste e avrebbero fatto ponte!
Delusi decidiamo di fare una foto almeno da fuori allo ZOO e ci dirigiamo li. A pochi passi mangiamo un panino e poi facciamo 2 foto all'ingresso di questo luogo così famoso.
Andiamo verso il DDR Museum... ma anche qui amara delusione: la fila alle casse è scorrevole ma dentro sono tutti ammassati. Non mi va di pagare (avremmo solo lo sconto con la Welcome Card) per non godermi un museo che ho letto essere bellissimo e divertente. Così ripieghiamo sul Berliner Dom (anche qui solo sconto) dove possiamo salire anche sulla cupola. La chiesa è recente ma comunque interessante da visitare soprattutto per il bellissimo organo e per la vista dalla cupola!
Abbiamo ancora un po' di tempo così decidiamo di tornare nel quartiere di San Nicola e visitiamo, gratuitamente con il museum pass, la chiesa che è ospita un Museo sul quartiere....beh devo dire che l'esposizione non è ordinata e quindi la visita risulta leggermente caotica. Anche qui audio guida in italiano molto dettagliata...insomma...la mostra è perdibile anche se la chiesa è molto carina
Rientriamo in hotel per recuperare le valigie e con calma andiamo verso l'aeroporto.
Arriviamo in anticipo e spero di fare shopping ma in realtà il terminal da cui parte il nostro aereo ha pochi negozi....prendo comunque un paio di regalini.
L'aereo parte in orario e alle 22,30 atterriamo a Venezia.
Anche questa vacanza è terminata. In totale abbiamo percorso circa 90 km a piedi in 4 giorni!

giovedì 25 agosto 2016

L'Italia che si sbriciola...


Conosco molte persone che amano visitare luoghi lontani, esotici...e quando parliamo delle meraviglie d'Italia rispondono: "Beh le visiterò quando sarò vecchio".

Quello che penso ora è che potrebbe essere tardi. Alcuni borghi potrebbero non esserci più. Purtroppo quello che è successo ieri tra Lazio e Marche potrebbe capitare di nuovo e spazzare altri luoghi belissimi. Era successo nel 2009 a L'Aquila, città che sta cercando di rinascere. E quante altre volte nel passato... Umbria, Irpina, Friuli...
Io stessa che ho visitato molti luoghi in Italia non ho ancora conosciuto il capoluogo Abruzzese, e pensate che poprio a luglio di quest'anno stavo valutando di passare qualche giorno nella zona del sisma di ieri per visitare la Fioritura della Piana di Castelluccio di Norcia, a pochi chilometri di Accumuli e Amatrice. Avevo pure cercato delle strutture ricettive in zona visto che quelle a Norcia erano già prenotate. Ora penso di aver perso un'occasione: quelle perle nel cuore dell'Italia non saranno mai più le stesse.

Credo che dovremmo cogliere un piccolo insegnamento da questa vicenda. Tutto ciò che abbiamo "a portata di mano" e che a volte snobbiamo è di incommensurabile valore e dovremmo cogliere ogni buona occasione per vivere i nostri territori e conoscerli davvero.

Un abbraccio a tutti i colpiti da questa immane tragedia


venerdì 19 febbraio 2016

Tropea e dintorni...!

Estate 2015:
prenotiamo presso l'Agriturismo Curatola posizionato nell'entroterra di Vibo Valentia, considerato i prezzi molto alti degli alloggi a Tropea (pochi giorni dopo Ferragosto).
Arrivati intorno alle 11,30-12 ci informano che a causa di problemi con booking.com ci devono far alloggiare in un'altra struttura (hotel Pineta). Non abbiamo alternativa ma sicuramente la sistemazione non era allo stesso livello dell'agriturismo inizialmente scelto e la cosa non è stata nemmeno molto corretta perché avrebbero comunque potuto avvertirci!
Lasciamo i bagagli in camera e ci dirigiamo verso Capo Vaticano, da sotto il Faro ammiriamo il panorama sulle isole Eolie e sulla spiaggia delle Grotticelle: l'acqua è di un turchese brillante. Mangiamo qualcosa sul belvedere e ci dirigiamo in spiaggia lasciando l'auto sulla strada.
Ci sistemiamo nella terza spiaggia, quella più lontana dalla strada raggiungibile passando per l'acqua o per le rocce. Era una giornata un po' ventosa con il mare leggermente mosso, ciò aveva portato un po' di alghe. Nonostante questo i colori erano davvero belli e sott'acqua si vedevano molti pesci.
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Dopo un paio di ore abbiamo deciso di prendere il pedalò per andare sotto Capo Vaticano e abbiamo raggiunto un'insenatura paradisiaca.
Volendo visitare Tropea nel tardo pomeriggio abbiamo dovuto lasciare la spiaggia molto presto. Raggiunto l'hotel ci siamo lavati e cambiati e siamo andati a Tropea per strade che chiamare “asfaltate” sarebbe davvero esagerato (piene di buche). Giro spesso per il Sud d'Italia ma una zona come quella non l'avevo mai vista prima. Dopo vi racconterò un aneddoto ben poco divertente.
Lasciamo l'auto fuori dal centro in una zona dove non paghiamo la sosta. Facciamo subito una passeggiata nel Corso e dal Belvedere scattiamo un po' di foto a Santa Maria dell'Isola dove poi ci rechiamo. Il Santuario è piccolo e molto semplice ma una visita male non fa. Vi prego però: non presentatevi (come ho visto fare) con il copricostume tutto trasparente o bucato, o con il costume... si può anche non essere credenti ma siamo in un luogo sacro per molti e quindi un po' di rispetto mi sembra il minimo! Dal Santuario si gode di una bella vista sia sulla rupe che ospita la città che su Stromboli. Lasciamo il Santuario e ci godiamo lo spettacolo del tramonto su Stromboli dai giardini che salgono in centro storico.
Beviamo un aperitivo nel corso principale e decidiamo di cenare in una pizzeria scelta su Tripadvisor. Però è già piena e prenotata, prima di un'ora non potranno farci accomodare. Ci consigliano di dirigersi in un'altra pizzeria della stessa gestione. Ci andiamo e alla fine non mangiamo male ma aspettiamo decisamente troppo sia per ordinare che per essere serviti. Tornando in Hotel passiamo per una strada dove era presente un divieto di accesso durante il giorno: poco oltre però troviamo un grande masso quasi in mezzo alla carreggiata e poco più avanti non c'è più l'asfalto! Praticamente era una strada con una frana presente, non messa in sicurezza e non chiusa al traffico! Sono pazzi? Ovviamente noi abbiamo girato la macchina e siamo tornati indietro cercando poi un'altra strada per raggiungere l'Hotel.
Il giorno dopo chiudiamo le valigie, facciamo la magra colazione offerta dall'hotel e ci dirigiamo verso la spiaggi di Riaci.
Lasciamo l'auto nel parcheggio comunale comprando i “grattini” presso la casetta presente. Gli stessi valgono per tutto il territorio comunale. La spiaggia è già affollata (non sono ancora le 10) ma sembra bellissima. Acqua dalle mille sfumature e una penisola di roccia che si stende sul mare. E' una spiaggia che ha una presenza massiccia di stabilimenti quindi lo spazio “libero” è già tutto occupato dal lato della penisola. Decidiamo allora di andare dalla parte opposta verso il “promontorio” (a destra guardando il mare)
Questa spiaggia a me è piaciuta moltissimo. L'acqua è subito profonda quindi si può nuotare anche a pochissimi metri dalla riva. La sabbia grossa/ghiaino che contraddistingue la spiaggia è l'ideale perché è comoda per distendersi, non si attacca alla pelle etc...
Il suo colore chiaro poi permette al mare di avere colorazioni maldiviane.
Purtroppo non è la spiaggia giusta per rilassarsi. Decisamente troppo affollata soprattutto verso le 12 quando si riempie totalmente. Ma è assolutamente comprensibile: l'accesso è facile, ha numerosi servizi, il panorama su Stromboli poi è impareggiabile!
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Passiamo qualche ora a godere di questo spettacolo e decidiamo di spostarci in un'altra spiaggia. Mi piacerebbe andare alla spiaggia del Leone a Zambrone ma non riusciamo a capire bene dove si debba lasciare l'auto e così scendiamo nella spiaggia principale della località lasciando l'auto in un parcheggio comunale anche questa volta.
Che dire? Spiaggia un po' stretta ma davvero bellissima anche questa. Acqua spettacolare, pulitissima e sabbia chiara. Qui non c'era molta gente quindi ci siamo rilassati di più.
Purtroppo dovevamo rientrare a Trebisacce e quindi abbiamo lasciato la spiaggia molto presto. Ci siamo fermati lungo la strada a comprare un po' di cipolle rosse.
Bye bye lungomare di Tropea: ci hai regalato ricordi stupendi.

