domenica 30 dicembre 2018

Atene: settimo giorno





Oggi, ultima giornata intera ad Atene, dobbiamo obbligatoriamente andare al Museo Archeologico che purtroppo sarà aperto solo fino alle 13.00.


In realtà alle 12.45 lo shop sarà già chiuso e i visitatori saranno già invitati ad uscire, peccato!
Il Museo è ben organizzato e ha in esposizione dei pezzi e delle statue di indubbio valore. Emozionanti alcuni Korai, sinceramente è difficile criticare negativamente qualcosa sulla collezione. Ma sulla gestione sì: l'orario di apertura del museo sul sito due giorni prima non era aggiornato, abbiamo scritto una email per chiedere l'orario dal 16 di novembre, ci hanno risposto una settimana dopo (quando ormai eravamo a casa), se la chiusura è alle 13.00 non si possono spegnere le luci delle sale alle 12.45, anche qui nessuna audio-guida (nel più importante museo di Grecia!!!), il personale che parla ad alta voce nelle sale...poco professionale! Insomma una gestione non degna di un museo del genere. Prezzo, in questa stagione a metà prezzo, 5 euro
Andiamo verso il centro a piedi passando per il vicino Politecnico, c'è una manifestazione, dei ragazzi distribuiscono dei garofani. Solo dopo un paio di minuti mi viene in mente che oggi, 17 novembre, è il triste anniversario di un tragico evento avvenuto durante la dittatura dei colonnelli: durante l'occupazione del Politecnico da parte degli studenti nel novembre 1973 il governo ordinò l'entrata dei carri armati con la conseguente morte di almeno 24 manifestanti.
Siamo quasi ad Omonia e pranziamo in un panificio per 8 euro.
Girovaghiamo per Plaka, dove acquisto souvenir, per Anafiotika, affascinante angolo dellacittà, e poi decidiamo di andare al museo di arte islamica Benaki, uno dei pochi che non chiude alle 15.00, per la bellezza di 9 euro a testa, visitiamo un museo che contiene sicuramente dei bei pezzi e una splendida ricostruzione di un salotto di una casa del Cairo, del 17imo secolo ma che rispetto ad altri musei vale certamente meno.
Decidiamo di andare in appartamento con la metro, peccato che la nostra stazione e quella di syntagma sono chiuse per manifestazione, ok, pensiamo, scenderemo a quella dopo della nostra (Megaro Moussikis). Saliamo e scopriamo che anche quella è chiusa! Insomma finiamo lontanissimi, gambe in spalla ci dirigiamo verso l'appartamento scoprendo che la manifestazione è partita dal Politecnico e finirà davanti all'ambasciata americana, cioè proprio dove stiamo per arrivare. La cosa impressionante è il dispiego di forze dell'ordine e di mezzi miliatari. Ci fa pensare ad uno stato di guerra. Davanti all'ambasciata americana sono state posizionate camionette antisommossa. Ovviamente le strade sono chiuse al traffico e alcune anche ai pedoni. Speriamo di riuscire ad arrivare a casa senza incontrare problemi. Alla fine ce la facciamo e da quello che leggeremo il giorno dopo la manifestazione è stata pacifica e molto partecipata, ma vi sono stati incidenti in serata nella zona del Politecnico.
Per cena decidiamo di andare in zona Kolonaki, ma il posto che abbiamo scelto stasera chiude (a causa della manifestazione) e sembra che molti non apriranno proprio. Alla fine andiamo da Kuzin, un locale moderno ma con suppellettili antichi, dove io mangio un piatto gigante di lenticchie, quinoa e pistacchi, mangiamo delle polpette di antipasto e poi prendiamo in due una torta al cioccolato per totali 52 euro
Purtroppo uscendo dal ristorante inizia a piovere, l'ultima passeggiata serale salta. Andiamo a casa.

mercoledì 26 dicembre 2018

Atene: sesto giorno



Oggi il tempo è brutto, ma il nostro programma deve proseguire perciò ci dirigiamo verso il Keramikos, ultimo dei 7 siti archeologici compresi nel nostro biglietto cumulativo.
Ci andiamo in Metro e scendiamo alla stazione Thissio.
Lo spazio di questo sito è ampio e non comprende solo l'antico cimitero ma altre strutture urbane oltre alle strade. Anche qui però i supporti per visitare al meglio i resti non sono all'avanguardia e quindi ci facciamo aiutare ancora una volta dalle nostre guide.
Ci colpiscono in particolare le sculture imponenti delle tombe.

Finito il giro visitiamo il bello ma piccolo museo annesso. Usufruiamo della toilette e andiamo al Pireo con la metro. Meteorologicamente parlando non è la giornata migliore per una visita al Porto ma ci proviamo lo stesso. Ci immergiamo nel caos fuori dalla stazione della metropolitana, visitiamo il bellissimo Duomo e proseguiamo la passeggiata verso Zea Marina e verso Mikrolimano, tra i due porticcioli c'è una spiaggia dove vediamo qualche temerario fare il bagno.

Qui scegliamo un ristorante dove fermarci per il pranzo. Ce ne sono moltissimi con vetrate che danno sul porticciolo, uno dietro l'altro e molti hanno il "buttadentro", una persona, spesso il proprietario, che cerca di convincerci ad entrare da lui. Il turismo è una guerra e in questa stagione non altissima sembra diventare vitale accapararsi i turisti. Noi però scegliamo uno di quelli in cui nessuno ci ha importunato e che ci pareva marinaresco. In effetti il locale si rivela elegante, con il cameriere gentile e con pietanze gustose. Ci servono gratuitamente una zuppa calda, ordiamo vino, io un insalata greca più formaggio fritto. Siamo in Grecia da quasi una settimana e non abbiamo mai bevuto l'Ouzo. Decidiamo di ordinarlo, qui hanno solo delle bottigliette, così siamo "costretti" a bercelo tutto. Non ci piace tantissimo ma dovevamo assaggiarlo (lo avevamo bevuto anche a Milos nel 2017 ma non ci ricordavamo bene il gusto). 
45 euro per un pranzo elegante.
Decidiamo di prendere la metro alla fermata (Faliro) prima del Pireo essendo ormai più vicini, passiamo vicino a strutture sportive desolate, speriamo sia dovuto alla stagione. Invece di prendere la metro, sbagliamo e saliamo sul tram, dopo circa 10/15 minuti mi rendo conto che stiamo costeggiando troppe spiagge e che ci stiamo allontanando inesorabilmente dal centro storico, pertanto scendiamo, riprendiamo il tram e prendiamo la metro. 
Arriviamo a casa per una doccia e usciamo per andare a cena nella solita zona di Psyrri, io mangio un souvlaki non speciale, il locale è semplice e la pulizia lascia un po' a desiderare, il proprietario però è simpatico, ci offre un dolce che però è tremendo e un amaro rosso che invece non ci dispiace. Spendiamo 25 euro
Facciamo una passeggiata e ci prendiamo una crepes a 5 euro per dimenticare il gusto del dolce offerto.

sabato 22 dicembre 2018

Atene: quinto giorno

Oggi acquistiamo un biglietto valido per alcuni giorni sui trasporti della città considerato che quello che ci era stato regalato non è più valido.
Ci dirigiamo al Liceo di Aristotele, a pochi passi dal nostro appartamento, il luogo è praticamente deserto, è piccolo e i resti non sono poi molti ma si respira un'aria speciale, penso sia comunque un posto da vedere, ci spostiamo quindi verso l'Antica Agorà, prendendo la metro.
Che dire? Forse ciò che mi ha affascinato di più in assoluto di questa città, perché le aspettative non erano poi alte. Il tempio di Efesto conservato incredibilmente bene è splendido, l'ambiente regala vedute meravigliose. 
La giornata poi è calda e tutto è ancor più piacevole. I resti qui sono numerosi e anche più "semplici da capire", splendida la ricostruzione della Stoa di Attalo dove è presente un piccolo Museo nel quale è possibile ammirare le ostraka, i frammenti dove venivano indicati i nomi di chi si voleva esiliare. Infine vi è anche una piccola chiesa ortodossa. 
Per pranzo abbiamo l'imbarazzo della scelta in questa zona, ci fermiamo in un bar semplice dove spendiamo 17.40, io mangio una pita gyro per 3 euro!
Prossima tappa il Museo Benaki, oggi è gratuito e ne approfittiamo. Il deposito borse non è altro che l'ufficio del personale pur essendo un museo molto vasto (4 piani e ristorante). Qui si trova praticamente di tutto, oggetti di vero interesse storico e folcklorico. Quello che infatti più attira la mia attenzione è la sezione dedicata ai costumi delle varie zone Greche e non solo. Ma ci sono anche resti archeologici, monili, statue. Insomma direi un Museo che vale la pena visitare.
Torniamo verso l'appartamento passando per i Giardini Nazionali e davanti allo Zappeion

