venerdì 14 giugno 2019

Via degli Dei: quarto giorno, Castel dell'Alpi - Passo della Futa





Lunedì 20 Maggio è il nostro ultimo giorno di percorso.

Partiamo dopo una buona colazione, immersi in nuvole basse.
Il primo pezzo del nostro cammino di oggi non è sulla Via degli Dei ma un sentiero che da Castel dell'Alpi taglia alcuni chilometri e si immette sulla via molto dopo Madonna dei Fornelli.
Il percorso si rivela subito difficoltoso a causa degli alberi caduti. Ad un certo punto non possiamo proseguire in quanto ci troviamo davanti ad una vera e propria piscina di fango sopra ad un rivolo d'acqua che scorre. Essendo decisamente pericoloso svoltiamo a destra non sapendo bene verso dove ci stiamo dirigendo, sicuramente allunghiamo il percorso. Fortunatamente dopo poco raggiungiamo una strada asfaltata, da li proseguiamo verso un lago per la pesca sportiva, il Rioletta, e ci ricongiungiamo con la Via degli Dei in uno scenario ancor più lugubre del giorno precedente, fortunatamente però oggi non piove.

Durante il percorso raggiungiamo il confine tra Emilia Romagna e Toscana e ammiriamo alcuni pezzi di tracciato della Flaminia Militare.



Purtroppo le nuvole basse ci impediscono di contemplare i panorami e il percorso si rivela anche oggi davvero difficile a causa del fango.
Facciamo una sosta di 15 minuti per riposare e mangiare qualche noce.


Fortunatamente verso le 11.30 il cielo inizia ad aprirsi e iniziamo a scorgere il panorama.



Da lontano vediamo il Cimitero Militare Tedesco e pensiamo di essere quasi giunti a destinazione, invece dopo circa mezz'ora siamo ancora nel bosco.
Giunti finalmente al Passo della Futa visitiamo velocemente il monumentale Cimitero Militare Tedesco, impressionante ed emozionante.



Riusciamo a cambiarci velocemente le scarpe e a mangiare un panino prima di prendere il nostro bus che ci porterà a Monghidoro, attenderemo poi circa 45 minuti il bus per Bologna. Poi prenderemo il treno per rientrare a Mestre. Esperienza davvero ricca che speriamo di poter portare a termine al più presto, completando il percorso fino a Firenze.

Tot. km percorsi 18

giovedì 6 giugno 2019

Via degli Dei: terzo giorno, Lodole - Castel dell'Alpi

Domenica 19 maggio ci svegliamo e ci prepariamo per una giornata che si preannuncia bagnata anche se per il momento non piove ancora.

Facciamo una abbondante colazione e accettiamo il passaggio della titolare della struttura per recarci alla partenza della tappa di oggi. Il marito ci aveva consigliato di fare la variante per biciclette ma non conoscendo da dove parte ci addentriamo nel percorso classico.



L'inizio è molto bello, si passa all'interno del museo Parco d'Arte, una mostra a cielo aperto con sculture e murales, sarebbe interessante poter ammirare con calma le opere ma la nostra giornata è appena iniziata e facciamo qualche foto velocemente, subito dopo inizia a piovere, ci copriamo per bene e proseguiamo in bosco trovando fango praticamente ovunque.
Attraversiamo un castagneto bellissimo, purtroppo però tra pioggia e nuvole basse ci godiamo ben poco del paesaggio.



Con il fango il percorso, non troppo impegnativo, risulta più complicato e inizio a sentire la fatica.
Poco dopo la frazione Le Croci il tempo ci illude momentaneamente, ci riposiamo qualche minuto, ma poi dobbiamo rivestirci perché ricomincia a piovere, aumentando progressivamente l'intensità.
Il paesaggio intanto si fa sempre più lugubre.

Sul Monte Galletto piove davvero forte e poco dopo inizio a sentirmi bagnata nonostante il mio outfit anche se fortunatamente le scarpe sembrano reggere bene.
A poche centinaia di metri da Madonna dei Fornelli inzio a scoraggiarmi ma finalmente la pioggia smette e noi arriviamo in paese. Ad un bar ci asciughiamo e cambiamo, poi pranziamo con un toast. Non approfittiamo del servizio navetta offerto dalla struttura in cui alloggeremo visto che la pioggia sembra essersi definitivamente fermata. La struttura non si trova sul percorso della Via ma a 4 km di distanza. Passeggiamo verso Castel dell'Alpi verificando che il brutto tempo ha fatto qualche danno agli alberi. Prima di arrivare a destinazione scambiamo qualche parola con una simpatica anziana signora che sta portando la legna in casa.

