sabato 20 maggio 2023

Scrivere di cammini ... e altre riflessioni con il cuore in Romagna

Da un po di tempo faticavo a scrivere nel blog, per due motivazioni: la prima riguarda il fatto che in questi mesi, rispetto agli anni scorsi, ho avuto meno modo di fare qualche passeggiata o escursione; la seconda motivazione è invece legata ad una sensazione di essere sommersa dalle parole di altri camminatori ("di professione")

E' vero, li ho cercati io e li seguo io nei social, posso semplicemente non seguirli più o non leggere sempre tutto quello che pubblicano così pieno di... "superfluo"...

Il 2 maggio vengo colpita da un post di Un Mondo Pellegrino in cui si riesce a dare parole a questa  sensazione, ne riporto alcuni passi:

"→→→Merce rara→→→

Per la maggior parte del tempo non ho granché da raccontare. Mi stupisco spesso della quantità di messaggi, video, articoli che vengono pubblicati sul cammino. Spesso sono fuffa, le solite banalità rimescolate allo scopo di cavalcare l'onda della pubblicità piuttosto che per esprimere un concetto. Fermamente credo che le regole del marketing non si dovrebbero applicare al cammino e non perché non funzionino (...) Si tratta di una questione etica. (...) Perché quindi darvi in pasto qualcosa che non ritengo nell'interesse di chi leggerà? Sulla rete gira di tutto e molto spesso la si consuma solo per voracità. Non riesco proprio ad entrare in questo ingranaggio dello "scrivi quello che ti pare, tutto fa brodo" ed è un problema in un momento storico in cui tutti sembrano sapere cosa dire o fare e nessuno si vergogna più dei propri errori. Questa "era dei contenuti" non fa che trasformarci in contenitori, sempre più grassi e pieni di pattume, sempre più consumatori di prodotti, sempre meno ricchi di esperienze. (...) Non è titubanza, solo rispetto per la qualità e per i lettori. Preferisco poco e bene, come il cammino. (...)"

Il fatto è che per molti il cammino è diventato il proprio lavoro ma la costante presenza, spesso con contenuti del tutto privi di utilità od interesse, poco ha a che fare con quello che ci spinge a mettere un piede dietro l'altro per conoscere.

Aggiungo ancor più che quello che nei giorni scorsi è avvenuto in Romagna, l'alluvione che ha coinvolto molte citta e le frane (oltre 200) cadute o che minacciano paesi, strade, etc... e che per chi ama camminare in natura dovrebbe essere fonte di dolore, sembra non aver toccato questi camminatori di professione che continuano a scrivere dei loro tanti impegni senza nemmeno una parola su quei luoghi. Una regione, l'Emilia Romagna, in cui passano moltissimi cammini, vie, pellegrinaggi e che sicuramente questi "personaggi" hanno percorso in lungo e in largo. 

Ostentano tutto ma non condividono solidarietà? 

Avevo iniziato a scrivere questo post una settimana fa, i fatti degli ultimi giorni mi hanno portato ad aggiungere la seconda parte che non contraddice affatto quello che volevo esprimere.

Per quanto possa valere, nel mio piccolo, il mio cuore e la mia solidarietà vanno a quei comuni colpiti, dai più grandi Ravenna, Faenza, Forlì, Cesena, ai più piccoli, alle frazioni isolate, alla geografia mutata e agli alberi che non ci sono più. Ho camminato sulla Via degli Dei, avevo individuato La via dell'Unione per futuri cammini. Il carattere sorridente e gentile della popolazione di quelle zone, tutto mi rattrista.

L'occupazione del suolo, la cementificazione, il cambiamento climatico, etc, tutto ciò che ha causato e peggiorato la situazione non possono più essere ignorati. Fino a quando si potrà continuare a fingere di poter vivere come abbiamo fatto fino ad ora?

venerdì 12 maggio 2023

Prime belle escursioni

Questi giorni uggiosi non ci permettono di effettuare qualche bella passeggiata in montagna...e allora rivediamo due belle escursioni fatte ad inizio anno.

5 torri il 5 febbraio 

Abbiamo parcheggiato alla Baita Bai de Dones e per il sentiero 425 abbiamo raggiunto prima il Rifugio Cinque Torri, chiuso in inverno, poi il Rifugio Averau.

Quel giorno c'era molto vento ma era una bella mattinata, dopo il pranzo all'Averau ci siamo diretti per il dolce al Rifugio Scoiattoli. Il tempo è cambiato e si è fatto coperto pertanto siamo rientrati al parcheggio sperando non arrivasse la pioggia.



Era la nostra seconda volta per questo percorso in invernale, come sempre il panorama offerto da questa zona è affascinante. Non ci si annoia a rivederlo.


Circa 10 km totali con circa 570 metri di dislivello


Rifugio Sennes 11 marzo

Dal Parcheggio Sant'Ubaldo abbiamo percorso il sentiero (aperto in estate al transito delle auto/navette) per Malga Ra Stua.

La giornata era soleggiata ma molto ventosa. In quota le raffiche di vento sono state fastidiose.


Da li abbiamo percorso un anello percorrendo prima il sentiero 6, si segue la strada sterrata che in estate è percorsa anche da ciclisti, in un tratto d'estate è possibile evitare un tratto e percorrere un sentiero ma con la neve non è consigliabile. 

Dopo un buon pranzo al Rifugio dove eravamo già stati in estate (giugno 2022) sia in inverno ma salendo da Pederù (gennaio 2022)



Il ritorno lo abbiamo fatto per il sentiero 9 che passa per il Rifugio Fodara Vedla (chiuso in inverno). Il paesaggio è incantato. Se esistono folletti o gnomi sono certa che molti abitino qui.



Totale 19 km per 700 metri di dislivello