Stasera andiamo a cena in zona Plaka-AnafiotiKa al To Kapeneio, locale tipico, sicuramente carratteristico. Io ordino del vino della casa, olive, formaggio con miele, spezzatino di maiale e infine del salame al cioccolato (che purtroppo non mi soddisfa troppo) totale 35 euro
E' il mio compleanno e visto che il dolce non ci ha entusiasmato cerchiamo un altro posto dove mangiare qualcosa di dolce. Ci fermiamo a gustare per 5 euro un dolce al bicchiere da Zuccherino.

venerdì 14 dicembre 2018

Atene: quarto giorno

Oggi è il grande giorno, prima di recarci all'Acropoli però visitiamo il Tempio di Zeus Olimpo non lontano dal Teatro Panatinaico. Lì acquistiamo il biglietto per 7 siti archeologici della città a 30 euro. Siamo praticamente soli. Del grandioso tempio sono rimaste in piedi solo alcune colonne ma il luogo è suggestivo e si possono fare belle foto alle colonne con lo sfondo dell'Acropoli



con il Partenone. Leggiamo quanto riporta la mia guida sul luogo e ascoltiamo anche l'audio guida App.
Andiamo dunque verso l'Acropoli accedendo dal teatro di Dionisio, subito prima entriamo all'Ufficio Informazioni Turistiche. L'addetto ci dice che ora che è bassa stagione abbiamo sbagliato a comprare il biglietto cumulativo, abbiamo speso di più, faccio la somma e 2 euro in più non mi sembrano poi questa gran perdita.
L'area archeologica dell'Acropoli è molto estesa, vi sono molti resti sia nella zona del Teatro di Dioniso che più avanti, si sale verso il Teatro di Erode Attico, imponente e bellissimo,

 e si arriva ai Propilei, la maestosa entrata alla zona più alta dell'Acropoli. I Propilei sono affollati ma la visione è comunque impressionante. Saliamo, Il sole è alto ma il vento è fortissimo, quindi non è così piacevole stare qui, inoltre c'è parecchia gente ma il panorama è spettacolare. I resti sono ben tenuti. Ci sono lavori in corso e il Partenone ha le sue famose impalcature. In ogni caso è un'emozione vera essere qui. Splendide le copie delle cariatidi dell'Eretteo

e bellissimo il restaurato tempio di Atene NIke. Leggiamo la nostra guida e anche qui ascoltiamo la App. Facciamo un po' di foto.
Scendiamo e usciamo dalla zona dell'Acropoli dirigendoci verso l'Agorà Romana, qui da segnalare c'è principalmente la Torre dei Venti. Leggiamo la nostra guida e facciamo qualche foto. Ci spostiamo alla Biblioteca di Adriano. Lo sforzo di immaginazione qui è necessario ma comunque la visita risulta sempre interessante. Penso che sia abbastanza sciocco visitare Atene ignorando alcuni di questi siti archeologici.
Il pranzo lo risolviamo in un panificio di Monastiraki dove per 6 euro acquistiamo prodotti vari con farciture per lo più al formaggio, poi altri 6 euro li spendiamo per dei frullati di frutta e verdura.
Ci spostiamo al Museo dell'Acropoli, costo 10 euro, dove trascorriamo circa 3 ore. Il percorso suggerito è interessante, i resti e le statue esposte sono davvero belle, purtroppo ritengo che un Museo così moderno e così bello debba andare incontro ai turisti stranieri fornendo delle audio-guide!
Usciti decidiamo di andare in zona Biblioteca Nazionale che abbiamo intravisto in bus martedì, sono presenti 3 imponenti e belle costruzioni (Biblioteca Nazionale, Akadhimia-Università-Accademia delle Scienze) testimonianza di quelle che erano le intenzioni post unitarie: riportare Atene ai fasti classici in chiave moderna. Purtroppo l'operazione sembra essersi fermata a questi 3 edifici che meritano indubbiamente di essere fotografati.
Qui vicino ci fermiamo in un bar e beviamo una cioccolata calda.
La sera decidiamo di tornare nella zona di Kolonaki che tanto ci era piaciuta, andiamo da IT, locale elegante e moderno, con personale molto attento e professionale. Io mangio un piatto con il tonno, ordiniamo un torta salata molto gustosa come antipasto, e un dolce e spendiamo 58 euro

venerdì 7 dicembre 2018

Atene: terzo giorno

Oggi partecipiamo ad una gita organizzata da un Tour Operator, abbiamo prenotato tramite internet e l'appuntamento è alle 8.30 poco lontano dal nostro appartamento. Saliamo su un bus con altre 20 persone e la nostra guida inizia subito a parlare, in inglese, della città. Stiamo andato a vedere l'Agolide, una zona ad un paio di ore da Atene ma la prima fermata sarà il canale di Corinto. Impressiona davvero trovarsi sul ponte da cui si domina il canale! 

Dopo una sosta di circa 15 minuti per fare qualche foto riprendiamo il nostro viaggio in direzione di Micene, la nostra guida racconta molte cose sulla zona che stiamo attraversando e ne anticipa alcune sulla Cittadella che visiteremo a breve. Scendiamo dal bus con un vento fortissimo che imperversa. Il cielo però è limpido. I resti di Micene affascinano forse più da lontano grazie alle mura ben conservate. Foto d'obbligo alla porta con i leoni e poi visita libera con 40 minuti di tempo che si rivelano stiracchiati se si vuole leggere quanto riportato nei pannelli esplicativi lungo il percorso. Non tutto è comprensibile al volo perché la maggior parte dei resti sono limitati e non è semplicissimo comprendere come doveva essere la città ai tempi di massimo sviluppo. 


Ritorniamo al bus, e ci dirigiamo verso la vicina "Tomba di Agamennone", luogo davvero suggestivo per la sua imponenza.

Riprendiamo il bus e in pochi minuti arriviamo al ristorante che ci ospiterà per il pranzo compreso nel tour (moussaka, souvlaki, insalata, patatine fritte, mandaranci), poi proseguiamo per un negozio di oggetti artistici dove assistiamo ad una dimostrazione sulla lavorazione della terrracotta e dove la figlia dell'artigiano e proprietario ci racconta la tradizione della decorazione della terracotta e ci illustra una serie di gioielli creati dalla sorella.

Non ci si ferma un attimo e ripartiamo in direzione Nauplia, la prima capitale della Grecia moderna, sembra davvero una cittadina piacevole ma qui abbiamo solo 10 minuti e io e Giuseppe non abbiamo il corraggio di allontanarci, il vento poi qui si sente tantissimo, quindi dopo 2 foto risaliamo sul bus. 
Ultima e principale tappa è Epidauro dove vi è un'interessante area archeologica che sicuramente i più non visitano ma che secondo noi merita davvero ma soprattutto dove si trova un Teatro Greco con la T maiuscola. Ottimamente conservato, viene utilizzato per un famoso festival estivo, ma sopratutto lo contraddistingue un'acustica eccezionale. Ovunque ci si trova sugli spalti si può avvertire ogni rumore che l'attore produce. Saliamo in alto, lo giriamo tutto e poco prima di scendere arriva una guida con il suo gruppo, si mette al centro del "palco" e inizia a respirare, a straffare un foglio di carta a fare movimenti impercettibili quasi, ma noi sentiamo tutto! E le persone vicino a lei stentano a crederlo. Emozionante!!!


Vi è anche un piccolo Museo che visitiamo velocemente. Purtroppo il tempo vola e dobbiamo tornare al bus. Il rientro ad Atene è tranquillo. Abbiamo speso  100 euro. Tariffa invernale. 

