martedì 28 aprile 2020

Belgio, gennaio 2012


A inizio gennaio 2012 sono stata con due amiche a Bruxelles, abbiamo visitato anche Bruges e Gent.
Noi siamo partite giovedì 5 gennaio da Treviso con Ryanair. L'aereo è partito in ritardo causa nebbia e in fase di atterraggio ha affrontato una serie di turbolenze. Anche Elisa, una delle mie amiche che vola frequentemente, è stata male! Per l'aereo abbiamo speso 80 euro a testa andata e ritorno, senza bagaglio in stiva. Se state pochi giorni il bagaglio a mano è la soluzione migliore, sicuramente la più economica! Abbiamo prenotato circa un mese prima.
Dall'aeroporto abbiamo preso il bus navetta: 22 euro andata e ritorno. Abbastanza comodo. 1 ora circa di viaggio per raggiungere il centro della città.
L'albergo lo abbiamo prenotato tramite booking.com. Abbiamo speso 82 euro a testa per tre notti in tripla + colazione all'hotel Madeline. Avevo letto commenti contrastanti sull'hotel. Noi ci siamo trovate bene. E' un due stelle con arredamento un po' vecchiotto e bagno con muro attaccato al wc (uno altro 1.90 non potrebbe mai sedersi!) ma comunque abbastanza pulito. Ma la cosa migliore è la posizione. A un passo da la Grand Place e vicinissimo all'entrata della stazione gare central, zona frequentata e sicura!
Noi avevamo programmato tutto per visitare il Parlamento europeo il giovedì stesso. Siamo arrivate giuste giuste 15 minuti prima dell'inizio della visita ma un cordiale signore ci ha spiegato che era già pieno il turno e ci ha invitato a presentarci la mattina successiva alle 9 (la visita sarebbe iniziata alle 10,00) per essere sicure di entrare! Il giorno dopo ¾ del gruppo era composto da italiani (era il 6 gennaio), perciò vi consiglio di presentarvi in anticipo nei giorni di maggior afflusso turistico. La visita è ben organizzata, gratuita con audio-guida e naturalmente molto interessante.
Eravamo indecise se acquistare la Bruxelles Card, ne esistono da 24/36/72 ore. Alla fine abbiamo optato per l'acquisto dei biglietti giornalieri per i trasporti e di musei ne abbiamo visitato uno solo... La metropolitana è comoda e semplice da utilizzare.
La città è molto bella perché ha davvero tante anime: quella moderna ed europea nella zona Euro, quella storica e magica del centro storico, quella fantasiosa con i Murales dei fumetti.
I luoghi dove abbiamo mangiato li abbiamo scelti seguendo i consigli di due guide che abbiamo consultato: prima sera a La mort subite, storica brasserie. Abbiamo bevuto la birra a base di lamponi (che alle mie amiche ha ricordato più uno sciroppo) e mangiato un piatto di affettati e formaggi misti. Poi fuori abbiamo assaggiato il primo waffel della vacanza.
La seconda sera ci siamo viziate e abbiamo cenato a T'spinnekope, buono il cibo (abbiamo scelto tre secondi diversi e abbiamo diviso: fagiano al lampone, polpette con patatine,…il terzo non me lo ricordo…) ma pessimo il servizio. Mi dispiace dirlo ma è la verità: i menu erano solo in francese e fiammingo quindi noi non capivamo tutto visto che uno dei camerieri parlava italiano speravamo ci aiutasse un po’, invece nulla! In più una volta finito il cibo ma con ancora birra nei bicchieri ci hanno chiesto se volevamo altro e noi abbiamo risposto di no. Dopo cinque minuti è passato quello che sembrava il “capo” e in francese ha detto qualcosa del tipo “se non prendete altro andatevene”... e ci ha lasciato il conto sul tavolo. Ok, anche da noi a Mestre capita che in qualche locale se non consumi più cerchino di farti capire che non sei gradito ma non mi era mai successo che mi venissero a dire spudoratamente “vattene”... non sarò madrelingua ma il francese è comprensibile! Gli abbiamo lasciato comunque 60 euro di consumazione (in tre) ma saremo state in tutto 1 ora e mezza. Peccato davvero!
La terza e ultima sera abbiamo cenato da Cirio, un bel locale art neaveu vicino alla Borsa. Peccato che in questo caso l'offerta culinaria fosse un po' limitata, abbiamo preso dei panini. Io ho assaggiato l'aperitivo della casa: half and half. Metà vino bianco e metà champagne. Ovviamente molto buono!
Il sabato siamo state a visitare Bruges e Gent, come avevo letto su altri racconti in questo sito nel weekend le tariffe dei treni sono scontate. Abbiamo pagato 9,90 euro andata e ritorno! La tariffa si chiama shopping. Entrambe le città sicuramente meritano una visita: Bruges è un gioiellino molto ben conservato. Un consiglio: non tralasciate la visita del Beghinaggio, sicuramente la zona più caratteristica della città! Gent è una cittadina molto grande e caotica ma il centro storico è bellissimo.
Infine il cioccolato: in città è davvero pieno di cioccolaterie … l’ultimo giorno abbiamo fatto qualche acquisto per portare a casa qualcosa ma non sapendo dove acquistare siamo andate un po’ a caso. In alcune il cioccolato può arrivare a costare 50 euro il chilo! Tornate a casa solo Galler (da cui avevo preso purtroppo solo una mini barretta) mi è sembrato davvero superlativo! Il resto (di quello che avevo acquistato) discreto se non scadente!

martedì 21 aprile 2020

Innsbruck e Munich, settembre 2015



La nostra idea iniziale era di fare una vacanza a Formentera... per una volta nella vita... ma ci siamo mossi tardi e i prezzi erano aumentati, ci siamo trovati a pochi giorni dalla data a non essere più convinti di quella scelta... così butto lì: perché non Monaco di Baviera? Sì so cosa state pensando: stesso tipo di vacanza, vero? Ma l'amore per i viaggi è così, il luogo è importane ma se si è curiosi esistono sempre nuovi posti da scoprire...
Eccoci pronti, sabato 12 settembre, per qualche giorno tra Austria e Germania. In automobile.
Arriviamo ad Innsbruck per l'ora di pranzo. Lasciamo le valigie all'hotel Heimgartl e ci incamminiamo alla scoperta di questa cittadina dopo aver mangiato dei panini portati da casa in un parco vicino al fiume Inn. Un parco piccolo ma con attrezzi ginnici di ultima generazione che ci da subito l'idea di una città a misura di residente.
La città è piccola ma siamo riusciti comunque a perderci cercando di arrivare in centro. Abbiamo acquistato la Innsbruck Card da 24 ore davvero conveniente visti i prezzi particolarmente alti delle varie attrazioni.
Arriviamo al Tetto d'Oro e decidiamo di salire subito sulla torre civica per una veduta dall'alto. Diciamo che con la Innsbruck Card ne vale la pena (l'ingresso costerebbe 4 euro). Questa zona centrale di Innsbruck è sicuramente affascinante, un piccolo gioiello.
Vogliamo prendere il Bus Hop on Hop off City Bus Tour gratis con la Card ma lo perdiamo di un soffio. Decidiamo allora di visitare l'Hofgarten: tenuto perfettamente, molto rilassante anche se molto frequentato e in pieno centro: si trovano 2 scacchiere quasi a grandezza naturale e dei tavoli per giocare a carte o ad altri giochi. Li troviamo tutti occupati: evidentemente la gente di questa città ama divertirsi!
Il Bus Hop on Hop off è una delusione: le spiegazioni dell'audio-guida sono superficiali e non avendo il tetto scoperto gli edifici descritti non si riescono a vedere bene. Inoltre su alcuni posti le cuffie non funzionano e se si scende alle fermate una volta risaliti non sembra essere possibile sedersi dove si trova libero ... ma esiste una “prenotazione” del posto non ufficiale. Insomma davvero da evitare se non che è compresa nella Card e a noi ha permesso di vedere il trampolino del salto con gli sci Bergisel (visita panoramica spettacolare ma per il resto direi semplice ... a prezzo pieno non la consiglierei ma essendo compresa nella Card è risultata una visita curiosa da fare). Poi siamo scesi dal bus solo un attimo per vedere il castello Ambras (il bus è stato fermo 10 minuti) … sembrava molto bello, peccato non avere abbastanza tempo per visitarlo all'interno. Quel bus era l'ultimo e abbiamo preferito finire il giro.
Tornati in centro abbiamo preso un aperitivo al 5th Floor, un locale molto elegante che darà sicuramente il meglio di sé nel dopo cena. Siamo scesi al piano terra e siamo andati al Goessers per cenare.
Ottima scelta: menu tradizionale di qualità ad un prezzo onestissimo! Ambiente cordiale e casual.



