lunedì 16 gennaio 2017

Di regione in regione...ma a basso impatto???

Vi ho già raccontato qualcosa di due regioni italiane ma non mi sono soffermata sulla questione che più sta a cuore a questo blog e cioè: come visitare le nostre bellezze a passo lento? Provocando il minor impatto possibile?

Vi dirò una cosa che sicuramente già saprete: non è facile. 

In Basilicata, per esempio, è praticamente impossibile prescindere da un mezzo di locomozione privato. Vi sono alcune stazioni dei treni (ma per esempio NON arriva FS a Matera)...vi sono molte linee di bus che però fanno principalmente lunga percorrenza (quindi dal nord vi portano in molte località lucane ma non fanno servizio locale tra i vari paesi)...vi sono anche i bus del trasporto locale ma riuscire a conoscere gli orari, le fermate e poter pensare di andare e tornare in modo agevole è molto più difficile di quanto si creda. Più volte ho tentato di andare con un bus fino a Melfi (per il famoso Castello) cambiando a Potenza...ma praticamente dovevo partire all'alba e sarei potuta restare solo due ore a Melfi se avessi poi voluto prendere il treno per Potenza e poi il bus per Paterno...insomma un incubo...
Purtroppo quindi solo con un mezzo personale si può godere di ogni borgo o paese, visitandolo in tranquillità. Questo comporta un impatto non indifferente soprattutto per una regione così verde e poco trafficata come la Basilicata. 
Il resto però lo possiamo fare qui più che in altre zone: cercare alloggi in strutture a conduzione familiare, mangiare cibi del posto e portare a casa regali o ricordi di artigianato locale.

Per quanto riguarda la Valle d'Aosta la situazione é sicuramente diversa per una gestione del trasporto locale più efficiente ma essendo una regione totalmente montana la propria auto può risultare la scelta preferita dai turisti. Allora ancora una volta poniamo attenzione sugli altri aspetti del nostro viaggiare perché il nostro turismo non incida negativamente ma sia invece un elemento utile alle comunità che incontreremo.


giovedì 12 gennaio 2017

Seconda Regione...BASILICATA

Come seconda Regione ho pensato a quella che ha dato i Natali alla mia mamma.

Sono per metà lucana come tutti quelli che mi conoscono sanno ma non posso dire di essere un'esperta della regione. Purtroppo ho visitato ancora poco questa piccola zona d'Italia perché quando ci andavo in estate naturalmente il tempo lo trascorrevo per lo più a Paterno, in Val d'Agri, da mia nonna.