venerdì 22 gennaio 2016

Budapest: romantico Danubio e non solo Visite culturali e lunghe passeggiate in una città contradditoria e affascinante

Quasi per caso scopro che andata e ritorno Treviso-Budapest con Raynair 04-07 giugno 2015 costa solo 45 euro a persona... in meno di 24 ore decidiamo di comprare i biglietti!
Dopo qualche giorno prenotiamo tramite booking un appartamento nuovo in Rakoczi Utca a euro 121,00 per 3 notti più 10 euro per le pulizie.
Mi faccio cambiare 200 euro in fiorini per avere almeno qualche moneta locale una volta arrivati in Ungheria.
E così giovedì si parte alle ore 14,40. Siamo arrivati in aeroporto con la mia auto e abbiamo parcheggiato al park D per euro 19 totali.
Atterriamo in anticipo di qualche minuto e ci incontriamo con il padre della nostra padrona di casa che effettua su richiesta il transfert (euro 25). Ne abbiamo approfittato all'andata per comodità. C'era traffico ma comunque ci abbiamo messo circa 45 minuti a raggiungere l'appartamento.
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Nuovissimo e molto pulito, purtroppo ubicato in un palazzo fatiscente. Inoltre non era molto chiaro su booking che non avremmo avuto il bagno in camera e che l'appartamento comprendeva altre due camere, occupate naturalmente da altre persone. Il bagno era comunque a nostro uso esclusivo. Diciamo un po' scomodo ma per pochi giorni ci si adatta.
Usciamo subito per esplorare la città. Ci dirigiamo verso il Mercato Coperto. Arriviamo che sono le 17:30 circa, alle 18:00 chiude e infatti molte bancarelle si stanno preparando alla chiusura. Nonostante questo la visita è piacevole. Soprattutto perché l'architettura che ospita il mercato è davvero molto bella. Ci facciamo un giro curiosando ma senza vero interesse. Siamo appena arrivati e non abbiamo intenzione di acquistare nulla.
Usciamo e siamo davanti al ponte della Libertà. Bellissimo! Decidiamo di attraversarlo e fare la passeggiata lungo il Danubio dalla parte di Buda. Si ammira l'hotel Gellert, la chiesa sulla Roccia che nei giorni successivi non riusciremo a visitare all'interno, e poi, proseguendo, i bagni Rudas.
Intanto ammiravamo l'altra sponda del Danubio con i palazzi più importanti di Pest. Giuseppe si è occupato delle foto mentre io leggevo la Guida.
Arrivati al Ponte Elisabeth abbiamo deciso di proseguire ancora per il lato Buda e raggiunto il Ponte delle Catene. Molto bello e imponente. Da lì si inizia ad ammirare lo splendido Parlamento di Pest e ci si trova sotto al Palazzo Reale di Buda. Abbiamo attraversato il Ponte e abbiamo raggiunto Pest. Abbiamo percorso il lungo Danubio verso il Parlamento imbattendoci nell'opera “scarpe sul Danubio”... toccante e di impatto anche se molto semplice ed essenziale. L'opera ricorda l'uccisione con fucilazione proprio sulle sponde del Danubio degli ebrei nel periodo di occupazione nazista della città.
Ci sediamo su una panchina davanti al Parlamento. Questo edificio è davvero magnifico. Ben strutturato e in ottime condizioni. La zona poi a quell'ora era tranquilla e ci è piaciuta moltissimo. Ci siamo diretti verso la Basilica di Santo Stefano fermandoci a fare alcune foto al monumento dedicato al politico Imre Nagy un bellissimo spazio creato per rendere omaggio a questo importante personaggio. Siamo passati per il parco/piazza Szabadsag dove ci ha colpito un ristorante molto elegante in cui poi siamo tornati per cenare.
Siamo arrivati fino alla Basilica e siamo tornati fino al Danubio. Volevo fare la crociera in serata e trovare informazioni sugli orari di partenza. Purtroppo ci siamo affidati ad una barca che aveva le spiegazioni solo in inglese. Abbiamo preso il biglietto a 9 euro e la ragazza che ce lo ha venduto ha detto che avremmo potuto prendere la crociera che preferivamo ma saremmo dovuti arrivare 20 minuti prima della partenza. Noi abbiamo deciso che avremmo preso l'ultima (22,30) e siamo tornati nel posto che avevamo adocchiato per cena. Anche se non eravamo nella giusta tenuta (sportivi e sudaticci) abbiamo deciso di approfittare di quel posto molto elegante.
Abbiamo mangiato davvero ottimamente spendendo però abbastanza per i prezzi di Budapest: 68 euro per due antipasti, 2 bottiglie di acqua, una birra, un aperitivo (palinka che sembra più un liquore), un secondo di carne e un dolce. Tutto presentato elegantemente, i camerieri erano super attenti e anche loro elegantissimi. Insomma lo consiglio a chi vuole godersi una serata romantica.
Ci siamo diretti all'imbarco per la nostra crociera... i posti a sedere erano delle sedie che era possibile spostare...i posti migliori erano già occupati e ci siamo messi dietro. Peccato che una volta partiti fosse impossibile sentire la voce della “guida” in inglese... insomma la nostra crociera è stata senza spiegazioni. Peccato! Però vi dico di non perderla. Da fare assolutamente di sera....una meraviglia le luci sul Danubio. Veramente romantico! Abbiamo scattato un sacco di foto.
Finita la crociera (50 minuti circa) siamo tornati in appartamento.