Domenica 13 la tabella di marcia prevedeva alcune cose ... ma siamo riusciti a farne anche di più :)
Partiamo presto per andare in centro. Facciamo colazione in un bar e visitiamo il Palazzo Reale. Sicuramente fatta bene l'audio-guida che riesce a descrivere al meglio la grandezza di Maria Teresa. Purtroppo la Chiesa dei Gesuiti non riusciamo a visitarla visto che è domenica ed è aperta solo per le funzioni religiose.
Vista la giornata abbastanza soleggiata e volendo visitare l'Alpen Zoo decidiamo di allungare il tragitto e fare un “salto” in cima alle montagne prendendo la funivia Hungerburgbahn poi Seegrubenbahn e Hafelekarbahn sono 3 pezzi diversi … il primo è un trenino. In totale si arriva a 2269 metri e si domina la città e la valle del INN. Arriviamo su e le nuvole hanno conquistato il cielo. Tira vento e fa freddissimo! Ci saranno 10 gradi in meno rispetto al centro storico ... Facciamo qualche foto in tutta fretta e infreddoliti scendiamo. Sostiamo a Seegrubenbahn dove se avessimo più tempo sarebbe piacevole fermarsi a pranzare.
Arriviamo allo zoo e lo visitiamo tornando bambini. Sinceramente alcune gabbie sono davvero piccole e nonostante questo non tutti gli animali si riescono a vedere... tutto sommato però ci sono delle attenzioni da non sottovalutare per gli animali. Resta un posto “finto” ma fortemente didattico e io ritengo che la presenza di questi zoo permetta comunque la conservazione di alcune specie di animali. Se poi comunque nascono in cattività non avrebbe senso dare loro la libertà … non sopravviverebbero. Comunque ho potuto vedere per la prima volta dal vivo lince, alce, stambecco oltre ad alcuni volatili impressionanti di cui però purtroppo non ricordo il nome! In un ora e mezza – due si riesce a visitare abbastanza bene.
Scendiamo in Hotel (a piedi perché è proprio sotto allo zoo) e prendiamo la nostra auto per dirigerci verso il Mondo dei Cristalli Swarovski ... ingresso gratis sempre con la Card ...
Per fortuna! Direi che è davvero deludente! Il parco è carino ma niente di straordinario (noi comunque siamo stati sfortunati perché il cielo era ormai coperto di nuvole e alcune attrazioni daranno il meglio di sé con il sole). La galleria di opere con cristalli è poco comprensibile … comunque gratis un giro si può fare ma se avete tempo, altrimenti non vale la pena secondo me. Alla fine si trova un negozio naturalmente grandissimo … e si possono acquistare cose molto carine (e alcune nemmeno troppo costose).
Riprendiamo l'auto e ci dirigiamo verso la Germania, troviamo traffico verso Monaco ma arrivati in città lasciamo agevolmente l'auto al parcheggio GmbH e prendiamo un bus pagando il biglietto sul mezzo. Infatti nel centro di Monaco le auto devono avere uno speciale bollino. E' possibile acquistarlo anche qui in Italia ma l'auto deve essere immatricolata dopo il 2006. La nostra è di un anno più vecchia.
Dalla cartina mi sembrava che la scelta migliore per non dover cambiare mezzo in metro fosse proprio prendere il bus, ma in realtà abbiamo dovuto poi camminare parecchio con le valigie per raggiungere la nostra stanza prenotata con airbnb (era forse meglio la metro). La zona è tranquilla e comoda alla metro, ci siamo trovati bene. Il bagno era esterno alla camera e vicino ad un'altra camera ma per qualche giorno ci si adatta.
Dopo esserci sistemati velocemente usciamo per cenare (erano già le 21,00) e seguiamo il consiglio del nostro padrone di casa. Andiamo, a piedi, in uno dei 3 Hans im Glueck presenti in città. Ci sediamo fuori e mangiamo degli ottimi panini con hamburger (il mio vegetariano). Beppe è stanco ma io un salto veloce in centro lo voglio fare quindi andiamo in metropolitana, acquistiamo il biglietto per gruppi (per 2 persone è già conveniente) per 72 ore.
Passeggiamo per il centro arrivando in Marienplaz, gironzolando senza una meta vediamo pure l'Hofbrauhaus, ci sediamo nel giardinetto interno molto caratteristico ma nessuno ci nota e ci vuole servire, così usciamo e continuiamo la nostra passeggiata. Torniamo a casa e ci addormentiamo distrutti.
La mattina dopo il tempo è pessimo e quindi decidiamo di dedicarla ad un museo: il Deutsches Museum. Molto interessante ma IMMENSO. Ci vorranno almeno 8 ore per vederlo benino. Inoltre è molto interattivo ma non sempre è così chiaro cosa bisogna fare.
Per le 12 siamo davanti al carillon in Marienplaz per vederlo in funzione. Purtroppo piove e con l'ombrello in mano tentiamo comunque di fare foto e video. Carino. Sicuramente una cosa che si deve vedere vista la storia e la tradizione che si celano dietro. Visitiamo la Asamkirche che da però il meglio di sé con il sole essendo molto piccola e buia. Da ammirare comunque.
Mangiamo un panino e andiamo al Palazzo Reale dove acquistiamo l'abbonamento ai castelli della Baviera. Vale 15 giorni per 2 persone a 30 euro.
Usciti dal palazzo finalmente c'è il sole. Passeggiamo nei giardini reali. Proviamo a visitare le Pinacoteche ma scopriamo che una è chiusa temporaneamente per lavori e l'altra è chiusa perché è lunedì!
Ceniamo a Zwickl - Gastlichkeit am Viktualienmarkt un posto molto piccolo ma davvero grazioso, per non parlare della toilette ... non dovete perderla. Mangiato bene e speso il giusto.
La mattina seguente andiamo al Giardino Inglese davvero bello, grande, alcune zone sembrano far parte di un bosco. Vediamo pure dei ragazzi che fanno surf nel torrente. Ci spostiamo a vedere il mercato Viktualienmarkt: favoloso. I colori dei banchi e l'albero della cuccagna che emana storia sono davvero affascinanti. Andiamo sul tetto della Peterkirche per ammirare la città dall'alto (la fatica viene ripagata dalla vista!) e mangiamo un panino li vicino.
Decidiamo quindi di visitare il castello di Nymphenburg Palace (Schloss Nymphenburg) prendiamo quindi un tram. Da fuori il castello non è favoloso ma è bello il lago e il verde intorno. Dentro poi ci sono da visitare i giardini, oltre alle stanze del palazzo, che regalano due gioielli: Pagodenburg e Amalienburg. Da non perdere.
Ritorniamo in centro e beviamo qualcosa da Augustiner Keller storica birreria con un biergarten molto grande. Passiamo per casa a cambiarci e usciamo per la cena.
Ceniamo al Wirtshaus Ayingers: molto bene davvero, posto tradizionale con una cortesia dei camerieri del tutto rara da queste parti. Facciamo un salto a vedere l'Allianz Arena illuminata e andiamo a dormire.
Ultima giornata in zona, Beppe vuole fare un salto in Teresianplatz, l'Ocktober Fest inizierà fra qualche giorno e sbirciamo l'area già allestita ma con gli operai che si danno da fare per terminare le ultime cose. Ci dirigiamo poi al Parco Olimpico per salire sulla torre: 4,50 euro grazie alla sconto della card dei trasporti.
Ci si può fermare a due altezze. Il panorama è davvero spettacolare. E' possibile ammirare tutta la città e anche oltre. E' possibile naturalmente vedere la zona del villaggio olimpico e quella del triste attentato che sconvolse le Olimpiadi del 1972.
Ci siamo diretti al Schloss Schleissheim dove abbiamo pranzato nel grazioso biergarten presente al castello. Abbiamo visitato in modo purtroppo un po' frettoloso il castello nuovo che è davvero molto bello all'interno. I giardini li abbiamo dovuti saltare a malincuore (abbiamo solo fatto qualche foto dalla grande vasca/fontana).
Avevamo fretta perché Beppe voleva visitare il campo di concentramento di Dachau. Io c'ero già stata in quinta liceo ma devo dire che i miei ricordi erano davvero offuscati in più hanno fatto alcuni cambiamenti nella parte museale e nel percorso.
Per fare pochi chilometri ci abbiamo messo 45 minuti circa ... un traffico assurdo. Così anche il campo di concentramento lo abbiamo visitato in velocità. Peccato perché la mostra nel museo era davvero toccante e anche interessante, piena di dati. E' una visita che deve essere fatta.
Alla chiusura ci rimettiamo in auto per andare a Schwangau. Avevamo prenotato una notte in un appartamento tramite booking.com. Tra strada sbagliata e traffico siamo arrivati davvero tardi. Appoggiate le valigie siamo usciti per cenare … la scelta era tra un locale italiano, un hotel/ristorante e un bier garten sotto il palo della cuccagna. Optiamo per il bier garten non pensando al vento forte che tira ... Per fortuna cucinano in fretta dei buoni panini con patatine fritte. Corriamo quindi in appartamento per una bella dormita … prima di andare a letto uno sguardo al castello di Neuschwanstein che riusciamo ad intravedere … che emozione!
Giovedì 17 settembre ci svegliamo presto e andiamo a piedi verso la zona della biglietteria dei castelli. Noi avevamo già prenotato da casa, la nostra visita era prevista alle 10,45. Una volta li tramite la corsia preferenziale si cambia la prenotazione in biglietto. Facciamo colazione, ammiriamo dalla strada anche il castello di Hohenschwangau e decidiamo di salire a Neuschwanstein con la carrozza facendo però almeno 20 minuti di coda. Tutto l'anticipo con il quale ci siamo mossi si brucia. Spendiamo 6 euro a testa e veniamo portati a qualche centinaio di metri da Neuschwanstein. Si può salire anche a piedi o con un bus navetta.
Purtroppo in quei giorni il Marienbrucke era chiuso e non abbiamo potuto ammirare il castello dal ponte panoramico.
La cosa meravigliosa di questo posto è che più ti avvicini più faresti foto. E' un luogo davvero magico e sembra di essere in una fiaba. C'è molta gente ma questo non toglie fascino al luogo. Attendiamo il momento della nostra visita (sono super organizzati con schermi da cui si possono leggere i numeri delle prenotazioni). Ci viene data un audio-guida nella nostra lingua che non parte fino a che non si è nella stanza giusta. Il castello è meraviglioso anche dentro e consiglio caldamente la visita. C'è da dire però che dura davvero poco e che non è data la possibilità di fermarmi qualche secondo in più. Ogni gruppo viaggia con lo stesso ritmo e in ogni stanza si resterà al massimo 4 minuti ...
Abbiamo fatto molte foto e ci siamo fermati a pranzo in un ristorante proprio sotto il castello. Prezzi buoni considerata la location e ampia scelta di piatti.
Il tempo stava peggiorando quindi abbiamo sperato reggesse prima di arrivare all'auto. La vacanza era finita..siamo andati verso casa con gli occhi colmi delle meraviglie viste.


venerdì 17 aprile 2020

Scorpacciata di film e di libri

Questo periodo di obbligato confinamento nelle nostre case ci sta sicuramente portando a guardare qualche film in più del solito e a leggere di più.