Non perché sono di parte ma la Basilicata è una regione che vale la pena conoscere! Vale la pena fare un giro da quelle parti: la tranquillità e la pace che vi si respira sono rari, ma non c'è solo questo. Ci sono anche splendidi panorami e interessanti aspetti culturali da conoscere!
Il paese di mia mamma (e anche di mio cognato!) come vi dicwvo si trova in Val d’Agri, zona ricca di petrolio. La Valle è ovviamente verdissima e di un certo valore naturalistico, pensate che da più di 30 anni è stato istituito il Parco Nazionale della Val d’Agri e del Lagonegrese ma non è ancora del tutto attivo anche a causa dell’estrazione petrolifera. In questa zona si possono fare passeggiate piacevoli nella natura o nei borghi (Viggiano e Marsico Nuovo sono sicuramente molto carini). L’ideale è visitare questi luoghi nei giorni di festa cittadina. Il giorno precedente la festa c’è la fiera con numerosissime bancarelle, la processione religiosa è molto sentita e di solito è accompagnata da tradizioni del luogo, la sera della festa è consuetudine assistere ad un concerto gratuito di qualche famoso cantante. A Paterno si festeggia la Madonna del Carmine il 16 luglio, dopo la messa nella Chiesa Madre la Madonna scende in piazza accompagnata dalla banda, e da persone vestite con gli abiti tradizionali, e con sculture di ceri fatte dai vari rioni trasportate sulla testa da alcuni rappresentanti delle zone del paese, in piazza poi un bambino/ragazzo, ogni anno diverso, vestito da angelo, viene issato e sospeso in aria e al cospetto della statua della Madonna recita una preghiera portando 5 doni diversi a Maria.
Paterno è ai confini con la Campania e percorrendo la strada “Paterno-Padula” (dalla quale si ammira il panorama sulla valle) in pochi minuti sarete a Padula, in provincia di Salerno, dove potrete visitare la famosissima Certosa. Per arrivare passerete una radura bellissima, uno dei luoghi che in assoluto amo di più.
Non lontano dalla Val d’Agri segnalo:
Grumento con gli scavi romani, una visita da fare se vi trovate nei paraggi, certo non siamo a Roma ma la testimonianza di questi resti è comunque significativa;
Il lago formato dalla Diga del Pertusillo: magnifico, offre scenari bellissimi, assolutamente da vedere, parte del film "Basilicata Coast to Coast" è stato girato qui. Un consiglio è anche quello di visitare Sarconi (affacciata proprio sul lago) durante la festa dei Fagioli, prodotto tipico tra i più famosi e apprezzati della Basilicata. Tantissima gente, musica, allegria in un borgo caratteristico.
Proseguendo verso sud, quindi verso le spiagge, troverete un breve tratto che vi ricorderà il far west, un canyon protagonista di molti film.
Tornando però verso nord come non parlare delle Piccole Dolomiti Lucane. Per raggiungerle abbiamo seguito il navigatore: non lo avessimo mai fatto! Per percorrere circa 70 km alla fine ne abbiamo fatti 200 perché il navigatore ci voleva far percorrere una strada da Corleto Perticara che definire sterrata è farle un complimento, forse solo un fuoristrada ultima generazione riesce a percorrerla … una stradina dissestata in mezzo ai pozzi petroliferi … Abbiamo così rinunciato a seguire quel percorso e siamo tornati verso Corleto, abbiamo percorso altri chilometri ma alla fine siamo stati bloccati perché bisognava proseguire su una provinciale che quel giorno era chiusa al traffico. Abbiamo così deciso di andare fino a Potenza, che è la strada migliore!
Ci abbiamo messo 3 ore … ma per fortuna ne è valsa la pena. Abbiamo parcheggiato poco fuori dall’entrata di Pietrapertosa abbiamo preso un gelato al bar situato alle porte del paese da un gentile signore che ci ha chiesto se avessimo fatto il volo dell’angelo. Io personalmente sono un po’ paurosa … credo che potrebbe pure piacermi ma a spaventarmi è la parte iniziale quando ti imbragano e resti sospeso a pancia in giù per un po’ prima del lancio … Il volo dell’Angelo consiste nell’andare da Pietrapertosa a Castelmezzano (e viceversa) appesi ad una fune supini!
Ci siamo limitati ad una bella passeggiata, a fare tante foto, anche a chi partiva con il volo, a goderci i panorami sicuramente inusuali in questa regione.
Il passaggio dalla provincia di Potenza a quella di Matera si percepisce in modo evidente dai paesaggi, verdi, ricchi di boschi quelli del potentino, arsi e tipici del Sud quelli del materano, caratterizzati in ampie zone dai Calanchi, affascinanti formazioni geomorfologiche