Vista la giornata impegnativa e "costosa" decidiamo, dopo essere passati in appartamento per una doccia, di andare a mangiare in un posto economico in zona Kolonaki: andiamo allo Stick Bar, io prendo un burgher e pita, Beppe non ricordo più cosa ma con 28 euro ceniamo in modo semplice ma soddisfacente. La zona poi di sera si rivela davvero graziosa, ci fermiamo in una bellissima pasticceria dove prendiamo un dolce squisito a 5 euro.

sabato 1 dicembre 2018

Atene: secondo giorno

Ci svegliamo presto e prendiamo la metro, con un cambio arriviamo a Omonia, andiamo verso i mercati centrali fermandoci in un bar per una colazione veloce. L'itinerario non è del tutto deciso ma eviteremo i siti archeologici perché vogliamo prendere il biglietto valido per 5 giorni per tutti i siti e preferiamo acquistarlo mercoledì visto che per domani abbiamo una gita fuori città in programma.
Visitamo velocemente il mercato della carne e quello del pesce, sembrano quasi dei mercati generali, all'ingrosso e non al dettaglio. 
Arriviamo a piedi a Monastiraki e da li prendiamo la metro e scendiamo ad Evangelismos per andare al Museo di Arte Cicladica, oggi paghiamo la metà: 3.50 euro a testa. Il museo è interessante e ben strutturato, purtroppo non vi sono audioguide.
Usciamo e andiamo verso il colle Licabetto, fermandoci ad un panificio per comprare qualcosa per pranzo.
Arriviamo alla cima del colle più alto di Atene con un po' di fiatone (almeno per me), ci attende una piccola chiesa, e una vista davvero ampia sulla città. Purtroppo il tempo non è perfetto, la giornata infatti è poco limpida e la vista dell'Acropoli non è da WOW. Ascoltiamo la nostra App audioguida, e facciamo alcune foto,
 
mangiamo quello che abbiamo preso in panificio e ci confrontiamo su come impiegare il pomeriggio.
Alla fine decidiamo di visitare anche l'altra importante collina della città: Filopappo.
Per arrivarci però non tutto è così semplice e prima di capire quale strada dobbiamo fare prendiamo un super yoghurt con frutta, topping e decorazioni vicino all'antica Agorà.
Giungiamo ai piedi dell'Aeropago, piccolo colle ai piedi dell'Acropoli, vi saliamo e facciamo alcune foto, l'Acropoli è talmente vicina che sembra di poterla toccare, 
sarebbe un luogo con una certa suggestione se non vi fosse tanta gente, proseguiamo quindi verso Filipopappo. Incontriamo subito una chiesa e "la prigione di Socrate", una grotta, proseguiamo in un ambiente tranquillo e i panorami si fanno sempre più affascinanti.
Arriviamo al monumento dedicato a Filopappo, console romano, e torniamo indietro facendo una strada differente. Sicuramente, dal mio punto di vista, questo è un luogo che non deve mancare in una visita alla città.


Deciamo di andare verso il nostro appartamento e usufruiamo della palestra interna al Residence. Dopo una doccia andiamo al supermercato più vicino per acquistare acqua e qualche prodotto per la colazione.
Anche questa sera scegliamo il ristorante per la nostra cena tramite Tripadvisor.
Andiamo da Oinas, sempre in zona Psiri, dove io ordino un piatto di bulgur e lenticchie, delle santorini ball, che non mi piaceranno, ci offrono del patè di olive molto buono e la frutta per 38 euro

martedì 27 novembre 2018

Atene, primo giorno

Domenica 11 novembre prendiamo l'aereo alle ore 10.35, partiamo con un po' di ritardo così atteriamo ad Atene alle 14.00 circa (in Grecia sono 1 ora avanti a noi), ci dirigiamo verso la metropolitana che collega l'aeroporto al centro città e mentre prendiamo i biglietti ai distributori automatici un ragazzo che sta andando verso l'aeroporto ci lascia 2 biglietti valdi per 2 giorni nel territorio della città (non utilizzabile dall'aeroporto), scendiamo alla fermata Evangelismos e con circa 10 minuti di passeggiata arriviamo all'appartamento che abbiamo prenotato tramite Airbnb, molto bello e pulito.
Usciamo e ci dirigiamo subito verso il vicino stadio panatinaico, oggi è la giornata della maratona e arriviamo mentre si sta svolgendo la settima ora di gara con gli ultimi atleti che stanno concludendo la loro fatica, lo spettacolo è suggestivo, lo stadio riluce nonostante vi sia qualche nuvola in cielo con il suo marmo bianco, 


dopo qualche foto allo stadio e all'Acropoli che si erge sulla città, ci incamminiamo verso i giardini nazionali dove è stato allestito il villaggio della maratona, proseguiamo verso Syntagma dove siamo attirati dalle pittoresche guardie nazionali (euzoni), li osserviamo marciare in quel modo così bizzarro che a me ricorda una danza, andiamo verso Monastiraki passando per Ermou, una strada non così elegante come mi aspettavo dove però è presente una bella chiesa che nei giorni successivi ammireremo anche all'interno, Monastiraki ci accoglie con la sua frenesia e ci lascia un po' perplessi, passiamo davanti alla boblioteca di Adriano e ci incamminiamo verso Plaka da dove ci facciamo affascinare dalla vista del Tempio di Efesto,


troviamo poi una zona dedicata ai locali, prendiamo allora un aperitivo. Proseguiamo la passeggiata passando per la strada dei negozi turistici Adrianou, e finiamo davanti all'Arco di Adriano. Da li seguaiamo Google Maps per dirigerci al ristorante scelto per la cena tramite Tripadvisor: Lithos, è in zona Psiri, che si rivelerà una di quelle più ricca di locali per cena o post cena.
Io ordino souvlaki di maiale, Giuseppe l'agnello, come antipasto dividiamo delle polpette di zucchine e delle olive, a fine pasto ci viene offerta frutta e due bicchierini di mastika, paghiamo il giusto per il locale e il servizio ricevuto: 51 euro 
Facciamo una breve passeggiata e andiamo verso casa, troviamo gli euzoni che stanno andando verso il Parlamento per il cambio della guardia.

sabato 8 settembre 2018

Magica Natura: il Pollino

Da qualche anno avevo il desiderio di visitare il Parco Nazionale del Pollino e fare un'escursione per ammirare il suo simbolo: il Pino Loricato, endemico del parco.

Finalmente quest'estate ne ho avuto l'occasione.

Purtroppo la giornata era coperta e ha pure piovuto nel momento in cui eravamo al cospetto di questi meravigliosi alberi. Davvero un peccato non poterne godere con calma!!!

Ma ho comunque potuto vedere un piccolo pezzo di parco e sinceramente mi ha ammaliato. Il percorso è stato per lo più semplice, in parte in mezzo al bosco di faggi, tranne nella parte in cui si sale rapidamente su pietrisco per raggiungere i primi Pini.







Si respira davvero aria di libertà, vi sono mucche e cavalli che sembrano non avere padroni



Sicuramente un luogo affascinante in cui tornerò per nuove escursioni sperando di essere più fortunata!!!



sabato 1 settembre 2018

Meraviglie d'Italia poco conosciute: il castello di Corigliano Calabro

L'Italia, lo sappiamo, è ricca di posti splendidi. La sua storia e la sua arte non hanno eguali al mondo.

Ovunque andiamo troviamo testimonianze più o meno di valore.

Molti luoghi li conosciamo bene e la loro fama porta milioni di visitatori da tutto il mondo.

Altri luoghi invece sono decisamente poco conosciuti, nascosti in luoghi difficili da raggiungere oppure in paesi piccoli.
Aggiungiamoci anche il fatto che alcune regioni d'Italia non sanno fare marketing di sé stesse e rimangono sconosciute anche a chi ne visita i paraggi.

Il Castello di Corigliano Calabro è, secondo me, uno di questi luoghi.
Dalla storia quasi millenaria, rimaneggiato più volte, si trova ora in un'ottimo stato di conservazione e il percorso di visita permette di vedere molte stanze che conservano per lo più mobili e suppellettili dell'epoca.


La visita è possibile sia libera che guidata e permette di ammirare vere opere d'arte nella Cappella.






Il panorama di cui si gode è, infine, davvero vasto.

sabato 25 agosto 2018

Piccoli Borghi da scoprire: Sant'Angelo Le Fratte







Oggi vi racconto qualcosa di questo piccolo e pittoresco borgo in provincia di Potenza, caratterizzato da colorati dipinti sulle pareti delle case e da statue sparse per il paese.
Ci siamo stati in un tardo pomeriggio e sera in occasione di un famoso evento che si svolge li: Le cantine Aperte.

Abbiamo fatto una passeggiata nel centro ammirando i dipinti, alcuni davvero notevoli, e fotografando quelli che ci piacevano di più. Dipinti dal 1992 in poi da artisti italiani, e non, hanno impreziosito il borgo, con immagini legate alla vita locale, fino a renderlo davvero suggestivo.














Le statue, di marmo o bronzo, a grandezza naturale, sparse per il paese rappresentano i personaggi che si incontrano (o si incontravano) normalmente: il bambino che va a scuola, l'anziano seduto in piazza, la donna che porta l'acqua...