La mattina seguente ci siamo svegliati presto e abbiamo fatto colazione in una panificio con caffetteria sotto casa. A pochi euro abbiamo bevuto e mangiato. Siamo scesi in Metropolitana per acquistare dalle macchinette automatiche il biglietto valido 72 ore su tutti i mezzi di trasporto pubblico. E siamo tornati in superficie per prendere il bus per andare sul monte Gellert. Abbiamo cambiato 2 mezzi e abbiamo poi dovuto camminare un po in salita. Si arriva alla Cittadella. Un panorama mozzafiato. Preparatevi perché è pieno di gruppi di turisti che arrivano con i pullman. Siamo andati a vedere il Monumento alla Libertà e abbiamo fatto un parecchie foto. Volendo proseguire a piedi per raggiungere la statua di San Gellert ci siamo un attimo “persi” perché mancano totalmente le indicazioni nei sentieri della collina. Arrivati alla statua del Santo abbiamo proseguito scendendo verso la statua dedicata alla Regina Elisabetta (Sissi). Foto di rito anche qui e via verso la Chiesa di Mattia Corvino. Abbiamo preso un tram e poi un bus. Causa lavori stradali anche con il bus ci abbiamo impiegato del tempo ma abbiamo evitato la salita a piedi.
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La piazza della chiesa di Mattia Corvino è davvero incantevole perché la chiesa è bellissima. Dietro poi si scorge il Bastione dei Pescatori. Abbiamo acquistato il biglietto che permette l'entrata alla Chiesa ma non quello combinato con il Bastione. Infatti una parte del Bastione è visitabile solo acquistando un biglietto ma abbiamo ritenuto superfluo visto che il panorama si gode anche dalla parte visitabile da tutti. Qui abbiamo incontrato parecchi turisti e c'era davvero affollamento. Anche in Chiesa. Purtroppo non si riesce a godere a pieno di questi posti quando c'è troppa folla.
Ho acquistato un segnalibro ricordo e siamo usciti. Abbiamo fatto una piacevole passeggiata per il borgo vecchio di Buda. Faceva molto caldo ma per fortuna non è grande e in poco tempo si gira.
Ci siamo fermati a mangiare una coppa di gelato in un bar e ci siamo incamminati verso il Palazzo Reale. Subito prima si trova il palazzo del Presidente della Repubblica. Austero. Ci sono le guardie davanti.
Il cortile del Castello è aperto e visitabile gratuitamente. Ci si trova la bella fontana dedicata alla vita del Re Mattia Corvino.
Non avevamo previsto la visita alla Galleria Nazionale ma vista l'ora molto calda abbiamo pensato di fare un giro. Non ricordo il costo ma decisamente abbordabile. Peccato che poi la visita non risulti molto agevole a causa dell'assenza di audioguida. Inoltre una parte dell'esposizione era chiusa per inventario.
In ogni caso si trovano numerosi quadri affascinanti, principalmente di pittori ungheresi
Usciti dal museo abbiamo deciso di recarci al parco di Varosliget. Prendiamo bus + metro e usciamo proprio dentro il parco, passiamo nelle vicinanze delle terme Szechenyi e ci prendiamo un Kurtoskalacs gigante, più limonata per me e birra per Beppe.
Facciamo una passeggiata all'interno del finto castello costruito sul lago del parco (in quel momento senza acqua) e l'ambiente anche se “fittizio” mi piace. C'è un ragazzo che suona il violino e noi facciamo foto alla famosa statua dell' Anonimo.
Proseguiamo la nostra passeggiata verso la piazza degli Eroi. Imponente.
Prendiamo la metro e la mia idea è quella di scendere alla fermata Opera per vedere il Teatro almeno da fuori. Così facciamo. Visto l'ora propongo a Beppe di approfittare del fatto che il Duomo sarà ancora aperto e ci rechiamo a vedere la Chiesa di Santo Stefano. Sinceramente non mi colpisce molto, in più non era più possibile visitare la reliquia del Santo.
Facciamo una passeggiata in Vaci Utca ma anche questa non mi entusiasma come forse dovrebbe e ci rechiamo in appartamento per cambiarci per la cena.
Usciamo e passiamo per il quartiere ebraico fermandoci prima in un pub per chiedere se è possibile prenotare un tavolo per la sera seguente quando si svolgerà la finale di Champion League con la Juventus impegnata (Giuseppe, purtroppo è un grande tifoso di questa squadra...io sono interista invece) ma ci dicono che sono al completo. La serata la passeremo cercando di scoprire in che canale locale trasmettono la partita e se dalla nostra tv in appartamento potremo seguirla. Ci fermiamo a bere un aperitivo (bevo un pessimo rosato ungherese che costa anche “moltissimo”) e poi scegliamo il Bordo Bizstro per la nostra cena. Un bel giardinetto per un ambiente piacevole. Mangiamo cose semplici ma buone e spendiamo il giusto.
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Poi ci rechiamo a vedere lo szimpla krk, il ruin pub più famoso della città.
IMPERDIBILE. Visitare Budapest senza fare un giro, anche veloce, in questo locale è un'esperienza monca. Un posto davvero pazzesco. Ogni stanza un nuovo ambiente. C'era parecchia gente e noi abbiamo girato indisturbati facendo qualche foto. Non abbiamo consumato nulla.

Sabato 06 giugno ci rechiamo al Memento Park, dove sono state raccolte molte delle statue sovietiche distribuite nella città durante la dittatura comunista. Il viaggio non è proprio breve ma è comunque interessante. Mi piace sempre allontanarmi dai centri storici delle metropoli per vedere le zone più periferiche. Il caldo era asfissiante e quindi la visita è stata abbastanza faticosa visto che il parco è quasi completamente al sole. Comunque all'ingresso è possibile acquistare una brochure, anche in italiano, che vi consiglio per capire a chi appartengono le facce che incontrerete.
Fuori dal parco c'è un fabbricato con un'esposizione e una sala video. Noi per poter prendere il bus del ritorno abbiamo saltato la visione del video.
Tornati in centro decidiamo di visitare la Casa del Terrore, un luogo tristemente famoso sia nel periodo di occupazione nazista sia durante il comunismo. Ho la netta impressione che questo sia un museo davvero moderno e interessante ma senza audioguida in italiano è faticoso seguire tutto il percorso leggendo le tante informazioni in inglese. Il costo dell'entrata non è basso quindi vi consiglio di ragionare bene se ne vale la pena. Uscita da li ho la sensazione di non aver potuto comprendere nemmeno un po' quello che questa terra ha subito.
Andiamo verso il Parlamento, alle 15:30 abbiamo la visita guidata in italiano prenotata dal web qualche giorno prima di partire. Pranziamo nelle vicinanze in un bar molto semplice (mi aspettavo che questa zona fosse più turistica e offrisse maggiori scelte ma in fondo meglio così).
Al Parlamento non sembra che l'organizzazione sia il loro forte, comunque dopo alcune imprecisioni, subiamo i controlli con il metal detector ed entriamo.
La guida si rivela molto chiara nell'esposizione purtroppo però parla troppo a bassa voce e il nostro gruppo è parecchio numeroso.
La visita consta di poche sale ma merita indubbiamente. L'interno è bello tanto quanto l'esterno e la sala della Corona è davvero affascinante. Noi siamo fortunati perché assistiamo anche al cambio delle guardie!
Usciamo dal Parlamento e ci beviamo una bibita fresca in un bar. Poi ci dirigiamo verso il ponte Margit: vogliamo visitare l'isola Margherita. Prendiamo il tram per 2 fermate e scendiamo sul ponte. L'isola è molto grande e meriterebbe più tempo e più forze. Noi ci limitiamo ad ammirare la statua dedicata al Centenario e la fontana che zampilla in forme sempre diverse e a ritmo di musica (come quella più monumentale di Barcellona). Facciamo una passeggiata e torniamo al ponte dove facciamo alcune foto al panorama: da qui si vedono tutti i principali monumenti di Buda e il Parlamento a Pest.
Riprendiamo il tram e ce ne andiamo in appartamento. Beppe la sera precedente ha constatato che trasmetteranno la partita da un canale nazionale che dalla nostra tv si vede. Quindi ci laviamo e ci prepariamo a seguire il match. Purtroppo per la Juve il risultato non è soddisfacente. Usciamo perciò sulle 23 e andiamo a mangiare un pezzo di pizza nel locale di un ragazzo pugliese che abbiamo trovato tramite Tripadvisor. Sapendo che saremmo usciti tardi ho cercato un locale che ci avrebbe dato da mangiare anche dopo le 23,00. Purtroppo fa molto caldo e seppure la pizza sia molto buona non vedo l'ora di uscire all'esterno. Andiamo a vedere un'altro ruin pub: Instant. Devo dire che questo è più spoglio dello Szimpla anche perché qui si balla. C'è musica diversa in ogni sala. Lo trovo un tantino inquietante ma sempre assolutamente da vedere mentre Beppe ne è entusiasta e vorrebbe fermarsi a bere qualcosa...
Ci facciamo un giro in centro e costeggiamo il Danubio trovandoci di fronte a statue che non avevamo visto prima, tra cui quella più famosa di un ragazzino chiamato “la principessa”. Molto carine.

