venerdì 22 gennaio 2016

Budapest: romantico Danubio e non solo Visite culturali e lunghe passeggiate in una città contradditoria e affascinante

Quasi per caso scopro che andata e ritorno Treviso-Budapest con Raynair 04-07 giugno 2015 costa solo 45 euro a persona... in meno di 24 ore decidiamo di comprare i biglietti!
Dopo qualche giorno prenotiamo tramite booking un appartamento nuovo in Rakoczi Utca a euro 121,00 per 3 notti più 10 euro per le pulizie.
Mi faccio cambiare 200 euro in fiorini per avere almeno qualche moneta locale una volta arrivati in Ungheria.
E così giovedì si parte alle ore 14,40. Siamo arrivati in aeroporto con la mia auto e abbiamo parcheggiato al park D per euro 19 totali.
Atterriamo in anticipo di qualche minuto e ci incontriamo con il padre della nostra padrona di casa che effettua su richiesta il transfert (euro 25). Ne abbiamo approfittato all'andata per comodità. C'era traffico ma comunque ci abbiamo messo circa 45 minuti a raggiungere l'appartamento.
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Nuovissimo e molto pulito, purtroppo ubicato in un palazzo fatiscente. Inoltre non era molto chiaro su booking che non avremmo avuto il bagno in camera e che l'appartamento comprendeva altre due camere, occupate naturalmente da altre persone. Il bagno era comunque a nostro uso esclusivo. Diciamo un po' scomodo ma per pochi giorni ci si adatta.
Usciamo subito per esplorare la città. Ci dirigiamo verso il Mercato Coperto. Arriviamo che sono le 17:30 circa, alle 18:00 chiude e infatti molte bancarelle si stanno preparando alla chiusura. Nonostante questo la visita è piacevole. Soprattutto perché l'architettura che ospita il mercato è davvero molto bella. Ci facciamo un giro curiosando ma senza vero interesse. Siamo appena arrivati e non abbiamo intenzione di acquistare nulla.
Usciamo e siamo davanti al ponte della Libertà. Bellissimo! Decidiamo di attraversarlo e fare la passeggiata lungo il Danubio dalla parte di Buda. Si ammira l'hotel Gellert, la chiesa sulla Roccia che nei giorni successivi non riusciremo a visitare all'interno, e poi, proseguendo, i bagni Rudas.
Intanto ammiravamo l'altra sponda del Danubio con i palazzi più importanti di Pest. Giuseppe si è occupato delle foto mentre io leggevo la Guida.
Arrivati al Ponte Elisabeth abbiamo deciso di proseguire ancora per il lato Buda e raggiunto il Ponte delle Catene. Molto bello e imponente. Da lì si inizia ad ammirare lo splendido Parlamento di Pest e ci si trova sotto al Palazzo Reale di Buda. Abbiamo attraversato il Ponte e abbiamo raggiunto Pest. Abbiamo percorso il lungo Danubio verso il Parlamento imbattendoci nell'opera “scarpe sul Danubio”... toccante e di impatto anche se molto semplice ed essenziale. L'opera ricorda l'uccisione con fucilazione proprio sulle sponde del Danubio degli ebrei nel periodo di occupazione nazista della città.
Ci sediamo su una panchina davanti al Parlamento. Questo edificio è davvero magnifico. Ben strutturato e in ottime condizioni. La zona poi a quell'ora era tranquilla e ci è piaciuta moltissimo. Ci siamo diretti verso la Basilica di Santo Stefano fermandoci a fare alcune foto al monumento dedicato al politico Imre Nagy un bellissimo spazio creato per rendere omaggio a questo importante personaggio. Siamo passati per il parco/piazza Szabadsag dove ci ha colpito un ristorante molto elegante in cui poi siamo tornati per cenare.
Siamo arrivati fino alla Basilica e siamo tornati fino al Danubio. Volevo fare la crociera in serata e trovare informazioni sugli orari di partenza. Purtroppo ci siamo affidati ad una barca che aveva le spiegazioni solo in inglese. Abbiamo preso il biglietto a 9 euro e la ragazza che ce lo ha venduto ha detto che avremmo potuto prendere la crociera che preferivamo ma saremmo dovuti arrivare 20 minuti prima della partenza. Noi abbiamo deciso che avremmo preso l'ultima (22,30) e siamo tornati nel posto che avevamo adocchiato per cena. Anche se non eravamo nella giusta tenuta (sportivi e sudaticci) abbiamo deciso di approfittare di quel posto molto elegante.
Abbiamo mangiato davvero ottimamente spendendo però abbastanza per i prezzi di Budapest: 68 euro per due antipasti, 2 bottiglie di acqua, una birra, un aperitivo (palinka che sembra più un liquore), un secondo di carne e un dolce. Tutto presentato elegantemente, i camerieri erano super attenti e anche loro elegantissimi. Insomma lo consiglio a chi vuole godersi una serata romantica.
Ci siamo diretti all'imbarco per la nostra crociera... i posti a sedere erano delle sedie che era possibile spostare...i posti migliori erano già occupati e ci siamo messi dietro. Peccato che una volta partiti fosse impossibile sentire la voce della “guida” in inglese... insomma la nostra crociera è stata senza spiegazioni. Peccato! Però vi dico di non perderla. Da fare assolutamente di sera....una meraviglia le luci sul Danubio. Veramente romantico! Abbiamo scattato un sacco di foto.
Finita la crociera (50 minuti circa) siamo tornati in appartamento.

La mattina seguente ci siamo svegliati presto e abbiamo fatto colazione in una panificio con caffetteria sotto casa. A pochi euro abbiamo bevuto e mangiato. Siamo scesi in Metropolitana per acquistare dalle macchinette automatiche il biglietto valido 72 ore su tutti i mezzi di trasporto pubblico. E siamo tornati in superficie per prendere il bus per andare sul monte Gellert. Abbiamo cambiato 2 mezzi e abbiamo poi dovuto camminare un po in salita. Si arriva alla Cittadella. Un panorama mozzafiato. Preparatevi perché è pieno di gruppi di turisti che arrivano con i pullman. Siamo andati a vedere il Monumento alla Libertà e abbiamo fatto un parecchie foto. Volendo proseguire a piedi per raggiungere la statua di San Gellert ci siamo un attimo “persi” perché mancano totalmente le indicazioni nei sentieri della collina. Arrivati alla statua del Santo abbiamo proseguito scendendo verso la statua dedicata alla Regina Elisabetta (Sissi). Foto di rito anche qui e via verso la Chiesa di Mattia Corvino. Abbiamo preso un tram e poi un bus. Causa lavori stradali anche con il bus ci abbiamo impiegato del tempo ma abbiamo evitato la salita a piedi.
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La piazza della chiesa di Mattia Corvino è davvero incantevole perché la chiesa è bellissima. Dietro poi si scorge il Bastione dei Pescatori. Abbiamo acquistato il biglietto che permette l'entrata alla Chiesa ma non quello combinato con il Bastione. Infatti una parte del Bastione è visitabile solo acquistando un biglietto ma abbiamo ritenuto superfluo visto che il panorama si gode anche dalla parte visitabile da tutti. Qui abbiamo incontrato parecchi turisti e c'era davvero affollamento. Anche in Chiesa. Purtroppo non si riesce a godere a pieno di questi posti quando c'è troppa folla.
Ho acquistato un segnalibro ricordo e siamo usciti. Abbiamo fatto una piacevole passeggiata per il borgo vecchio di Buda. Faceva molto caldo ma per fortuna non è grande e in poco tempo si gira.
Ci siamo fermati a mangiare una coppa di gelato in un bar e ci siamo incamminati verso il Palazzo Reale. Subito prima si trova il palazzo del Presidente della Repubblica. Austero. Ci sono le guardie davanti.
Il cortile del Castello è aperto e visitabile gratuitamente. Ci si trova la bella fontana dedicata alla vita del Re Mattia Corvino.
Non avevamo previsto la visita alla Galleria Nazionale ma vista l'ora molto calda abbiamo pensato di fare un giro. Non ricordo il costo ma decisamente abbordabile. Peccato che poi la visita non risulti molto agevole a causa dell'assenza di audioguida. Inoltre una parte dell'esposizione era chiusa per inventario.
In ogni caso si trovano numerosi quadri affascinanti, principalmente di pittori ungheresi
Usciti dal museo abbiamo deciso di recarci al parco di Varosliget. Prendiamo bus + metro e usciamo proprio dentro il parco, passiamo nelle vicinanze delle terme Szechenyi e ci prendiamo un Kurtoskalacs gigante, più limonata per me e birra per Beppe.
Facciamo una passeggiata all'interno del finto castello costruito sul lago del parco (in quel momento senza acqua) e l'ambiente anche se “fittizio” mi piace. C'è un ragazzo che suona il violino e noi facciamo foto alla famosa statua dell' Anonimo.
Proseguiamo la nostra passeggiata verso la piazza degli Eroi. Imponente.
Prendiamo la metro e la mia idea è quella di scendere alla fermata Opera per vedere il Teatro almeno da fuori. Così facciamo. Visto l'ora propongo a Beppe di approfittare del fatto che il Duomo sarà ancora aperto e ci rechiamo a vedere la Chiesa di Santo Stefano. Sinceramente non mi colpisce molto, in più non era più possibile visitare la reliquia del Santo.
Facciamo una passeggiata in Vaci Utca ma anche questa non mi entusiasma come forse dovrebbe e ci rechiamo in appartamento per cambiarci per la cena.
Usciamo e passiamo per il quartiere ebraico fermandoci prima in un pub per chiedere se è possibile prenotare un tavolo per la sera seguente quando si svolgerà la finale di Champion League con la Juventus impegnata (Giuseppe, purtroppo è un grande tifoso di questa squadra...io sono interista invece) ma ci dicono che sono al completo. La serata la passeremo cercando di scoprire in che canale locale trasmettono la partita e se dalla nostra tv in appartamento potremo seguirla. Ci fermiamo a bere un aperitivo (bevo un pessimo rosato ungherese che costa anche “moltissimo”) e poi scegliamo il Bordo Bizstro per la nostra cena. Un bel giardinetto per un ambiente piacevole. Mangiamo cose semplici ma buone e spendiamo il giusto.
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Poi ci rechiamo a vedere lo szimpla krk, il ruin pub più famoso della città.
IMPERDIBILE. Visitare Budapest senza fare un giro, anche veloce, in questo locale è un'esperienza monca. Un posto davvero pazzesco. Ogni stanza un nuovo ambiente. C'era parecchia gente e noi abbiamo girato indisturbati facendo qualche foto. Non abbiamo consumato nulla.

Sabato 06 giugno ci rechiamo al Memento Park, dove sono state raccolte molte delle statue sovietiche distribuite nella città durante la dittatura comunista. Il viaggio non è proprio breve ma è comunque interessante. Mi piace sempre allontanarmi dai centri storici delle metropoli per vedere le zone più periferiche. Il caldo era asfissiante e quindi la visita è stata abbastanza faticosa visto che il parco è quasi completamente al sole. Comunque all'ingresso è possibile acquistare una brochure, anche in italiano, che vi consiglio per capire a chi appartengono le facce che incontrerete.
Fuori dal parco c'è un fabbricato con un'esposizione e una sala video. Noi per poter prendere il bus del ritorno abbiamo saltato la visione del video.
Tornati in centro decidiamo di visitare la Casa del Terrore, un luogo tristemente famoso sia nel periodo di occupazione nazista sia durante il comunismo. Ho la netta impressione che questo sia un museo davvero moderno e interessante ma senza audioguida in italiano è faticoso seguire tutto il percorso leggendo le tante informazioni in inglese. Il costo dell'entrata non è basso quindi vi consiglio di ragionare bene se ne vale la pena. Uscita da li ho la sensazione di non aver potuto comprendere nemmeno un po' quello che questa terra ha subito.
Andiamo verso il Parlamento, alle 15:30 abbiamo la visita guidata in italiano prenotata dal web qualche giorno prima di partire. Pranziamo nelle vicinanze in un bar molto semplice (mi aspettavo che questa zona fosse più turistica e offrisse maggiori scelte ma in fondo meglio così).
Al Parlamento non sembra che l'organizzazione sia il loro forte, comunque dopo alcune imprecisioni, subiamo i controlli con il metal detector ed entriamo.
La guida si rivela molto chiara nell'esposizione purtroppo però parla troppo a bassa voce e il nostro gruppo è parecchio numeroso.
La visita consta di poche sale ma merita indubbiamente. L'interno è bello tanto quanto l'esterno e la sala della Corona è davvero affascinante. Noi siamo fortunati perché assistiamo anche al cambio delle guardie!
Usciamo dal Parlamento e ci beviamo una bibita fresca in un bar. Poi ci dirigiamo verso il ponte Margit: vogliamo visitare l'isola Margherita. Prendiamo il tram per 2 fermate e scendiamo sul ponte. L'isola è molto grande e meriterebbe più tempo e più forze. Noi ci limitiamo ad ammirare la statua dedicata al Centenario e la fontana che zampilla in forme sempre diverse e a ritmo di musica (come quella più monumentale di Barcellona). Facciamo una passeggiata e torniamo al ponte dove facciamo alcune foto al panorama: da qui si vedono tutti i principali monumenti di Buda e il Parlamento a Pest.
Riprendiamo il tram e ce ne andiamo in appartamento. Beppe la sera precedente ha constatato che trasmetteranno la partita da un canale nazionale che dalla nostra tv si vede. Quindi ci laviamo e ci prepariamo a seguire il match. Purtroppo per la Juve il risultato non è soddisfacente. Usciamo perciò sulle 23 e andiamo a mangiare un pezzo di pizza nel locale di un ragazzo pugliese che abbiamo trovato tramite Tripadvisor. Sapendo che saremmo usciti tardi ho cercato un locale che ci avrebbe dato da mangiare anche dopo le 23,00. Purtroppo fa molto caldo e seppure la pizza sia molto buona non vedo l'ora di uscire all'esterno. Andiamo a vedere un'altro ruin pub: Instant. Devo dire che questo è più spoglio dello Szimpla anche perché qui si balla. C'è musica diversa in ogni sala. Lo trovo un tantino inquietante ma sempre assolutamente da vedere mentre Beppe ne è entusiasta e vorrebbe fermarsi a bere qualcosa...
Ci facciamo un giro in centro e costeggiamo il Danubio trovandoci di fronte a statue che non avevamo visto prima, tra cui quella più famosa di un ragazzino chiamato “la principessa”. Molto carine.