Craco è davvero una città fantasma con le sue case una sull’altra abbandonate dal 1963 a causa di una frana. Siamo stati di domenica e c’era una ragazza che accoglieva i visitatori. Pensavo fosse proibito entrare invece il comune accorgendosi che curiosi e vandali in questi anni hanno fatto un po’ come volevano ha deciso di permette l’entrata seguendo un breve percorso esterno messo in sicurezza a 6 euro a persona con in omaggio un cd e il “noleggio” dei caschetti. Io e il mio ragazzo abbiamo deciso che non valesse la pena entrare perché la particolarità si nota tutta da fuori e anche perché la ragazza mi ha spiegato che stanno mettendo in sicurezza un altro percorso interno. Passando con una certa frequenza in quelle zone ho pensato che un’altra occasione l’avrei sicuramente avuta.
La Basilicata è bagnata dallo Jonio a Sud e dal Tirreno a Nord ovest. A Nord l’unico comune lucano compreso tra Campania e Calabria è quello di Maratea, provincia di Potenza. La mia visita di Maratea non è stata di quelle esaustive ma ho notato che ci sono vari accessi al mare, per la famosa spiaggia nera esiste un parcheggio custodito a pagamento per 4 euro al giorno. La spiaggia è molto scenografica e la sabbia/sassolini neri scottano enormemente, purtroppo quando ci sono stata io l’acqua era molto mossa, praticamente onde alte quasi un metro … così l’acqua non poteva essere limpida come so che è da queste parti. Abbiamo anche fatto una passeggiata fino alla famosa statua del Redentore. Il panorama sulla costa, ma anche sulle montagne vicine, è bellissimo.
L’altra costa invece offre una serie di località in provincia di Matera. Metaponto ha la spiaggia ma è famosa per i suoi resti archeologici. Famose le tavole palatine. Una visita che non vi occuperà troppo tempo ma che rimarrà impressa nella vostra memoria per il grado di conservazione e la suggestione che questi resti provocano. Policoro: una spiaggia larghissima di sabbia chiara. Acqua pulitissima e presenza di una bella fauna: una sera verso le 19.00 dalla riva ho visto ad occhio nudo alcuni delfini giocare e fare acrobazie in mare: un’emozione unica! (nel 2007 sono stata animatrice ai Campi del WWF presso l’Oasi di Policoro). Consiglierei Policoro anche per la presenza del Bosco Pantano, una escursione di qualche ora permette di immergersi nella natura a pochi passi dal mare … peccato che a luglio 2011 qualche infame ha appiccato fuoco in diversi punti provocando un incendio devastante e una gran parte di questo patrimonio è andato perduto.
Di Matera non racconterò nulla, è certamente la meta turistica per eccellenza della regione, tutti ne hanno sentito parlare io vi invito solo ad andarci almeno una volta nella vita...io ci sono tornata dopo tanti anni nel 2007 e ho ancora vivo il ricordo di una giornata magica.
Ho cercato di dare alcuni spunti, ancora ci sono posti della regione che non conosco e meritano sicuramente una visita: la famosa Venosa, patria di Orazio, il Parco Nazionale del Pollino e il suo simbolo: il pino loricato, e Aliano terra che ha accolto Carlo Levi al confino e tanto lo aveva affascinato.
Consigli su dove dormire non posso darvene (sono sempre ospite da parenti) ma sono certa che i prezzi siamno molto competitivi, sui luoghi per mangiare potete stare tranquilli la regione essendo poco turistica non prevede ancora la presenza di ristoranti/bar di bassa qualità. L’offerta culinaria della regione è vasta e genuina (buonissimi i formaggi e le mozzarelle … freschissima l’acqua delle tante fontane) e i prezzi sono quelli del Sud: molto vantaggiosi per chi viene dal Nord ed è abituato a spendere molto anche per una semplice pizza! (Questo vale quasi ovunque, a Matera la situazione sarà inevitabilmente diversa). La gente è ospitale, solare e gentile. Pensate che passando per Stigliano mentre andavamo verso Craco abbiamo fatto un breve break e riprendendo l’auto senza accorgercene siamo entrati in una zona a traffico limitano: due poliziotti ci hanno visto e ci hanno fatto notare l’errore, ci hanno chiesto dove stavamo andando e ci hanno invitato a seguire la loro l’auto per fare un giro “turistico” nella parte vecchia del paese. Noi eravamo preoccupatissimi di dover pagare una multa e invece loro si sono dimostrati comprensivi ma soprattutto felici di avere degli ospiti!
Insomma una vacanza in Basilicata sarà sicuramente ricca di possibilità e sicuramente rigenerante!!!