Domenica decidiamo di visitare la Sinagoga principale della città che non avevamo messo inizialmente nell'elenco delle cose da vedere. Ci saremmo persi una vera chicca. C'è coda per comprare i biglietti e per entrare ma va abbastanza veloce. Abbiamo pagato abbastanza rispetto ai prezzi delle altre attrazioni della città ma la visita è guidata, in italiano (informatevi però sugli orari....c'è 3 o 4 volte al giorno se non sbaglio) con una guida davvero bravissima! Non prendiamo il biglietto che include anche il giro del quartiere ebraico con visita ad altre sinagoghe perché nel pomeriggio abbiamo l'aereo e temiamo di non riuscire a fare tutto. L'edificio è imponente e dentro è magnifico. E' una sinagoga molto particolare oltre ad essere la più grande d'Europa e seconda nel Mondo solo a quella di New York. Poi si visita il cimitero in cui sono stati sepolti in fosse comuni gli ebrei uccisi in città durante l'occupazione nazista. Poi si visita il giardino dei giusti in cui compare anche il nome di Perlasca; e l'albero della Vita, molto toccante. Siamo poi andati al Museo Nazionale. Ben organizzato e piacevole la visita. Sempre un peccato l'assenza di audioguide in italiano che ne aumentano la fruibilità (e nemmeno depliant). Purtroppo non abbiamo molto tempo. Quindi mangiamo bene in un locale giovane proprio vicino al museo ed andiamo in appartamento a prendere i nostri bagagli. Abbiamo preso la metropolitana e dal capolinea il bus per l'aeroporto. La card 72 ore per i mezzi pubblici la consiglio. E' vero che non è una città molto grande e si può camminare ma ritengo sia sempre una comodità non dover stare a contare i biglietti e poi se si vuole vedere molto bisogna spostarsi da una parte all'altra della città. Durante la permanenza abbiamo cambiato una volta degli euro in un cambia-valute in centro città che si è rivelato molto vantaggioso (senza commissioni e con un tasso più favorevole) e l'ultima mattina abbiamo prelevato ad un bancomat.

Budapest...speriamo di rivederci!

martedì 19 gennaio 2016

Amsterdam, la città ideale Una città pulita, dall'atmosfera rilassata con abitanti gentilissimi.

I Paesi Bassi hanno sempre attirato la mia attenzione e la mia fantasia. La cultura olandese mi affascinava e ho aspettato per tanto tempo il momento per visitare questo angolo d'Europa.
L'occasione è arrivata e con una mia collega di lavoro abbiamo deciso di organizzare 4 giorni a metà aprile 2015 per poter vedere anche la fioritura dei tulipani!
Prenotando per tempo abbiamo trovato un'ottima soluzione volo Transavia: andata da Venezia a Schiphol giovedì ore 6,30-8,30; ritorno Schiphol-Venezia domenica ore 20,30-22,20 a euro 150 circa. Orari perfetti per godersi a pieno la città.
Abbiamo poi cercato un hotel tramite booking.com, una garanzia se si va all'estero. Memore dell'Ibis di Londra dove mi sono trovata molto bene, abbiamo prenotato all'Ibis City West di Amsterdam, non in centro ma comodo ai mezzi pubblici e molto economico rispetto alla media della città: 150 euro a testa senza colazione per tre notti... la maggior parte delle offerte erano intorno alle 250/300 euro a testa (minimo!!!).
Il tempo è stato nostro amico. Giovedì, venerdì e domenica giornate grigie ma senza pioggia con sprazzi di sole e serate (giovedì e venerdì) stupende con cielo limpido. Sabato giornata soleggiata da quasi estate.
In generale la città mi è piaciuta. Architettonicamente così lontana dai nostri standard. Non mi sono mai sentita così sicura in nessun altra città del mondo. La cortesia e la gentilezza degli abitanti poi è davvero tanta, al pari di quella dei lisbonesi. Altra cosa che ho invidiato agli abitanti di questa città è l'assenza assoluta di frenesia. Sembra tutto sempre tranquillo. A parte la velocità dei ciclisti, ho avuto la percezione di una città a misura d'uomo che rispetta i ritmi umani!
Dopo una levataccia (sveglia alle ore 4,20) e un volo regolare atterriamo ad Amesterdam. In aeroporto facciamo un po' di fatica a capire che possiamo prendere un bus con I Amsterdam Card in quanto è “urbano” (la carta è certamente utile e pratica. Costa abbastanza quindi il mio consiglio e di fare bene i conti in base a cosa volete visitare). Insieme alla Card abbiamo acquistato Amsterdam & Region ticket al prezzo di 10 euro valido per un giorno sui mezzi di trasporto “extra urbani”, lo useremo per visitare i dintorni. Se acquistato separatamente ad I Amsterdam Card costa circa 2 euro in più se non sbaglio.
Questo autobus porta alla stazione di Sloterdijk proprio vicino al nostro Ibis Hotel.
Scendiamo alla stazione e cerchiamo di capire come dirigerci verso l'hotel guardando la cartina stampata da google maps, ci stiamo dirigendo dalla parte sbagliata e per fortuna si ferma una ragazza che stava facendo joggins “can I hepl you?”... che bello essere accolti dalla cortesia degli abitanti di Amsterdam. Non riuscendoci ad aiutare ha fermato il suo compagno di corsa e insieme ci hanno cercato di aiutarci, solo dopo ci siamo accorti tutti che l'Ibis era dietro la ferrovia e si scorgeva al di là dei binari. Ci incamminiamo e subito un ragazzo in bicicletta ci chiede “can I help you?”.... avendo risolto i nostri problemi rispondiamo “no grazie” ma poi Lara si pente visto l'avvenenza del giovane olandese.
Arriviamo in albergo e ci fanno entrare in stanza nonostante siano solo le 10. Possiamo così rinfrescarci e sistemarci.
Partiamo alla scoperta della città prendendo l'unico bus che passa in quella zona. Per fortuna frequente e rapido. Scendiamo alla stazione centrale e Lara si accorge di essersi dimenticata il cellulare in stanza. Pazienza.
Ci dirigiamo verso Piazza Dam prendendo la via principale, vivace e turistica. Ci fermiamo in un negozio di formaggio in cui offrono degli assaggi. Arriviamo in Piazza e scopriamo che ci sono le giostre! Non vedremo quindi la piazza nella sua “normalità”. Proviamo a visitare la Nieuwe kerk ma è chiusa per l'installazione di una mostra. Da lì andiamo verso il Begijnhof. Un oasi di pace ad un passo dalla frenesia della capitale. Una tappa obbligata. Bellissimo e ben conservato. Si ammira l'architetura olandese
Proseguiamo la nostra passeggiata e arriviamo in piazza Spui dove faccio una foto vicino alla statua del ragazzino.
Mangiamo una zuppa e un'insalata di quinoa in un piccolo locale quasi vegetariano.
Visitiamo la sinagoga portoghese, un luogo importante per la storia della città e un posto interessante per (ri)scoprire la cultura ebraica.
Il mercato dei fiori Bloemenmarkt è tripudio di colori e prezzi stracciati per i tulipani recisi: peccato non poterli acquistare. E arriviamo alla piazza dedicata a Rembrandt con la statua del pittore che troneggia e sotto altre statue raffiguranti i personaggi della Ronda di Notte.
Proseguiamo e visitiamo la casa di Rembrandt. Visita che si rivela interessante grazie ad un'ottima audioguida. Nella casa non ci sono opere del grande pittore ma potrete vedere il suo studio.
Passiamo per la Oude Kerk e la visitiamo. Non riusciamo a capire se la mostra interna sia già completa o sia in fase di installazione. In più ci meravigliamo che la chiesa sia utilizzata per le funzioni religiose in quanto sembra quasi sconsacrata visto l'utilizzo profano.
Faccio una foto alla piccola statua raffigurante una prostituta e che nella targa recita “rispetto per tutte le lavoratrici del sesso” a pochi passi dalla chiesa.
Velocemente passiamo per le strade della zona a luci rosse che a quell'ora sono “tranquille” e vedono la presenza di signorine non proprio giovani e piacenti...
Vogliamo riuscire a prendere il traghetto per l'ultimo giro dei canali.
Ce la facciamo. E' compreso nella I Amsterdam card. Abbiamo fatto la scelta giusta. Il primo giorno avere una spiegazione di alcune caratteristiche della città e vederla da un punto di vista diverso è l'ideale. E ci permette anche di riposare le nostre gambe. I 45 minuti volano e terminato il giro dei canali non ricordo in che zona ci siamo dirette per cenare. Alla fine scegliamo un posto che sembra simpatico.
In effetti il clima è amichevole anche se non è un vero ristorante e ci sono poche persone. Io mangio un panino con hambugher e patate fritte. Lara un'insalatona.
Distrutte ci dirigiamo in albergo.