Domenica decidiamo di visitare la Sinagoga principale della città che non avevamo messo inizialmente nell'elenco delle cose da vedere. Ci saremmo persi una vera chicca. C'è coda per comprare i biglietti e per entrare ma va abbastanza veloce. Abbiamo pagato abbastanza rispetto ai prezzi delle altre attrazioni della città ma la visita è guidata, in italiano (informatevi però sugli orari....c'è 3 o 4 volte al giorno se non sbaglio) con una guida davvero bravissima! Non prendiamo il biglietto che include anche il giro del quartiere ebraico con visita ad altre sinagoghe perché nel pomeriggio abbiamo l'aereo e temiamo di non riuscire a fare tutto. L'edificio è imponente e dentro è magnifico. E' una sinagoga molto particolare oltre ad essere la più grande d'Europa e seconda nel Mondo solo a quella di New York. Poi si visita il cimitero in cui sono stati sepolti in fosse comuni gli ebrei uccisi in città durante l'occupazione nazista. Poi si visita il giardino dei giusti in cui compare anche il nome di Perlasca; e l'albero della Vita, molto toccante. Siamo poi andati al Museo Nazionale. Ben organizzato e piacevole la visita. Sempre un peccato l'assenza di audioguide in italiano che ne aumentano la fruibilità (e nemmeno depliant). Purtroppo non abbiamo molto tempo. Quindi mangiamo bene in un locale giovane proprio vicino al museo ed andiamo in appartamento a prendere i nostri bagagli. Abbiamo preso la metropolitana e dal capolinea il bus per l'aeroporto. La card 72 ore per i mezzi pubblici la consiglio. E' vero che non è una città molto grande e si può camminare ma ritengo sia sempre una comodità non dover stare a contare i biglietti e poi se si vuole vedere molto bisogna spostarsi da una parte all'altra della città. Durante la permanenza abbiamo cambiato una volta degli euro in un cambia-valute in centro città che si è rivelato molto vantaggioso (senza commissioni e con un tasso più favorevole) e l'ultima mattina abbiamo prelevato ad un bancomat.

Budapest...speriamo di rivederci!

martedì 19 gennaio 2016

Amsterdam, la città ideale Una città pulita, dall'atmosfera rilassata con abitanti gentilissimi.

I Paesi Bassi hanno sempre attirato la mia attenzione e la mia fantasia. La cultura olandese mi affascinava e ho aspettato per tanto tempo il momento per visitare questo angolo d'Europa.
L'occasione è arrivata e con una mia collega di lavoro abbiamo deciso di organizzare 4 giorni a metà aprile 2015 per poter vedere anche la fioritura dei tulipani!
Prenotando per tempo abbiamo trovato un'ottima soluzione volo Transavia: andata da Venezia a Schiphol giovedì ore 6,30-8,30; ritorno Schiphol-Venezia domenica ore 20,30-22,20 a euro 150 circa. Orari perfetti per godersi a pieno la città.
Abbiamo poi cercato un hotel tramite booking.com, una garanzia se si va all'estero. Memore dell'Ibis di Londra dove mi sono trovata molto bene, abbiamo prenotato all'Ibis City West di Amsterdam, non in centro ma comodo ai mezzi pubblici e molto economico rispetto alla media della città: 150 euro a testa senza colazione per tre notti... la maggior parte delle offerte erano intorno alle 250/300 euro a testa (minimo!!!).
Il tempo è stato nostro amico. Giovedì, venerdì e domenica giornate grigie ma senza pioggia con sprazzi di sole e serate (giovedì e venerdì) stupende con cielo limpido. Sabato giornata soleggiata da quasi estate.
In generale la città mi è piaciuta. Architettonicamente così lontana dai nostri standard. Non mi sono mai sentita così sicura in nessun altra città del mondo. La cortesia e la gentilezza degli abitanti poi è davvero tanta, al pari di quella dei lisbonesi. Altra cosa che ho invidiato agli abitanti di questa città è l'assenza assoluta di frenesia. Sembra tutto sempre tranquillo. A parte la velocità dei ciclisti, ho avuto la percezione di una città a misura d'uomo che rispetta i ritmi umani!
Dopo una levataccia (sveglia alle ore 4,20) e un volo regolare atterriamo ad Amesterdam. In aeroporto facciamo un po' di fatica a capire che possiamo prendere un bus con I Amsterdam Card in quanto è “urbano” (la carta è certamente utile e pratica. Costa abbastanza quindi il mio consiglio e di fare bene i conti in base a cosa volete visitare). Insieme alla Card abbiamo acquistato Amsterdam & Region ticket al prezzo di 10 euro valido per un giorno sui mezzi di trasporto “extra urbani”, lo useremo per visitare i dintorni. Se acquistato separatamente ad I Amsterdam Card costa circa 2 euro in più se non sbaglio.
Questo autobus porta alla stazione di Sloterdijk proprio vicino al nostro Ibis Hotel.
Scendiamo alla stazione e cerchiamo di capire come dirigerci verso l'hotel guardando la cartina stampata da google maps, ci stiamo dirigendo dalla parte sbagliata e per fortuna si ferma una ragazza che stava facendo joggins “can I hepl you?”... che bello essere accolti dalla cortesia degli abitanti di Amsterdam. Non riuscendoci ad aiutare ha fermato il suo compagno di corsa e insieme ci hanno cercato di aiutarci, solo dopo ci siamo accorti tutti che l'Ibis era dietro la ferrovia e si scorgeva al di là dei binari. Ci incamminiamo e subito un ragazzo in bicicletta ci chiede “can I help you?”.... avendo risolto i nostri problemi rispondiamo “no grazie” ma poi Lara si pente visto l'avvenenza del giovane olandese.
Arriviamo in albergo e ci fanno entrare in stanza nonostante siano solo le 10. Possiamo così rinfrescarci e sistemarci.
Partiamo alla scoperta della città prendendo l'unico bus che passa in quella zona. Per fortuna frequente e rapido. Scendiamo alla stazione centrale e Lara si accorge di essersi dimenticata il cellulare in stanza. Pazienza.
Ci dirigiamo verso Piazza Dam prendendo la via principale, vivace e turistica. Ci fermiamo in un negozio di formaggio in cui offrono degli assaggi. Arriviamo in Piazza e scopriamo che ci sono le giostre! Non vedremo quindi la piazza nella sua “normalità”. Proviamo a visitare la Nieuwe kerk ma è chiusa per l'installazione di una mostra. Da lì andiamo verso il Begijnhof. Un oasi di pace ad un passo dalla frenesia della capitale. Una tappa obbligata. Bellissimo e ben conservato. Si ammira l'architetura olandese
Proseguiamo la nostra passeggiata e arriviamo in piazza Spui dove faccio una foto vicino alla statua del ragazzino.
Mangiamo una zuppa e un'insalata di quinoa in un piccolo locale quasi vegetariano.
Visitiamo la sinagoga portoghese, un luogo importante per la storia della città e un posto interessante per (ri)scoprire la cultura ebraica.
Il mercato dei fiori Bloemenmarkt è tripudio di colori e prezzi stracciati per i tulipani recisi: peccato non poterli acquistare. E arriviamo alla piazza dedicata a Rembrandt con la statua del pittore che troneggia e sotto altre statue raffiguranti i personaggi della Ronda di Notte.
Proseguiamo e visitiamo la casa di Rembrandt. Visita che si rivela interessante grazie ad un'ottima audioguida. Nella casa non ci sono opere del grande pittore ma potrete vedere il suo studio.
Passiamo per la Oude Kerk e la visitiamo. Non riusciamo a capire se la mostra interna sia già completa o sia in fase di installazione. In più ci meravigliamo che la chiesa sia utilizzata per le funzioni religiose in quanto sembra quasi sconsacrata visto l'utilizzo profano.
Faccio una foto alla piccola statua raffigurante una prostituta e che nella targa recita “rispetto per tutte le lavoratrici del sesso” a pochi passi dalla chiesa.
Velocemente passiamo per le strade della zona a luci rosse che a quell'ora sono “tranquille” e vedono la presenza di signorine non proprio giovani e piacenti...
Vogliamo riuscire a prendere il traghetto per l'ultimo giro dei canali.
Ce la facciamo. E' compreso nella I Amsterdam card. Abbiamo fatto la scelta giusta. Il primo giorno avere una spiegazione di alcune caratteristiche della città e vederla da un punto di vista diverso è l'ideale. E ci permette anche di riposare le nostre gambe. I 45 minuti volano e terminato il giro dei canali non ricordo in che zona ci siamo dirette per cenare. Alla fine scegliamo un posto che sembra simpatico.
In effetti il clima è amichevole anche se non è un vero ristorante e ci sono poche persone. Io mangio un panino con hambugher e patate fritte. Lara un'insalatona.
Distrutte ci dirigiamo in albergo.

Venerdì ci svegliamo di buon'ora e prendiamo il bus per il centro. Il primo programma avrebbe previsto le visite fuori Amsterdam ma il tempo grigio ci ha fatto cambiare idea. Quindi dedicheremo la giornata ai musei!
Prima però visitamo piazza Leidsplein, caotica e rumorosa e ci fermiamo per la colazione in una creperia in cui troviamo un cameriere italiano e in cui assaggiamo i poffertjes, dolci tipici gustosi e calorici (mini crepes panciute da abbinare ad una marmellata o salsa a scelta).
Andiamo a vedere una piccola chicca: in Roemervisscherstraat si trovano le 7 case europee. Una vicina all'altra sono costruite 7 case che rappresentano 7 stili architettonici diversi: tedesco, inglese, francese, spagnolo, italiano, russo e naturalmente olandese. Molto simpatico! Camminando arriviamo al Museo Stedelijk di arte moderna e contemporanea. Ingresso gratis con la card. Non capisco nulla di arte moderna e quindi la visita si rivela rilassante e divertente visto anche le installazioni “viventi” presenti nel museo!!! Se avete tempo vi consiglio questo museo!!!
Ci siamo quindi dirette al Rijksmuseum dove abbiamo fatto coda per circa un'ora per poter entrare. In piena ora pranzo abbiamo deciso di non fermarci ma di visitare il museo (abbiamo mangiato degli snack che avevamo nello zaino). Ci sono opere importantissime quindi questa è una visita da non perdere. Abbiamo pagato 15 euro (sconto di 2,50 con l Amsterdam Card)
Uscite dal Museo dopo circa 2 ore e mezza abbiamo riflettuto sul monumento dedicato alla Shoah (memoriale Ravensbruck) presente dell'area verde antistante il museo e ci siamo recate a fare una passggiata al Vondelpark. Mentre scatto qualche foto si ferma una simpatica signora che ci fa una foto e ci consiglia di cenare in un locale economico poco lontano. Ci facciamo spiegare dov'è e ringraziamo la signora. Decidiamo allora che la visita al Museo di Van Gogh è meglio farla ora per non rischiare più tardi di non riuscire ad entrare (il venerdì è aperta fino alle 22).
Facciamo anche qui un bel po' di coda pur avendo chiesto se la Card ci dia una priorità. Ci dicono di no...ma in realtà sì! Ormai la coda l'avevamo fatta. L'entrata è gratis. Prendiamo l'audioguida a 5 euro. Indispensabile per capire al meglio questo meraviglioso e geniale pittore.
Dal piano terra proveniva musica, infatti si stava preparando un concertino. Il museo naturalmente merita. Si ripercorre la vita artistica di Vincent e il suo stretto rapporto con il fratello Theo.
Uscite ci siamo recate nel locale suggeritoci dalla signora al parco.
Un posto carino e intimo con camerieri simpatici e molto pazienti. Il cibo però non ci ha entusiasmato. Uscite siamo tornate nella red light discrict e sono rimasta esterefatta: credevo avrei trovato una zona squallida con gente su di giri. Invece l'atmosfera è più da sagra di paese. Tantissime persone in giro, anche allegre ma mai ho percepito di essere in pericolo o che ci fosse qualcuno troppo brillo. Inoltre le vetrine illuminate e colorate regalano un fascino ai canali decisamente particolare.

