sabato 5 ottobre 2019

Favignana: la farfalla del Mediterraneo


 

Da sabato 31 agosto a venerdì 6 settembre abbiamo trascorso la nostra vacanza a Favignana.

Da Palermo abbiamo preso il bus Segesta per il Porto di Trapani, da li l'aliscfo di Liberty Lines per Favignana.
Abbiamo girato l'isola con 2 biciclette elettriche a noleggio. L'isola infatti presenta pochi dislivelli ma non è piccolissima pertanto la bici elettrica è una buona soluzione che permette di viverla lentamente potendo ammirarne i panorami.
I prezzi sono abbastanza livellati verso l'alto, sia per gli alloggi, che per quanto riguarda bar e ristoranti. Anche al supermercato i costi sono abbastanza elevati. 

Oltre alle spiagge:
l'isola paeggisticamente è interessante, la presenza delle cave da poco dismesse è una testimonianza di valore del lavoro dell'uomo. E' possibile poi incontrare asini e mucche al pascolo. L'impressione che l'isola lascia è di un equilibrio, forse precario, tra natura e presenza umana. 
Levanzo se la giornata è limpida sembra così vicina da poterla toccare, Marettimo invece è molto più lontana e l'abbiamo vista sempre avvolta da foschia e spesso con nuvoloni e pioggia.

Sicuramente l'ex stabilimento Florio è da visitare. Un pezzo di storia dell'isola dove si inscatolava il tonno rosso, ben restaurato che ora ospita anche un museo archeologico oltre che quello industriale relativo alla vita dello stabilimento stesso. La visita guidata di circa 1 ora e mezza è interessante e ben costruita anche se addirittura breve viste le tante cose che vengono presentate, affascinante anche se crudele il racconto di come avveniva la tonnara, l'uccisione dei tonni.

Il piccolo centro: non si può evitare di visitarlo visto che qui si concentrano supermercati, noleggi e quasi tutti i ristoranti dell'isola. E' molto carino oltre che ben tenuto con la presenza del bellissimo palazzo Florio che non abbiamo visitato.

Il castello: salita faticosa (quasi 300 metri di dislivello) ma che permette di godere di un panorama sicuramente unico su quasi tutta l'isola. Noi ci siamo stati una mattina in cui il sole è uscito solo quando stavamo scendendo. C'è da dire che il castello è abbandonato e ne risulta pericolosa la visita. Credo che il Comune dovrebbe chiuderne l'accesso, oppure mettere almeno in sicurezza la struttura.

L'isola ha tantissime spiagge, tutte molto diverse tra loro. E' possibile trovare sabbia, ciottoli, scogli. Ci sono spiagge facili e comode da raggiungere e quelle più impegnative: insomma per tutti i gusti.
Sicuramente l'acqua è sempre pulita e assume mille sfumature che dipendono anche dai fondali molto diversi e soprattutto ricca di pesci. 




Le più famose sono anche quelle più scenografiche: 
Bue Marino e Cala Rossa con le rocce di calcarenite 
(si dice "volgarmente" che l'isola sia tufacea invece 
la roccia è di un altro tipo) lavorata.





La zona delle piscine Romane, forse un po' snobbata per i bagni, ha un fascino molto particolare e, secondo me, merita ampiamente una visita.

Tra le altre spiagge segnalo: Cala Rotonda, quella che più mi è piaciuta, ampia con accesso all'acqua semplice, con sassolini, fondale ricco e dai mille colori, con un bar sopra la spiaggia in cui si sta benissimo; Pirreca, davanti all'isola del Preveto: bellissima dall'alto, molto tranquilla; Punta Faraglione: la spiaggia alla destra della punta è molto piccola ma sembra un vero e proprio acquario; zona della Grotta Perciata, acqua subito profonda.

Come per tutte le piccole isole il giro in barca è altamente consigliato. Noi ci siamo stati in un giorno bruttino, quasi freddo, che non ci ha permesso di godere della zona nord dove spirava vento e c'era mare mosso. In ogni caso lo rifarei subito perché comunque permette di vedere tutta la costa da un altro punto di vista.

L'isola mi ha conquistata, forse proprio perché l'ho visitata lentamente. La bici mi ha permesso di entrare più in sintonia con l'ambiente.