Per me è così nonostante comunque stia regolarmente lavorando 8 ore al giorno da casa.

In queste settimane ho letto:
Aspettando Godot (finalmente! Samuel Beckett)
Fuoco è tutto ciò che siamo (Guido Saraceni)
Rinascere (Manuel Bortuzzo)
Storie Ribelli (Luis Sepulveda)
Ogni parola che sapevo (Andrea Vianello)
Quel che affidiamo al vento (Laura Imai Messina)
Finché la mia stella brillerà (Liliana Segre)
Cadrò sognando di volare (Fabio Genovesi)
Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza (Luis Sepulveda)
Storia del gatto e del topo che diventò suo amico (Luis Sepulveda)
Il mare dove non si tocca (Fabio Genovesi)
Un'idea di felicità (Sepulveda e Petrini)
Ritratto di gruppo con assenza (Sepulveda)

e ne ho molti altri che mi aspettano

Ma soprattutto ho visto tantissimi film:

italiani:
Croce e Delizia
Cetto c'è senzadubbiamente
Anche senza di te
La pelle dell'Orso
I vitelloni (ebbene sì non avevo mai visto un film di Fellini!!!)
Lazzaro felice
Troppa grazia
Mio fratello rincorre i dinosauri (che non mi ha deluso come temevo dopo aver letto il bellissimo libro)
Restiamo amici
Vivere
Sconnessi
None di donna
10 Inverni (rivisto)
Un giorno all'improvviso
Signorina Effe
18 Regali
Figli
Ricordi?


esteri:
Le Mans 66
Tre manifesti ad Ebbing
Ella e John
Roma
Una notte di 12 anni (crudo ma da vedere)
Arrivederci professore
Berlin I love you
Un giorno di pioggia a New York
Cena con delitto (pensavo meglio)
L'ufficiale e la spia
Richard Jewell
Manchester by the sea
Belle e Sebastien 3
Diamanti grezzi
Un amico straordinario
Rocket man
Closet circuit
L'ultima tempesta
Parasite
1917


Per non parlare delle 4 stagioni della Casa di Carta, e le puntate trasmesse di Doc-nelle tue mani

Aggiornerò periodicamente questa lista per essere anche di ispirazione per chi sta cercando qualcosa da leggere o guardare, a presto!