Venerdì ci svegliamo di buon'ora e prendiamo il bus per il centro. Il primo programma avrebbe previsto le visite fuori Amsterdam ma il tempo grigio ci ha fatto cambiare idea. Quindi dedicheremo la giornata ai musei!
Prima però visitamo piazza Leidsplein, caotica e rumorosa e ci fermiamo per la colazione in una creperia in cui troviamo un cameriere italiano e in cui assaggiamo i poffertjes, dolci tipici gustosi e calorici (mini crepes panciute da abbinare ad una marmellata o salsa a scelta).
Andiamo a vedere una piccola chicca: in Roemervisscherstraat si trovano le 7 case europee. Una vicina all'altra sono costruite 7 case che rappresentano 7 stili architettonici diversi: tedesco, inglese, francese, spagnolo, italiano, russo e naturalmente olandese. Molto simpatico! Camminando arriviamo al Museo Stedelijk di arte moderna e contemporanea. Ingresso gratis con la card. Non capisco nulla di arte moderna e quindi la visita si rivela rilassante e divertente visto anche le installazioni “viventi” presenti nel museo!!! Se avete tempo vi consiglio questo museo!!!
Ci siamo quindi dirette al Rijksmuseum dove abbiamo fatto coda per circa un'ora per poter entrare. In piena ora pranzo abbiamo deciso di non fermarci ma di visitare il museo (abbiamo mangiato degli snack che avevamo nello zaino). Ci sono opere importantissime quindi questa è una visita da non perdere. Abbiamo pagato 15 euro (sconto di 2,50 con l Amsterdam Card)
Uscite dal Museo dopo circa 2 ore e mezza abbiamo riflettuto sul monumento dedicato alla Shoah (memoriale Ravensbruck) presente dell'area verde antistante il museo e ci siamo recate a fare una passggiata al Vondelpark. Mentre scatto qualche foto si ferma una simpatica signora che ci fa una foto e ci consiglia di cenare in un locale economico poco lontano. Ci facciamo spiegare dov'è e ringraziamo la signora. Decidiamo allora che la visita al Museo di Van Gogh è meglio farla ora per non rischiare più tardi di non riuscire ad entrare (il venerdì è aperta fino alle 22).
Facciamo anche qui un bel po' di coda pur avendo chiesto se la Card ci dia una priorità. Ci dicono di no...ma in realtà sì! Ormai la coda l'avevamo fatta. L'entrata è gratis. Prendiamo l'audioguida a 5 euro. Indispensabile per capire al meglio questo meraviglioso e geniale pittore.
Dal piano terra proveniva musica, infatti si stava preparando un concertino. Il museo naturalmente merita. Si ripercorre la vita artistica di Vincent e il suo stretto rapporto con il fratello Theo.
Uscite ci siamo recate nel locale suggeritoci dalla signora al parco.
Un posto carino e intimo con camerieri simpatici e molto pazienti. Il cibo però non ci ha entusiasmato. Uscite siamo tornate nella red light discrict e sono rimasta esterefatta: credevo avrei trovato una zona squallida con gente su di giri. Invece l'atmosfera è più da sagra di paese. Tantissime persone in giro, anche allegre ma mai ho percepito di essere in pericolo o che ci fosse qualcuno troppo brillo. Inoltre le vetrine illuminate e colorate regalano un fascino ai canali decisamente particolare.

Sabato il sole ci saluta già da prima mattina. Ottimiste ci dirigiamo in stazione centrale per prendere un bus che ci porterà fino a Zaanse Schans (utilizzando la Amsterdam & Region Ticket). Non ho parole per descrivere quanto questo posto sia bello! E' affollato di turisti ma questo non riesce a togliergli fascino. Avevo letto alcuni commenti sul fatto che sembra tutto finto. Niente di più falso. Se si osserva si noterà che alcune case sono davvero abitate. Siamo andate anche dall'altra parte del Amstel e abbiamo visto delle casette semplicemente deliziose!!! Una tranquillità e una pace invidiabili.
Abbiamo visitato l'interno di un mulino e il museo (gratis con la Card).
Siamo tornati alla stazione centrale di Amsterdam (il tragitto è di circa 35 minuti in cui si possono ammirare le zone residenziali della città con le grandi finestre e il tanto verde pubblico) e abbiamo preso il bus per Volendam. Lì abbiamo visitato il museo con simpatiche ricostruzioni dei costumi e degli usi degli abitanti della zona (sempre gratis con la Card) e con dei mosaici probabilmente unici al mondo (ricostruzioni di edifici famosi di tutto il mondo fatte con fascette di carta dei sigari!). Passeggiamo per il corso principale e io non perdo l'occasione per farmi una foto vestita con abiti tipici. Un ricordo che mi rimarrà per sempre. Vorremmo sedere a bere qualcosa ma è sabato, c'è il sole e sembra che tutti gli olandesi si siano dati appuntamento qui. Quindi prendiamo il traghetto per Marken (sempre gratis con la Card)... il tragitto è molto lento ma raggiungiamo un altro posto incantevole. Pace, silenzio, verde e casette piccole e belle. Un villaggio in cui verrebbe voglia di trasferirsi subito!
Prendiamo una tisana da passeggio e prendiamo il bus per Amsterdam. La mia collega doveva andare all'Hard Rock Cafè e così lo cerchiamo. Poi via in hotel per sistemarci un po' per la sera. Prendiamo nuovamente il bus e dalla stazione il tram per andare in zona casa di Anna Frank, volevamo passeggiare un po' per quella zona e cenare in un locale che ci sembrava interessante. Purtroppo arriviamo che sono le 21,30 e ci dicono che la cucina è già chiusa. Disperate ci accontentiamo di un locale che è poco più di un bar e anche stasera mangiamo patatine e poco altro.
Dobbiamo assolutamente entrare in un coffee shop e così andiamo al Green House in Haarlemmerstraat 64. Decidiamo di prendere una torta normale e una space cake. Due gaffe avranno fatto pensare ai nostri vicini che siamo già fumate ma in realtà è solo frutto della nostra stanchezza. Ben presto ci dirigiamo verso l'hotel stanchissime.

Ultimo giorno: non possiamo perdere la visita al parco Keukenhof. Usciamo dall'hotel e andiamo in Sloterdijk. Da sciocche non abbiamo acquistato il giorno prima un biglietto valido per oggi in cui ci scade la card....dopo aver perso un po' di tempo prendiamo il bus per la stazione acquistando i biglietti a bordo. Lara si accorge di aver perso lo zaino. Probabilmente lasciato nel primo bus per la stazione. Per fortuna non c'era nulla di valore. Arrivati in aeroporto decidiamo di acquistare il biglietto per il parco con l'entrata già compresa. Costa sicuramente un po' di più del Amsterdam & Region ticket (che ci avrebbe garantito anche gli spostamenti dall'aeroporto all'hotel) ma avremmo dovuto pensarci prima.
In 40 minuti circa arriviamo al parco. Tantissima gente ma considerando che questo parco è aperto per soli 2 mesi l'anno ce lo aspettavamo.
La meraviglia dei colori e delle forme di questi fiori, principalmente tulipani ma non solo, ci incanta. Nel parco sono presenti dei padiglioni dove sono allestite esposizioni particolari. In una zona hanno creato con i fiori la faccia di Van Gogh. In un'altra zona è possibile vedere alcuni campi di tulipani. Uno spettacolo davvero emozionante. Abbiamo mangiato in un self service presente all'interno di uno dei padiglioni.
Prendiamo il bus e arrivate in stazione centrale decidiamo di fare un'ultima passeggiata per il centro.
Acquisto un regalo per il mio ragazzo rimasto a Venezia e andiamo in Hotel a prendere i nostri bagagli. Poi via verso l'aeroporto. Lì compro dei bulbi di tulipano.
Avendo trascorso un giorno e mezzo fuori Amsterdam dico che una altra mezza giornata almeno la città l'avrebbe meritata ampiamente. Ma anche le escursioni fuori porta meritavano nettamente!! Difficile fare una scelta. La prossima volta...si starà di più!
Aereo in orario...si torna a casa sperando che la serenità che ci ha regalato Amsterdam ci accompagni per un po' di giorni.

lunedì 18 gennaio 2016

Barcellona: ua città dai mille volti!