mercoledì 11 gennaio 2017

Prima Regione: Valle d'Aosta!

Parto con un articolo di una regione di confine. La Valle d'Aosta. La visitanno nel 2012 e non ci siamo più tornati. Non l'abbiamo vista in inverno e non conosciamo quindi la sua versione sciistica.
Ho un ricordo molto bello di una regione ricca, che può offrire molto ad un turista. Un'ospitalità genuina e di qualità.

Ed ecco il racconto di quella vacanza.
Io e Giuseppe, approfittando di un cofanetto regalatoci da mia sorella e mio cognato per aver fatto da padrini al secondo nipotino, abbiamo prenotato due notti presso la Maison de Noé ad Arnad. Nessuno di noi era stato prima in Valle d’Aosta, abbiamo così pensato che fosse l’occasione giusta per conoscere anche questa parte di Italia.
Siamo partiti venerdì 31 Agosto con previsioni meteo che non lasciavano molte speranze: avremmo trovato tre giorni di pioggia! Ma ormai era tutto prenotato! Il viaggio da Mestre è più corto di quanto si possa pensare: infatti tutto il percorso può essere fatto in autostrada. Siamo partiti alle 8 circa e siamo arrivati in terra valdostana verso le 11.15. Prima tappa a Pont-Saint-Martin ad ammirare il ponte romano che le da il nome, perfettamente conservato. Direi che è stato uno splendido biglietto da visita per questa regione. Innanzitutto dopo aver trovato pioggia per strada siamo arrivati qui con il cielo sgombro e il sole che ci riscaldava. Abbiamo parcheggiato vicino al parco pubblico (che ci ha impressionato per la perfezione del taglio dell’erba) e abbiamo fatto due passi per raggiungere il ponte che avevamo intravisto dall’auto. Suggestivo, grazie anche alla presenza dei resti di un castello proprio alla sommità del colle al lato sinistro del Ponte (per chi guarda). E’ possibile camminare “sotto” il ponte e ammirare il torrente Lys che gli passa sotto. E’ possibile inoltre visitare gratuitamente un piccolo ma interessante e moderno museo dedicato interamente al ponte, alla sua storia passata e presente con dettagli sui lavori di restauro. Ci vogliono pochi minuti ben spesi. Penso proprio che valga la pena fare una tappa in questa cittadina.
Seconda tappa prevista: il Forte di Bard. E’ ormai la vera porta di ingresso della regione. Hanno puntato moltissimo su questo edificio imponente per lanciare l’immagine turistica della regione e devo dire che hanno fatto bene. E’ possibile lasciare l’auto in un parcheggio a pagamento, l’entrata al forte è gratuita tranne per gli spazi espositivi. Quando ci siamo stati noi abbiamo deciso di non vedere le mostre perché non ci interessavano. Abbiamo però preso i 4 ascensori che portano ai vari livelli del forte, abbiamo fatto un po’ di foto e gironzolato, abbiamo visto una bella esposizione di un artista del legno, gratuita. E ci siamo fermati al secondo piano (se non erro) per visitare il bellissimo borgo di Bard. Fantastico! Caratteristico e tenuto benissimo.