Aggiornato al 08/06/2020

martedì 14 aprile 2020

Estate 2010 un assaggio di Dalmazia


Dal 24 al 31 luglio 2010 sono stata con il mio ragazzo a Brela, piccola cittadina nella riviera di Makarska in Dalmazia.
Per la terza volta la scelta delle vacanze è caduta sulla Croazia (nel 2005 siamo stati in Istria, nel 2008 a Pag) e questa volta abbiamo deciso di vedere questa regione affascinante.
Siamo partiti venerdì 23 sera e abbiamo dormito a Gorizia, dove il mio ragazzo ha un appartamento di famiglia. Sabato alle 8.00 eravamo in pronti. Abbiamo seguito stradine periferiche per evitare di pagare la vigneta in Slovenia. Fortunatamente non abbiamo trovato molto traffico nemmeno al confine tra Slovenia e Croazia. Alla frontiera ci hanno consegnato una cartina della Croazia ed un opuscolo con informazioni turistiche: un modo semplice e utile di darci il benvenuto!
Siamo arrivati a Brela verso le 16.00. Abbiamo subito individuato la strada (la strada principale… o l’unica?) dove c’è Villa Dominik dove avevamo prenotato un mini appartamento per la settimana. La proprietaria parla un buon inglese e l’appartamento pur essendo davvero molto piccolo soddisfa ampiamente le nostre esigenze. Si vede che è praticamente nuovo, i mobili sono in perfette condizioni, la luce è fornita da moderni faretti. In bagno ci sono pure gli asciugamani. Nei giorni successivi abbiamo anche scoperto che una signora veniva a pulire e svuotare i cestini… tutto per 55 euro a notte, un prezzo direi buono per il servizio offerto. In Croazia si può alloggiare anche spendendo molto meno ma trovando magari poca pulizia o case decadenti. Noi siamo rimasti molto soddisfatti.
Visto l’ora non perdiamo molto tempo ma andiamo subito alla scoperta della spiaggia di Brela, le spiagge sono numerose e affascinanti, acqua limpida e i pini che regalano ombra ai bagnanti, ma sono molto strette e perciò affollatissime, ci fermiamo in un punto a caso per fare il nostro primo bagno. Ma non restiamo per molto tempo e preferiamo fare una bella passeggiata che ci porta fino a Punta Rata dove poco dopo possiamo ammirare il famoso scoglio con alberi che capeggia in molti depliant croati.
Andiamo a casa e dopo una doccia e una pasta andiamo a fare un giro per il paese (che poi coincide esattamente con il lungomare) cambiamo le kune (consiglio di non cambiarle appena arrivati in Croazia, il cambio non è mai troppo favorevole, conviene arrivare a destinazione e guardare l’offerta. Tanto se proprio dovete comprare qualcosa gli euro li accettano praticamente ovunque) e mangiamo una grande coppa di gelato che però non assomiglia nemmeno lontanamente a quello italiano!
Domenica 25 ci svegliamo e fuori il vento è fortissimo, il mare, che si vede dalla porta del nostro appartamento, è agitatissimo. Decidiamo allora di fare la nostra prima escursione fuori zona: destinazione Bosnia-Herzegovina. Il viaggio non è proprio così corto come sembra anche perché per prendere l’autostrada da Brela bisogna salire un bel po’ per una strada piena di curve (dove incontriamo uno scoiattolo a bordo strada), dopo l’autostrada si incontrano strade secondarie, strette che rallentano il percorso. Il paesaggio però è verde e affascinante.
Arriviamo a Mostar e la periferia si presenta nella confusione tipica delle città più grandi e non nasconde i segni di una guerra finita da non molto tempo. Lasciamo la macchina nel parcheggio semi vuoto di un pronto soccorso proprio a pochi passi dall’entrata alla città vecchia ed è uno spettacolo. Si vede che è stata da poco sistemata, tutto è bianco come la pietra di cui sono fatte case e strade. Bellissimo anche se i negozi e i bar sono proprio solo turistici … la passeggiata è piacevole, passiamo sul famoso ponte e spira un vento fortissimo. Visitiamo anche una Moschea, piccola ma decorata in modo piacevole. Mangiamo qualche schiacciatina e grissini che ci siamo portati e decidiamo di bere qualcosa di fresco in un locale costruito all’interno di una grotta. E’ un locale alla moda, giovanile, con musica ad alto volume, negli arredi lo stile è quello orientale ma nell’offerta si avvicina alla cultura occidentale anche se in un spazio poco lontano si possono fumare narghilè.
Ritorniamo verso la macchina e ci dirigiamo verso Medjgourie, dove però vediamo solo il centro con la Chiesa. Purtroppo non avevamo con noi una guida della zona e le indicazioni per il Crocifisso che lacrima dal ginocchio non c’erano, inoltre la salita al Monte delle apparizioni era di circa un’ora, tra andare e tornare si sarebbe fatto tardi. Sicuramente è una gita da organizzare con gruppi religiosi che permettono di immergersi maggiormente nell’atmosfera spirituale che dalla via principale, troppo turistica, si respira molto poco.
Prossima e ultima tappa: la cascata di Kravica a meno di 15 chilometri da Medjgourie. Ci fermiamo appena vediamo un grande parcheggio e proseguiamo, in discesa, a piedi per circa 15 minuti, in realtà si può scendere anche con l’auto. Dall’alto lo spettacolo è davvero bello! Un’imponente cascata compare in mezzo al verde della vegetazione e si getta in un laghetto verdissimo. Dall’alto viene proprio voglia di farsi il bagno, e infatti giù ci sono parecchi bagnanti, 3 bar e tanta gente che prende il sole. Purtroppo questa gente non è educatissima e per terra la pulizia non è totale. Io metto i piedi in acqua e ovviamente la sento gelata. Mangiamo un gelato e ritorniamo all’auto. Dopo la cena a casa siamo talmente stanchi da non aver la forza per uscire.
Lunedì 26 lo dedichiamo alla spiaggia. Il vento è forte anche questa mattina e il mare sembra ancora mosso. Avevamo adocchiato una bellissima spiaggia all’altezza dello svincolo per salire verso l’autostrada ma visto che richiede una lunga passeggiata rimandiamo e proseguiamo verso Mimice. Lasciamo l’auto proprio vicino alla spiaggia. La località sorge sul mare. L’acqua ha un colore favoloso ma è troppo fredda. Sono appena le 9.30, ci godiamo la tranquillità della spiaggia poco affollata. Restiamo un paio d’ore poi decidiamo di spostarci verso una spiaggia di cui il mio ragazzo aveva visto delle foto in internet, verso Tupice. Non sapendo con certezza dove si trovi prendiamo una strada che scende verso il mare, una sbarra ferma la discesa e un ragazzo chiede 50 kune per il parcheggio sotto. Proviamo ad andare e decisamente non vale la pena scendere, conviene lasciare l’auto poco sopra la sbarra e poi scendere a piedi. La spiaggia sarebbe molto bella, purtroppo la pineta che la precede è in uno stato pietoso: ci sono costruzioni abbandonate, rifiuti sparsi, il bar sembra appena stato colpito da un missile. Insomma: proprio una tristezza. Eppure è super affollato! Proseguiamo un po’ a piedi sopra gli scogli, li la situazione è più tranquilla e vivibile. Dopo un po’ incontriamo una micro spiaggia bellissima! Sembra uscita da un catalogo viaggi. Siccome c’è già qualcuno il mio ragazzo vuole provare a vedere se si trova qualcosa più avanti e soprattutto se si raggiunge quella spiaggia di cui aveva visto le foto. Ma dopo un po’ che camminiamo decidiamo di tornare alla piccola spiaggetta. Passiamo li il pomeriggio, mangiando qualche cosa che avevamo nello zaino e un gelato che il mio ragazzo va a comparare al bar della spiaggia grande. Il posto è davvero un piccolo incanto. L’acqua è fredda ma limpida, con tanti pesciolini che per la prima volta posso fotografare visto che un nostro amico ci ha prestato la custodia subacquea per la macchina fotografica. Questa spiaggia è Fkk ma quando ci siamo stati noi erano più quelli con il costume (come noi) che quelli senza. Quando siamo abbastanza cotti dal sole rientriamo a Brela. La sera facciamo un giretto sempre a Brela
Martedì 27 seconda gita: Parco Nazionale delle cascate di Krka. Mi ero documentata e credendo di fare la scelta giusta ci dirigiamo a Skradin da dove c’è una delle possibili entrate al parco. Né la guida né le indicazione che avevo trovato in internet erano state troppo chiare su quale fosse il modo migliore per visitare al meglio il parco. Diciamo che esistono due modi: il battello da prendere a Skradin e che permette di visitare entrambe le cascate e l’isola di Visovac; oppure si usa l’auto e una volta visitata una cascata si va all’altra. Non sapendolo arrivati a Skradin non abbiamo preso il battello ma abbiamo parcheggiato poco più su del centro del paese dove esiste un’entrata al parco. Il ragazzo addetto del parco che ci accoglie all’ingresso ci dice che a piedi la prima cascata distava 4 km, così decidiamo di fare una bella passeggiata, il sentiero è semplice, si costeggia il fiume krka, direi che è piacevole. Abbiamo incontrato moltissimi ciclisti che avevano affittato la bici a Skradin. La cascata è imponente, è possibile fare il bagno ma a noi non ha fatto venire voglia di immergerci…pur essendo tutto molto bello. Abbiamo seguito il percorso di circa un’ora che permette di vedere la cascata da vari punti di vista e ammirare anche i resti della seconda (per data di nascita) centrale idroelettrica al mondo.
Concluso il giro abbiamo mangiato i panini che c’eravamo portati da casa e siamo tornati all’auto. Il ragazzo che ci aveva accolto ci dice che per vedere l’altra cascata e il lago bisogna fare in auto 50 km di strade secondarie. L’idea non ci piace e decidiamo di fare una passeggiata a Trogir, tra l’altro il tempo si sta facendo minaccioso e infatti dopo poco il nostro arrivo incomincia a piovere! Trogir è davvero un piccolo gioiello, la periferia è quella di un centro turistico trafficato e caotico, ma il centro storico è incantevole. Si visita rapidamente ed è piacevole passeggiare peccato per la pioggia che un po’ ha rovinato l’atmosfera, per fortuna è durata poco. Cambiamo altri euro visto che il cambio è qui molto favorevole e io compro al mercato davanti alla porta di accesso al centro storico un po’ di frutta. Torniamo a casa abbastanza soddisfatti anche se io sono amareggiata della visita parziale fatta a Krka.
La sera andiamo a Baska Voda in auto, e paghiamo il parcheggio, scoprendo solo tornando indietro a fine serata che dal nostro appartamento in 15 minuti a piedi si raggiunge Baska Voda. Questa cittadina è più grande di Brela quindi offre più locali e qualche negozio in più. Il lungomare è carino con un bel porticciolo. Mangiamo palacinke (crepes) alla nutella: buone ma davvero pesanti.
Mercoledì 28 affrontiamo la discesa alla bella spiaggia che avevamo notato dal primo giorno. Lasciamo l’auto al lato della strada litoranea e iniziamo la discesa. Il tutto dura più di 30 minuti, la discesa all’inizio piacevole, diventa sempre più impegnativa e direi un po’ pericolosa. Il percorso non è segnato in modo chiarissimo, bisogna prestare attenzione o si rischia di perdersi. Riusciamo comunque ad arrivare sani e salvi alla spiaggia dove troviamo già qualcuno con la barca. Noi ci sistemiamo a metà vicino ad un ruscello d’acqua che dalla base della montagna va al mare. Nel corso della giornata capiremo di non aver fatto la scelta migliore visto che tutti i bambini che passano per la spiaggia trovano (giustamente) questo il luogo ideale per giocare. La spiaggia è davvero bellissima, sassi bianchi, acqua pulita e cristallina. Solo qualche rifiuto portato dall’acqua in alcuni angoli della spiaggia. La giornata passa tra bagni di sole e di mare. Ci cimentiamo ancora con le foto subacquee. Il ritorno all’auto è faticoso quanto la discesa ma meno pericoloso. Dopo cena breve passeggiata a Brela.
Giovedì 29 la meta per oggi è lontana: Dubrovnik! Andiamo per l’autostrada fino a Ravca, poi stradine e infine la litoranea. Il paesaggio da Opuzen in giù è bellissimo tanto che temo che il mio ragazzo mi rinfacci il fatto che lui avrebbe preferito alloggiare per tutta la settimana vicino a Dubrovnik. La penisola di Peljesac che si ammira per tutta la sua lunghezza sembra un piccolo paradiso per diportisti ma anche più giù la miriade di isole presenti è davvero un bello spettacolo. Ci fermiamo per fare foto panoramiche. Bisogna passare due volte il confine, visto che si passa l’unica località bosniaca sulla costa: Neum, ma c’è un po’ di coda solo entrando in Bosnia, mentre uscendone non c’è nemmeno una vera e propria frontiera.
Arrivati a Dubrovnik parcheggiamo e ci dirigiamo verso la città vecchia. Devo dire che mi ha colpito moltissimo, è davvero molto bella. Queste pietre bianche sono piacevolissime da vedere e rendono la cittadina elegante. Ovviamente lo stradun è pieno di turisti (molti gli italiani).
Facciamo un giro e poi cerchiamo un posto dove mangiare, i prezzi sono uguali a quelli italiani. Ci sediamo in una pizzeria (Mea Culpa) dove mangiamo una pizza davvero “pesante”, loro mettono formaggio al posto della mozzarella, in più questa pizza era abbastanza alta e corposa, buona ma a metà ero già piena. Sono riuscita a finirla solo con grande sforzo. Dopo pranzo avevamo intenzione di fare il giro delle mura (quasi 2 chilometri) ma l’orario era quello peggiore (14.00 circa) e nessuno dei due era molto in vena. Siamo allora tornati all’auto e su consiglio della guida che avevo preso in biblioteca andiamo verso sud, a pochi chilometri c’è uno spiazzo da dove si può ammirare tutta la città circondata dalle mura!!! Bella vista e bello spettacolo. Riprendiamo l’auto dopo un po’ di foto e torniamo verso nord, vogliamo fermarci in una delle spiagge che abbiamo ammirato andando verso Debrovnik. Fermandoci un paio di volte per capire se dovevamo andare avanti o se fossimo arrivati dove volevamo, alla fine troviamo la nostra spiaggia da cartolina, un istmo di terra che si protende sul mare, qualche piccolo sasso, acqua e un isolotto alberato attaccato. Magnifico. Con una “passeggiata” di 10 minuti scendiamo. C’erano solo due coppie, subito dopo di noi arrivano altre 6 persone. Il posto è davvero incantevole e mi rammarico di non avere con me la custodia subacquea per la macchina fotografica: la vegetazione acquatica è diversa da quella della zona di Brela…peccato! Ci godiamo un bagnetto, ci riposiamo un po’ e poi ci mettiamo in macchina visto che ci attende un lungo ritorno. Questa volta decidiamo di percorrere tutta la litoranea è in effetti ci mettiamo meno dell’andata anche perché, fortunatamente, non troviamo traffico. La sera non abbiamo le forze per uscire.
Venerdì 30 lo avremmo voluto dedicare interamente al mare ma c’è maltempo, la mattina i nuvoloni sembrano incombere ma non piove, facciamo una passeggiata fino allo scoglio simbolo di Brela per fare un po’ di foto. Pranziamo presto perché visto che non ha piovuto vogliamo andare in spiaggia presto. Ma alla fine perdiamo molto tempo a cercare una spiaggia dopo Makarska che non troviamo, torniamo delusi a Brela e ci distendiamo un po’ proprio sotto il nostro appartamento, c’è vento, il sole è coperto e l’acqua è ghiacciata: niente ultimo bagno!
Torniamo a casa e dopo una doccia usciamo per andare a cena a Baska Voda, senza auto al seguito. Camminiamo e guardiamo con attenzione le pizzerie e i ristoranti per scegliere bene dove cenare. Alcuni locali, molto carini, sono però troppo pretenziosi per il nostro carattere e soprattutto per le nostre tasche. Alla fine scegliamo il Papagaj e ci sediamo fuori. La cameriera conosce l’italiano. Scegliamo di prendere anche un aperitivo e io chiedo “quello che bevono i croati”, torna con un bicchiere largo riempito come se fosse un liquore da una bevanda scura. Non favolosa ma accettabile. Prendiamo le pizze e sono esattamente l’opposto di quelle mangiate a Dubrovnik: leggere e fine, davvero molto buone. Abbiamo speso poco e mangiato bene, ci hanno anche offerto una grappa a fine pasto. Da consigliare. Abbiamo proseguito la serata con una passeggiata e una pastina per Giuseppe, una palacinka per me.
Sabato 31 abbiamo lasciato Brela sotto un’abbondante pioggia. Il ritorno è stato abbastanza tranquillo dato il poco traffico contrariamente a quanto ci aspettassimo!
Consiglio di visitare queste zone perché davvero piacevoli, ma se potete scegliere sono certa che a giugno o inizio settembre si possa godere di più delle piccole ma belle spiagge di Brela. La zona offre poi tantissime possibili escursioni (bisogna però mettere in conto tanta benzina e ore in auto), una settimana è davvero troppo poco per poter apprezzare al massimo questa regione estesa e, soprattutto, ricca di storia e di panorami mozzafiato!