Da quando mia sorella aveva visitato Barcellona (1999 o 2000 durante le scuole superiori) era nato in me il desiderio di conoscere questa città. Poi ho letto con molta passione i libri di Carlos Luis Zafon ambientati nella Barcellona gotica...e finalmente, nel 2014, sono riuscita ad organizzare un viaggio in questa città ricca di diverse anime.
A/R con Vueling da Venezia. Abbiamo speso circa 100 euro.
Siamo partiti alle 13,00 di giovedì 11/12/2014.
Tramite booking.com avevamo prenotato l'hostal Balkonis a soli 144 euro per tre notti, camera doppia con bagno interno.
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Arrivati a El Prat abbiamo preso l'Aerobus che per 10 euro A/R porta in centro città. La cosa ottima è che parte ogni 10 minuti ed è un servizio veloce e comodo!!! In più la fermata intermedia tra placa Espanya e placa Catalunya si trova a pochi passi dall'hostal che avevamo prenotato. Comodissimo.
Arrivati all'hostal ci ha accolti una receptionist italiana che ci ha dato alcune informazioni utili. La camera era molto bella e pulita. Ci siamo trovati bene per la gentilezza dello staff, la pulizia e bellezza della stanza e la posizione a pochi passi da 2 linee della metropolitana e a 15 minuti dalle ramblas a piedi. Un paio di difetti: rumorosità (di notte dalla strada si sentivano tutti i rumori....) cosa però abbastanza comune negli alberghi delle grandi città; lavandino in bagno inserito in uno spazio piccolissimo e non ben illuminato quindi leggermente scomodo.
Ci siamo sistemati un attimo e siamo partiti subito alla scoperta della città. Avevo fatto un piano dettagliato per riuscire a vedere più cose possibili nei pochi giorni a nostra disposizione.
Ci siamo diretti a piedi verso placa Catalunya e abbiamo percorso per la prima volta le Ramblas. Piccolissima delusione. Mi aspettavo qualcosa di più grandioso e maggiormente animato. Si è rivelata una bella strada pedonale, con eleganti palazzi e ogni genere di bancarelle. La Boqueria invece non mi ha deluso anche se di mattina dev'essere ancora più animata e caratteristica. Un'esplosione di colori e di odori. Un mercato davvero piacevole da visitare anche se la macedonia che ho preso non era proprio la cosa più fresca e buona che abbia mangiato. Ma è comprensibile, erano le 16,30!
Poco più avanti, sulle Ramblas, si ammira il mosaico di Mirò. Proseguiamo e arriviamo alla bellissima Placa Reial. Probabilmente la più bella piazza di Barcellona. Mi ha ricordato enormemente le nostre città meridionali. Siamo arrivati poi alla Statua dedicata a Colombo. Una imponente costruzione. Da lì parte il Port Vell. Abbiamo camminato lungo la banchina fino all'altezza del grande gambero sorridente opera di Mariscal. Da lì abbiamo cercato di orientarci e andare verso il centro. Abbiamo raggiunto la zona della cattedrale con i mercatini natalizi. Poi siamo andati in piazza Jaume che nei giorni successivi si rivelerà il centro di Barcellona... qualunque giro facessimo ci ritrovavamo sempre qui. C'è il municipio e il palazzo della Generalitat, oltre al presepio allestito in questi giorni. Il sole se n'è andato da qualche ora ormai e sono state accese le luminarie che coprono la città. Belle! Da lì decidiamo di approfittare della visita gratuita al Museo di Picasso e lo cerchiamo (mettendoci un pochino troppo forse). Il Museo è interessante. L'audio-guida è chiara. Nel museo non si trovano i quadri più famosi, ma sono presenti moltissime opere del giovane Picasso (i quadri fatti da bambino mi hanno colpito moltissimo) e alcune dei periodi successivi. Consigliata la visita agli amanti del pittore
Usciti dal museo abbiamo cercato un posto dove cenare e alla fine ci siamo fermati in un posto turistico dove abbiamo preso il menu tapas. Abbiamo però mangiato bene. Il personale era molto simpatico e abbiamo speso poco. Dopo cena abbiamo gironzolato ancora e siamo andati a dormire.

Venerdi 12 ci siamo diretti per la strada più breve verso la Cattedrale. Ancora nella zona Raval ci siamo fermati per la colazione. Io ho assaggiato la emsaimada, una girella dolce, prodotto tipico catalano, buonissima!
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Abbiamo visitato la Cattedrale (la Seu) gotica con vetrate magnifiche e il suo Chiostro dove abbiamo incontrato le oche che vi abitano (sì oche nel Chiostro della Cattedrale!) e abbiamo visto il presepio allestito nel chiostro. Ci siamo dedicati alla zona del Barri Gotic che, come avevo letto, in effetti può ricordare in parte Napoli. Abbiamo fatto qualche foto alla scalinata di Piazza del Rei dove i re hanno ricevuto in visita Colombo di ritorno dall'America!!! Abbiamo visitato Santa Maria del Mar, altra bella chiesa gotica. Siamo andati verso l'Arco di Trionfo e ci siamo riposati nel parco della Ciutadella. Non perdetelo. All'entrata vi attende una splendida fontana opera in parte anche di un giovane Gaudi e un mammut a grandezza naturale! Per il resto il parco è abbastanza semplice.
Siamo arrivati a Barcelloneta e abbiamo passeggiato sul lungomare, abbiamo pranzato in una focacceria e abbiamo preso la Teleferica per raggiungere il Montjiuc. La vista è grandiosa su tutta la città. Una volta raggiunto il Belvedere bisogna camminare in salita prima di raggiungere il Castello. Non siamo entrati ma ci siamo limitati a fare alcune foto. Non è nulla di eccezionale ma merita la visita per la sua importanza nella storia della città. Camminando siamo scesi verso lo Stadio Olimpico che era aperto e poteva essere ammirato dagli spalti. Siamo arrivati al Museo Nacional d'art de Catalunya, un edificio maestoso e spettacolare... con fontane/cascate ai suoi piedi. Una splendida vista su placa Espanya e sul monte Tibidabo.
Il programma prevedeva l'attesa delle 19,00 per lo spettacolo della Fontana Magica, ma rispetto alle mie previsioni siamo arrivati con largo anticipo. Abbiamo fatto un giro nel centro commerciale Arena, allestito dove venivano fatte le corride. Abbiamo bevuto una cioccolata con xurros (un dolce fritto super calorico) e abbiamo visto la statua Donna e Uccello di Mirò. Aspettare ancora più di due ore non ci andava e così siamo scappati verso Casa Batllò per la quale avevo acquistato i biglietti che non prevedono data di entrata. Abbiamo comprato il T10 perché più conveniente in base ai nostri spostamenti previsti anche nei giorni successivi. Con la metropolitana siamo arrivati proprio davanti alla casa più fantasiosa di Gaudi. Sembra un regno fatato. Sono rimasta sinceramente meravigliata. L'audio guida è chiarissima ed esauriente. Peccato ci fosse molta gente e quindi non si potesse godere in solitudine la visita di questo posto magico. Peccato anche che ormai fosse buio: alcuni spazi della casa alla luce del giorno avrebbero sicuramente regalato emozioni ancora più grandi. Il costo della visita è alto ma direi che se ne avete la possibilità saranno soldi ben spesi. Io non li rimpiango affatto.
Abbiamo fatto una passeggiata per il Passeig de Gracia fino alla casa del les punxes. Siamo tornati in manzana de la discordia e abbiamo deciso di cenare da Citrus un locale bello e moderno. Probabilmente uno dei posti più eleganti in cui abbiamo mangiato, in assoluto, peccato fossimo vestiti super sportivi e in giro dalle 9 di mattina! Abbiamo mangiato bene e decisamente a buon prezzo considerata la posizione e la tipologia di locale.