Abbiamo proseguito verso Arnad dove prima di recarci alla Maison de Noé abbiamo mangiato dei panini che ci eravamo portati da casa nel giardino pubblico dietro la chiesa romanica. Da fuori è splendida. Purtroppo era chiusa e in seguito non abbiamo avuto l’occasione di tornarci per visitarla dentro. Dal parco è possibile scorgere il “centro” della cittadina e i due castelli che ne fanno parte. Uno (Castello superiore) è poco più che un rudere ed è privato, l’altro (il castello inferiore) non sembra particolarmente interessante (ma è solo mia impressione personale) è della Regione che lo sta ristrutturando.
Raggiunta la Maison de Noe, in frazione Revine, abbiamo dovuto attendere un po’ perché il gestore stava tagliando l’erba e noi non sapevamo bene dove andare… comunque se cercate tranquillità e pace qui troverete tutto quello che desiderate. Vi troverete in un piccolo borgo in parte ristrutturato per ospitare la Maison, immerso nel verde. Camere completamente in legno, non c’è televisione, bagno un po’ piccolo ma bellissimo. Ci siamo rinfrescati un attimo e siamo ripartiti verso Fenis per ammirare (è il caso di dirlo) il famoso castello. Incantevole, è proprio quello delle fiabe. Da fuori è puro spettacolo da fotografare più volte. Siamo arrivati giusto in tempo (avevamo parcheggiato più avanti vicino alle scuole) per partire con la visita guidata (5 euro). Avevo letto che qualcuno si era lamentato perché dentro al castello il mobilio non è più quello autentico e quindi si diceva che non valesse la pena fare la visita. Io penso invece che meriti la visita guidata in quanto viene spiegata la storia del Castello e si può comprendere almeno come fosse utilizzato. In effetti dentro non vedrete niente di più di quello che si può vedere in altri castelli, ma la visita è comunque piacevole e potrete ascoltare anche il racconto di una leggenda che le persone del luogo si tramandano …
Il programma base per il primo giorno era stato portato a termine così io e Beppe abbiamo deciso di chiudere la giornata fermandoci a Chatillion e Saint Vincent. La prima può essere tranquillamente trascurata (che nessuno si offendi però), la seconda è ancora una volta la dimostrazione di come in questa regione tutto sia ordinato e pulito (spesso mi sono trovata a pensare a quante somiglianze ci siano con il Trentino Alto Adige). Il Casinò è sicuramente l’attrattiva principale. Noi non ci siamo andati visto che comunque Venezia ce ne offre due. Abbiamo fatto una passeggiata per la via principale fino alla bella chiesa. Ci siamo fermati a bere un aperitivo in un bar. Tornando all’auto ci siamo accorti della presenza su alcuni muretti di calchi (sulla sabbia) delle mani degli attori che sono stati premiati negli anni con la Grolla d’Oro. Ricorda vagamente una più famosa wall of fame ma è divertente confrontare la grandezza del proprio palmo con quella di qualche personaggio famoso.
Rientrati ad Arnad siamo subito andati a cena (alle 19.00), in pizzeria: L’Armanac de Toubie. Il locale è molto carino e non possiamo dire di aver speso molto o aver mangiato male, ma per tutta la notte ho bevuto litri d’acqua, un po’ troppa rispetto alle pizze a cui sono abituata. Abbiamo anche preso un dolcetto. Io il semifreddo al pane nero, da provare!