Le cantine poi hanno un fascino naturale: ricavate nelle rocce presenti nel paese.
Durante la festa è possibile visitarne alcune in un percorso eno-gastronomico dalla location suggestiva.

Nella posizione più alta del paese uno spazio da cui ammirare il panorama sulla valle.
Un paese che mi ha lasciato emozioni genuine.

giovedì 23 agosto 2018

Piccoli borghi da scoprire: Sasso di Castalda

Dopo la mia vacanza tra Basilicata e Calabria ho pensato di non dedicare un post unico alle visite fatte ma di parlarvi singolarmente dei posti visitati.

Inizio con Sasso di Castalda, paese in provincia di Potenza ma distante quasi 50 km dal capoluogo.
Il paese, piccolo borgo simile a molti altri del nostro sud, è diventato famoso negli ultimi anni per la presenza del PONTE alla LUNA, QUI https://www.pontetibetanosassodicastalda.com potete leggere di cosa si tratta.
Noi abbiamo fatto un breve giro nel centro storico, ben tenuto e curato, sicuramente valorizzato negli ultimi anni.

E' poi possibile, tramite una breve passeggiata, raggiungere i ponti tibetani che sovrastano il Fosso Arenazzo. Il panorama ha un fascino particolare e un certo interesse geologico ben presentato da parecchi panelli esplicativi presenti.


Un piccolo paese che ha trovato un modo "avventuroso" per vivere la modernità.


domenica 29 luglio 2018

Giugno 2018 Lampedusa


Con colpevole ritardo ecco il resoconto della settimana a Lampedusa



La meta delle nostre vacanze 2018 l'abbiamo decisa lo scorso anno...e al momento di prenotare abbiamo superato qualche dubbio: Lampedusa. Optiamo per giugno in quanto le spiagge sono per lo più piccole e non avremmo voluto trovare troppa gente. Sicuramente scelta azzeccata.

Sabato 16 Giugno
Partiamo dall'aeroporto di Venezia di pomeriggio
Arriviamo in orario e dopo aver recuperato i bagagli da stiva incontriamo la referente dei Viaggi dell'Imperatore, il tour operator tramite il quale abbiamo prenotato volo + appartamento.
Con una navetta veniamo accompagnati al Piccolo Borgo di Lampedusa, in zona Cala Croce.
Appartamento recente, ben arredato, spazioso, con portico esterno, zanzariere alle finestre e aria condizionata (mai usata).

Sistemiamo i bagagli e usciamo verso il Porto Nuovo a cercare un QUOD da noleggiare per la nostra settimana. Ci fermiamo in due noleggi e al terzo, visto il prezzo vantaggioso, decidiamo di fermarci.

Andiamo verso il centro (via Roma) per fare una prima spesa. Non ci è subito chiara la viabilità del centro e non riusciamo a capire immediatamente come raggiungere il supermercato, nonostante vi siano indicazioni stradali. Alla fine però aggiungiamo il Simply dove acquistiamo qualcosa. Torniamo in appartamento.

Usciamo per la cena, optiamo per “da ciccio's” seguendo le buone recensioni su tripadvisor, ma scegliamo la pizza che non è sicuramente la loro specialità essendo principalmente una rosticceria. Abbiamo mangiato anche un arancino e un rustico, buoni. La temperatura esterna non è per nulla alta quindi, dopo una breve passeggiata, a pancia piena andiamo a dormire.

Domenica 17
Ci svegliamo presto e ci prepariamo per andare nella spiaggia più famosa dell'isola e tra le più conosciute al mondo: la spiaggia dei Conigli. Arriviamo verso le 9:00, lasciamo facilmente il nostro quad sulla strada e scendiamo per il percorso ben curato che porta alla spiaggia.
Poco prima di arrivare si apre un panorama mozzafiato, ammiriamo qualche minuto il paesaggio e facciamo qualche foto. Scendiamo in spiaggia e ci posizioniamo sulla parte dedicata ai soli teli mare (nell'altra parte si possono mettere anche gli ombrelloni).
Ci sono parecchie persone, ma molte meno di quelle che vedremo nei giorni seguenti, nonostante il forte vento che tira. L'acqua però è talmente bella che non resistiamo. Dopo un po' indosso la muta e mi immergo...ghiaccio!!! Un freddo incredibile, ma bellissimo! Vado fino alla zona dell'isola. Ma fa troppo freddo ed esco dall'acqua poco dopo. Mi asciugo e mi rilasso un po. Il vento continua a soffiare e verso le 12:00 saliamo e torniamo a casa per pranzare.
E' il nostro primo giorno di sole e preferiamo non esagerare, ci riposiamo un po' e usciamo sulle 15:00 per andare verso la costa est. Vorrei andare a Mare Morto ma non lo troviamo (scopriremo i giorni successivi di aver preso la strada sbagliata) e ci fermiamo a Cala Francese che si rivelerà una delle spiagge meno belle, almeno dal nostro punto di vista.
Io non faccio il bagno questa volta, non fa per nulla caldo.
Prima di andare a casa decidiamo di bere qualcosa nella caletta subito prima di Cala Francese: Sciatu Persu, a me piace tantissimo. Molto gentili i gestori della spiaggia, c'è un piccolo bar con due tavoli. Beviamo qualcosa e torniamo a casa. Mentre torniamo un freno del nostro quad si rompe. Passiamo al noleggio e siamo costretti ad attendere un po' di tempo per la sostituzione del veicolo.

Ceniamo a casa e poi andiamo in centro. Visitiamo l'archivio storico, piccolo ma interessante e ricco di informazioni sull'isola, e mangiamo un buon gelato.

Lunedì 18

Ci svegliamo anche oggi presto e la temperatura fuori sembra ancora molto bassa e c'è vento, così decidiamo di andare a vedere la porta d'europa, il faro etc...
La porta d'Europa ha un significato molto bello ma noi alla fine ci andiamo in una giornata troppo ventosa per godercela. Ci spostiamo al Faro di Capo Grecale e anche li non si può stare. Riusciamo a fare due foto al volo e scappiamo. Torniamo verso il centro e li si blocca il nostro quad...perché abbiamo finito la benzina. La spia non c'è e pur avendo controllato prima di partire siamo rimasti senza!!!

Dopo aver recuperato la benzina andiamo in centro e nonostante siano le 11,00 facciamo una seconda colazione, io prendo granita e dolcetto, Beppe un croissant e un caffè.. Pranziamo in appartamento e poi ci riposiamo.

Usciamo per visitare il Santuario della Madonna di Porto Salvo non molto lontano dal nostro appartamento. Bella visita, un luogo di pace e silenzio che racconta parte della storia dell'isola. Andiamo al porto nuovo sperando di incontrare qualcuno per i giri in barca ma riusciamo a parlare solo con 2 persone.

La sera resto a casa perché non mi sento bene. Ma decidiamo a quale barca affidarci per il nostro giro dell'isola: Baby II. Prenotiamo telefonicamente e poi Beppe esce per portare la caparra.

Martedì 19

Ci alziamo e non abbiamo belle sorprese, il tempo è addirittura peggiore del giorno precedente, il cielo è completamente coperto.
Andiamo a fare colazione in centro, visitiamo la Chiesa e compriamo qualche ricordo da portare in Veneto. Pranziamo a casa.

Decidiamo di andare a vedere alcune cose nonostante il tempo e alle 17,30 vogliamo visitare il centro di recupero tartarughe del wwf.
Visitiamo quindi Cala Creta, che non mi piace, O'scià che però con quel vento non ci godiamo e non riusciamo nemmeno a fare belle foto. Arriviamo ad Albero Sole ma non si vede nulla a causa delle nuvole. Tentiamo di arrivare a Capo Ponente ma pensando di aver sbagliato strada torniamo indietro.

Al centro recupero wwf naturalmente ci sono molte persone, attendiamo e poi facciamo un giro accompagnati da una veterinaria che ci racconta alcune cose sulla vita delle tartarughe oltre che sul lavoro del centro, eccellenza non solo italiana ma europea. Da non perdere!!

Decidiamo di fare un aperitivo a cala croce, al Tunez. Peccato il tempo grigio e il freddo. Il posto vale davvero per il panorama!
Ceniamo a casa e poi mangiamo un gelato in centro.

Mercoledì 20

Oggi finalmente il vento sembra essersi calmato e c'è di nuovo il sole, ci dirigiamo a cala pulcino. C'è un percorso di circa 30 minuti per raggiungere la spiaggia che si rivela bellissima!!! Ha tantissimi colori per la presenza di zone con sassi - rocce e zone di sabbia, inoltre vi è un punto da cui è possibile tuffarsi.