Sabato 13 dicembre avevamo prenotato la visita alla Sagrada Familia per le h. 9,15. Arrivati con la metrò ci colpisce subito questa costruzione. Maestosa e così ricca di particolari nella facciata della nascita, più moderna e “essenziale” nella facciata della passione. La visita con l'audio-guida è fortemente consigliata. Si può capire moltissimo e coglierne maggiormente il valore. Questa Chiesa è la cosa più straordinaria che io abbia visto! E' un luogo magico e davvero bellissimo! Certo sarebbe molto più bello poterla visitare nel silenzio assoluto e alla presenza di poche persone...ma non si può avere tutto nella vita e sinceramente ho trovato molto più rispetto qui che in altre grandi Chiese visitate. Unico appunto: la gente che si fa il selfie... ma che senso ha??? E' una Chiesa, un luogo sacro. Qualcuno si farebbe il selfie dentro la Basilica San Marco a Venezia? Non so... fate le foto alla Chiesa ma non a voi stessi.... un minimo di rispetto non guasterebbe...mio parere personale.
Alle 13,30 avevo prenotato l'entrata al Parc Guell. Avevamo quindi del tempo libero, siamo andati su Passeig de Gracia per ammirare i suoi splendidi palazzi alla luce del giorno.
Abbiamo preso un panino e abbiamo atteso il bus che ci avrebbe portato verso il parco.
Arrivati al parco abbiamo visitato la parte libera perdendoci pure... (o meglio ci siamo allontanati troppo dall'entrata della parte monumentale). Il bus 24 (spero di non sbagliarmi) lascia nelle vicinanze di un entrata “secondaria”. Praticamente si entra sulla piazza della panchina gigante! Il Parco è immerso nel verde di una collina che sovrasta Barcellona. I panorami sono belli soprattutto dalla Croce (punto più alto del parco). Rispetto alle altre opere di Gaudi questa è l'unica che mi ha deluso un pochino... forse mi aspettavo qualcosa di più. Devo dire però che è un posto magico anche questo. Soprattutto il portico della lavandaia. Purtroppo quella che avrebbe dovuto essere la reception del quartiere che Gaudi aveva in mente e che ora ospita uno shop era coperta da impalcature. Per visitare il parco possono bastare 2 ore.
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Ci siamo diretti verso il Raval, dove ho fatto una foto insieme alla statua di un gatto gigante. Abbiamo visitato la Chiesa di Sant Pau de Camp e il giardino del vecchio ospedale, che ospita oggi la biblioteca di Catalunya, un luogo suggestivo.
Siamo passati in albergo e dopo esserci cambiati siamo usciti per andare a vedere lo spettacolo della Fontana Magica. Ed è davvero un bello spettacolo. Divertente ed emozionante. Siamo arrivati sulle note di musica moderna... ma sicuramente con la musica classica da il meglio di sé. Infatti subito dopo è cominciato un secondo spettacolo che abbiamo seguito interamente su musiche di opere liriche. Le luci colorate e gli zampilli che cambiavano forma erano davvero affascinanti.
Siamo tornati verso il centro e avrei voluto vedere i luoghi in cui è ambientato l'Ombra del Vento di Zafon... abbiamo provato a rintracciare il portone dietro il quale lo scrittore ha immaginato il cimitero dei libri dimenticati....ma la via emanava un odore terribile e Giuseppe mi ha convinto a desistere.
Per cena ci sarebbe piaciuto trovare un buon locale in zona Placa Reial... ma abbiamo toppato alla grande e siamo finiti in un ristorante con cibo mediocre, dove abbiamo speso troppo per la scarsa qualità e la tipologia di locale.
Passeggiata sulle Ramblas, abbiamo mangiato dei gaufre e siamo andati a nanna.

Domenica 15: non avevamo in programma la visita al Camp Nou, per il costo elevato e perché ci sembrava più giusto dedicare il nostro tempo ad altre visite più culturali. Il cielo però non più limpido come i primi due giorni. Il programma prevedeva di andare sul Tibidabo per ammirare il panorama. Visto il tempo, non dei migliori per ammirare panorami, c'è sembrata non fosse più una buona idea (inoltre per raggiungere la sommità del Tibidabo bisogna cambiare più mezzi e ci vuole parecchio tempo a disposizione).
Abbiamo così deciso di visitare lo stadio di una delle squadre più forti al Mondo. E' stata un'esperienza divertente e anche interessante. La parte museale è piena di trofei e cimeli non solo della squadra calcistica ma anche delle altre squadre della società (di altri sport, tutte molto vincenti). Poi si visita lo stadio, gli spogliatoi degli ospiti, il corridoio delle interviste, la sala stampa, e la tribuna stampa. Per chi ama il calcio direi che ne vale la pena. Dalla fermata della metropolitana ci vogliono 10 minuti di camminata per raggiungere lo stadio. Finita la visita abbiamo approfittato del tempo ancora a nostra disposizione per visitare anche la Pedrera-Casa Milà, anche questa inizialmente scartata. Cosa ci saremmo persi!!! A parte la terrazza famosissima e splendida, la hall con quei colori pastello sulle pareti mi ha lasciata senza fiato! La scalinata elegante è bellissima. La visita permette di vedere, oltre alla magnifica terrazza, il sottotetto che ospita un esposizione su Gaudi e un appartamento arredato come all'epoca della costruzione del complesso residenziale. E' una visita interessante.
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Usciti ho mangiato una bruschetta più costosa della cena del secondo giorno!
Con calma ci siamo recati verso placa Catalunya da li ultima passeggiata sulle Ramblas. Siamo tornati in albergo a prendere i bagagli e con l'areobus ci siamo diretti in aeroporto.
Una vacanza piena in una città dai mille volti.

giovedì 14 gennaio 2016

Salento: state serene! Pochi giorni in una terra dai colori favolosi

Oggi vi voglio portare nella terra del sole...del mare e del vento!

Ci sono stata a settembre 2014 approfittando dell'ospitalità di una collega (Lara).
Partenza sabato 13 h. 7,00 con Volotea da Venezia a Brindisi, avremmo dovuto partire in 4 ma all'aeroporto scopriamo che Mara non arriva. Continuiamo a chiamarla inutilmente. Noi ci imbarchiamo e finalmente Mara comunica che...si è svegliata tardi!!!
Il volo è in orario e atterriamo con qualche minuto di anticipo. Ma rimaniamo in aereo parecchi minuti in attesa che qualcuno porti la scaletta. (!!!)
Facciamo colazione e andiamo a prendere l'auto prenotata a 147 euro circa per una settimana. Attendiamo un bel po' vista la coda e finalmente ci dirigiamo verso Otranto dove Lara ha una casa di famiglia. Intanto Mara ci fa sapere che prende un volo per Roma e poi da li ne prenderà un altro per Brindisi, arriverà per le 16,00 circa. Noi allora le diciamo di prendere un bus per Lecce e l'aspetteremo li. La visita al capoluogo era prevista per il giorno seguente ma questa situazione ci fa cambiare programma. Prima di arrivare ad Otranto però decidiamo di fare una breve sosta a Lecce per mangiare il primo PASTICIOTTO per immergerci subito nella cultura culinaria della zona. Una goduria assoluta. Brevissimo giro fino alla piazza principale, qualche foto e riprendiamo l'auto.
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Arriviamo ad Otranto con un cielo pieno di nuvole. Nonostante questo il piccolo centro con un mare da sogno mi entusiasma subito. Ci cambiamo velocemente a casa di Lara (in pieno centro storico) e scendiamo a fare un primo bagno sperando che il temporale che già si sente in lontananza lasci stare questo piccolo pezzo di mondo.
L'acqua è tiepida, è fuori che non fa molto caldo quindi preferiamo non bagnarci i capelli.
Prendiamo un rustico a testa (gustose anche queste specialità) e andiamo a mangiarlo a casa. Abbiamo un po' di tempo per lavarci, riposarci e prepararci per andare a Lecce.
Recuperata Mara, ci dirigiamo in centro. La città è bella ma onestamente me l'aspettavo ancora più bella, non so dire perché! In ogni caso è un piacere camminare in quei vicoli, ammiro i balconi eleganti, e rimango affascinata dal tripudio barocco che incontro nella Basilica di Santa Croce. Peccato che la facciata sia parzialmente coperta da ponteggi per lavori di manutenzione. Entriamo in un negozio di statuine di cartapesta...e la signora, moglie dell'artista, ci spiega come avviene la lavorazione di questa vere e proprie opere d'arte. Questi sono i momenti in cui una tradizione ancora viva ci dimostra che la modernità non ha ancora invaso e cancellato tutto, fortunatamente. Intanto fuori piove. Restiamo un po' in questo negozio ammaliate dalla maestria di questo artigiano. Ci facciamo consigliare dove cenare e prima di andare a prendere l'aperitivo da Tito Schipa visitiamo il Duomo.
Arriviamo da Tito Schipa e decidiamo di sederci fuori sperando non torni a piovere. Il cameriere, come già la signora del negozio, ci consiglia di prendere 3 aperitivi, e non 4, perché da mangiare ce ne sarà in abbondanza. Seguiamo i consigli e prendiamo da bere un Negroamaro ciascuna. L'aperitivo si rivela una cena abbondante con tantissime portate dalle verdure, ai latticini, ai primi, alla carne e al pesce. Decisamente per 3 è stato l'ideale. Non saremmo riuscite a finire la quarta porzione. Il tutto per la cifra di 15 euro ad aperitivo. Alla fine in 4 abbiamo speso 49 euro! Assolutamente consigliato.