Sabato ci siamo svegliati con calma (mai dormito così tanto in vacanza!), pioveva già e siamo andati a fare colazione. Per una persona golosa come me non trovare dolci è stato un piccolo trauma, ma mi sono rifatta mangiando la buonissima marmellata preparata da Andrea, il gestore, con la frutta del giardino. Dopo esserci riempiti la pancia e preparati siamo partiti in direzione Aosta, ma prevedendo di fermarci prima a vedere il Castello di Issogne, su consiglio di Andrea. Mai consiglio fu più azzeccato. Da fuori non è altro che un imponente palazzo signorile. Dentro però è davvero bellissimo. La visita guidata (sempre 5 euro) è stata fatta solo per noi. Si passa da una parte all’altra del castello ammirando affreschi interessanti. Anche qui il mobilio non è sempre autentico ma rende benissimo l’idea. A me personalmente è piaciuto molto di più l’interno di questo castello che quello di Fenis.
Sotto una pioggia sempre più forte ci siamo diretti tramite autostrada verso il capoluogo di regione. L’idea era quella di ripararsi dalla pioggia al museo archelogico dove c’era anche una mostra temporanea su Kandinskij. Abbiamo parcheggiato vicino all’arco di Augusto. Equipaggiati di ombrello e impermeabile (faceva pure freddo) abbiamo iniziato la visita di questa città. Ancora una volta ciò che avevo notato il giorno prima: pulizia, ordine e manutenzione straordinari. La Porta Pretoria è in fase di ristrutturazione quindi non abbiamo potuto ammirare in tutta la sua bellezza questo monumento. Camminando sotto la pioggia abbiamo raggiunto piazza Chanoux, elegante e signorile. L’hotel de Ville (municipio) è un palazzo imponente e affascinante, davanti alla sua facciata un monumento ai caduti delle due guerre mondiali. Abbiamo raggiunto il museo archeologico e abbiamo optato (pessimisti su un miglioramento del tempo) per l’acquisto combinato del biglietto per la mostra di Kandinskij e quella di De Chirico al prezzo di 8 euro anziché 10. Il museo archeologico è gratuito! E vi consiglio vivamente di andarci. Non occuperà molto del vostro tempo ma vi permetterà di conoscere al meglio la storia della città, in più hanno ricostruito alcuni ambienti rendendo leggera la visita!
Dopo la visita al museo siamo andati a vedere la mostra su Kandinskij. Premetto che io non amo la pittura contemporanea. Non capisco nulla di espressionisti, simbolisti, cubisti, astrattisti. Quindi da assoluta profana del genere la mostra mi è piaciuta perché secondo me era ben distribuita, con presenza di opere interessanti di altri pittori e con spiegazioni utili alla comprensione ma non eccessivamente lunghe. Finita la nostra visita siamo andati verso la Cattedrale con l’idea di trovare un posticino per mangiare. Abbiamo optato per il birrificio/brasseria B63 e siamo stati molto fortunati. Ottimo locale: piacevole l’atmosfera, buono il cibo (ho mangiato lo sformatino di melanzane alla parmigiana, squisito). Io non bevo birra ma visto l’occasione ne ho ordinata una (mi sembra fosse Swing) e l’ho buttata giù senza troppo sforzo! Davvero un locale da consigliare! Rifocillati e con qualche speranza nel miglioramento del tempo atmosferico visto che ormai la pioggia si era fatta quasi impercettibile e qualche raggio di sole si intravedeva tra le nuvole, abbiamo visitato la Cattedrale, e il vicinissimo Criptoportico. Siamo poi andati verso la zona archeologica caratterizzata dalla presenza del teatro romano. Qui a differenza di altri siti archeologici italiani, il teatro non è chiaramente individuabile nei suoi elementi principali ma è comunque un posto da visitare (anche questo gratuito) perché i resti sono numerosi e interessanti
Siamo andati verso il Complesso di Sant’Orso dove abbiamo visitato la chiesa e il chiostro. Siamo stati anche a vedere la basilica di San Lorenzo (vi si accede da dietro l’attuale chiesa sconsacrata dove fanno mostre) e si ammirano i resti archeologici in un percorso museale (anche questo grauito). Il sole ormai ci faceva compagnia abbiamo così’ deciso di andare velocemente a vedere la mostra su De Chirico e poi di tentare di raggiungere Courmayeur per vedere da vicino il Monte Bianco. La mostra su De Chirico l’ho trovata un po’ noiosa (sempre commento da profana) … ripresa l’autostrada in poco tempo siamo arrivati a scorgere la maestosa mole del Monte Bianco. I paesaggi sono molto belli e non ci si accorge nemmeno di salire di quota (a differenza di quello che succede nel nostro Veneto dove quasi tutte le mete sopra i 900 metri richiedono un po’ di tornanti e strade strette). Dopo essere stati fermati dai carabinieri per un controllo stradale siamo giunti nei pressi della notissima località. Abbiamo trovato parcheggio e ci siamo incamminati verso il centro. La cittadina è molto carina, ben curata e con bei negozi. Ovviamente la bellezza qui è principalmente legata al Monte che sovrasta tutto e tutti. Noi lo abbiamo visto innevato di fresco!!! Abbiamo mangiato un ottimo gelato e io ho fatto pure acquisti in un negozio.
Siamo rientrati ad Arnad e dopo una doccia siamo usciti nuovamente per la cena. Abbiamo optato per l’Old Valley Pub di Arnad. Abbiamo mangiato un panino e bevuto una buona bottiglia di vino della zona (ma non ricordo proprio quale fosse). Una delle cameriere era davvero simpatica. Insomma anche questo un posto da consigliare (fanno anche un po’ di cucina) anche se un po rumoroso (ma da un pub non ci si può mica aspettare pace e silenzio!).