lunedì 13 aprile 2020

Torino, maggio 2010


Abbiamo prenotato al B&B Teresina a Pecetto Torinese, 70 euro a notte in doppia. Camera spaziosa, pulita e accogliente, bel bagno, nuovissimo. Posto immerso nel verde, comodissimo se si decide di andare in automobile.
Partenza il 07/05/2010, ci fermiamo ad Asti per il pranzo, facciamo una breve passeggiata per la cittadina. Faccio alcune foto agli angoli più caratteristici. La cittadina è tranquilla. Pranziamo con un piatto di agnolotti plin con sugo e basilico e torniamo all’auto per andare al B&B.
Lasciamo le valige e andiamo alla stazione ferroviaria di Trofarello. Prendiamo i biglietti e scendiamo a Torino Porta Nuova dove andiamo subito all’ufficio informazioni per comprare la Torino Card. Per 20 euro potremo entrare in tutti i musei di Torino e del Piemonte e avremo gratis i trasporti pubblici per 48 ore. La ragazza dell’Ufficio Informazioni è stata gentilissima dandoci un sacco di informazioni utili e dritte.
Già la piazza davanti alla stazione mi colpisce per la semplice bellezza, palazzi eleganti la circondano e un bel parco la riempie. Camminiamo per le vie centrali e tutta la città ci stupisce per la pulizia, l’ordine ma soprattutto per il fascino dei palazzi. Piazza San Carlo è grandissima e davvero bella. Proseguiamo per Piazza Castello, ancor più bella con fontane che zampillano dal pavimento e con il Palazzo Reale sullo sfondo. Prendiamo via Po per raggiungere la Mole Antonelliana che si presenta a noi diversamente da come ci aspettavamo ma ci piace moltissimo! La coda da fare è lunga ma pensiamo che ci convenga restare. Così dopo circa 40 minuti riusciamo ad entrare per visitare il Museo del Cinema. Avendo poco tempo non ho prestato la dovuta attenzione al piano dedicato all’archeologia del cinema ma ho potuto comunque apprezzare moltissimo l’esposizione e la presenza di strumenti particolarissimi. La sala principale è un colpo d’occhio, pieno di chaise longue e con due maxi schermi. Tutt’intorno sono ricreati diversi ambienti: il caffè 800, il mondo dei cartoon, il saloon western… anche se non sono più una bambina questa sala mi ha entusiasmata e conquistata! Percorriamo il corridoio espositivo che sale e presenta una mostra sulla figura di Gesù nel cinema, davvero bella! Un altro piano raccoglie manifesti e foto famosi oltre a costumi di scena usati in alcuni film. Siamo scesi e abbiamo atteso un po’ per salire sull’ascensore. Arrivati alla terrazza panoramica si gode una vista sulla città a 360°, peccato che non fosse una giornata davvero limpida e serena. Comunque ne vale la pena! Ma il mio consiglio è di non salire solo su, ma visitare assolutamente il museo perché merita davvero!!!
Usciamo poco prima delle 20.00, avevamo già adocchiato la Piadineria davanti all’entrata alla Mole. Ci fermiamo li per una cena veloce ma gustosa (io ho preso una piadina con il patè di olive…buonissima) ed economica. Usciti andiamo verso il luogo di avvicinamento per vedere la Sindone, abbiamo prenotato per le 21.30 e tutti ci hanno detto che è il caso di presentarsi circa un’ora prima. Il percorso parte dai giardini reali e in coda si passa parecchio tempo. Poco prima di entrare nel Duomo si vede un filmato che evidenzia i vari segni che si trovano sul sudario, grazie a questo filmato una volta davanti alla Sindone sarà più facile riconoscerli. Arrivati davanti alla reliquia restiamo solo 3 minuti, ma l’esperienza è forte e toccante. Usciamo e andiamo subito verso la stazione. E’ tardi e abbiamo paura che non ci siano troppi treni ad attenderci, in più siamo sfiniti. Tornati a Trofarello recuperiamo l’auto e andiamo al B&B a dormire
Sabato 8/05 sveglia alle 8.10, ci prepariamo e andiamo a fare colazione, durante la quale chiacchieriamo con la nostra ospite su locali carini dove cenare e su Torino in generale. Anche oggi andremo a Torino in treno. Arriviamo in città intorno alle 10.00. Ci avvinciamo al Museo Egizio ma la fila è lunghissima e subito rinunciamo ad accodarci … non ci và proprio di fare due ore di coda. Allora andiamo al Palazzo Reale, dove visitiamo la Mostra temporanea sui tesori della Sindone e le stanze dei Re e Regine di Savoia. Ovviamente tutto elegantissimo e sfarzoso. Una stanza mi ha colpito più delle altre, sui toni del blu con un divano circolare…
Abbiamo prenotato anche la visita guidata alle cucine alle 14.45. Finito il giro del Palazzo proviamo a vedere com’è la situazione al Museo Egizio, ma è sempre uguale. Quindi andiamo verso il Duomo e la Porta Palatina. Li vicino troviamo un ristorante che propone il pranzo a 7.20 euro scegliendo tra primo e dessert, o secondo e contorno, compreso acqua, pane e coperto! Ne approfittiamo e scegliamo entrambi cotoletta e patatine, non proprio il pranzo tipico torinese. Camminiamo fino a Piazza Statuto, poi passiamo davanti al Palazzo di città (il municipio), davvero raffinato, e torniamo a Palazzo Reale per la visita alle cucine. Sorvolo sul fatto che la guida non ha chiamato chi avesse l’appuntamento (noi eravamo seduti dietro alla biglietteria in attesa almeno 15 minuti prima) e così siamo entrati a spiegazione iniziata, visita interessante soprattutto perché racconta aneddoti divertenti sulla vita a corte e sulle abitudini dei principi e dei reali.
Usciamo e la prossima meta è il Parco del Valentino con Borgo Medioevale, pensiamo di avvicinarci con un autobus, usufruendo della Torino Card. Scendiamo perciò in Piazza Vittorio Veneto da cui si può ammirare la Chiesa Gran Madre di Dio dall’altra parte del ponte Vittorio Emanuele I. Camminiamo lungo il Po e ci troviamo al Parco. Proseguiamo ed ammiriamo il Castello del Valentino, attuale sede della Facoltà di Architettura. Proseguiamo ancora e incontriamo il Borgo Medioevale, costruito verso la fine dell’800 ricopiando i paesi medioevali del Piemonte e della Val d’Aosta, si presenta come un piccolo “parco divertimenti”, anche se non ci sono giostre. Direi pittoresco e uno spasso per i più piccoli. Ci informiamo per entrare alla Rocca, ma dovremmo aspettare ¾ d’ora e per vedere una cosa “finta” pensiamo non ne valga la pena. Così andiamo a prendere un tram verso la stazione. Ripresa l’auto a Trofarello facciamo un breve giro in centro a Pecetto e in una pasticceria acquisto dei biscotti fini che sembrano pavesini. Il prezzo è buono, a Torino li avevo visti ad almeno 2/3 euro in più. Rientriamo nel B&B e ci diamo una rinfrescata, contattiamo un’amica che scopriamo solo ora essere originaria di Torino per qualche dritta sulla serata e dopo suo consiglio andiamo a mangiare la pizza al Domus in corso Lecce. Una birreria/pizzeria molto carina, contentissimi della scelta in quanto abbiamo assaggiato la farinata, abbiamo mangiato una pizza a testa, bevuto una birra Giuseppe, acqua e un bicchiere di Barbera io (a proposito generosi nelle dosi…un bicchierone che a Mestre me lo sogno!) per 14.50 euro a testa!!! E tutto ottimo!!!
Visto che l’auto è tranquillamente parcheggiata in un luogo non a pagamento, sfruttiamo la nostra torino Card e andiamo in centro con un bus. Facciamo una bella passeggiata per il centro e ci fermiamo a bere un Bicerin (squisito) al caffè Regio in via Po. Poi io ne approfitto per fare due acquisti (compro nocciole ricoperte di cioccolato al latte per mia sorella, fondente per me). Riprendiamo il bus per recuperare l’auto e andiamo a dormire.
Domenica 09/05 sveglia alle 8.20. Colazione, paghiamo il soggiorno e lasciamo la stanza. La nostra meta è la Basilica di Superga. Il tempo nemmeno oggi è dei migliori. Arriviamo e la messa è cominciata da poco, restiamo a seguirla. La Basilica da fuori è davvero imponente, ma dentro è deliziosa. Davvero bella! Andiamo a prendere i biglietti per vedere le tombe Reali e dobbiamo attendere un po’. Allora al bar prendo una bottiglia di liquore Bicerin da portare a casa e poi andiamo a vedere la lapide che ricorda il Grande Torino che si schiantò in quel luogo nel 1949. L’altarino è pieno di fiori perché pochi giorni prima c’era stato l’anniversario di quella tragedia. Pur essendo interista e giovane, non conoscendo quindi quasi nulla di quella squadra, mi emoziono lo stesso.
Arrivato il momento della visita alle Tombe Reali capiamo subito di aver avuto fortuna, la guida, volontaria, è un signore appassionatissimo degli argomenti di cui parla e dopo poco comprendiamo anche il perché: conosceva personalmente membri della famiglia Savoia. Prima visitiamo la Sala dei Papi, 266 immagini raffiguranti tutti i Papi della storia della Chiesa, compreso l’attuale Benedetto XVI.
Le tombe sono davvero regali, sembrerà banale ma è così, sculture bellissime impreziosiscono la cappella in cui sono conservate molte spoglie della famiglia Savoia anche se i Re d’Italia non si trovano qui. La guida ci racconta in modo esaustivo di alcuni componenti della famiglia e quando si arriva alla lapide commemorativa della principessa Mafalda molti del gruppo ricordano la storia tragica che la colpì. Ripeto: una guida eccellente, forse con un tocco non troppo velato di nostalgia monarchica che non approvo, ma ognuno è libero di pensarla come crede.
Avremmo anche la visita agli appartamenti reali ma Giuseppe vorrebbe vedere la partita della sua squadra: la Juventus, in più una delle guide ci ha detto che dopo aver visto le stanze del Palazzo Reale non perdiamo molto se saltiamo gli appartamenti qui, visto che i reali trascorrevano pochissimo tempo a Superga, quindi scendiamo e ci dirigiamo verso lo stadio Olimpico. Purtroppo non ci sono più biglietti per la curva (è l’ultima giocata in casa dalla Juve per questo campionato), solo tribuna. Allora decidiamo di rientrare a casa. Meglio così poi, visto che la Juve ha perso e soprattutto ci sono stati un po’ di disordini tra le due tifoserie con lancio di fumogeni.
Il ritorno a casa è tranquillo. Decisamente Torino mi ha lasciato un’ottima impressione di sé, spero di poterci tornare per ammirare il Museo Egizio e per scoprire altri luoghi di questa elegante città!