Sabato il sole ci saluta già da prima mattina. Ottimiste ci dirigiamo in stazione centrale per prendere un bus che ci porterà fino a Zaanse Schans (utilizzando la Amsterdam & Region Ticket). Non ho parole per descrivere quanto questo posto sia bello! E' affollato di turisti ma questo non riesce a togliergli fascino. Avevo letto alcuni commenti sul fatto che sembra tutto finto. Niente di più falso. Se si osserva si noterà che alcune case sono davvero abitate. Siamo andate anche dall'altra parte del Amstel e abbiamo visto delle casette semplicemente deliziose!!! Una tranquillità e una pace invidiabili.
Abbiamo visitato l'interno di un mulino e il museo (gratis con la Card).
Siamo tornati alla stazione centrale di Amsterdam (il tragitto è di circa 35 minuti in cui si possono ammirare le zone residenziali della città con le grandi finestre e il tanto verde pubblico) e abbiamo preso il bus per Volendam. Lì abbiamo visitato il museo con simpatiche ricostruzioni dei costumi e degli usi degli abitanti della zona (sempre gratis con la Card) e con dei mosaici probabilmente unici al mondo (ricostruzioni di edifici famosi di tutto il mondo fatte con fascette di carta dei sigari!). Passeggiamo per il corso principale e io non perdo l'occasione per farmi una foto vestita con abiti tipici. Un ricordo che mi rimarrà per sempre. Vorremmo sedere a bere qualcosa ma è sabato, c'è il sole e sembra che tutti gli olandesi si siano dati appuntamento qui. Quindi prendiamo il traghetto per Marken (sempre gratis con la Card)... il tragitto è molto lento ma raggiungiamo un altro posto incantevole. Pace, silenzio, verde e casette piccole e belle. Un villaggio in cui verrebbe voglia di trasferirsi subito!
Prendiamo una tisana da passeggio e prendiamo il bus per Amsterdam. La mia collega doveva andare all'Hard Rock Cafè e così lo cerchiamo. Poi via in hotel per sistemarci un po' per la sera. Prendiamo nuovamente il bus e dalla stazione il tram per andare in zona casa di Anna Frank, volevamo passeggiare un po' per quella zona e cenare in un locale che ci sembrava interessante. Purtroppo arriviamo che sono le 21,30 e ci dicono che la cucina è già chiusa. Disperate ci accontentiamo di un locale che è poco più di un bar e anche stasera mangiamo patatine e poco altro.
Dobbiamo assolutamente entrare in un coffee shop e così andiamo al Green House in Haarlemmerstraat 64. Decidiamo di prendere una torta normale e una space cake. Due gaffe avranno fatto pensare ai nostri vicini che siamo già fumate ma in realtà è solo frutto della nostra stanchezza. Ben presto ci dirigiamo verso l'hotel stanchissime.

Ultimo giorno: non possiamo perdere la visita al parco Keukenhof. Usciamo dall'hotel e andiamo in Sloterdijk. Da sciocche non abbiamo acquistato il giorno prima un biglietto valido per oggi in cui ci scade la card....dopo aver perso un po' di tempo prendiamo il bus per la stazione acquistando i biglietti a bordo. Lara si accorge di aver perso lo zaino. Probabilmente lasciato nel primo bus per la stazione. Per fortuna non c'era nulla di valore. Arrivati in aeroporto decidiamo di acquistare il biglietto per il parco con l'entrata già compresa. Costa sicuramente un po' di più del Amsterdam & Region ticket (che ci avrebbe garantito anche gli spostamenti dall'aeroporto all'hotel) ma avremmo dovuto pensarci prima.
In 40 minuti circa arriviamo al parco. Tantissima gente ma considerando che questo parco è aperto per soli 2 mesi l'anno ce lo aspettavamo.
La meraviglia dei colori e delle forme di questi fiori, principalmente tulipani ma non solo, ci incanta. Nel parco sono presenti dei padiglioni dove sono allestite esposizioni particolari. In una zona hanno creato con i fiori la faccia di Van Gogh. In un'altra zona è possibile vedere alcuni campi di tulipani. Uno spettacolo davvero emozionante. Abbiamo mangiato in un self service presente all'interno di uno dei padiglioni.
Prendiamo il bus e arrivate in stazione centrale decidiamo di fare un'ultima passeggiata per il centro.
Acquisto un regalo per il mio ragazzo rimasto a Venezia e andiamo in Hotel a prendere i nostri bagagli. Poi via verso l'aeroporto. Lì compro dei bulbi di tulipano.
Avendo trascorso un giorno e mezzo fuori Amsterdam dico che una altra mezza giornata almeno la città l'avrebbe meritata ampiamente. Ma anche le escursioni fuori porta meritavano nettamente!! Difficile fare una scelta. La prossima volta...si starà di più!
Aereo in orario...si torna a casa sperando che la serenità che ci ha regalato Amsterdam ci accompagni per un po' di giorni.

lunedì 18 gennaio 2016

Barcellona: ua città dai mille volti!

Da quando mia sorella aveva visitato Barcellona (1999 o 2000 durante le scuole superiori) era nato in me il desiderio di conoscere questa città. Poi ho letto con molta passione i libri di Carlos Luis Zafon ambientati nella Barcellona gotica...e finalmente, nel 2014, sono riuscita ad organizzare un viaggio in questa città ricca di diverse anime.
A/R con Vueling da Venezia. Abbiamo speso circa 100 euro.
Siamo partiti alle 13,00 di giovedì 11/12/2014.
Tramite booking.com avevamo prenotato l'hostal Balkonis a soli 144 euro per tre notti, camera doppia con bagno interno.
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Arrivati a El Prat abbiamo preso l'Aerobus che per 10 euro A/R porta in centro città. La cosa ottima è che parte ogni 10 minuti ed è un servizio veloce e comodo!!! In più la fermata intermedia tra placa Espanya e placa Catalunya si trova a pochi passi dall'hostal che avevamo prenotato. Comodissimo.
Arrivati all'hostal ci ha accolti una receptionist italiana che ci ha dato alcune informazioni utili. La camera era molto bella e pulita. Ci siamo trovati bene per la gentilezza dello staff, la pulizia e bellezza della stanza e la posizione a pochi passi da 2 linee della metropolitana e a 15 minuti dalle ramblas a piedi. Un paio di difetti: rumorosità (di notte dalla strada si sentivano tutti i rumori....) cosa però abbastanza comune negli alberghi delle grandi città; lavandino in bagno inserito in uno spazio piccolissimo e non ben illuminato quindi leggermente scomodo.
Ci siamo sistemati un attimo e siamo partiti subito alla scoperta della città. Avevo fatto un piano dettagliato per riuscire a vedere più cose possibili nei pochi giorni a nostra disposizione.
Ci siamo diretti a piedi verso placa Catalunya e abbiamo percorso per la prima volta le Ramblas. Piccolissima delusione. Mi aspettavo qualcosa di più grandioso e maggiormente animato. Si è rivelata una bella strada pedonale, con eleganti palazzi e ogni genere di bancarelle. La Boqueria invece non mi ha deluso anche se di mattina dev'essere ancora più animata e caratteristica. Un'esplosione di colori e di odori. Un mercato davvero piacevole da visitare anche se la macedonia che ho preso non era proprio la cosa più fresca e buona che abbia mangiato. Ma è comprensibile, erano le 16,30!
Poco più avanti, sulle Ramblas, si ammira il mosaico di Mirò. Proseguiamo e arriviamo alla bellissima Placa Reial. Probabilmente la più bella piazza di Barcellona. Mi ha ricordato enormemente le nostre città meridionali. Siamo arrivati poi alla Statua dedicata a Colombo. Una imponente costruzione. Da lì parte il Port Vell. Abbiamo camminato lungo la banchina fino all'altezza del grande gambero sorridente opera di Mariscal. Da lì abbiamo cercato di orientarci e andare verso il centro. Abbiamo raggiunto la zona della cattedrale con i mercatini natalizi. Poi siamo andati in piazza Jaume che nei giorni successivi si rivelerà il centro di Barcellona... qualunque giro facessimo ci ritrovavamo sempre qui. C'è il municipio e il palazzo della Generalitat, oltre al presepio allestito in questi giorni. Il sole se n'è andato da qualche ora ormai e sono state accese le luminarie che coprono la città. Belle! Da lì decidiamo di approfittare della visita gratuita al Museo di Picasso e lo cerchiamo (mettendoci un pochino troppo forse). Il Museo è interessante. L'audio-guida è chiara. Nel museo non si trovano i quadri più famosi, ma sono presenti moltissime opere del giovane Picasso (i quadri fatti da bambino mi hanno colpito moltissimo) e alcune dei periodi successivi. Consigliata la visita agli amanti del pittore
Usciti dal museo abbiamo cercato un posto dove cenare e alla fine ci siamo fermati in un posto turistico dove abbiamo preso il menu tapas. Abbiamo però mangiato bene. Il personale era molto simpatico e abbiamo speso poco. Dopo cena abbiamo gironzolato ancora e siamo andati a dormire.

Venerdi 12 ci siamo diretti per la strada più breve verso la Cattedrale. Ancora nella zona Raval ci siamo fermati per la colazione. Io ho assaggiato la emsaimada, una girella dolce, prodotto tipico catalano, buonissima!
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Abbiamo visitato la Cattedrale (la Seu) gotica con vetrate magnifiche e il suo Chiostro dove abbiamo incontrato le oche che vi abitano (sì oche nel Chiostro della Cattedrale!) e abbiamo visto il presepio allestito nel chiostro. Ci siamo dedicati alla zona del Barri Gotic che, come avevo letto, in effetti può ricordare in parte Napoli. Abbiamo fatto qualche foto alla scalinata di Piazza del Rei dove i re hanno ricevuto in visita Colombo di ritorno dall'America!!! Abbiamo visitato Santa Maria del Mar, altra bella chiesa gotica. Siamo andati verso l'Arco di Trionfo e ci siamo riposati nel parco della Ciutadella. Non perdetelo. All'entrata vi attende una splendida fontana opera in parte anche di un giovane Gaudi e un mammut a grandezza naturale! Per il resto il parco è abbastanza semplice.
Siamo arrivati a Barcelloneta e abbiamo passeggiato sul lungomare, abbiamo pranzato in una focacceria e abbiamo preso la Teleferica per raggiungere il Montjiuc. La vista è grandiosa su tutta la città. Una volta raggiunto il Belvedere bisogna camminare in salita prima di raggiungere il Castello. Non siamo entrati ma ci siamo limitati a fare alcune foto. Non è nulla di eccezionale ma merita la visita per la sua importanza nella storia della città. Camminando siamo scesi verso lo Stadio Olimpico che era aperto e poteva essere ammirato dagli spalti. Siamo arrivati al Museo Nacional d'art de Catalunya, un edificio maestoso e spettacolare... con fontane/cascate ai suoi piedi. Una splendida vista su placa Espanya e sul monte Tibidabo.
Il programma prevedeva l'attesa delle 19,00 per lo spettacolo della Fontana Magica, ma rispetto alle mie previsioni siamo arrivati con largo anticipo. Abbiamo fatto un giro nel centro commerciale Arena, allestito dove venivano fatte le corride. Abbiamo bevuto una cioccolata con xurros (un dolce fritto super calorico) e abbiamo visto la statua Donna e Uccello di Mirò. Aspettare ancora più di due ore non ci andava e così siamo scappati verso Casa Batllò per la quale avevo acquistato i biglietti che non prevedono data di entrata. Abbiamo comprato il T10 perché più conveniente in base ai nostri spostamenti previsti anche nei giorni successivi. Con la metropolitana siamo arrivati proprio davanti alla casa più fantasiosa di Gaudi. Sembra un regno fatato. Sono rimasta sinceramente meravigliata. L'audio guida è chiarissima ed esauriente. Peccato ci fosse molta gente e quindi non si potesse godere in solitudine la visita di questo posto magico. Peccato anche che ormai fosse buio: alcuni spazi della casa alla luce del giorno avrebbero sicuramente regalato emozioni ancora più grandi. Il costo della visita è alto ma direi che se ne avete la possibilità saranno soldi ben spesi. Io non li rimpiango affatto.
Abbiamo fatto una passeggiata per il Passeig de Gracia fino alla casa del les punxes. Siamo tornati in manzana de la discordia e abbiamo deciso di cenare da Citrus un locale bello e moderno. Probabilmente uno dei posti più eleganti in cui abbiamo mangiato, in assoluto, peccato fossimo vestiti super sportivi e in giro dalle 9 di mattina! Abbiamo mangiato bene e decisamente a buon prezzo considerata la posizione e la tipologia di locale.