Dopo aver mangiato un panino che ci siamo portati al sacco, andiamo a vedere capo ponente. Bisogna passare una zona militare abbandonata e raggiungere una zona in cui stanno costruendo qualcosa che ci dicono essere un radar. Sinceramente visita inutile.
Torniamo alla zona di albero sole, che spesso viene confusa con capo ponente. E' possibile ammirare lo scoglio vela. Bel posto ma sconsigliato a chi soffre di vertigini.
Ci fermiamo a vedere Cala Greca, bisogna entrare nel campeggio e lasciare un documento che viene registrato. Beviamo qualcosa al bar e scendiamo in spiaggia. Bella e rilassante caletta.
Torniamo su e la nostra curiosità ci fa raggiungere anche Cala Galera: più ampia con acqua bassa per molti metri. Scenografica e tranquillissima.

Dopo una cena a casa andiamo a mangiare un dolcetto seduti al Cafè Rojal.

Giovedì 21

E' arrivato il giorno del nostro giro in barca. Scendiamo al porto nuovo e facciamo colazione, poi ci dirigiamo al porto vecchio perché viaggeremo con la seconda imbarcazione di Baby II: blue spirit.
Il capitano Giacomo è un vero uomo di mare e la gentilissima Barbara ci ha fatto sentire a casa.
Il giro dell'isola è imperdibile. Dovete programmarlo in modo da poterlo fare completo. In caso di vento o correnti particolari le barche infatti restano nella zona sud che però è anche quella visitabile via terra. Il giro completo invece permette di vedere la parte nord che sinceramente è spettacolare con grotte e scogli imponenti.
Vediamo le prime spiagge e ci fermiamo alla Tabaccara. Purtroppo il cielo non è completamente sgombro e i colori dell'acqua non sono quelli delle foto più famose. Restiamo però in zona per molto tempo a fare bagni e pure a pranzare con pesce grigliato quindi nel corso delle ore sarà possibile vedere nuovi colori. Ci spostiamo e ammiriamo la spiaggia dei conigli, cala pulcino e arriviamo a capo ponente e la zona Nord mi colpisce tantissimo. Lo scoglio del Sacramento lascia senza fiato.
La barca si ferma in due punti per farci fare un bagno, l'acqua però è sempre fredda quindi io non scendo sempre.
Concludiamo il nostro giro dell'isola rientrando al porto, andiamo a casa e ci laviamo.

Andiamo a prendere un aperitivo a portu n'toni, bel posto.
Ceniamo da Voscenza ma anche questa volta sbagliamo: prendiamo una pizza che non si rivelerà particolarmente buona.

Venerdì 22

Andiamo alla spiaggia dei Conigli ed arriviamo poco prima dell'apertura, lasciamo l'auto in parcheggio. Oggi ci sono anche i volontari Legambiente che distribuiscono volantini.
La spiaggia si affolla molto e velocemente, in più in acqua vediamo alcune meduse ma il posto resta un incanto.
Torniamo a casa per pranzo.

Decidiamo di riprovare ad arrivare a Cala Calandra e Mare Morto. Li raggiungiamo e ci facciamo un bagno. Qui non ci è una spiaggia ma vi sono le rocce. Il panorama è molto affascinante e il fondale è variegato. Non ci sono i colori chiari ma mi è piaciuto per la presenza di molti pesci, nessuna medusa, e per il fatto che vi sono zone in cui si tocca e velocemente si è in zone con almeno 5 metri di acqua sotto.

Alle 19:30 ci facciamo trovare al porto vecchio e partiamo per il nostro giro in barca al tramonto sempre con Blue Spirit
Splendido il tramonto dal mare su capo ponente.
Ci dirigiamo verso una delle grotte a nord e i più temerari si tuffano per un bagno, intanto gli equipaggi preparano la cena: qualche bruschetta, patatine e arachidi come antipasti e una buona pasta con tonno. Io vedo una murena in acqua!!! Si resta li ascoltando musica (purtroppo quella che non piace a me, latino americana) e a guardare le stelle, che non sono così numerose vista la luminosità della luna crescente.

Sabato 23

Ultimo giorno a Lampedusa, prepariamo i bagagli e li lasciamo nella stanza di appoggio offerta dalla struttura, andiamo a fare colazione in centro con granita e briosche

Andiamo quindi a vedere Cala Maluk dove stiamo quasi un'ora seduti sulle rocce. A me non piace moltissimo perché l'acqua risulta un po' torbida e così andiamo verso sciatu persu ma è piena.
Perciò pensiamo di andare a Cala Uccello dove noleggiamo un ombrellone e due lettini per 15 euro. Oggi relax, peccato che l'acqua sia piena di meduse!!! Ci si diverte ad avvistarle e il gestore della spiaggia le recupera con il retino.
Niente ultimo bagno completo e rilassato :(
Sembra che la corrente sia cambiata e ormai le meduse siano arrivate in quasi tutte le spiagge dell'isola.

Passiamo per il centro a prendere qualcosa da mangiare per cena.
Andiamo al piccolo borgo e ci facciamo la doccia, attendiamo l'arrivo della navetta che ci porta in aeroporto. I tempi anticipati sono esagerati. Attendiamo quasi un'ora che venga aperto il check in in aeroporto.
Si parte in orario, salutiamo questa piccola isola in mezzo al mare.




giovedì 12 luglio 2018

Quando un libro chiama...

Vi capita mai di leggere un libro che non riuscite a lasciare? Appena avete anche solo qualche minuto correte ad aprirlo?

A me capita spesso, ed ho osservato che è indipendente dal tipo di libro: mi capita sia con romanzi classici che con gialli. Ed è una cosa che mi capita anche indipendentemente dal livello del libro.

Non deve essere scritto per forza da un grande della letteratura insomma...

E' per questo che da tempo vorrei finire il mio articolo su Lampedusa ma ancora non l'ho concluso...me lo ero promesso, questo è l'anno in cui ricomincio a leggere più assiduamente e dopo un paio di mesi down mi riprendo e...leggo!!!

Alla prossima...

venerdì 15 giugno 2018

Madrid, hola!

4 giorni a Madrid, volati.

Come sempre viaggiare per me significa sentirmi viva, felice!!! Le città d'arte poi mi danno una carica incredibile e inspiegabile. Caratterialmente sono una persona nervosa e questo mi porta a non riuscire a godere sempre di ciò che mi accade e anche a Madrid l'ansia di scoprire quante più cose possibili mi ha sicuramente portato a non godere a pieno delle meraviglie che ho visto (in particolare la cripta della Basilica e i Musei).

Madrid è una città viva e pulsante, dalle tante sfaccettature. Non è fiabesca come Praga o Budapest, e non è "fantastica" come Barcellona. Non è nemmeno malinconicamente bella come Lisbona.
E' austera per certi versi, e imponente, ma basta inoltrarsi in qualche stradina delle zone Latina per esempio e si ha la sensazione di essere in un'altra città rispetto a quella della Gran Via.

Partiamo sabato 5 maggio dall'Aeroporto di Venezia e atterriamo in orario.
Purtroppo sbagliamo come polli l'uscita verso la metropolitana e perdiamo almeno 30 minuti.
Compriamo alle macchinette automatiche il ticket da 10 biglietti per la metro anche qui sbagliando perché carichiamo solo 1 supplemento dall'aeroporto (3 euro) invece di 4.
Finalmente in metropolitana dobbiamo, però, cambiare 2 volte e dopo circa 45 minuti usciamo alla fermata di OPERA. Da li ci dirigiamo verso il nostro Hostal che ci aveva inviato indicazioni molto dettagliate su come raggiungerlo. La camera è piccola ma si presenta bene, curata e pulita. Ci cambiamo, selezioniamo cosa portare nella borsa e nello zaino e usciamo alla scoperta della città.
Prima tappa il vicinissimo mercato di San Miguel dove pensavo di pranzare ma è affollato in un modo spropositato e la coda per entrare ci fa desistere. Torneremo.
Andiamo in plaza Major affollata di turisti e di artisti di strada. Ascoltiamo le nostre audio-guide (scaricate da alcune APP) che ci illustrano la storia di questa piazza, sicuramente affascinante sopratutto per il palazzo Panaderia e per la sua imponenza.
La guida ci dice di affacciarci ad un vicolo che non scorgiamo ma che vedremo nei giorni seguenti. Torniamo verso il Mercato e andiamo in plaza Real. Molto molto bella, il medioevo a Madrid. Anche qui ascoltiamo l'audioguida e ammiriamo i tre palazzi che la limitano.
Proseguiamo e davanti alla Cattedrale de l'Almudena finalmente troviamo un locale dove mangiare qualcosa. Io prendo un panino e una limonata, Beppe opta per una birra e un panino.
Visitiamo la Cattedrale, moderna ma affascinante. Poi andiamo a vedere la Cripta, sicuramente una delle cose più belle di Madrid. Un gioiellino. Emozionante. Da non perdere.
Proseguiamo e incontriamo il palazzo Reale, qualche foto e via verso i giardini Sabotini. Molto rilassanti e scenografici. Incontriamo poi Plaza Espana dove io sono felice come una bambina vicino alle statue dedicate a Cervantes e ai suoi Don Chiciotte e Sancho Panza. Foto anche li e si prosegue.
Imbocchiamo la Gran Via e incontriamo i negozi dei marchi più famosi. Entriamo nello Store dell'Atletico Madrid e da Primark ma solo per un rapidissimo sguardo. Contiamo di fare shopping martedì pomeriggio.