giovedì 9 aprile 2020

Isola di Pag... sogno o incubo?

Questo è quanto avevo scritto di ritorno da un viaggio all'isola di PAG in Croazia nel 2007

Mercoledì io e il mio ragazzo siamo tornati da una vacanza all’isola di Pag...Fino a domenica mattina tutto era andato bene, purtroppo poi qualcuno ha rubato lo zaino al mio ragazzo con documenti, cellulare, ma, soprattutto, con le chiavi dell’automobile. Così gli ultimi 2 giorni si sono trasformati in un incubo... abbiamo dovuto prorogare la nostra permanenza di due giorni... 
Ma racconto tutto con calma. 
Siamo partiti lunedì 28 luglio da Mestre, a Prizna abbiamo preso il traghetto per Zigljen (la traversata dura mezz’ora compreso l’imbarco e lo sbarco). In totale ci abbiamo messo circa 7 ore, la strada litoranea è panoramica ma si viaggia piano, si entra nei paesi, si incontra traffico. L’alternativa è scendere quasi a Zara e prendere il ponte che porta sull’isola, i chilometri sono molti di più ma si viaggia in autostrada.
Ci siamo diretti a Pag, avevamo prenotato un appartamento tramite l’agenzia Perla. L’appartamento era centrale, molto bello, con mobili nuovi, e abbastanza pulito (solo un incontro ravvicinato con un ragno in bagno). C’era pure l’aria condizionata da pagare a parte. Avevo letto che il clima sull’isola era fresco e ventilato... Beh il vento si faceva sentire ma non come mi aspettavo, di giorno faceva caldo e la sera si stava benissimo in abiti estivi, in casa faceva caldissimo! L’impatto con l’isola è stato buono, avevo letto di tutto. Certo è brulla, quasi desertica in certi tratti, ma è affascinante, ci sono ulivi e piccoli arbusti, e un mare cristallino e pulito, pieno di pesci che si possono vedere anche verso riva a occhio nudo! Il paese di Pag è grazioso, il centro storico è carino, ci sono bei negozietti. La cosa che ci ha stupito è che esistono tantissimi panifici e pochi negozi di generi alimentari. La sera poi c’è quasi sempre musica o qualche intrattenimento. I prezzi in generale sono simili all’Italia, cartoline e bibite, souvenir o altro. 
L’unica cosa che davvero costava meno (ma di poco) è la pizza.
Il primo pomeriggio lo abbiamo passato sulla spiaggia principale di Pag...Non ve la consiglio. Essendo molto frequentata non è molto pulita e soprattutto l’acqua non è il massimo. Ci siamo spostati anche sulla spiaggia davanti ad un bell’hotel dopo il parcheggio degli autobus. Lì si sta decisamente meglio.
Martedì 29 siamo andati verso Simuni, ci siamo sistemati su una spiaggia tra Simuni e Mandre... Una zona che consiglio caldamente! L’acqua era uno spettacolo, un azzurro bellissimo... Ci sono delle terrazze cementate sulle rocce, unico problema l’acqua era molto fredda!!! Ma questo l’ho notato quasi ovunque. Tornando verso Pag abbiamo deviato per Kosljun dove c’è una spiaggia che sembra quasi una piscina, l’acqua è bassa per un lungo tratto, decisamente comoda per i più piccoli.
Mercoledì 30 siamo andati a visitare i laghi di Plitvice, ci siamo svegliati molto presto, abbiamo attraversato il ponte, preso l’autostrada, e in 2 ore circa abbiamo raggiunto il parco nazionale. Abbiamo passato una bella giornata, abbiamo camminato molto ma ne è valsa la pena. Tutto quello che ho letto in proposito non è bastato: la bellezza del luogo, la limpidezza dei laghi stupiscono enormemente. Un posto che merita di essere visto.
Giovedì 31 ci siamo mossi nel pomeriggio,ci siamo fermati sulla strada che collega Kolan a Novalja, vicino alla spiaggia Cista è segnalata una spiaggia “con la piccola sabbia”... In realtà sabbia non ce ne è (c’erano sassolini) ma il posto è molto bello. Il parcheggio costa 10 kune per tutta la giornata, ma non direi siano spesi male (comunque si trattava di circa 1,50 euro!). Purtroppo il tempo non è rimasto buono e così ce ne siamo andati presto.
Venerdì 1 agosto siamo andati verso la punta nord dell’isola, Lun. Abbiamo visto solo una piccola spiaggia e allora siamo scesi verso Jakisnica dove ci siamo sistemati vicino alla spiaggia dell’hotel Luna... Bel posto! A parte le cicale che per tutto il giorno hanno cantato! Anche qui l’acqua era davvero limpida! 
Sabato 2 abbiamo preso a noleggio un gommone allo scuba diving di Pag, in Croazia senza patente nautica si possono guidare solo gommoni con motore fino a 4 cavalli. Siamo rimasti nella “baia” di Pag, è stata una bellissima giornata, abbiamo visto spiagge bellissime con acqua spettacolare e una miriade di pesciolini. La spiaggia più bella in assoluto, che consiglio vivamente per la tranquillità e lo scenario che offre, si trova vicino a Rucica, si chiama Beritnica.
Domenica 3 la mattina volevamo vedere la zona di Povljana, il paese offre immobili nuovissimi, sembra tutto appena costruito. Ci sono un paio di spiagge attrezzate con sabbia, molto comoda per le famiglie con bambini. Il pomeriggio siamo andati a Zrce per osservare la famosa spiaggia del divertimento... È appena arrivati si è consumata la tragedia che ha trasformato la nostra vacanza in un incubo: abbiamo lasciato asciugamani borsa e zaino per pochi minuti, eravamo a 30 metri di distanza. Subito ci siamo accorti che mancava qualcosa, il mio ragazzo ha controllato: qualcuno aveva rubato il suo zaino. Panico. Non solo portafoglio, documenti, cellulare, ma chiavi dell’auto! Siamo andati alla polizia e li nessuno che parlava inglese... O quasi. Raccontiamo l’accaduto ma non chiedono i dati anagrafici! Assurdo! Alla fine prelevano l’auto gli mettono una ganascia alla ruota. Dopo due ore riusciamo ad uscire dal commissariato, tentiamo di fare l’autostop ma senza successo, chiamiamo il servizio taxi ma ci dicono che “a causa del traffico” non arrivavano e al massimo avremmo dovuto ritelefonare dopo mezz’ora... comunque alla fine siamo riusciti a tornare a Pag e fortunatamente la nostra agenzia era aperta così abbiamo potuto chiedere le chiavi di riserva dell’appartamento (erano rimaste in auto...).
Lunedì 4 la mattina abbiamo lasciato l’appartamento e i bagagli li abbiamo potuti depositare presso l’agenzia. Avremmo voluto contattare la Peugeot a Zara ma non esistono le nostre pagine gialle e gli autobus per raggiungere la città sono pochi quindi abbiamo preso quello delle 10. Alla fine alla Peugeot ci hanno detto che avrebbero potuto farci avere una copia della chiave in 5 giorni e quindi abbiamo rinunciato a questa possibilità. Nel nostro stato d’animo e con un caldo pesante e umido girare Zara non è stato il massimo, mi è parsa, comunque, una città sicuramente caotica ma con un centro storico grazioso e ricco di monumenti. Siamo tornati a Pag e tramite l’agenzia abbiamo trovato un altro appartamento per 2 notti. 
Martedì 5 abbiamo camminato un po’ per passare qualche ora in una spiaggia in zona Marijanovo. Anche li tantissimi pesci! 
Finalmente mercoledì 6 abbiamo potuto lasciare l’isola grazie all’arrivo della madre di Beppe che è venuta a salvarci! 
Consigli per i ristoranti non posso darne, abbiamo quasi sempre mangiato a casa. Una sera una pizza in piazza, la pizza è fatta con il formaggio e non con la mozzarella, ovviamente il gusto è decisamente diverso ma buono ugualmente. Che altro aggiungere? Se andrete a Pag vi auguro solo di essere più fortunati di noi!