Domenica 14 facciamo una bella passeggiata fino alla Torre della Serpe di cui un'amica otrantina di Lara (Rosanna) ci racconta la leggenda. Conoscere un luogo attraverso le parole di una persona del posto è sicuramente il modo migliore per viverlo al meglio...e anche il modo più semplice per innamorarsene... Da li proseguiamo per la Cava di Bauxite, un posto davvero caratteristico che ci ricorda qualche lontano paesaggio statunitense (che comunque nessuna di noi ha visitato). Infine ci godiamo lo splendido mare dell'Orte. Colori intensi per questa spiaggia di rocce. La giornata è mite e si sta davvero bene. C'è anche un piccolo bar dove prendiamo un gelato. Rientriamo ad Otranto e ci prepariamo per essere fuori alle 19,00. Rosanna ci farà da Cicerone anche nel centro di Otranto. Visitiamo questo gioiello passeggiando tra i suoi vicoli. Mi sono innamorata di questo borgo!!! Purtroppo la Chiesa la visitiamo velocemente perché la stavano chiudendo. Non vediamo per ciò la cripta ma riusciamo a visitare la cappella dedicata ai martiri di Otranto. Impressionante la presenza delle migliaia di ossa ammucchiate...
Siamo rientrate in appartamento per una cena veloce ma gustosa che si è chiusa, naturalmente, con i pasticciotti. Siamo uscite per una nuova passeggiata con acquisto di qualche regalino.

Lunedì 15 giornata dedicata al tour del Salento. Originariamente la nostra idea era quella di visitare la costa adriatica il lunedì e la costa ionica il martedì, ma seguendo il consiglio di Rosanna e avendo un limite di chilometraggio da non superare con l'auto a noleggio abbiamo deciso di fare in una sola giornata quanto più possibile.
Prima tappa: Porto Badisco, dove si dice sia attraccato Enea. Splendida baia che alle 9,30 era un'oasi di pace. Troppo presto però per un bagno e così abbiamo fatto qualche foto e ci siamo rimesse in auto. Seconda tappa: Santa Cesarea Terme, passeggiata e caffé dalla terrazza del bar delle Terme. Terza tappa: Grotta della Zinzulusa. Lara e Mara c'erano già state, così io e Greta andiamo da sole a visitarla. Ignoravo fosse così importante! Tra le 10 grotte più importanti al mondo grazie alla presenza di micro organismi preistorici ed endemici, un'emozione visitarla. Poi abbiamo fatto anche una breve escursione in barca per visitare la Grotta Azzurra e la Grotta Palombara, giretto breve ma piacevole. Peccato che la barca non possa spegnere il motore all'interno della grotta azzurra, i colori sono fenomenali ma le foto non rendono l'idea a causa dell'acqua mossa dalla barca.
Riprendiamo il nostro viaggio e ci fermiamo al Ciolo per un bagno, peccato quelle nuvole che coprono il sole proprio mentre ci bagniamo. Il posto è splendido. L'acqua è piena di vita e incontriamo dei pesciolini che pizzicano le gambe se si sta fermi...insomma una cura di bellezza gratis...ma che fastidio! :)
Il tempo vola e noi vogliamo ancora vedere tante cose. Così ripartiamo e ci fermiamo per qualche foto di rito a Santa Maria di Leuca e ai due mari.
Poi di nuovo via verso le Maldive del Salento. Una delusione. Ok il tempo non era perfettamente limpido, e l'acqua era leggermente mossa....ma è proprio la spiaggia a non esserci piaciuta, stretta e poco naturale. Sinceramente mi aspettavo molto di più. Ho anche fatto una passeggiata e in alcune zone la spiaggia era leggermente migliore. Ma secondo me non vale tutta la fama che ha!!! In più l'acqua è bassa per tantissimi metri.
Siamo restate un po' a riposarci e abbiamo mangiato della frutta. Lara ci teneva a farci vedere Porto Selvaggio e poi volevamo chiudere la giornata a Gallipoli. Purtroppo però causa indicazioni sbagliate abbiamo perso molto tempo per strada (ci avevano sconsigliato la litoranea) e abbiamo dovuto rinunciare a Porto Selvaggio. Arrivate verso le 19,00 (!) a Gallipoli ci chiama Rosanna che ci dice che l'appuntamento per la cena è anticipato. Noi allora invece di passeggiare per il centro storico di Gallipoli corriamo quasi fosse una gara. Io faccio al volo qualche foto e riprendiamo l'auto verso Otranto. La serata si chiude con una cena “privata” in agriturismo con un gruppo amatoriale che ci suona e canta pezzi tradizionali pugliesi e popolari italiani.

Martedì 16 prendiamo l'ape taxi che ci porta alla Baia dei Turchi, una bella passeggiata ci introduce in un posto incantevole che potrebbe benissimo essere il Paradiso. Questo pezzo di costa è davvero un sogno. Anche oggi l'acqua è leggermente mossa ma lo spettacolo è davvero unico. Ci sono una serie di calette, macchia mediterranea, e acqua limpida dalle mille sfumature!!! Unico difetto: anche qui l'acqua è molto bassa quindi per nuotare bisogna camminare molto. Lara ci dice che purtroppo il mare in questi anni si è mangiato molti metri di spiaggia.
Passiamo una mattinata di vero relax. Verso le 15.00 il tempo peggiora e complice il fatto che Rosanna deve rientrare contattiamo l'ape taxi che ci viene a prendere, ci facciamo smontare molto prima del centro di Otranto per andare (noi 4 senza Rosanna) in un'altra spiaggia, che forse si chiama "della masseria".
Una bella passeggiata in una zona tranquilla ci porta in una spiaggia di roccia con una caletta di ghiaia. C'è però un arietta fredda, le nuvole coprono il sole, decidiamo così di rientrare ad Otranto. Passiamo qualche minuto nelle vicinanze della piazza e poi con calma andiamo a casa e ci prepariamo per quella che per due di noi è l'ultima serata in terra salentina.
Cena in un altro agriturismo che forse si chiama Monolite. 

Mercoledì 17 io e Mara abbiamo l'aereo alle 16,30 da Brindisi. Decidiamo così di fare colazione fuori per mangiare i nostri ultimi pasticciotti e di partire in mattinata per vedere in parte la costa a nord di Otranto.
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Ci fermiamo nei pressi dei laghi Alimini per una foto veloce (dalla strada), proseguiamo per Torre Sant'Andrea e Torre dell'Orso dove facciamo tantissime foto ad un panorama affascinante.
Proseguiamo per Roca Vecchia dove cerchiamo la Grotta della Poesia. Un luogo magico! C'era molta gente ma è assolutamente comprensibile. Si tratta di una piscina naturale scavata nella roccia. Una piccola apertura da sul mare aperto, un'altra porta ad una grotta impossibile da attraversare senza una torcia. Si possono fare tuffi dall'alto oppure scendere attraverso una scaletta costruita sulla roccia. La scaletta in un punto si restringe molto. Ma con un po' di accortezza si scende tranquillamente. Io che sono paurosa ci sono riuscita...quindi possono farlo tutti ;) Passiamo un paio di ore.
Poi andiamo verso l'aeroporto. Per me e Mara la vacanza termina così.
Negli occhi tante immagini di spiagge da sogno, nel cuore un pezzo di Otranto che mi porto via.