Sabato 13 dicembre avevamo prenotato la visita alla Sagrada Familia per le h. 9,15. Arrivati con la metrò ci colpisce subito questa costruzione. Maestosa e così ricca di particolari nella facciata della nascita, più moderna e “essenziale” nella facciata della passione. La visita con l'audio-guida è fortemente consigliata. Si può capire moltissimo e coglierne maggiormente il valore. Questa Chiesa è la cosa più straordinaria che io abbia visto! E' un luogo magico e davvero bellissimo! Certo sarebbe molto più bello poterla visitare nel silenzio assoluto e alla presenza di poche persone...ma non si può avere tutto nella vita e sinceramente ho trovato molto più rispetto qui che in altre grandi Chiese visitate. Unico appunto: la gente che si fa il selfie... ma che senso ha??? E' una Chiesa, un luogo sacro. Qualcuno si farebbe il selfie dentro la Basilica San Marco a Venezia? Non so... fate le foto alla Chiesa ma non a voi stessi.... un minimo di rispetto non guasterebbe...mio parere personale.
Alle 13,30 avevo prenotato l'entrata al Parc Guell. Avevamo quindi del tempo libero, siamo andati su Passeig de Gracia per ammirare i suoi splendidi palazzi alla luce del giorno.
Abbiamo preso un panino e abbiamo atteso il bus che ci avrebbe portato verso il parco.
Arrivati al parco abbiamo visitato la parte libera perdendoci pure... (o meglio ci siamo allontanati troppo dall'entrata della parte monumentale). Il bus 24 (spero di non sbagliarmi) lascia nelle vicinanze di un entrata “secondaria”. Praticamente si entra sulla piazza della panchina gigante! Il Parco è immerso nel verde di una collina che sovrasta Barcellona. I panorami sono belli soprattutto dalla Croce (punto più alto del parco). Rispetto alle altre opere di Gaudi questa è l'unica che mi ha deluso un pochino... forse mi aspettavo qualcosa di più. Devo dire però che è un posto magico anche questo. Soprattutto il portico della lavandaia. Purtroppo quella che avrebbe dovuto essere la reception del quartiere che Gaudi aveva in mente e che ora ospita uno shop era coperta da impalcature. Per visitare il parco possono bastare 2 ore.
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Ci siamo diretti verso il Raval, dove ho fatto una foto insieme alla statua di un gatto gigante. Abbiamo visitato la Chiesa di Sant Pau de Camp e il giardino del vecchio ospedale, che ospita oggi la biblioteca di Catalunya, un luogo suggestivo.
Siamo passati in albergo e dopo esserci cambiati siamo usciti per andare a vedere lo spettacolo della Fontana Magica. Ed è davvero un bello spettacolo. Divertente ed emozionante. Siamo arrivati sulle note di musica moderna... ma sicuramente con la musica classica da il meglio di sé. Infatti subito dopo è cominciato un secondo spettacolo che abbiamo seguito interamente su musiche di opere liriche. Le luci colorate e gli zampilli che cambiavano forma erano davvero affascinanti.
Siamo tornati verso il centro e avrei voluto vedere i luoghi in cui è ambientato l'Ombra del Vento di Zafon... abbiamo provato a rintracciare il portone dietro il quale lo scrittore ha immaginato il cimitero dei libri dimenticati....ma la via emanava un odore terribile e Giuseppe mi ha convinto a desistere.
Per cena ci sarebbe piaciuto trovare un buon locale in zona Placa Reial... ma abbiamo toppato alla grande e siamo finiti in un ristorante con cibo mediocre, dove abbiamo speso troppo per la scarsa qualità e la tipologia di locale.
Passeggiata sulle Ramblas, abbiamo mangiato dei gaufre e siamo andati a nanna.

Domenica 15: non avevamo in programma la visita al Camp Nou, per il costo elevato e perché ci sembrava più giusto dedicare il nostro tempo ad altre visite più culturali. Il cielo però non più limpido come i primi due giorni. Il programma prevedeva di andare sul Tibidabo per ammirare il panorama. Visto il tempo, non dei migliori per ammirare panorami, c'è sembrata non fosse più una buona idea (inoltre per raggiungere la sommità del Tibidabo bisogna cambiare più mezzi e ci vuole parecchio tempo a disposizione).
Abbiamo così deciso di visitare lo stadio di una delle squadre più forti al Mondo. E' stata un'esperienza divertente e anche interessante. La parte museale è piena di trofei e cimeli non solo della squadra calcistica ma anche delle altre squadre della società (di altri sport, tutte molto vincenti). Poi si visita lo stadio, gli spogliatoi degli ospiti, il corridoio delle interviste, la sala stampa, e la tribuna stampa. Per chi ama il calcio direi che ne vale la pena. Dalla fermata della metropolitana ci vogliono 10 minuti di camminata per raggiungere lo stadio. Finita la visita abbiamo approfittato del tempo ancora a nostra disposizione per visitare anche la Pedrera-Casa Milà, anche questa inizialmente scartata. Cosa ci saremmo persi!!! A parte la terrazza famosissima e splendida, la hall con quei colori pastello sulle pareti mi ha lasciata senza fiato! La scalinata elegante è bellissima. La visita permette di vedere, oltre alla magnifica terrazza, il sottotetto che ospita un esposizione su Gaudi e un appartamento arredato come all'epoca della costruzione del complesso residenziale. E' una visita interessante.
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Usciti ho mangiato una bruschetta più costosa della cena del secondo giorno!
Con calma ci siamo recati verso placa Catalunya da li ultima passeggiata sulle Ramblas. Siamo tornati in albergo a prendere i bagagli e con l'areobus ci siamo diretti in aeroporto.
Una vacanza piena in una città dai mille volti.

giovedì 14 gennaio 2016

Salento: state serene! Pochi giorni in una terra dai colori favolosi

Oggi vi voglio portare nella terra del sole...del mare e del vento!

Ci sono stata a settembre 2014 approfittando dell'ospitalità di una collega (Lara).
Partenza sabato 13 h. 7,00 con Volotea da Venezia a Brindisi, avremmo dovuto partire in 4 ma all'aeroporto scopriamo che Mara non arriva. Continuiamo a chiamarla inutilmente. Noi ci imbarchiamo e finalmente Mara comunica che...si è svegliata tardi!!!
Il volo è in orario e atterriamo con qualche minuto di anticipo. Ma rimaniamo in aereo parecchi minuti in attesa che qualcuno porti la scaletta. (!!!)
Facciamo colazione e andiamo a prendere l'auto prenotata a 147 euro circa per una settimana. Attendiamo un bel po' vista la coda e finalmente ci dirigiamo verso Otranto dove Lara ha una casa di famiglia. Intanto Mara ci fa sapere che prende un volo per Roma e poi da li ne prenderà un altro per Brindisi, arriverà per le 16,00 circa. Noi allora le diciamo di prendere un bus per Lecce e l'aspetteremo li. La visita al capoluogo era prevista per il giorno seguente ma questa situazione ci fa cambiare programma. Prima di arrivare ad Otranto però decidiamo di fare una breve sosta a Lecce per mangiare il primo PASTICIOTTO per immergerci subito nella cultura culinaria della zona. Una goduria assoluta. Brevissimo giro fino alla piazza principale, qualche foto e riprendiamo l'auto.
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Arriviamo ad Otranto con un cielo pieno di nuvole. Nonostante questo il piccolo centro con un mare da sogno mi entusiasma subito. Ci cambiamo velocemente a casa di Lara (in pieno centro storico) e scendiamo a fare un primo bagno sperando che il temporale che già si sente in lontananza lasci stare questo piccolo pezzo di mondo.
L'acqua è tiepida, è fuori che non fa molto caldo quindi preferiamo non bagnarci i capelli.
Prendiamo un rustico a testa (gustose anche queste specialità) e andiamo a mangiarlo a casa. Abbiamo un po' di tempo per lavarci, riposarci e prepararci per andare a Lecce.
Recuperata Mara, ci dirigiamo in centro. La città è bella ma onestamente me l'aspettavo ancora più bella, non so dire perché! In ogni caso è un piacere camminare in quei vicoli, ammiro i balconi eleganti, e rimango affascinata dal tripudio barocco che incontro nella Basilica di Santa Croce. Peccato che la facciata sia parzialmente coperta da ponteggi per lavori di manutenzione. Entriamo in un negozio di statuine di cartapesta...e la signora, moglie dell'artista, ci spiega come avviene la lavorazione di questa vere e proprie opere d'arte. Questi sono i momenti in cui una tradizione ancora viva ci dimostra che la modernità non ha ancora invaso e cancellato tutto, fortunatamente. Intanto fuori piove. Restiamo un po' in questo negozio ammaliate dalla maestria di questo artigiano. Ci facciamo consigliare dove cenare e prima di andare a prendere l'aperitivo da Tito Schipa visitiamo il Duomo.
Arriviamo da Tito Schipa e decidiamo di sederci fuori sperando non torni a piovere. Il cameriere, come già la signora del negozio, ci consiglia di prendere 3 aperitivi, e non 4, perché da mangiare ce ne sarà in abbondanza. Seguiamo i consigli e prendiamo da bere un Negroamaro ciascuna. L'aperitivo si rivela una cena abbondante con tantissime portate dalle verdure, ai latticini, ai primi, alla carne e al pesce. Decisamente per 3 è stato l'ideale. Non saremmo riuscite a finire la quarta porzione. Il tutto per la cifra di 15 euro ad aperitivo. Alla fine in 4 abbiamo speso 49 euro! Assolutamente consigliato.

Domenica 14 facciamo una bella passeggiata fino alla Torre della Serpe di cui un'amica otrantina di Lara (Rosanna) ci racconta la leggenda. Conoscere un luogo attraverso le parole di una persona del posto è sicuramente il modo migliore per viverlo al meglio...e anche il modo più semplice per innamorarsene... Da li proseguiamo per la Cava di Bauxite, un posto davvero caratteristico che ci ricorda qualche lontano paesaggio statunitense (che comunque nessuna di noi ha visitato). Infine ci godiamo lo splendido mare dell'Orte. Colori intensi per questa spiaggia di rocce. La giornata è mite e si sta davvero bene. C'è anche un piccolo bar dove prendiamo un gelato. Rientriamo ad Otranto e ci prepariamo per essere fuori alle 19,00. Rosanna ci farà da Cicerone anche nel centro di Otranto. Visitiamo questo gioiello passeggiando tra i suoi vicoli. Mi sono innamorata di questo borgo!!! Purtroppo la Chiesa la visitiamo velocemente perché la stavano chiudendo. Non vediamo per ciò la cripta ma riusciamo a visitare la cappella dedicata ai martiri di Otranto. Impressionante la presenza delle migliaia di ossa ammucchiate...
Siamo rientrate in appartamento per una cena veloce ma gustosa che si è chiusa, naturalmente, con i pasticciotti. Siamo uscite per una nuova passeggiata con acquisto di qualche regalino.

Lunedì 15 giornata dedicata al tour del Salento. Originariamente la nostra idea era quella di visitare la costa adriatica il lunedì e la costa ionica il martedì, ma seguendo il consiglio di Rosanna e avendo un limite di chilometraggio da non superare con l'auto a noleggio abbiamo deciso di fare in una sola giornata quanto più possibile.
Prima tappa: Porto Badisco, dove si dice sia attraccato Enea. Splendida baia che alle 9,30 era un'oasi di pace. Troppo presto però per un bagno e così abbiamo fatto qualche foto e ci siamo rimesse in auto. Seconda tappa: Santa Cesarea Terme, passeggiata e caffé dalla terrazza del bar delle Terme. Terza tappa: Grotta della Zinzulusa. Lara e Mara c'erano già state, così io e Greta andiamo da sole a visitarla. Ignoravo fosse così importante! Tra le 10 grotte più importanti al mondo grazie alla presenza di micro organismi preistorici ed endemici, un'emozione visitarla. Poi abbiamo fatto anche una breve escursione in barca per visitare la Grotta Azzurra e la Grotta Palombara, giretto breve ma piacevole. Peccato che la barca non possa spegnere il motore all'interno della grotta azzurra, i colori sono fenomenali ma le foto non rendono l'idea a causa dell'acqua mossa dalla barca.
Riprendiamo il nostro viaggio e ci fermiamo al Ciolo per un bagno, peccato quelle nuvole che coprono il sole proprio mentre ci bagniamo. Il posto è splendido. L'acqua è piena di vita e incontriamo dei pesciolini che pizzicano le gambe se si sta fermi...insomma una cura di bellezza gratis...ma che fastidio! :)
Il tempo vola e noi vogliamo ancora vedere tante cose. Così ripartiamo e ci fermiamo per qualche foto di rito a Santa Maria di Leuca e ai due mari.
Poi di nuovo via verso le Maldive del Salento. Una delusione. Ok il tempo non era perfettamente limpido, e l'acqua era leggermente mossa....ma è proprio la spiaggia a non esserci piaciuta, stretta e poco naturale. Sinceramente mi aspettavo molto di più. Ho anche fatto una passeggiata e in alcune zone la spiaggia era leggermente migliore. Ma secondo me non vale tutta la fama che ha!!! In più l'acqua è bassa per tantissimi metri.
Siamo restate un po' a riposarci e abbiamo mangiato della frutta. Lara ci teneva a farci vedere Porto Selvaggio e poi volevamo chiudere la giornata a Gallipoli. Purtroppo però causa indicazioni sbagliate abbiamo perso molto tempo per strada (ci avevano sconsigliato la litoranea) e abbiamo dovuto rinunciare a Porto Selvaggio. Arrivate verso le 19,00 (!) a Gallipoli ci chiama Rosanna che ci dice che l'appuntamento per la cena è anticipato. Noi allora invece di passeggiare per il centro storico di Gallipoli corriamo quasi fosse una gara. Io faccio al volo qualche foto e riprendiamo l'auto verso Otranto. La serata si chiude con una cena “privata” in agriturismo con un gruppo amatoriale che ci suona e canta pezzi tradizionali pugliesi e popolari italiani.