Ci sistemiamo nell'alloggio prenotato, avremmo il bagno in comune con altre camere ma per quella notte ci siamo solo noi così è a nostro uso esclusivo. Ci riposiamo e poi accompagnati dal figlio dei titolari della struttura andiamo a cena al Ristorante Poli di Madonna dei Fornelli. Mangiamo casalingo e rientriamo grazie al passaggio del titolare del Ristorante, decisamente chiaccherone.

Tot. km percorsi: 15

lunedì 3 giugno 2019

Via degli Dei: secondo giorno, Ca' di Mazza - Lodole



Sabato 18 maggio ci alziamo e il tempo, come da previsioni, non è affatto buono.
Dopo la colazione ci prepariamo a dovere coprendo bene gli zaini e usciamo verso le 10.00 probabilmente nel momento di maggior intensità della pioggia. Fortunatamente siamo già sul percorso quindi procediamo seguendo i segnavia, passiamo per un "bosco" dove troviamo le prime situazioni "difficili" ma niente in confronto a quello che incontreremo nei giorni successivi. Passeggiare nel bosco sotto la pioggia permette in effetti di bagnarci meno di quando ci troveremo in statale.



Infatti il percorso fino a Monzuno costringe a 5 km di asfalto sulla statale, le guide consigliano di prendere il bus, ma la nostra tappa di oggi è breve e quindi non prendiamo in considerazione la questione.
La cosa più brutta però è che non si incontra mai un posto dove potersi riposare qualche minuto con la testa all'asciutto. Così camminiamo quasi senza soste per 2 ore e mezza circa.
Arriviamo in una frazione e vediamo un bar, chiedo a Giuseppe di fermarci per qualcosa di caldo perché davvero inizio a sentire la fatica. Ci fermiamo sotto il gazebo a fianco del bar e tolgo il poncho per asciugarmi il collo e mettere un po' di Artiglio del diavolo: non sono abituata a portare pesi e dopo la giornata precedente con lo zaino sulle spalle per tante ore le cervicali fanno male. Giuseppe entra in bar e io mi aspetto che mi dica che il titolare ci fa entrare senza problemi, ciò però non accade affatto e dopo poco Giuseppe esce con 2 caffè e leggermente contrariato. Il titolare ha schernito la sua richiesta, cortese, di una cioccolata calda "non siamo nei bar fighetti di Bologna" e si è dimostrato per niente ospitale. Beviamo il caffè e ci rimettiamo in marcia.
Fortunatamente dopo poco ad un incrocio in cui indicazioni stradali e segnavia si contraddicono incontriamo una simpatica signora che ci dice che siamo praticamente arrivati in paese e scambia con noi qualche chiacchera sul tempo pazzo di questa primavera.
Ancora qualche centinaio di metri e facciamo la foto al cartello di Monzuno, poco dopo troviamo una pasticceria. Decidiamo di fermarci e ci mangiamo due paste con cioccolate calde, io mi asciugo e mi cambio la maglia e ci accorgiamo che sono quasi le 13.00. Il locale resta aperto quindi noi ci riposiamo tranquillamente scambiando chiacchere con la gentilissima titolare e poi con un signore che scopriamo essere un appassionato alpinista che adora il nostro Veneto e con cui parliamo pure del Parco Nazionale del Pollino. Restiamo quasi 2 ore perché dopo la cioccolata pensiamo di "pranzare" con un trancio di pizza, davvero buona.
Così sulle 14.00 lasciamo la pasticceria, piove appena e raggiungiamo in poco tempo il centro cittadino dove facciamo qualche foto e ci dirigiamo al Lodole Country House dove abbiamo prenotato una stanza. E' leggermente fuori dal percorso della Via degli Dei ma solo di un paio di chilometri.

Arriviamo in anticipo sulla data del check-in ma possiamo fortunatamente prendere possesso della camera. Ci laviamo e ci riposiamo. Siamo in un posto incantevole immerso nel verde: un casolare ristrutturato splendidamente. Prima di cena scambiamo qualche chiacchera con la padrona di casa, Alice, e poi andiamo a cena alla Baracca sul Fiume, distante circa 10 minuti a piedi. Purtroppo ricomincia a piovere e mi bagno leggermente le scarpe da ginnastica, fortunatamente nel locale ci sediamo vicino ad una stufa che emana molto calore. Il locale è semplice ma caratteristico, a pochi metri dal torrente Savena e ci immaginiamo il posto in piena estate.
Ordianiamo troppa roba e faremo fatica a finire tutto ma apprezziamo molto l'antipasto con le gustose crescentine.
Per tornare al Lodole approfittiamo del passaggio offerto dal marito di Alice che ci viene a prendere.

Tot. km percorsi: 15