martedì 7 aprile 2020

Cinque Terre estate 2009


Era da anni che volevo visitare le Cinque Terre, grazie anche al Giro d’Italia che in quell'anno passò anche in quelle zone sono finalmente riuscita a convincere il mio ragazzo: per le nostre vacanze estive abbiamo quindi scelto questa meta. Tramite internet abbiamo prenotato un monolocale a Riomaggiore. Monolocale che si è rivelato in posizione centrale, piccolissimo, un po' datato e molto caldo (è sopra ad una pizzeria da asporto!), per fortuna c’erano condizionatore e ventilatore. Nonostante sia piccolo è un appartamento fornito di tutto (lavatrice, tv, asciugacapelli)...!!! E il costo abbastanza contenuto: 470 euro, consumi inclusi.
Siamo partiti lunedì 27 luglio, siamo arrivati verso le 12.30 e i proprietari dell’appartamento ci hanno portato al nostro box auto. In un primo momento avevamo pensato di andare in treno, alla fine abbiamo optato per l’auto in quanto da Mestre non ci sono buoni collegamenti. Il box costava 10 euro al giorno, il nostro box era dei proprietari dell’appartamento (i costi giornalieri sono invece molto più alti per chi non alloggia in zona ma fa visite in giornata). L’auto poi li non serve a nulla.

Non abbiamo nemmeno pranzato, preferendo fare un tuffo in spiaggia. Ci siamo quindi recati verso il molo, un posto incantevole, e abbiamo raggiunto una spiaggia di sassi. Era piuttosto affollata ma comunque come inizio non male. L’accesso al mare è semplice, adatto a tutti.
Dopo un bagno e un pranzo veloce abbiamo pensato di andare presso l'ufficio accoglienza turisti del Parco Nazionale per chiedere qualche informazione. La ragazza che abbiamo incontrato ci ha consigliato di fare la 5 terre card normale e per il treno di prendere l’abbonamento settimanale fino a Monterosso. In questo modo si risparmiano quasi 8 euro, rispetto alla cinque terre card treno che permette di andare però da La Spezia a Levanto.

Chissà adesso come è gestita la cosa? Ci saranno ancora queste card? e i prezzi?

La 5 terre card posso dire che non era stata proprio così conveniente (20 euro per una settimana: entrata nei musei, al frantoio (chiuso), all'acquario virtuale (chiuso), utilizzo pulmini ecologici e ascensori pubblici, accesso ai sentieri che però nella maggior parte dei casi era senza controllo) ma almeno non si devono tirare fuori soldi ogni momento e si finanziava la tutela del parco.
Subito dopo abbiamo deciso di fare la nostra prima passeggiata: la via dell’Amore. Il sentiero è totalmente pavimentato, messo in sicurezza al cento per cento. Sicuramente si gode di una vista fantastica ma devo dire che ho preferito camminare in altri posti: li mi è sembrato tutto troppo “finto”, “costruito”, sicuramente turistico...

Siamo arrivati in meno di 15 minuti a Manarola (delle 5 terre è sicuramente quello che mi ha colpito in modo maggiormente contradditorio, finché si è “dentro” sembra il più bruttino, poi a vederlo dal sentiero che prosegue verso Corniglia, oppure dal mare, direi che è il più caratteristico!) il mio ragazzo propone di proseguire per Corniglia e così andiamo, qui il sentiero è meno semplice ma comunque tranquillo, ci vogliono circa 40 minuti e l’ultimo tratto prima della stazione è davvero deludente: mi auguro che siano stati nel frattempo abbattuti i numerosi capannoni/cabine presenti! Corniglia si adagia su un “colle”, rispetto alla stazione è un po’ lontano quindi come primo giorno ci accontentiamo e dalla stazione prendiamo il treno per tornare a Riomaggiore. Abbiamo cenato a casa e poi siamo usciti per una passeggiata. Pochissime persone in giro. I paesi delle 5 terre sono pieni di trattorie, ristoranti...Qualche enoteca e basta. Durante la notte si sentivano un sacco di voci in strada: alle 11 non c’era nessuno in giro, alle 2 sembrava ci fosse sempre una festa in strada!
Martedì 28: sveglia non impostata, colazione a casa. Si va in stazione, direzione Monterosso al Mare. Prima una passeggiata verso il centro, poi inversione per andare verso la famosa statua del Gigante, sulla spiaggia. Ci sistemiamo nella zona libera oltre la statua. Niente di particolarmente affascinante ma ci siamo fatti un bagno. Poi abbiamo mangiato un buonissimo gelato alla gelateria Slurp sul lungo mare. Gusto: mojto...Freschissimo!! Favoloso!!

Ci siamo spostati sempre con il treno a Vernazza. Bellissima, ma “troppo turistica”, Beppe l’ha paragonata a Sangiminiano! Li purtroppo facendo una foto perdo la custodia della macchina fotografica che conteneva la memory card da 8 giga! A Vernazza c’è una spiaggietta di sabbia ovviamente sempre piena di gente. Abbiamo iniziato il cammino verso Corniglia sperando di trovare un sentiero per scendere al mare. Il sentiero inizia in salita e noi ci mettiamo a camminare verso le 14.30/15! In un bar sulla salita prendiamo dell’acqua e chiediamo se c’è una spiaggia, il cameriere ci dice che c’è un sentiero per scendere sugli scogli. Poco più avanti troviamo un addetto del parco che controlla la nostra 5 terre card, facciamo la stessa domanda a lui e dice che il sentiero che conosce lui è poco percorribile. Noi ci proviamo lo stesso... in effetti non è proprio consigliabile fare quel giro. E’ stata una vera impresa ma il posto raggiunto era solitario e con una bella vista su Vernazza, ma che fatica! La cosa divertente è stata che poi non siamo rimasti soli: dopo un po’ è arrivato un signore che sembrava conoscere bene il posto e sembrava sorpreso di trovare qualcuno. In effetti alcuni tratti del sentiero sembravano non percorsi da anni.
Siamo rientrati a Riomaggiore e la sera ci siamo fatti una passeggiata notturna per la via dell’Amore (di sera nessuno controlla i biglietti). Non è molto illuminato, giustamente, ma capita di camminare non vedendo nessuno davanti a sé e poi accorgersi della presenza di qualcuno...prendendo quasi paura :)

Mercoledì 29: prendiamo il treno e scendiamo a Corniglia, l’unico paese che ancora non abbiamo visitato. Fuori dalla stazione prendiamo il pulmino del parco, gratuito per i possessori della 5 terre card. Arriviamo in una piazzetta (il centro dista dalla stazione circa 800 metri, in salita). Camminiamo per il centro, andiamo a vedere la torre, e pensiamo entrambi che Corniglia sia la meno turistica, forse perché più lontana dal mare, ma ha dei negozietti molto caratteristici. La famosa spiaggia del Canneto non è più raggiungibile perché il tunnel che ci arriva non è più aperto.

Chissà ora?

Scorgiamo dall'alto una bellissima spiaggia poco frequentata. Iniziamo a percorrere i tanti gradini che ci portano in questa caletta. Una parte è cementata e ci sono le scalette per scendere in acqua, più avanti rocce molto ripide, poi sassi. Siamo stati li un po’. Io sono anche caduta tornando su da un bagno: ci sono rocce scivolose... Comunque assolutamente una spiaggia da consigliare. Dal centro di Corniglia si seguono le indicazioni per la marina.
Quando ci sentiamo abbastanza cotti dal sole decidiamo di risalire. Attendiamo la navetta che ci riporta in stazione. Arrivati in stazione dobbiamo attendere molto il treno per Riomaggiore, allora ci mangiamo un gelato al bar della stazione dove constatiamo esserci uno dei pochi esercenti della zona cortese. Mi spiace dirlo ma la cosa che mi ha deluso in questo viaggio è sicuramente l’atteggiamento dei negozianti. Ok sono chiusi come tutti i liguri ma fare gli scocciati se si vuole acquistare qualcosa non lo trovo rispettoso né, ancor meno, sensato! La sera non usciamo, siamo stanchi.