Martedì 16 prendiamo l'ape taxi che ci porta alla Baia dei Turchi, una bella passeggiata ci introduce in un posto incantevole che potrebbe benissimo essere il Paradiso. Questo pezzo di costa è davvero un sogno. Anche oggi l'acqua è leggermente mossa ma lo spettacolo è davvero unico. Ci sono una serie di calette, macchia mediterranea, e acqua limpida dalle mille sfumature!!! Unico difetto: anche qui l'acqua è molto bassa quindi per nuotare bisogna camminare molto. Lara ci dice che purtroppo il mare in questi anni si è mangiato molti metri di spiaggia.
Passiamo una mattinata di vero relax. Verso le 15.00 il tempo peggiora e complice il fatto che Rosanna deve rientrare contattiamo l'ape taxi che ci viene a prendere, ci facciamo smontare molto prima del centro di Otranto per andare (noi 4 senza Rosanna) in un'altra spiaggia, che forse si chiama "della masseria".
Una bella passeggiata in una zona tranquilla ci porta in una spiaggia di roccia con una caletta di ghiaia. C'è però un arietta fredda, le nuvole coprono il sole, decidiamo così di rientrare ad Otranto. Passiamo qualche minuto nelle vicinanze della piazza e poi con calma andiamo a casa e ci prepariamo per quella che per due di noi è l'ultima serata in terra salentina.
Cena in un altro agriturismo che forse si chiama Monolite. 

Mercoledì 17 io e Mara abbiamo l'aereo alle 16,30 da Brindisi. Decidiamo così di fare colazione fuori per mangiare i nostri ultimi pasticciotti e di partire in mattinata per vedere in parte la costa a nord di Otranto.
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Ci fermiamo nei pressi dei laghi Alimini per una foto veloce (dalla strada), proseguiamo per Torre Sant'Andrea e Torre dell'Orso dove facciamo tantissime foto ad un panorama affascinante.
Proseguiamo per Roca Vecchia dove cerchiamo la Grotta della Poesia. Un luogo magico! C'era molta gente ma è assolutamente comprensibile. Si tratta di una piscina naturale scavata nella roccia. Una piccola apertura da sul mare aperto, un'altra porta ad una grotta impossibile da attraversare senza una torcia. Si possono fare tuffi dall'alto oppure scendere attraverso una scaletta costruita sulla roccia. La scaletta in un punto si restringe molto. Ma con un po' di accortezza si scende tranquillamente. Io che sono paurosa ci sono riuscita...quindi possono farlo tutti ;) Passiamo un paio di ore.
Poi andiamo verso l'aeroporto. Per me e Mara la vacanza termina così.
Negli occhi tante immagini di spiagge da sogno, nel cuore un pezzo di Otranto che mi porto via.

mercoledì 13 gennaio 2016

3 giorni in Sicilia... dopo due anni una nuova follia.
Fuga ai piedi dell'Etna, e capatina a Reggio Calabria


L'estate 2014 mi ha portato per la seconda volta in Sicilia...vi racconto com'è andata anche se onestamente questo viaggio non è stato super eco friendly :( per tutti i motivi che potete immaginare ...)

Nel 2012 siamo stati per 4 giorni e 3 notti in Sicilia, nel 2014 abbiamo deciso di ripetere la follia e abbiamo trascorso lo stesso numero di giorni nella stessa zona dell'Isola cercando di conoscere nuovi luoghi pur avendo prenotato nello stesso B&B: Dimora dell'Etna a Milo. Ci siamo trovati talmente bene la prima volta che non potevamo fare altrimenti. Se fosse più vicino a Venezia sarebbe il classico posto dove scappare per qualche giorno per rilassarsi. Avevamo nostalgia ed eravamo curiosi di ammirare la piscina! Il posto è un vero paradiso immerso in un giardino lussureggiante. Vista sull'Etna e sul mare. Il servizio si è rivelato all'altezza dei nostri ricordi.
Siamo partiti lunedì 18 agosto dalla Calabria dove abbiamo passato alcuni giorni, arrivati a Messina con il traghetto ci siamo diretti a Castelmola. Taormina l'avevamo visitata nel 2012 così abbiamo optato per una passeggiata in questo piccolo borgo davvero affascinante. Sosta per bere una granita al Bar Turrisi. Posto caratteristico con splendido panorama.
Il mio desiderio era quello di un bagno a Isola Bella. Non lo rifarei più però! Parcheggiato sulla strada parecchio lontano, camminato sotto un sole cocente. Ci siamo posizionati su pochi centimetri di spiaggia ancora libera praticamente in acqua. Il luogo è magnifico ma così non si può godere. Bagno veloce (avevo dimenticato le ciabattine...che dolore!!!) e via verso il BB. Abbiamo subito approfittato della piscina e poi ci siamo sistemati in camera e ci siamo preparati per passare una serata ad Acireale. Con grande meraviglia abbiamo trovato una specie di città “fantasma”. La maggioranza di locali chiusa, poca gente in giro. Ok era lunedì ma mi aspettavo una cittadina vivace... Abbiamo parcheggiato lontano rispetto al centro e abbiamo camminato circa 30 minuti per arrivare davanti al Duomo. Locali per cenare non ne abbiamo visti se non due proprio nelle vicinanze del Duomo. Decidiamo di accomodarci da Vecchia Aci che gode di una bella ambientazione. Il servizio però è stato lento e un po' distratto. Pensate che numerose persone sedute in altri tavoli se ne sono andati perché i camerieri (che erano comunque numerosi) non andavano a prendere le ordinazioni. Peccato perché il primo piatto che ho gustato (pennette al pistacchio) era davvero ottimo oltre che abbondante.

Martedì 19 siamo andati a Milazzo da dove ci siamo imbarcati per una mini crociera alle Eolie (Panarea e Stromboli By night) organizzata dalla Navisal. Ci sono molte compagnie che organizzano queste gite ma le informazioni su internet sono più numerose per Navisal e Tarnav. L'esperienza è stata positiva solo grazie alla bellezza di queste isole. Infatti la barca era strapiena e chi era dentro non poteva vedere e godere del panorama. Comunque siamo partiti da Milo sulle 9.25, a Milazzo abbiamo parcheggiato in area comunale ad un prezzo accessibile. Avevamo prenotato i posti il giorno prima, così abbiamo pagato all'agenzia. Ci siamo sistemati fuori davanti e abbiamo atteso circa 30 minuti la partenza alle h. 12,00. Prima tappa Panarea. Il viaggio sarebbe stato più piacevole se la giornata fosse stata più limpida! Infatti le isole Eolie si vedevano in lontananza coperte da foschia, mentre ci avvicinavamo la visione non era però molto più nitida. Sono state illustrate dall'equipaggio alcune informazioni sulle isole. Sbarcati a Panarea avevamo circa 2 ore e mezza per girarla in autonomia. Per poterla visitare via terra è consigliabile utilizzare i taxi (le golf car), per raggiungere le spiagge meglio i taxi boat. Noi abbiamo fatto una passeggiata a piedi, siamo arrivati alla Chiesa (ma non abbiamo proseguito fino al villaggio preistorico, il caldo era davvero asfissiante). Ci siamo fatti un bagno veloce davanti al porticciolo (l'acqua era pulita ma ovviamente non è questa una spiaggia da consigliare), e poi ci siamo presi una granita seduti ad un tavolino. Devo dire che Panarea è molto bella, e i prezzi non sono così folli come dicono...sarà che sono abituata a Venezia ma pagare 1 euro una bottiglia grande di acqua mi sembra onesto.
Risaliti sulla nave abbiamo trovato posto solo dentro e in centro. Purtroppo non abbiamo visto quasi nulla dell'arcipelago di isolotti vicino a Panarea, io ho provato ad uscire per fare qualche foto ma c'era una marea di teste..
Delusione forte! Perché da quel poco che ho potuto vedere lo spettacolo era davvero bello.
Sbarcati a Stromboli anche li avevamo circa 2 ore e mezza di tempo per poterla visitare. Si può prendere la barca ed andare a Ginostra, per esempio. Noi abbiamo fatto una passeggiata e ci siamo fermati a fare il bagno davanti a Strombolicchio, un isolotto/scoglio con faro. La spiaggia è nera e se non avessi perso le scarpette sarei stata più contenta: infatti in acqua ci sono sassi affilati. Restiamo un po' li, io non so se guardare il mare o il vulcano alle nostre spalle. Proseguiamo nella nostra camminata e decidiamo di tornare verso il porto. Dovremmo cenare ma ci accontentiamo di un gelato, dobbiamo arrivare al porto molto prima della partenza per riuscire a sederci in posti comodi per vedere la Sciara del Fuoco!
La calca, all'arrivo della nave, è tremenda, in più in quel momento tante barche stanno attraccando per far salire i turisti e il mare è agitato. Non certo in sicurezza saliamo sulla Navisal e noi riusciamo a sederci al secondo piano dietro.
Si parte in una situazione poco piacevole: siamo accalcati e vedo una famiglia con due bambini sistemarsi per terra! Dopo poco arriviamo al punto di osservazione. Sentiamo lo stupore e la meraviglia degli altri passeggeri che sono a sinistra della barca. Noi restiamo ai nostri posti sperando di ammirare il prima possibile lo spettacolo della lava che incontra il mare. In quei giorni, essendosi aperta una nuova bocca, l'eruzione non è di tipo stromboliano con spruzzi dal cratere superiore, ma è di tipo vulcaniano (classico diciamo) e da questa nuova bocca esce la lava. Sarà meno suggestivo dello spettacolo tradizionalmente offerto da questo vulcano, ma siamo consapevoli di ammirare uno spettacolo storico per lo Stromboli! Peccato che la nave si gira dalla nostra parte solo per pochi minuti, lasciandoci appena il tempo per emozionarci e fare due foto male! Poi si riposiziona dall'altra parte e io questa volta mi alzo e vado a fare qualche altra foto! I colori del cielo intanto si fanno più scuri e dopo il tramonto arriva la sera. La nave inizia ad andare verso Milazzo.
Sicuramente consiglio la visita, ma sono amareggiata per come è stata condotta da questa compagnia. Non è stata data a tutti la stessa possibilità di ammirare il panorama delle Eolie in generale e della Sciara del Fuoco in particolare. Mi domando quelli che erano seduti dentro cosa possano aver visto!
A Milazzo ci perdiamo un attimo per uscire dalla città (e in questo frangente mi sembra di cogliere una città molto carina e molto diversa da quello che mi aspettavo). Arriviamo a Milo sfiniti.