Decido di prendere un aperitivo sulla terrazza del Circolo delle Belle Arti ma vista l'ora dobbiamo fare un po' di coda. Si paga 4 euro (con un solo euro in più è possibile visitare l'esposizioni presenti) e si sale. Il panorama è ampio e affascinante sul lato della Gran Via, mentre dall'altro lato purtroppo non ci piace molto. La terrazza è affollata ma sicuramente piacevole. E' presente sia uno spazio coperto, poi alcuni tavolini, dei divanetti che sembrano essere comodissimi, e uno spazio tipo gradinata dove potervi sedere o stendere. Ci sono 3 banconi-bar dove poter ordinare. Bevo un aperitivo alcolico alla frutta (lampone) buono ma consistente principalmente in ghiaccio. Beppe prende una birra. Chiacchieramo con due simpatici norvegesi.
Il sole picchia davvero nonostante la temperatura non sia particolarmente alta.
Avrei voluto andare al tempio di Debot per il tramonto ma sono stanca e preferisco rilassarmi un po'. Quindi con calma ci avviamo verso l'hostal passando per Puerta del Sol dove vediamo l'orso con il corbezzolo simbolo della città ma dove non osserviamo il KM O. Prendiamo calle Major e arrivati in hostel ci riposiamo un po.
Usciamo per cena e andiamo in zona La Latina dove ci hanno consigliato di recarci proprio per cena. Un susseguirsi di locali, principalmente di tapas, ci lascia disorientati. Alla fine optiamo per ZARITO.
Mangiamo polpette, uno spiedino gigante, delle patate. Io bevo anche un bicchiere di vino tinto ma non mi piace molto (annacquato). Usciamo e passeggiamo alla ricerca di qualcosa di dolce e alla fine optiamo per uno yogurth in un locale di una catena.
Stremati ci dirigiamo verso l'hostal.

Domenica mattina usciamo per andare al mercato del Rastro, arrivando presto potremo visitarlo tranquillamente. Ci fermiamo per la colazione proprio nelle vicinanze delle prime bancarelle (non sono nemmeno le 9.00 e tutta la città sembra ancora dormire). Per 5 euro beviamo una cioccolata con churros e spremuta, io, un caffe e una brioche Beppe. Il posto è rumoroso e pieno di gente ma mi da un'idea di autenticità.
Usciamo e ci addentriamo in questo mercato che non solo è in una bella piazzetta ma presenta bancarelle davvero carine. Mi piace e poi mi pentirò di non aver fatto più acquisti qui visto anche i prezzi abbastanza convenienti.
Ci dirigiamo poi verso il Museo Reina Sofia facendo una lunga camminata.
Nel museo resteremo circa 3 ore. Non abbiamo preso l'audioguida e probabilmente abbiamo sbagliato. Siamo entrati dal palazzo nuovo, sede di esposizioni temporanea. Onestamente devo dire che il percorso non è per nulla chiaro e noi abbiamo deciso di percorrerlo come ci veniva.
Siamo arrivati alla Guernica quando vi erano poche persone e abbiamo potuto ascoltare l'audioguida della App in tranquillità. Io non amo molto Picasso ma questo quadro mi ha emotivamente coinvolto. Fortissimo l'impatto. Merita!!!
Usciamo e andiamo a mangiare qualcosa in una panetteria addocchiata prima. Ordiniamo anche qualcosa di dolce da portare via per gustare più tardi.
Ci dirigiamo verso il Parco del Buen Retiro, ma ci fermiamo prima alla stazione di Atocha. La parte vecchia è stata trasformata in un centro commerciale con bar e ristoranti. E' una specie di immensa serra tropicale, molto affascinante.
Arrivati al parco ci sediamo un po' all'ombra e dove poi ammiriamo l'Angelo Caduto, il Palazzo di Cristallo, il palazzo Velázquez e il monumento dedicato a Alfonso XII con il laghetto.
Facciamo tante foto visto anche il cielo con qualche nuvola molto scenografico.
Uscendo dal Parco ammiriamo Plaza de Cibele con la famosa fontana nella quale i tifosi del Real Madrid festeggiano le vittorie della propria squadra. Da li risaliamo verso Puerta del Sol. Ci fermiamo lungo Calle Real a bere una cioccolata con churros.
In Hostal ci riposiamo un po e ripartiamo verso il Tempio di Debot. Prima ci fermiamo ad ammirare i bei giardini dietro al Teatro dell'Opera. Purtroppo scopriamo che il tempio non è visitabile pertanto lo ammiriamo da fuori, ci riposiamo in una panchina del parco, facciamo qualche foto al panorama ma decidiamo di non aspettiamo il tramonto in quanto manca ancora almeno un'ora. Andiamo verso la Gran Via dove entriamo alle Cortes Engleas dove decidiamo di bere qualcosa all'ultimo piano dedicato alla gastronomia. I tempi per ordinare qualcosa sono dilatati ma alla fine riusciamo a bere qualcosa ammirando da li i colori del sole che inizia a scendere.

Andiamo a cena in zona Calle Fuencarral dove ci sono alcuni locali carini. Alla fine optiamo per uno semplice ma in cui ceniamo abbastanza bene. Inizia a piovere molto e quindi siamo costretti ad una corsa verso la metropolitana. Andiamo verso l'hostal e ci addormentiamo.

Lunedì decidiamo di prendere la metro per avvicinarci al Paseo del Prado. Facciamo colazione davanti ad un super hotel in cui vediamo entrare uno sceicco.
Andiamo verso il Prado e ci vuole qualche minuto per capire quale fila fare visto che noi abbiamo già il biglietto cumulativo, acquistato al Reina Sofia.
Questa volta non sbagliamo e prendiamo le audioguide. Restiamo dentro per 6 ore, fermandoci circa 30 minuti per un pranzo veloce al bar del piano terra. Sicuramente le opere sono bellissime ma devo dire alcune cose: percorso caotico, pur seguendo la cartina credo di aver saltato qualche sala; audio-guida superficiale nei contenuti nonostante sia prolissa; in alcune stanze troppi gruppi in contemporanea, in più urlanti con guardia-sale che non facevano nulla per ridurre la confusione. Sinceramente sono rimasta delusa.
Usciamo stremati e decidiamo di prendere il bus turistico a due piani, il tempo però non è bellissimo e il tettuccio è chiuso. Le spiegazioni sono in ritardo e la nostra idea di riposare ammirando Madrid dall'alto non sembra più così brillante.
Scendiamo a Puerta del Sol e decidiamo di andare a vedere la PLAZA de LAS VENTAS. L'arena delle corride è chiusa da pochi minuti ma da fuori è comunque bellissima. Pur non condividendo per nulla la pratica delle corride non potevamo ignorare questa realtà. Ci sono alcune statue dedicate ad alcuni famosi corridori oltre che a Flemming, che con la scoperta della penicillina ha salvato la vita a molti toreri. Con la metro ci spostiamo verso lo stadio del Real Madrid, chiuso da pochi minuti.
Ci mettiamo un po per capire dove passa il Bus HopOnHopOff e quando lo prendiamo ci rilassiamo un po. Ci cambiamo velocemente a casa e andiamo a cena restando nella nostra zona Opera.
Usciamo mentre viene giù pioggia a catinelle. Ci bagniamo nonostante gli ombrelli prestati dall'Hostal ma per fortuna per cena scegliamo un locale moderno in cui ceniamo bene, Toro Tapas, Beppe mangiando una paella e io con riso iberico pieno di vari tipi di carne e verdure. La pioggia si ferma così, dopo essere passata a cambiarmi le scarpe zuppe, andiamo a mangiare i churros con cioccolata nella cioccolateria San Gines, la più famosa della città, aperta 24 h. Troviamo un tavolo (il pomeriggio di domenica quando eravamo passati li davanti c'era una coda lunghissima). Questa specialità spagnola ci lascia qualche perplessità (i churros fritti nella cioccolata ne cambiano il sapore in modo negativo) ma siamo soddisfatti di averla provata anche nel posto più famoso della città.

