mercoledì 12 agosto 2020

Escursione al Parco Nazionale del Pollino

Lunedì 10 agosto 2020, approfittando delle ferie in Calabria, abbiamo dedicato una giornata al Parco Nazionale del Pollino.

Abbiamo raggiunto in auto Colle Impiso dove abbiamo lasciato l'automobile a bordo strada. Da li ci siamo diretti verso i Piani Toscano. Il sentiero qui è semplice e in discesa, ad un bivio si inizia a salire dolcemente e incontriamo i primi cavalli. 

I Piani Toscano sono un vero e proprio spettacolo. Lì mucche e cavalli pascolano liberi e tranquilli. Sono i padroni della zona. Saliamo verso Serra delle Ciavole dove pranziamo con i nostri panini e arrivati in cima facciamo foto al panorama. La giornata è umida quindi il Mar Ionio si intravede soltanto. I pini Loricati sono presenti ampiamente qui. Sono alberi bellissimi e il fatto che siano così rari e in Italia si trovino solo qui rende ancor più emozionante il poterli ammirare così da vicino.

Torniamo giù e rendiamo omaggio a Zi Peppe, simbolo del parco, pino loricato dato a fuoco da ignoti nel 1994. La creazione del Parco Nazionale non era stata accolta bene da tutti... Da li proseguiamo verso il Giardino degli Dei. Un luogo davvero affascinante. 

Salendo ancora arriviamo alla vetta di Serra di Crispo, 2054 mt, e da li scendiamo per un altro versante verso la Sorgente Pittacurc. Facciamo rifornimento di acqua contendendoci la sorgente con alcune mucche e poi sbagliamo la direzione del rientro allungando di molto il percorso e finendo per "perderci" in mezzo al bosco. Arriviamo ai piani Jannace e da li riusciamo a ritrovare una strada che sembra portare al Colle Impiso. Io ormai sono stremata ma in qualche modo riesco ad arrivare alla fine dell'itinerario improvvisato. 


24 km per 1100 metri circa di dislivello. 

Un itinerario che ci ha permesso di vedere bei panorami attraversando sia boschi che pianori. Purtroppo in questo territorio non vi è cultura della montagna e i sentieri non sono segnalati quasi per niente. Inoltre molti non sono facilmente percorribili perché non puliti. La montagna non deve essere super sfruttata come forse talvolta accade nelle Alpi ma dovrebbe essere curata e preservata. Le potenzialità ci sono.


domenica 9 agosto 2020

Una settimana ad Antermoia (BZ)



Per la prima volta abbiamo deciso di dedicare le nostre ferie estive alla montagna e dopo esserci trovati bene qualche inverno fa all' Hotel Antermoia abbiamo deciso di trascorrere una settimana proprio li!

Da sabato 11 a sabato 18 luglio ci siamo riposati, rilassati (sauna), abbiamo mangiato molto e camminato altrettanto.

Siamo in Val Badia ma nella parte forse meno frequentata, sotto il Passo delle Erbe.
Il paesino è piccolo, frazione di San Martino in Badia, ma bello. Con alcuni chilometri di auto (o con i mezzi pubblici) è possibile raggiungere San Martino e SanVigilio di Marebbe.
Ma da Antermoia stessa si snodano molti sentieri.

La cosa che sicuramente mi è piaciuta di più è proprio il fatto che l'intersecazione di tanti sentieri permette di cambiare i propri programmi a seconda di come ci si sente, di quante energie si hanno ancora a disposizione e magari in base al tempo atmosferico.




Domenica 12 abbiamo fatto il Malga Tour, partendo dall'hotel un percorso ad Anello che ci ha portato prima (in circa 1 h e mezza) al Rifugio Monte Muro, poi al Passo delle Erbe e infine alla Malga Goma, per rientrare ad Antermoia tramite un sentiero attualmente chiuso. Totale 20 km con dislivello di circa 1000 metri.
Questo itinerario ci ha dato un primo assaggio delle bellezze e dei panorami della zona, soprattutto il Sass Putia che è sicuramente il Re di queste montagne.

Lunedì 13 ci siamo diretti a San Vigilio di Marebbe dove, dopo una breve passeggiata per il centro, siamo andati al passo Furcia. Io ho preso la cabinovia e Giuseppe è salito a piedi a Plan de Corones.