Giovedì 30: abbiamo pensato di andare a Portovenere con i battelli del Consorzio Cinque terre e golfo dei Poeti. Con 18 euro, biglietto giornaliero, possiamo salire in qualunque delle 5 terre, proseguire per Portovenere e scegliere se visitare le tre isole (Palmaria, Tino e Tinetto) oppure andare a Lerici. Il primo traghetto per Portovenere passa per Riomaggiore dopo le 11, pensiamo allora di andare a Monterosso con il primo battello, così possiamo godere delle bellezze delle 5 terre dal mare (decisamente una visuale affascinante!). Facciamo una passeggiata a Monterosso in attesa dell’altro battello. Ci saliamo e fino a Riomaggiore siamo costretti a viaggiare dentro, perché è davvero pieno. Dopo però saliamo sopra. Arrivati a Portovenere sono colpita dalla bellezza della chiesa sulla roccia...Che spettacolo! Decidiamo di proseguire subito per le isole e al ritorno fermarci per vedere il paese. Il giro per le isole è davvero interessante perché viene data una descrizione di ciò che vediamo. Mi piace molto questo giro! Rientrati facciamo una passeggiata pensando a dove fare il bagno, Beppe si sistemerebbe sugli scogli ma a me non va, trovo che la posizione sia troppo “pericolosa”, passano un sacco di barche vicino. 
Allora decidiamo di mangiare qualcosa e riprendiamo il battello che ci porta a Palmaria. Infatti ci si può fermare a fare un bagno e il battello successivo ti carica per tornare a Portovenere. In effetti la spiaggia di Palmaria in cui ci lascia il battello è bellissima, purtroppo c’era un sacco di vento e quindi faceva un po’ freddo. Riprendiamo il battello e siamo di nuovo a Portovenere, ci facciamo una passeggiata per le vie storiche del centro e mangiamo un gelato. Questa cittadina è sicuramente molto caratteristica, con alcuni scorci davvero belli!
Tornati a casa mangiamo e la sera pensiamo di fare un giro a Vernazza. Ma anche li di sera non c'è molto movimento.

Venerdì 31: la mattina visitiamo il museo delle terre antiche (davanti a casa nostra), una sala con pannelli esplicativi che raccontano vari aspetti della vita in questa zona. Scendiamo verso la stazione e prendiamo l’ascensore che porta ad un percorso panoramico. Noi preferiamo dare uno sguardo al castello... Ci sono le mura e si può stare ad ammirare il paese dall'alto.
Andiamo a Manarola a vedere il museo dello Sciacchetrà, il vino tipico delle 5 terre. Anche questo museo è piccolo, ci sono dei brevi filmati che raccontano come nasce questo passito famoso in tutto il mondo. Ci informiamo sul frantoio in località Groppo, ma è aperto solo nel periodo in cui viene prodotto l’olio. Così mi bevo un buonissimo frullato da “Siamo arrivati alla frutta”, un posticino pieno di cose fruttate gustosissime.
Decidiamo di andare a Monterosso per vedere il santuario della Madonna di Soviore, ma è ancora presto per il Santuario così passiamo qualche ora in spiaggia a Monterosso. Ma fa davvero caldo così resistiamo poco e prima dell’orario della navetta che ci porterà al santuario ci alziamo e andiamo a mangiare un gelato. Con la navetta siamo andati a Soviore. Il panorama mentre si sale è davvero bello. Li però oltre a visitare la chiesa non c’è altro da fare (se non stare su una panchina a contemplare il paesaggio), la navetta successiva passava dopo un’ora così abbiamo fatto un breve giro, scattato un paio di foto e siamo tornati giù. Siamo andati alla stazione e siamo tornati a Riomaggiore. Riprendiamo l’ascensore per fare la strada panoramica, che ci porta in paese passando invece che per via Colombo, per il Municipio e la Chiesa. Bella passeggiata, dove incontriamo un pittore che sta facendo un bellissimo disegno sulle mura del municipio. 

La sera andiamo in un bel locale ubicato all'inizio della via dell’Amore, ovviamente è all'aperto. Notiamo che è davvero carino e ben fornito di vini e altre possibili bevande, ma non fanno servizio al tavolo. Questo ci lascia perplessi. Comunque il mio ragazzo prende una birra, io provo lo Sciacchetrà, 6 euro ma visto il locale non mi lamento troppo. Sono contenta di averlo provato: è davvero buono, anche se non il genere di vini che piacciono a me. Ha un gusto dolce ma deciso.

Sabato 01 Agosto: voglio andare a visitare il Santuario della Madonna di Montenero e la Torre Guardiola (il centro di osservazione naturalistica). Così decidiamo di prendere la navetta che alle 12.15 sale verso Biassa. Prima andiamo in spiaggia a Riomaggiore e ci facciamo un tuffo. Prendiamo la navetta e chiediamo all'autista di indicarci la fermata per il santuario. Arrivati ci aspetta una bella scalinata... Sotto il sole di mezzogiorno non è l’ideale ma ormai ci siamo. Il santuario non sembra quasi più una chiesa, ma il panorama è davvero bellissimo! Da qui vediamo che partono molti sentieri e si possono noleggiare biciclette. C’è un punto ristoro, e un bar. Noi il pranzo ce lo portiamo sempre nello zaino. 

Mangiamo qualcosa, ci riposiamo e facciamo foto. Chiediamo se per andare a torre guardiola conviene fare un'altra strada e ci consigliano di non rifare quella dell’andata. Quella che imbocchiamo però in alcuni tratti non sembra nemmeno più utilizzata, sembra un sentiero abbandonato e pure ogni tanto si leggono cartelli con nomi femminili che immaginiamo indicare qualche appartamento o casolare. Alla fine giungiamo sulla strada asfaltata fatta in precedenza con il pulmino. Siamo certi di dover scendere ma dopo un po’ che camminiamo ci vengono dei dubbi andiamo su e giù per un po’ dato che la cameriera di un bar sulla strada non ha saputo aiutarci. Alla fine capiamo che dobbiamo proprio scendere e camminiamo parecchio.
Arriviamo finalmente all'entrata dell'Osservatorio, si apre un viale in discesa con pannelli che descrivono la flora presente nel parco. Arriviamo fino ad un museo, chiuso. Poi oltre c’è un bar con una rivendita dei prodotti del parco, il ragazzo ci chiede se abbiamo la 5 terre card, ma non ce la fa nemmeno tirare fuori...! Mangiamo un gelato e vediamo che da li si può scendere in spiaggia. Camminiamo un bel po’, tanto che ad un certo punto pensiamo di arrivare fino a quella di Riomaggiore, ma in realtà si può accedere ad una splendida baia con una piscina naturale piena di pesci. Per raggiungerla ci vuole una bella camminata ma ne vale la pena. Mi piace talmente tanto che dico a Giuseppe che il giorno seguente voglio tornarci. In effetti è la più bella spiaggia incontrata alle cinque terre. Se arrivate da Riomaggiore dovete fare la strada per la spiaggia grande, poi invece di scendere vedrete che il sentiero sulle rocce sale, continuate e oltrepassate il cancello che vi dice che state arrivando a torre guardiola. Proseguite ancora. Bisogna salire un po’ e poi, ovviamente scendere. Ma, ripeto, ne vale decisamente la pena. Torniamo a casa quando siamo abbastanza cotti.

Doccia e poi un salto al laboratorio del Parco a Manarola per fare un paio di acquisti: io ho comprato marmellata di limoni, pesto, e crema di pinoli. Poi nel negozio sotto l’appartamento ho preso patè di olive e le trofie. La sera facciamo una passeggiata per Riomaggiore e beviamo una granita al bar della spiaggia

Domenica 02: restiamo a letto fino a tardi. Con calma andiamo alla spiaggia scoperta ieri. Nel pomeriggio quando siamo stanchi andiamo a casa, doccia e poi portiamo qualche bagaglio al parcheggio per non dover domani fare 10 giri.
Prendiamo il treno destinazione Monterosso per una pizza. Girovaghiamo in cerca del posto dove cenare, ci sono molte trattorie, meno pizzerie. Alla fine decidiamo per una piccola pizzeria in un vicolo. Purtroppo ci sono tavoli solo all'interno. Il locale è molto carino. La pizza buonissima, fina, croccante ma non dura... Davvero buona. Dopo averla finita, quasi ci leggessimo nel pensiero, il mio ragazzo mi chiede se ordinare una margherita. Così ordiniamo un’altra pizza in due. La seconda non è all'altezza della prima ma almeno la nostra fame viene arginata. Facciamo una passeggiata. Beviamo una granita e poi decidiamo di rientrare.

Lunedì 03: per le 10 dobbiamo lasciare l’appartamento, alle 9 siamo già in parcheggio pronti per lasciare le 5 terre, il tempo non promette nulla di buono così prendiamo l’auto e iniziamo ad allontanarci. Fino all'ultimo restiamo indecisi se fermarci per un giro a Parma, alla fine, vedendo che è presto e il tempo tiene, entriamo a Parma e lasciamo l’auto in un parcheggio vicinissimo al centro. Andiamo all'ufficio informazioni turistiche e chiediamo cosa non dobbiamo perderci stando solo poche ore. Ci danno una bella cartina della città. Visitiamo la Cattedrale e la Chiesa di San Giovanni. Andiamo in piazza Garibaldi e poi ci dirigiamo verso il Parco Ducale. Li mangiamo un toast e godiamo del (poco) refrigerio che gli alberi danno al caldo della giornata. Parma non ci ha emozionato particolarmente, ma sicuramente non abbiamo visto molto. Comunque se si hanno un paio d’ore di tempo si possono tranquillamente dedicare a questa elegante cittadina.

La nostra vacanza è finita. Delle Cinque Terre mi resterà sempre il ricordo di panorami affascinanti, di acque dai colori limpidi, di una terra aspra ma generosa.