Martedì si va al museo Thyssen Bornemisza, prendiamo anche qui l'audioguida che si rivelerà chiarissima e utile. Il museo è ben organizzato, il percorso cronologico si svolge facilmente e si gode davvero la visita. 5 ore bellissime.
Usciamo e mangiamo sulla Gran Via, andiamo in un paio di negozi per qualche regalo (io visito velocemente Primark) e poi andiamo in Hostal per recuperare le nostre valigie.
Si deve andare in aereoporto...
Volo in orario, ed eccoci a casa.

mercoledì 6 giugno 2018

Quanto conta che l'ambiente di lavoro sia gratificante?

Ci sono persone fortunate che fanno della propria passione un lavoro, o più semplicemente che fanno un lavoro che piace.

Purtroppo non sempre è così, e soprattutto molte mansioni sono "burocratiche", non hanno ripercussioni importanti, non hanno alti obiettivi o scopi nobili. Per questo molti possono trovare il proprio lavoro noioso o comunque banale.
Fortunatamente però il proprio lavoro non è fine a sé stesso, oltre a permetterci di vivere, ci fa entrare in relazione con gli altri, ci fa uscire di casa (solitamente), ci fa frequentare posti diversi da quelli che scegliamo per il nostro svago.
Avere colleghi con cui ci si può confrontare e anche rilassarsi, poter guardare fuori dalla finestra e vedere un giardino fiorito, pareti colorate. Piccole e semplici cose possono migliorare le nostre ore di lavoro.
Per non parlare poi dell'importanza di sentirsi apprezzati, la gratificazione (anche semplicemente vocale) nel caso di un buon lavoro svolto.

Purtroppo la maggior parte dei luoghi di lavoro non sono costruiti su queste basi e i dirigenti non prestano sempre attenzione agli aspetti che possono cambiare anche di molto la produttività della propria squadra.

Non ho mai fatto job coaching ma alcune considerazioni sono talmente palesi che non servirebbe, nel 2018, nemmeno sottolinearle. Stupisce forse ancora invece sembrano essere da fantasiose e impossibili.

Basterebbe davvero poco e si vedrebbeo persone molto più serene.

mercoledì 30 maggio 2018

La Mafia Uccide Solo D'Estate - una serie di livello

Dopo un film davvero bello e commovente Pif, Pierfrancesco Diliberto, ha scritto il soggetto per una serie TV in questi giorni in onda su Rai1 nella sua seconda stagione.
Pochi prodotti televisivi, degli ultimi anni, hanno raggiunto il livello di questa fiction per contenuti e spessore. La storia di una famiglia palermitana alla fine degli anni '70 che si intreccia inevitabilmente con le vicende della mafia. Il tutto raccontato con leggerezza ma mai con superficialità, con una certa ironia, prendendo in giro i boss, ma al tempo stesso commuovendo e dando il giusto valore a chi si è opposto. Capace anche di farci conoscere eventi meno noti, di farci condividere le paure dei cittadini comuni e le loro fragilità. Un intreccio tra privato e pubblico che incolla lo spettatore.
Invito chi non avesse seguito la serie a recuperare perché anche il livello degli attori e dei dialoghi farà apprezzare questo prodotto che mi auguro prosegua nei prossimi anni.


venerdì 11 maggio 2018

Uomini, donne, lavoro e ambizione

Oggi una frase di una persona (uomo) mi ha fatto riflettere. In breve diceva che se un uomo vale dopo un anno in una posizione di lavoro "normale" si sposta perché ambisce a qualcosa di più. 

Sul momento la frase mi ha fatto "arrabbiare". Perché una donna brava invece non ha ambizione? Si accontenta perché tanto deve figliare o badare al suo uomo?
Poi mi sono calmata e ho pensato che in fondo sono gli uomini a vedere la loro vita professionale come la principale o unica area della propria vita dove esprimersi al 100% e dove magari voler primeggiare. Quasi tutte le donne che conosco hanno mille interessi, fanno tantissime cose oltre ad occuparsi della casa e andare al lavoro 8 ore al giorno. Degli uomini che conosco non posso dire lo stesso, o almeno non per tutti. 
Pertanto non penso proprio che una donna non abbia aspirazioni, solo che ne ha di DIVERSE e probabilmente DI PIU' di quelle di un uomo.

Generalizzare poi è sempre sbagliato e sicuramente non voglio essere io a farlo ma l'esperienze che ho avuto fino ad ora mi hanno dimostrato che le donne hanno marce in più in molti campi, sanno tirare fuori il meglio di loro e sono capaci più degli uomini a stimolare gli altri a dare il proprio meglio.

Voi che ne pensate?

Prossimamente conto di scrivere altri articoli su quello che penso di un luogo di lavoro che sia davvero a misura di lavoratore. 

mercoledì 2 maggio 2018

Eventi dal vivo e...smartphone

Personalmente mi piace molto partecipare ad eventi dal vivo, concerti, musical, rappresentazioni teatrali...

Mi capita di farlo circa una volta al mese. A volte vado ad eventi a pagamento se tengo molto a quella manifestazione specifica, fortunatamente però capita spesso di poter approfittare anche di eventi gratuiti di valore.
Sono momenti in cui mi sento viva, mi emoziono, apprezzo il talento e la comunicatività dell'artista.
Sono anche tra i pochi momenti in cui riesco a "staccare la spina", che per me, che sono una razionale e con le rotelle sempre in movimento, significa rilassarmi e non pensare ad altro.

Ormai però sono sempre meno le persone che seguono e partecipano ad un evento e sempre di più quelle che lo registrano, lo filmano, lo fotografano. Provo profonda tristezza quando vedo che davanti ad un'artista la maggior parte delle persone hanno un cellulare in mano per immortalare il momento. Mi domando se lo stanno vivendo...

Non nascondo, naturalmente, che anche io faccio qualche foto o video, di solito breve visto che so che poi non li riguardo spesso. La qualità della ripresa o della foto per quanto buono sia il proprio smartphone non è mai eccellente, è di un certo livello solo per la fruizione dallo stesso telefonino.
Risultato: tanto sforzo per un minimo risultato! E intanto ci si è persi il godimento dell'esibizione in diretta...!

Forse fra qualche tempo si tornerà ad apprezzare l'evento e a non sentire la necessità di essere social a tutti i costi?

Voi che ne pensate?

lunedì 9 aprile 2018

Realtà belle da conoscere: oggi vi presento Alessandra Ambrosini

Eccomi qui oggi a farvi conoscere Alessandra, una donna creativa che ho incontrato parecchi anni fa ad un corso per weedding planners.
Ho continuato a seguire il suo blog e ho pensato a lei per questo spazio in quanto i suoi interessi sono molto slow e questo rispecchia la mia visione del mondo.

Ma ora vi racconta lei la sua attività che nel frattempo si è evoluta...


"Faccio questo lavoro ormai da molti anni e provengo da realtà lavorative davvero eterogenee fra di loro, ma molte di esse avevano a che fare con l’organizzazione, la customer care e gli eventi.
quando partii, il mio core business era il wedding planning con una particolare propensione per il wedding design (professione che all’epoca non era ancora ben definita come lo è oggi!),
negli anni poi, sono cambiate davvero tantissime cose: è cambiato il mondo del lavoro, è cambiata la percezione di questa attività, sono cambiati gli sposi, ma soprattutto sono cambiata io.
E' così che negli ultimi anni ho spostato la mia attenzione innanzitutto dal punto di vista dell’approccio in generale al lavoro, abbracciando un mood più slow, più genuino, più emotivo se vogliamo (soprattutto per quanto riguarda la scelta del tipo di commissioni), questa è la conseguenza di un mutamento del mio stile di vita in generale, sul quale sto tutt’ora lavorando.
E così anche il mio interesse si è spostato dal planning ad aspetti più creativi e la cui inclinazione sia più vicina alle mie corde: amo seguire gli allestimenti dei matrimoni, ma che amino fiori stagionali, dal sapore naturale e non esageratamente “spreconi”. Amo seguire la tipografia, recuperando anche vecchie abitudini andate ormai perse a causa dell’era super tecnologica nella quale viviamo.