Mercoledì 20

Oggi ce la prendiamo con più calma ma alle 9 siamo comunque svegli. Dopo l'abbondante colazione ci mettiamo in macchina. Obiettivo: circumnavigare l'Etna fermandoci per alcune tappe. Non vogliamo fare tardi perché vorremmo goderci la piscina della Dimora e poi andare nel tardo pomeriggio a Catania.
Prima tappa Randazzo, 1 ora circa in strada non proprio lineare. Questa meta c'è stata consigliata da Giovanni della Dimora dell'Etna e devo dire che si è rivelata una piacevole sorpresa. E' una cittadina piccola ma caratteristica. Poca gente in giro visto l'ora (11,30 del mattino) e il caldo. Ammiriamo il Duomo e qualche scorcio. Riprendiamo l'auto per raggiungere Bronte. Patria del pistacchio! La cittadina non è degna di nota, almeno per quello che abbiamo potuto vedere, ci ha stupito il fatto di non trovare i riferimenti al pistacchio che ci saremmo aspettati. Ci fermiamo in una pasticceria (Roma) che si rivelerà essere un ottimo posto. Abbiamo preso un rustico salato a testa, poi una coca cola e una granita al pistacchio (la granita più buona della mia vita!!!) e la brioche per 6 euro!!! Poi abbiamo acquistato una scatola di croccantini al pistacchio (fatti al momento) e una confezione di crema al pistacchio
Terza tappa: il ponte saraceno ad Adrano, che in realtà è normanno! La strada per arrivarci sembra una discarica: la Sicilia è una regione magnifica ma sul grado di civiltà degli abitanti c'è ancora da lavorare. A me farebbe schifo vivere in quel modo, come si esce dal centro abitato si trovano ammassi di rifiuti ai bordi delle strade... Spero che nessuno si offenda. Ma purtroppo è quello che ho constatato. (Per non parlare di come la gente guidi sulle strade. Fregandosene ampiamente della sicurezza delle altre auto e dei pedoni!)
Il ponte ci ripaga con un panorama mozzafiato. La terra bruciata dal sole, l'imponenza del manufatto, il torrente/fiume Simeto, l'assenza di altri esseri umani nelle vicinanze rende l'atmosfera fortemente suggestiva. Qualche foto sotto il sole delle 14,30 (37 gradi circa) e via verso Milo. Abbiamo ammirato L'Etna da tutti i lati, il paesaggio a tratti lunare e a tratti ricco di vegetazione. Arrivati alla Dimora ci siamo rilassati un'ora circa nella piscina.
Ci siamo preparati per la serata a Catania. Purtroppo non siamo arrivati in tempo per poter visitare il Duomo all'interno. Infatti siamo arrivati in piazza verso le 19,20 circa. Alla fine camminando velocemente e senza goderci il corso avremmo potuto farcela ma ci tenevo a vedere bene anche altre parti della città. La piazza dell'Università è la zona che più mi è piaciuta. I quattro lampioni sono tutti diversi e rappresentano 4 diverse leggende legate a Catania e alla Sicilia. Abbiamo mangiato una pizza e stanchi siamo tornati in B&B.

Giovedì 21 è già ora di salutare Giovanni e Milo. Non abbiamo ancora le idee chiare sulla giornata ma la prima tappa saranno le Gole di Alcantara. Non avendo molto tempo mia intenzione è quella di utilizzare l'accesso comunale gratuito per una sbirciatina e qualche foto. Arriviamo al parcheggio gratuito. Lasciamo per sicurezza una mancia ai parcheggiatori abusivi che tenteranno di convincervi che c'è solo l'entrata a pagamento. Proseguiamo a piedi per qualche metro sulla strada e poco oltre scendiamo la scalinata dell'accesso pubblico. Anche qui la situazione è desolante. Sarei felice di pagare 1 euro per preservare questo posto. Rifiuti ovunque. Davvero sconsolante. Sotto è pieno di gente ma comunque bello da vedere. Metto i piedi in acqua e dopo qualche secondo le dita dei piedi perdono sensibilità! Ho visto ben poco ma sicuramente è un bel posto. Molto sfruttato turisticamente. Ricordo però con maggior piacere le gole del Raganello in Calabria. Meno turismo e più pace.
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Ce ne andiamo subito. Decidiamo di fermarci a Santa Teresa in Riva, una coppia di amici di Mestre è in vacanza (lui è originario di li) facciamo un bagno con loro e la loro bimba, in un acqua pulita ma un po' mossa e alla vista di una medusa risaliamo di corsa.
Il tempo vola, salutiamo i nostri amici, mangiamo qualcosa in un bar e constatiamo che non vale la pena arrivare a Tindari dove mi sarebbe piaciuto recarmi, saremmo stati davvero troppo poco. Optiamo per rientrare a Reggio Calabria ed andare a vedere i Bronzi di Riace che Beppe ha già visto due volte ma che io ancora non conosco dal vivo.
Scelta giusta visto che per prendere il traghetto a Messina dobbiamo attendere più di un'ora! Da Villa San Giovanni a Reggio Calabria ci vuole davvero poco. Parcheggiamo nei pressi del Museo Nazionale.
I Bronzi di Riace? Sicuramente tra le opere più belle che io abbia mai visto! Mi hanno lasciato senza parole. Sono perfetti e dettagliatissimi. Le vene sulle mani e sui piedi! Uno spettacolo davvero emozionante. TUTTI dovrebbero vederli almeno una volta nella vita.
Meno bene l'organizzazione: si paga un biglietto di 5 euro, ma è abbastanza semplice entrare senza pagare. L'esposizione si riduce a poche operer, prima di entrare nella sala dove sono custoditi i bronzi bisognerebbe vedere un video che racconta del ritrovamento e di tanti altri aspetti interessanti. Ma la cosa è gestita male, gli schermi sono piccoli e posizionati scomodamente. Le sedie sono insufficienti. Inoltre fanno passare in sala chiunque voglia entrare senza vedere il video.
So che il Museo ha una ricca raccolta di reperti ma le altre sale sono in allestimento, sembra da anni. Peccato!
Usciti dal museo mangiamo il gelato “Da Cesare”, un'istituzione in questa città, ci sono un sacco di gusti e alla fine opto per il bergamotto (decisamente ottimo). Passeggiamo per il Corso e la città mi stupisce. Sinceramente non me l'aspettavo così bella e pulita. Non mi ha dato nemmeno l'idea di essere particolarmente caotica. Visitiamo il bellissimo Duomo e ritorniamo verso la macchina passeggiando per il Lungomare. Che meraviglia! Alberi maestosi da una parte, dall'altra il mare e la Sicilia! WOW! Davvero piacevolmente sorpresa da questa città!
Riprendiamo la macchina e proseguiamo verso Pellaro dove ci incontriamo con una cugina di Giuseppe.
La nostra breve vacanza è finita. Ancora una volta è valsa la pena fare una follia!

martedì 12 gennaio 2016

London...

E anche io ho visitato Londra!
Partenza il 17 luglio 2014 ore 9,50 da Treviso per Stansted con Ryanair.
Volo regolare e arrivo in anticipo. Abbiamo acquistato subito la Oyster valida per viaggiare in qualunque fascia oraria.
Avevamo già fatto da casa on line i biglietti per lo Stansted Express. Costa di più rispetto ai bus ma avendo pochi giorni abbiamo preferito utilizzare un metodo più rapido e sicuro (soprattutto per il ritorno...meglio non rischiare di rimanere imbottigliate nel traffico).
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Da Liverpool Street abbiamo preso la metro per Aldgate East. Il nostro hotel, IBIS, era ad un passo dalla stazione. Ottima scelta. Il costo è stato di 450 euro per 3 notti per 2 persone. Rispetto ad altri hotel abbastanza buono. Considerato poi che la pulizia era ottima, il confort buono e i servizi adeguati posso dire di aver fatto la scelta giusta. Non abbiamo preso la colazione visto il prezzo da pagare a parte parecchio alto...in camera c'era un bollitore e l'occorrente per prepararsi un tè o un caffè. Noi c'eravamo portate i biscotti!
Verso le 13,45 eravamo fuori dall'hotel, avevamo appuntamento con un collega del papà della mia amica che ci aspettava per pranzo. Siamo andati a piedi al suo ufficio e siamo usciti con lui verso St. Katharine Dock, una zona davvero bella di Londra e a quell'ora piena di impiegati che pranzano. Per arrivare si passa proprio dietro alla Torre di Londra. Imponente e scenografica, e si vede il Tower Bridge, bellissimo! Ci siamo fermati in un locale di cucina italiana. L'insalata di pollo mi è piaciuta, era saporita. Abbiamo purtroppo atteso moltissimo il dolce che non era invece niente di che.
Secondo la mia tabella di marcia preparata accuratamente (per la mia prima volta a Londra volevo riuscire a vedere il più possibile), alle 15 avremmo dovuto essere già a St. Paul, purtroppo ci siamo arrivate con più di mezz'ora di ritardo e questo a compromesso parzialmente il nostro itinerario successivo. La cattedrale comunque non mi ha colpito particolarmente (i biglietti li abbiamo acquistati da casa spendendo 1.50 sterline in meno a testa) nel senso che è molto bella e maestosa ma altre chiese nel mondo sono decisamente più belle. Merita invece andare in cima per ammirare il panorama sul Tamigi e su parte di Londra.
Abbiamo attraversato il bello e moderno Milleninum bridge e ci siamo trovate dall'altra parte del Tamigi. La seconda tappa sarebbe dovuta essere la visita al Globe Theatre ma siamo arrivate quando ormai non facevano più entrare nessuno (ore 17,00) e così ci siamo accontentate di farci delle foto con la statua di Shakespeare e abbiamo proseguito la nostra passeggiata verso il pub Anchor, splendido, dove anche il grande drammaturgo amava bere qualcosa. Abbiamo proseguito verso la Southwark Cathedral. Piccola ed essenziale. Un vero gioiellino.
Abbiamo preso la metropolitana direzione Westminster. Da lì passeggiata per ammirare il parlamento con il Big Ben (me lo aspettavo bello...ma non così! Davvero molto più bello dal vivo!!!), la cattedrale e abbiamo proseguito verso Buckingam Palace passando per il St. James Park.
E ora piccola parentesi sui parchi di londra: MAGNIFICI! Posti affollati ma comunque tranquilli, oasi di pace a pochi passi da strade trafficate. Curati e fioriti. Mi sono piaciuti tantissimo. Probabilmente ciò che mi è piaciuto di più della città sono proprio i parchi! Purtroppo non tutti i loro frequentatori sono civili e qualche rifiuto non posto negli appositi cestini l'ho individuato più di qualche volta...
Buckingam Palace è una tappa d'obbligo ma più per ammirare le guardie della regina, così folcloristiche piuttosto che per il palazzo in sé. Da fuori non è nulla di straordinario rispetto ad altri Palazzi di Londra.
Giretto tra Trafalgare Square e Piccadilly Circus dove si respira tutta l'aria caotica e vivace di Londra. Abbiamo cenato velocemente in un Pret à mangér e abbiamo proseguito la nostra visita. Ci siamo imbattute nella statua dedicata alla mia scrittrice donna preferita: Agatha Christie. E' un'opera a forma di Libro molto semplice ma che rende omaggio alla vera regina del giallo!!!
Arrivate a Leicester Square ho subito notato il negozio degli M&M's... bellissimo! Divertente farci un giro. Erano le 21.20 chiedo alla mia amica se ha voglia di fare una scappata da Primark prima che chiuda. Voliamo con la metropolitana e corriamo per il reparto al piano terra. Ho preso un po di cose a caso, le ho provate sopra ai vestiti (ai camerini non si poteva più accedere) e alla fine ho deciso di acquistare due cose a buon prezzo. Anche se fatto di corsa sono contenta di esserci stata. Domenica poi ci siamo tornate perché eravamo in zona e cercavamo un bagno, un casino di gente: non si poteva camminare. Almeno giovedì sera anche se in velocità abbiamo dato un'occhiata in giro!!!

Venerdì 18 ci siamo svegliate presto e siamo andate a piedi verso Spitafield Market, proprio li davanti abbiamo preso caffè e brioche in un chiosco e abbiamo fatto un veloce giro per Brick Line ammirando i murales davvero artistici! Veloce sguardo al Market dove ancora stavano allestendo molti banchi e via verso la stazione metropolitana più vicina per andare al British. Prima di arrivarci passiamo per un piccolo parco in cui scorgiamo una panchina a forma di libro decorata in riferimento ad un racconto di Agatha Christie.
Che dire del British Museum? Solo che non si può non visitare. Noi abbiamo cercato le cose più significative seguendo le indicazioni trovate nel sito internet del museo. Poi via verso Regent's Park dove abbiamo preso un panino in uno dei bar e abbiamo mangiato sedute nel mezzo del parco. Un toccasana dato il caldo di quei giorni. Abbiamo ripreso il cammino per visitare il parco, in realtà la cosa che ci interessava era vedere i Mary's Queen Garden, ma trovarli non è stato così semplice. La mia amica era sfinita dal caldo e dal male ai piedi, io invece ero affascinata dalla quantità e qualità di rose presenti! Stupende.
Il programma prevedeva la zona di Camden Town ma dato il caldo abbiamo optato per trasferirci in un altro parco: il Kensington. Li ci siamo rifocillate al bar (avremmo voluto prendere il te all'Orangerie ma c'era da attendere parecchio tempo sotto il sole) molto carino e fornito di varie leccornie. E abbiamo ripreso il cammino per cercare la statua di Peter Pan. La mia amica mi voleva uccidere... abbiamo camminato un sacco per trovarla e scoprire... che è bruttina (nostro parere personale).
Prossima tappa: il Victoria and Albert Museum quella sera aperto fino alle 22. Per raggiungerlo ammiriamo l'Albert Memorial (imponente e bellissimo) e l'Albert Hall.
Il Museo è interessante e molto piacevole. La parte più bella, esclusa la galleria con le sculture, è sicuramente quella dedicata al teatro con i costumi di molte rappresentazioni.
Decidiamo di cenare all'interno del museo dove possiamo mangiare in una sala elegante e musica suonata al pianoforte di sottofondo. Piacevole. Cibo medio. Costo ok.