Io non c'ero mai stata, nemmeno in inverno. L'ho trovato come me l'aspettavo. Molto utilizzato e sfruttato ma con un panorama a 360 gradi di tutto rispetto. Abbiamo camminato per il Sentiero Concordia che percorre tutto il Plan. Ci siamo recati a visitare il Messner Mountain Museum, uno dei 6, che racconta la storia dell'alpinismo. Il Museo è una costruzione bella e moderna ben fusa con il paesaggio. Il percorso museale è interessante e dona alcuni spunti di riflessione.
Siamo scesi a piedi al Passo e siamo rientrati in Hotel dove c'era la merenda offerta.





Martedì 14, su consiglio del proprietario dell'Hotel visto che nel pomeriggio si prevedeva pioggia, andiamo ai Laghi di Rina passando per la forcella Luson. Il primo tratto, fino alla forcella, è impegnativo soprattutto a causa delle piogge della notte che hanno bagnato il terreno. Dalla Forcella si passeggia su un bel tratto in cui vediamo pure due cerbiatti che ci attraversano la strada per finire con un tratto corto ma con pendenza importante completamente sotto il sole. Una volta arrivati al Lago principale però l'emozione è tanta perché questo luogo è un vero incanto. Ci riposiamo, facciamo foto, proseguiamo un po' verso il secondo lago e poi torniamo verso il primo per seguire le indicazioni verso la Malga Munt da Rina. In quel tratto il sentiero è in falso piano e attraversa altri laghetti e pozze in un susseguirsi di panorami affascinanti. Andiamo sulla vetta del Col dal Lè e facciamo alcune foto per poi scendere fino alla Malga, una splendida Malga! Ci accomodiamo e pur non volendo mangiare troppo finiamo per ordinare un piatto a testa e io anche uno yogurt! Il tempo purtroppo sta peggiorando e dobbiamo finire il percorso in fretta. Così seguiamo la strada per un po' fino a Rina ma deviando ad un certo punto per riprendere in parte il percorso della mattina. Totale km 19, dislivello 800 circa.

Mercoledì 15. A causa delle previsioni del tempo avverse oggi ci dirigiamo a San Martino in Badia, visitiamo il percorso di opere d'arte Val d'Ert in un'ora circa e poi andiamo al Museo Ladino. 
Sembra un luogo interessante ma purtroppo l'esperienza è "monca", manca infatti l'audio-guida mentre tutto il museo sembra strutturato per un'esperienza multimediale... peccato.

Giovedì 16, nonostante il tempo non sia splendido oggi ci dedichiamo all'anello intorno al Putia.




Lasciamo l'auto al parcheggio del Passo delle Erbe con 5 euro. Il percorso è panoramico e davvero splendido. Difficoltoso solo prima della Forcella. Noi decidiamo di allungare andando anche al Rifugio Genova dove beviamo qualcosa di caldo, fuori fa freddissimo, e come ci alziamo dal tavolo inizia a piovere. Ci copriamo con impermeabile e ritorniamo alla Forcella sotto l'acqua, da li riprendiamo regolarmente l'anello.
Gli scorci che regala questo itinerario sono davvero bellissimi. 
All'altezza di Goma ricomincia a piovere. Ci fermiamo alla malga Goma mentre smette di piovere. Io assaggio uno yogurth con frutti di bosco. Rientriamo stanchi ma soddisfatti. Totale km 20 circa.

Venerdì 17 è arrivato il giorno dedicato al Parco Naturale di Fanes. Parcheggiamo al Rifugio Pederu
 e iniziamo subito la salita, sotto il sole. 




Prima parte davvero impegnativa, poi il percorso si fa più piacevole. Al rifugio Lavarella ci fermiamo per un caffè e scorgiamo le prime marmotte. Il luogo è davvero magico. Decidiamo di andare verso Gran Fanes e prima ammiriamo il Lago di Limo. Il tempo è birichino e anche oggi ci bagniamo per la pioggia.
Altra sosta al Lavarella e un paio di foto al lago Verde. Scendiamo quindi al parcheggio utilizzando il sentiero largo. Totale Km circa 21








Sabato, prima di rientrare a casa, percorriamo il giro delle Viles e dei Mulini, piacevole nonostante il caldo della giornata. Per pranzo ci fermiamo a Varaciota dove vediamo i cervi della loro Riserva.