Domenica mattina il tempo era ancora grigio. Dopo colazione abbiamo deciso di essere ottimisti e ci siamo diretti verso Breuil-Cervina. La strada in questo caso è una statale, comunque agevole. Siamo arrivati sotto al Cervino… ma le nuvole lo coprivano completamente. Abbiamo passeggiato e preso un caffè. La località non è interessante, le costruzioni sono di dubbio gusto e sparse, è molto chiaro che ai tempi della costruzione di questi edifici un piano regolatore non c’era. Ancora una volta la bellezza è tutta nella natura: molte cascatelle, montagne alte e innevate! Abbiamo ripreso la macchina e siamo tornati indietro. A pochissimi chilometri sulla sinistra scendendo si trova il Lago Blu. E’ proprio al lato della strada. Un piccolo ma delizioso lago di montagna, sembra di essere isolati dal mondo invece si è ad un passo dalla strada. Incredibile! La giornata grigia ha dato una colorazione verde al lago. Abbiamo fatto un sacco di foto. Le nuvole hanno creato dei cambi di luce e riflessi nel lago ogni minuto diversi. Bellissimo! Ripresa l’auto ci siamo fermati poco più avanti presso un lago per pesca sportiva a dare un’occhiata. Scesi ancora ci siamo fermati alla funivia di Buisson per raggiungere il paese di Chamois. Questo paese è raggiungibile solo tramite questa funivia. Dal paese è possibile raggiungere il lago di Lod tramite una seggiovia o a piedi. Noi abbiamo preso la seggiovia all’andata e siamo tornati a piedi (circa 20 minuti). In questo lago è consentita la pesca. Ci sono alcuni bar, ristoranti. Noi ci siamo fermati Da Bruna. Io ho mangiato un buon tomino! Molto simpatici i gestori. Peccato per il freddo, il sole ha deciso di venire fuori definitivamente una volta giunti alla funivia per scendere! Che sfortuna. Ormai era ora di dirigerci verso casa. Consiglio una gita a Chamois perché il panorama è molto bello e vi troverete in un posto unico data l’impossibilità di accedere con le auto a questo paese Nonostante il brutto tempo i 3 giorni sono volati, ho visto posti molto belli e sono sicura ce ne sono altrettanti da scoprire in questa piccola e verde regione.

Vi aspetto alla ...seconda Regione, ciao!

lunedì 9 gennaio 2017

Regioni d'Italia

Ho avuto la fortuna di viaggiare abbastanza in Italia, un po' in Europa...ma ancora non sono uscita dal Continente...

Spero di aver presto molte opportunità per farlo intanto ho pensato di raccontarvi qualcosa della nostra bellissima penisola. Ogni prossimo articolo avrà per protagonista una regione diversa. Vi racconterò di ciò che ho visitato ma anche delle mete che non ho ancora raggiunto così da condividere progetti e programmi.

A presto allora... e buon 2017!!!