Sabato 19 pioviggina ma noi non ci spaventiamo, e andiamo a fare un po' di foto al Tower Bridge passando per St Katherine Docks. Prendiamo la metropolitana e tentiamo di visitare l'abbazia di Westminster. Purtroppo alle 9,30, ora di apertura, troviamo già una fila lunghissima (ci vorranno almeno 2 ore) e decidiamo che è meglio saltare a malincuore questa tappa. Andiamo a passeggiare e a fare colazione al “In the Park” a St. James. Quella zona del parco è davvero bellissima e l'inizio della giornata è davvero piacevole! Arriviamo alla National Gallery pronte per un'immersione nell'arte. Niente da dire se non: favoloso
Ci fermiamo a pranzo qui, molto carino il ristorante self service e abbastanza buono il cibo. Il tempo è di nuovo bello, sole e caldo. Decidiamo quindi di proseguire la giornata come da programma: via verso Portobello Road! Il mercato è una piccola delusione, nel nostro immaginario pensavamo di trovare tutto come nel film “Pomi d'ottone e manici di scopa”. Invece è ormai molto turistico. E' comunque interessante curiosare tra le bancarelle, facciamo acquisti e soprattutto ammiriamo il quartiere. Notting Hill è davvero una zona affascinante, con case molto belle.
Ci fermiamo in una gelateria dove io bevo una spremuta d'arancia. Prossima tappa è Harrods. Non sono un'amante dello shopping ma il piano terra di questo edificio è qualcosa di spettacolare. Soprattutto il reparto gastronomia. Ci perdiamo in mezzo ai tè. Facciamo un salto in altri reparti dei piani superiori. Per cena ci dirigiamo a Covent Garden. Zona vivace e molto carina. Decidiamo di mangiare proprio dentro al mercato. Non ricordo il nome dell'enoteca. Abbiamo mangiato bene e speso circa 20 sterline per un bicchiere di vino ed un secondo a testa. 

Domenica 20 abbiamo lasciato le valigie in hotel e ci siamo dirette alla Tate Britain. Siamo arrivate poco prima delle 10, orario di apertura. Il Museo è interessante, in quel momento poco frequentato quindi dopo il caos dei giorni precedenti è stato un piacere ammirare opere pittoriche e scultoree in tranquillità.
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Avremmo voluto vedere la casa di Charles Dickens ma non avendo visitato l'Hyde Park abbiamo pensato fosse meglio pranzare li e saltare la visita alla casa del grande scrittore.
Questo parco è forse ancora più bello degli altri. Sicuramente parecchio frequentato (era domenica). Abbiamo mangiato un'insalata e abbiamo fatto un giro per il parco. Alle 15.00 avremmo voluto prendere un bus per goderci, magari al secondo piano, gli ultimi scampoli di Londra, ma cercare una toilette ci ha fatto perdere un sacco di tempo e siamo state costrette a rinunciare a questa idea. Abbiamo alla fine però bevuto e (mangiato) l'afternoon tea in un locale molto chic di cui non ricordo il nome. 25 sterline a testa per un'esperienza davvero gustosa. Peccato aver avuto poco tempo per godersela.
In metropolitana siamo andate verso l'Hotel. Ripresi i bagagli, via verso la stazione per prendere lo Stansted Express. Il volo di ritorno ha avuto dei ritardi a causa del maltempo.
Vacanza intensa ma super, grazie ad una città davvero unica per la quantità di opportunità che regala ai suoi visitatori!


lunedì 11 gennaio 2016

Lisbona, panorami bellissimi e abitanti cortesi!

E' passato un po' di tempo dal mio ultimo post....2 anni....
 Scusate la mia latitanza....ma il 2016 sarà ricco di post....intanto inizio pubblicando i resoconti dei viaggi che ho fatto in questi mesi...e subito vi parlo di Lisbona!
 
Non so perché ma da sempre nutrivo un’innata simpatia e interesse per l’intera regione lusitana, e uno dei miei scrittori preferiti è José Saramago. Dopo aver visitato la capitale posso dire che la mia simpatia era ben riposta e sono ancor più attratta da questa Nazione e da questo popolo.
Informazioni pratiche
Il volo (partenza 01/01/2014 ritorno 05/01/2014 con Easy Jet) lo abbiamo prenotato a fine settembre ma nonostante il largo anticipo abbiamo pagato quasi 300 euro a testa … causa periodo festivo, all’andata è partito in ritardo mentre il ritorno è stato in perfetto orario!
Hotel: noi abbiamo alloggiato all’hotel Jorge V in una parallela di Avenida da Liberdade, molto vicino a piazza Marques de Pombal. Posizione assolutamente perfetta, zona tranquilla ma centralissima. Comoda alla Metro e anche per raggiungere il centro storico o la zona di Belem. Interni un po’ vecchiotti, in camera nostra la tapparella era difettosa e i vetri in generale mi sembravano leggeri perché la notte pur non essendoci molto traffico si sentivano i rumori della strada, ma il letto era davvero comodo, le lenzuola molto morbide e la pulizia era dignitosa, la colazione ricca di opzioni dolci e salate. Unico appunto: a noi non è capitato ma i tavoli erano pochi in confronto alla capienza dell’albergo e se tutti scendono a fare colazione nello stesso momento qualcuno rischia di non trovare posto e di dover attendere in piedi (infatti il 5 gennaio mentre noi mangiavamo si è formata la coda)… il personale estremamente gentile, alcuni capiscono l’italiano ma comunque parlano molto bene inglese. Si prodigano per ogni questione e sono disponibili davvero in tutto!!! Fatte le debite considerazioni tornassi a Lisbona sicuramente alloggerei qui di nuovo!
Spostamenti: i mezzi pubblici sono efficienti e frequenti. La metropolitana, suddivisa in tre linee distinguibili dal colore, è semplice da usare e davvero comoda. Sicuramente consiglio di utilizzare tutti i mezzi di trasporto pubblico (soprattutto sono da provare gli elevadores … davvero caratteristici). Unico limite è che non esiste una mappa integrata di tutti i mezzi (se non in alcune fermate del bus) da poter portare sempre con voi. Ma essendo i vari bus davvero frequenti non dubito riuscirete a recarvi dove desiderate senza perdere troppo tempo.
Lingua: non sarà mai uno scoglio, non solo perché loro conoscono bene l’inglese e spesso anche l’italiano, ma soprattutto per la loro disponibilità a farsi comprendere! Sentir parlare velocemente in portoghese era per me interessante ma incomprensibile. Se parlano piano (o se si legge) la lingua risulta comprensibile oltre che, almeno per me, molto piacevole. Mi sento di smentire però chi dice che sembra dialetto veneto. Ci sono alcune parole simili, è vero, ma il suono delle lettere, la pronuncia è differente e poi ci sono tantissime parole che non centrano nulla!
Lisboa Card: noi abbiamo preso quella valida 72 ore a 39 euro. Sinceramente non so se a livello di costi ci sia davvero convenuta ma a livello di tranquillità sì! Per tre giorni nessun pensiero, abbiamo preso innumerevoli volte tram, metropolitana, bus, elevadores senza pensarci. Inoltre i vari musei che abbiamo visitato erano gratis o scontati. Io la rifarei sicuramente!
Tempo/temperatura: non siamo state molto fortunate. Infatti la mattina il cielo era sempre grigio, ha piovuto almeno un po’ 3 giorni su 4 (il 4/01 ha proprio diluviato) e verso il tardo pomeriggio usciva un po’ di sole in mezzo alle nuvole. Nonostante ciò si stava sempre bene (non era mai umido come a Venezia) e la temperatura minima che abbiamo “registrato” è stata di 10 gradi la sera del 03/01, quella massima 19 gradi la mattina del 05/01
Addobbi natalizi: con il calare della luce del giorno la città si illuminava grazie alle belle illuminazioni presenti soprattutto in centro! Alberi di luci nelle piazze principali, luci sempre diverse in ogni rua. Bello!

E ora vi racconto cosa abbiamo visto
Siamo arrivate di sera e abbiamo preso un taxi dall’aeroporto, ci siamo dirette subito in hotel e ci siamo addormentate all’istante!

Giovedì 02

Avremmo voluto andare subito a visitare la zona di Belem, ma dovendo acquistare la Lisboa Card e seguendo il consiglio del receptionist dell’hotel ci siamo dirette verso il “centro”. Abbiamo percorso l’Avenida da Liberdade. Nonostante la pioggerellina che scendeva abbiamo trovato molto piacevole percorrere questo ampio viale. E’ meno trafficato di quanto mi aspettassi, le aiuole sono ben curate e spesso ci si imbatte in belle statue. Giunti in piazza Restauradores siamo entrate nell’ufficio turistico dove abbiamo acquistato la Lisboa card.
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L’idea di riserva era quella di visitare l’Alfama seguendo un percorso a piedi che avevo trovato su un sito web. Purtroppo abbiamo vagato malamente per trovare il punto di partenza. Nel nostro vagare abbiamo visto la bellissima facciata della stazione Rossio, e Piazza D. Pedro IV con il Teatro D. Maria II.
Il tempo passava e non concludevamo niente. Al volo ho deciso di prendere l’ascensores Gloria, un misto tra un tram e una funicolare, pur senza sapere dove portasse! Una volta arrivate al Miradouro di R. Pedro de Alcantara abbiamo cercato di orientarci e abbiamo fatto un bel po’ di foto! Questo belvedere è centralissimo quindi molto comodo da visitare e sicuramente è il più bello di quelli che ho potuto ammirare, la vista è piena sull’Alfama e sul Castello in particolare! Direi imperdibile!
Ancora non pienamente sicure di quello che avremmo visto siamo scese per la Rua D. Pedro de Alcantara e abbiamo visitato le chiese di S. Roque e degli Italiani.
In piazza Camoes abbiamo acquistato la nostra prima Pasteis de Nata presso uno dei tanti punti vendita della Padaria Portuguesa, 90 centesimi ottimamente spesi! Questo dolce è davvero delizioso.
Proseguendo la nostra passeggiata ci siamo imbattute nella statua di Pessoa fuori dal bar Brasileira. Foto di rito e soddisfazione per la mia amica appassionata del poeta. Visitiamo i resti del Convento do Carmo (mi sembra 1.60 euro grazie allo sconto Lisboa card), distrutto dal terremoto del 1755 e mai ricostruito. Ci fosse il cielo azzurro sarebbe un’emozione ancora più grande. Stiamo per perderci nuovamente ma grazie ad un gentilissimo passante raggiungiamo l’elevador di St.a Justa, un vero e proprio ascensore. Facciamo foto del panorama che si gode anche da qui. E scendiamo! Ci fermiamo in un’altra Padaria Portuguesa e con soli 4,95 euro mangiamo una zuppa, un panino con carne arrostita e una spremuta di arancia. Assolutamente economico, salutare e buono! Raggiungiamo Terreiro do Paco e ammiriamo il Tejo e il Ponte 25 Abril. All’ufficio informazioni chiediamo dove prendere il tram (28 o 15) che porta in Cattedrale. Le indicazioni dateci in inglese si rivelano non chiarissime e così ci arriviamo a piedi. Luogo bellissimo. Ora però vogliamo prendere il bus. E lo prendiamo. Raggiungiamo il castello. Paghiamo 6 euro (20% di sconto grazie alla card) e ci dedichiamo a questo luogo impregnato di storia. Bello il panorama. Simpatica la presenza di pavoni! Non riusciamo a raggiungere gli scavi archeologici, perché non si capiva dove bisognasse passare. Le indicazioni erano contraddittorie e alcuni cancelli chiusi, peccato. Usciamo dal borgo e ci dirigiamo verso il Miradouro de Santa Luzia particolare per la presenza di azulejos. Anche questo, in un giorno di sole, credo mi avrebbe lasciato un ricordo diverso. Ho appena dato un occhiata alle immagini che trova google: direi che sono immagini bellissime ma ora il belvedere non è tenuto così bene. Prendiamo il tram per tornare verso la piazza principale. Speriamo di poter degustare gratuitamente dei vini da ViniPortugal ma sono chiusi per problemi tecnici fino a data da destinarsi. Camminiamo verso la Casa dos Bicos. La Fondazione Saramago, che qui ha la sua sede, riapre il 03/01 benissimo! Io non mancherò!
Decidiamo di sederci per bere un aperitivo ma nel primo bar scelto i prezzi sono folli: 9.50 euro per un cocktail. Passiamo alla parte opposta della piazza e ci sediamo ai tavolini di “Nosoloitalia”. Non il massimo della autenticità portoghese ma alla fine ci accontentiamo. Beviamo un bicchiere di buon Porto a 4 euro, decidiamo poi di mangiare li una pizza e risolvere anche la nostra cena. Il locale è grande e moderno. La scelta spazia dalle pizze alla cucina. I prezzi rispetto ad altri locali che ho visto è forse un po’ altino ma niente di eccezionale soprattutto se si considera che siamo davvero in centro
Finito di cenare percorriamo Rua Augusta e prendiamo la metro fino a Marques de Pombal.
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03/01