Il mio progetto da attuare in breve è quello di dare il via a una serie di retreat e workshop che uniscano attività artigianali o legate al benessere, al buon cibo  e alla cucina naturale: un progetto sul quale sto lavorando da molto e che spero davvero di far partire nell’arco di poco tempo.
poi, all’interno della mia attività, faccio anche altre mille cose, dal packaging, agli allestimenti per aziende, per esempio e sono sempre in continuo fermento: chi mi conosce lo sa!
se vuoi scoprirne di più non ti resta che seguire la mia vita "on-line” oppure vieni a bere una tazza di te nel mio laboratorio…"
ig: @aletobehppy
fb: @alessandraambrosiniweddingdesigner
pinterest: ambrosinidesign
dott.ssa Alessandra Ambrosini
+39 348 1 480 490

p.s. Il suo laboratorio è a Udine!

lunedì 26 febbraio 2018

Olimpiadi...che passione!!!

Ve lo avevo detto...d'ora in poi post vari...e non posso non dire due parole sull'evento sportivo per eccellenza: le Olimpiadi.

Che siano invernali o estive io le amo seguire per quello che posso!!!
Ogni sport ha il suo fascino e naturalmente ho i miei preferiti: biatlhon e sci nordico per le invernali; tuffi, alcune discipline dell'atletica e naturalmente il tiro con l'arco per quelle estive.

Questa passione nasce da lontano. Fin da piccola avrei voluto fare la giornalista, sportiva.
Poi la vita mi ha portato a scegliere la Sociologia ma la passione per gli eventi sportivi (da seguire) mi è rimasta.

Trovo che non vi sia cosa più bella di vedere come lavoro, sacrifici, fatica possano essere ricompensati da un successo, da una bella prestazione, dalla partecipazione ad un evento unico!
Emozionarsi per i traguardi di persone sconosciute è secondo me molto bello.
Indipendentemente dal fatto che questi traguardi siano poi medaglie.


Queste due settimane appena trascorse sono quindi state per me molto interessanti. Purtroppo gli orari erano proibitivi, con gare di notte e di mattina. Ma ho cercato di essere aggiornata e mi sono rivista le gare che mi interessavano e soprattutto le medaglie dei nostri portacolori.
10 medaglie totali, 3 ori. Una spedizione positiva per la nostra Federazione soprattutto se paragonata a quella di 4 anni fa (8 medaglie totali, 0 ori).

In un mondo dove il calcio imperversa 365 giorni l'anno cerco di godermi sempre a pieno i giorni in cui in televisione si può vedere qualche sport diverso...ancor meglio se l'evento è di questo livello!!!


domenica 25 febbraio 2018

Realtà belle da conoscere: si parte con Mamma Trainer

Ho conosciuto Ines grazie al mio secondo lavoro, quello di consulente di cosmesi eco bio certificata.

Ines abita in Abruzzo e ora vi racconta cosa fa:

Il mio mondo è legato allo sport da sempre. Sin da piccola sognavo di fare ciò che faccio oggi. Mi piace reinventarmi continuamente facendolo coinvolgendo la madre di ognuna di noi: La Donna!
Amo condividere, tranquillizzare e rendere meno ansiosa la vita di una mamma attraverso l'allenamento pre e post parto, inteso sia come fisico (per vedersi meglio) sia mentale (per sentirsi meglio). Ho imparato che diventando MAMMA: NO ANSIA È POSSIBILE! 
Lo sport è un ottimo supporto per tutte!. Nel mio percorso ho messo a punto un metodo semplice, veloce e personalizzato cucito secondo le proprie esigenze in termini di tempo, comodità e risultati! 



Nel mio sito web inesmancinelli.it trovi ulteriori dettagli.
e il mio contatto facebook: Ines Mancinelli Mamma Trainer 
Se hai bisogno di altro sono qui. 

Ps. Il progetto è in continua crescita, soluzioni e novità perché di natura non amo la staticità e l'omologazione.❤

mercoledì 7 febbraio 2018

Val Gardena...

3 giorni ad Ortisei a godere di aria pulita, di panorami affascinanti, facendo passeggiate e scendendo in slittino sulla favolosa pista di Resciesa.


Non ero mai stata in slittino prima e posso assicurarvi che, dopo la paura iniziale per la difficoltà di capire come rallentare, è un vero spasso!!! Una pista lunga che attraversa il bosco.
Peccato per la giornata coperta e molto fredda che abbiamo trovato. Fortunatamente, invece, non vi erano molte persone quel giorno, vista anche la parziale chiusura causa gara per i ragazzi della scuola sci. Abbiamo quindi potuto scendere per 3 ore in tranquillità, divertendoci moltissimo.

Il primo giorno in lo abbiamo trascorso passeggiando per il prezioso centro di Ortisei e poi visitando sia Selva di Val Gardena che Santa Cristina.
Il secondo giorno invece Giuseppe è andato a sciare e io, dopo una seconda passeggiata ad Ortisei, sono salita con l'ovovia Seisel Alm al rifugio Mont Seuc da cui ho potuto poi fare una passeggiata fino agli impianti dell'Alpe di Siusi.

La montagna, in inverno, permette di staccare davvero la mente: la sera si arriva distrutti a letto, forse per il freddo, forse per la puntatina all'area wellness ;)






venerdì 2 febbraio 2018

Le mete dei...nostri sogni!!!

Lo sapete, mi piace viaggiare. Immagino anche a voi...se siete qui.

Ci sono posti che attirano la nostra attenzione, ci sono quelli che vorremmo visitare a breve e poi ci sono le mete dei nostri sogni. Quelle che "una volta nella vita" dobbiamo raggiungere.

Io, se potessi, sarei curiosa di vedere tutto il mondo anche se poi amo tornare a casa mia, e rilassarmi con un libro in mano possibilmente. Certamente però ci sono zone che desidero fortemente conoscere ed altre che probabilmente escluderei.

Condivido la mia lista delle mete dei sogni premettendo che adoro l'Europa, è il continente che conosco meglio e quello che ospita moltissimi luoghi che ancora vorrei esplorare. Da questo elenco escludo volutamente questa zona del mondo per non farla diventare lunghissima ;)

Americhe: mi sento fortemente attratta dal Sud America ma dovendo scegliere direi sicuramente Perù e Terra del Fuoco in Argentina.
Aggiungo Messico, Cuba e i parchi naturali di USA e Canada.

Africa: Egitto senza dubbio, poi uno tra Namibia, Tanzania o Kenya per una vacanza all'insegna della natura sconfinata.

Asia: il continente che mi attira meno, non so come mai...ma è immenso e anche qui qualcosa di imperdibile per me c'è: Giordania, ed esercito di terracotta e muraglia cinese in Cina.

Oceania: l'Australia è sicuramente nella mia lista, visto che ho anche parenti che ci vivono :) ma è da sola un continente...dovrò selezionare cosa vedere...ma ci penserò quando avrò i biglietti aerei pronti ;)

martedì 30 gennaio 2018

TIRO CON L'ARCO: UNO SPORT DI MIRA? NO!

Oggi voglio parlarvi di uno sport che mi appassiona da tempo ma che pratico solo da poco più di un anno.

Il Tiro con l'Arco.

Lo avevo provato nell'estate 2007 quando sono stata animatrice per un campo WWF all'oasi di Policoro (MT) e mi è piaciuto subito. Naturalmente li tiravamo con l'arco scuola di legno a breve distanza dal paglione in mezzo alla pineta.

Tornata a casa avevo la curiosità di provare un corso ma tra una cosa e l'altra non mi sono iscritta e sono passati gli anni. Lo sport lo seguivo alle Olimpiadi molto volentieri e a quelle del 2016 non ho tolto gli occhi dagli atleti arceri italiani. Anche durante le Paraolimpiadi mi sono fatta ipnotizzare da questa disciplina. E così ho preso coraggio e a distanza di quasi 10 anni ho inviato delle email informative alle associazioni arceristiche della zona.
Alla fine grazie agli Arcieri del Doge ho provato... e dopo qualche mese ho acquistato il mio primo arco olimpico!!!






Ho scoperto un mondo molto complesso (le parti dell'arco sono tantissime e non impari a tirare subito con tutto), ho scoperto che non è uno sport di mira, o almeno non solo, e che aiuta tantissimo a prendere coscienza del proprio corpo e a guidarlo. Ho scoperto che esistono tanti tipi di arco (olimpico, compound, nudo...) e varie discipline.
Ho scoperto che mi emoziona e mi appassiona.

Sicuramente io devo lavorare moltissimo per raggiungere un livello dignitoso, purtroppo nella stagione fredda abbiamo orari prefissati in palestra e quindi posso dedicare a questa passione poco tempo da incastrare con gli altri impegni della settimana :(