Oggi andremo a Belem, ma prima prendiamo la metro e ci fermiamo alla stazione Rato, ci dirigiamo verso la Basilica da Estrela, passando per il bel parco omonimo. Anche con il grigiore e la pioggerellina la sensazione di pace e relax del parco ci affascina. All’interno della Basilica è possibile vedere un magnifico presepe (0,50 centesimi) opera di Joaquim Machado de Castro, il più illustre rappresentante dell’arte dei presepi portoghesi. La costruzione di questo presepe con una miriade di personaggi (circa 480) durò circa tre anni e coinvolse anche gli allievi del maestro.
Ci dirigiamo verso Casa di Fernando Pessoa (ingresso scontato con Lisboa Card). Visitiamo il museo all’interno. La mia amica, appassionata del poeta, rimane un po’ delusa dalla quasi assoluta assenza di riferimenti legati alla sua produzione letteraria. Presenti sono invece cimeli e una zona divertente ed interattiva per conoscere la vita del poeta. Torniamo in prossimità della Basilica e prendiamo un bus, chiediamo all’autista dove cambiare per Belem e lui al capolinea ci indica che siamo alla fermata di cambio. Attendiamo un nuovo bus che ci porterà direttamente nei pressi del Monastero dos Jeronimos dove ci attende una lunga coda: 45 minuti … non sapendo che con la nostra Lisboa Card avremmo potuto entrare immediatamente! E così visitiamo quello che credo sia il Monumento più bello in assoluto, in particolare, naturalmente, il Chiostro interno! Anche la Chiesa è bellissima! Il tempo è tiranno e l’ora del pranzo è stata quasi superata. Entriamo nel Centro Culturale di Belem e raggiungiamo il bar posto all’ultimo piano. C’è un self service che ci permette di rifocillarci alla vista del Monumento alle Scoperte! Qualche foto e via a piedi verso la Torre simbolo della città! Che emozione! L’acqua del Tajo è agitata e sporca a causa del maltempo. Questo non toglie fascino all’edificio simbolo della città: un capolavoro. Entriamo (gratis con Lisboa Card) e ci godiamo la visita anche se pioviggina e non riesco a fare foto memorabili. Compriamo qualche ricordo allo shop e ce ne andiamo verso il Monumento alle Scoperte! Facciamo molte foto a questo imponente manufatto. Saliamo con l’ascensore nella terrazza (sconto con la Card) e ci dimentichiamo di guardare dall’alto la cartina geografica mondiale disegnata sul pavimento, quindi quando già stavamo andando via torniamo su. La prossima tappa è la Pasteis de Belem, passiamo per il regale giardino Praca do Imperio e ci mettiamo in coda per assaggiare il dolce più famoso della città: la Pasteis del Belem. E’ effettivamente diversa da quelle di Nata ma sinceramente ho apprezzato molto entrambe!!! Abbiamo fatto qualche foto all’interno di questa storica pasticceria ma non ci siamo accomodate vista la coda per poter consumare qualcosa all’interno. Riprendiamo la nostra marcia per il Museo delle Carrozze. Gratis con la Card. Bellissimo! Posizionato in un palazzo d’epoca, la collezione presenta pezzi davvero meravigliosi oltre che di valenza storica! Per la mia amica che era perplessa sulla mia idea di visitare questo museo è invece una rivelazione e ricevo i suoi complimenti!
Non è troppo tardi anche se i musei ormai sono tutti chiusi, decidiamo perciò di raggiungere il Panteon per poterlo almeno ammirare da fuori. Così prendiamo prima un bus fino a Rato e poi la metro fino a Santa Apolonia. In pochi minuti (in salita però) raggiungiamo il Panteao Nacional. Qualche foto e via di nuovo verso la Praca do Comercio. Chiediamo informazioni per il bus turistico Yellow Bus che intendiamo prendere il giorno seguente. Abbiamo lo sconto grazie alla Lisboa Card e ci costerà 11 euro. Potremo scendere ad ogni fermata e risalire quante volte vogliamo. Da li percorriamo rua Augusta e veniamo fermate da una ragazza che promuove un ristorante. Turistico ma economico. Decidiamo di fermarci lì per la cena. Ci verrà servito un ottimo Vino Verde e conosceremo Vittorio un simpaticissimo bimbo calabrese, in vacanza con la sua famiglia
Sfinite dall’intensa giornata prendiamo la metropolitana e andiamo in hotel.

04/01

Prima delle 10 siamo in Praca da Figueira da dove parte il nostro bus, OLISIPO TOUR. Fuori dal bus una ragazza ci fa pagare e ci lascia la ricevuta. Saliamo in bus e dopo qualche minuto parte, ma non ci sono stati dati gli auricolari per ascoltare la guida (anche in italiano)! Ce le facciamo dare ma così saltiamo la nostra prima fermata: la fondazione Saramago, scendiamo perciò alla fermata successiva che comunque era prevista e visitiamo il Museu do Fado. E’ possibile usufruire di un audio guida… ma in italiano non c’è! Così io scelgo il francese lasciando la mia amica Carlotta perplessa. Non sono molto brava con le lingue e spero che il francese, più vicino all’italiano e che ho studiato tempo fa, mi aiuti. Credo sia meno ingannevole dell’inglese, del quale per altro non sono certo una esperta. Alla fine direi che me la sono cavata. Il museo è ben fatto è per nulla noioso. Molto esaustivo ed interattivo! Emozionante sentire voci calde intonare struggenti melodie. Ma il fado non è solo saudade e lacrime … alcune canzoni sono decisamente vivaci e ricordano le nostre tarantelle. Sicuramente un museo da visitare!
Finita la nostra visita ci dirigiamo verso casa dos Bicos, dove attualmente c’è la Fondazione Saramago. Se non avete letto nulla dello scrittore forse non vale la pena fermarsi qui, io che ho letto molti dei suoi libri e che trovo sia stato uno dei più grandi intellettuali del 900 non posso mancare. E non vengo delusa: l’esposizione si sviluppa in un solo piano ed è incentrata sulle opere dello scrittore. E’ presente anche la medaglia consegnatagli per il Premio Nobel ricevuto nel 1998 e ci sono alcuni schermi dove si assiste ad alcune interviste o al discorso pronunciato in occasione del conferimento del Nobel. E’ stato ricostruito anche il suo studio.
In un altro piano si trova un negozio/libreria, poi troviamo un auditorium e la biblioteca.
Abbiamo preso al volo il bus turistico e con gli auricolari abbiamo ascoltato la guida spiegare particolari sulla zona che stavamo attraversando. Siamo scese poco dopo per visitare il Museu do Azulejo. Un museo molto ricco e interessante. C’è una esposizione permanente e poi c’è una zona con le esposizioni temporanee. Si può visitare anche una chiesa con piastrelle ai muri, molto particolare. All’interno del museo c’è un ristorante carinissimo. Ho pranzato con una zuppa di verdure, un piatto con crepes al pollo, squisita, piatto servito con insalata mais olive e pomodori e una bibita a 10 euro! I prodotti erano di ottima qualità infatti i mais sembravano appena stati tolti da una pannocchia arrostita, e le olive erano gustosissime, molto di più di quelle che ho mangiato la sera al Clube de Fado!!!
Finita la visita al Museo siamo uscite e abbiamo atteso il nostro bus per riprendere la visita “guidata”. La fermata successiva a cui avremmo voluto scendere era verso la fine così ci siamo godute la città sedute al piano superiore del bus, peccato per il vento e la pioggerellina che mi hanno impedito di fare foto migliori (infatti non si poteva stare nella parte del bus senza copertura e io mi spostavo per il bus ma ero in piedi quando andavo a fare foto).
Il giro di questo tour è davvero interessante perché si può visitare la zona che ospitò l’EXPO del 1998, una zona modernissima, con la presenza della futuristica stazione d’oriente opera di Calatrava e con altre strutture avveniristiche. Poi si passa ad una bella zona residenziale (Alvalade) poco più avanti si può ammirare Campo Pequeno. Infine anche casa di Amalia Rodrigues e il Parlamento. Siamo scese in piazza Cais dos Sodre e da li siamo andate a prendere la funicolare Bica. La breve traversata che compie è affascinante e descrive bene le caratteristiche di questa città. Giunti a destinazione cerchiamo il Miradouro di Santa Caterina che la mia guida descrive come quello in cui si ritrovano gli artisti di strada. Quando ci passiamo noi c’è qualche turista e un paio di ragazzi con lo skateboard. Il panorama sul Tejo è bello ma coperto da antenne televisive e da qualche gru. Insomma ci delude un po’. Ci fermiamo a bere qualcosa di caldo in una pasticceria dove, naturalmente, ordiniamo due pasteis. Buone anche qui. Ci dirigiamo verso la fermata del tram, saliremo sul mitico 28 anche se solo per due fermate. Infatti poi prendiamo la metro e ci dirigiamo in albergo. La sera ci attende la cena con spettacolo di Fado! Quindi ci prepariamo per bene e verso le 19.30 andiamo in Marques de Pombal, facciamo le vip e prendiamo il taxi per non rischiare di perderci cercando il Clube do Fado. Con 7 euro ci arriviamo. Il locale si mostra subito chic, il personale infatti è molto premuroso. I tavoli però sono vicinissimi e lo spazio è pochino. Ordiniamo un bicchiere di vino a testa (io rosso, Carlotta bianco), un piatto di porco preto io, uno di baccalà per Carlotta. Gli antipasti sono serviti in automatico, ci portano dell’olio d’oliva, delle olive, alcune verdure pastellate, e delle salsiccette decisamente gustose. Particolarità del locale è la presenza all’interno di un pozzo arabo dal quale oggi i camerieri invitano ad esprimere un desiderio. Verso le 21.20 le luci sono diventate soffuse e sono entrati in sala tre musicisti (un chitarrista, un violoncellista e uno con la chitarra portoghese) e la cantante: Cristina Madeira. Hanno eseguito 4 canzoni dalle melodie struggenti. Una voce calda e profonda che mi ha fatto emozionare! Dopo la loro uscita abbiamo ordinato i dessert: una pasteis (3.50 euro) e una fetta di torta (9,50 euro!!! Mi aspettavo di ricevere una fetta super, invece era nella media)… che abbiamo diviso in due. Poco dopo sono rientrati i musicisti e questa volta erano accompagnati da un cantante maschile, di cui non ho scoperto il nome purtroppo! Anche lui ottima voce e ottimo interprete, canzoni meno malinconiche ma altrettanto coinvolgenti. Ho avuto il piacere di fare i complimenti a Cristina Madeira con cui ho fatto anche una foto, una donna molto dolce! Tra una esibizione e l’altra, mentre ero alla toilette al piano di sopra ho sentito musica popolare allegra e il suono di tamburelli. Scendo e trovo un gruppo folk che raccoglieva offerte. Non ho capito se per autofinanziarsi o per un progetto a sostegno di qualcosa. Comunque è stato un fuori programma simpatico
Passeggiata piacevole dopo cena, poca gente in giro pur essendo sabato. Nanna.
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05/01

Ultime ore a Lisbona, avevamo già deciso di recarci a visitare il Parco Edoardo VII e l’estufa fria, la serra fredda con all’interno serra calda e una zona dedicata alle piante grasse. La scelta legata ai tempi e alla zona in cui avevamo l’hotel si è rivelata una piacevole sorpresa. La veduta dal fondo del Parco verso il Tejo, era bella ma non come credo sia in giornate più limpide (finalmente però il cielo non era grigio e un po’ di sole ogni tanto faceva capolino tra le nuvole). Le serre sono un interessante spettacolo. Una mattinata rilassante per ammirare piante di tutto il mondo. Unica perplessità legata al nome delle piante che a volte era posizionato in modo evidente con la zona di provenienza mentre altre volte non c’era nemmeno. Non so quanto costi l’entrata, noi ci siamo andati gratuitamente con la lisboa card che stava per scadere! Se avete del tempo libero o alloggiate nei paraggi non ho dubbi: ci dovete fare un giro! Ci siamo fermate per un dolcetto al bar del parco, un posto piacevole. E poi ci siamo dirette verso la Padaria Portuguesa davanti al nostro hotel. Ultimo pranzo, molto gustoso e via a prendere i bagagli lasciati in hotel. Non avendo più la lisboa card valida abbiamo deciso di prendere il taxi che per 10 euro ci ha portate con i due bagagli in aeroporto! L’aeroporto è raggiungibile anche in metropolitana, credo ad un prezzo irrisorio. Ma abbiamo voluto esagerare e approfittare del prezzo abbordabile dei taxi.

Lisbona lascerà in me un ricordo indelebile dei suoi panorami e della gentile disponibilità dei suoi abitanti!

p.s. A distanza di due anni, il ricordo della gentilezza degli abitanti di Lisbona è ancora vivo in me. Rileggere il racconto poi mi ha riportato alla mente quanto questa città sia ricca di cose da ammirare e piena di un fascino struggente.