domenica 30 dicembre 2018

Atene: settimo giorno





Oggi, ultima giornata intera ad Atene, dobbiamo obbligatoriamente andare al Museo Archeologico che purtroppo sarà aperto solo fino alle 13.00.


In realtà alle 12.45 lo shop sarà già chiuso e i visitatori saranno già invitati ad uscire, peccato!
Il Museo è ben organizzato e ha in esposizione dei pezzi e delle statue di indubbio valore. Emozionanti alcuni Korai, sinceramente è difficile criticare negativamente qualcosa sulla collezione. Ma sulla gestione sì: l'orario di apertura del museo sul sito due giorni prima non era aggiornato, abbiamo scritto una email per chiedere l'orario dal 16 di novembre, ci hanno risposto una settimana dopo (quando ormai eravamo a casa), se la chiusura è alle 13.00 non si possono spegnere le luci delle sale alle 12.45, anche qui nessuna audio-guida (nel più importante museo di Grecia!!!), il personale che parla ad alta voce nelle sale...poco professionale! Insomma una gestione non degna di un museo del genere. Prezzo, in questa stagione a metà prezzo, 5 euro
Andiamo verso il centro a piedi passando per il vicino Politecnico, c'è una manifestazione, dei ragazzi distribuiscono dei garofani. Solo dopo un paio di minuti mi viene in mente che oggi, 17 novembre, è il triste anniversario di un tragico evento avvenuto durante la dittatura dei colonnelli: durante l'occupazione del Politecnico da parte degli studenti nel novembre 1973 il governo ordinò l'entrata dei carri armati con la conseguente morte di almeno 24 manifestanti.
Siamo quasi ad Omonia e pranziamo in un panificio per 8 euro.
Girovaghiamo per Plaka, dove acquisto souvenir, per Anafiotika, affascinante angolo dellacittà, e poi decidiamo di andare al museo di arte islamica Benaki, uno dei pochi che non chiude alle 15.00, per la bellezza di 9 euro a testa, visitiamo un museo che contiene sicuramente dei bei pezzi e una splendida ricostruzione di un salotto di una casa del Cairo, del 17imo secolo ma che rispetto ad altri musei vale certamente meno.
Decidiamo di andare in appartamento con la metro, peccato che la nostra stazione e quella di syntagma sono chiuse per manifestazione, ok, pensiamo, scenderemo a quella dopo della nostra (Megaro Moussikis). Saliamo e scopriamo che anche quella è chiusa! Insomma finiamo lontanissimi, gambe in spalla ci dirigiamo verso l'appartamento scoprendo che la manifestazione è partita dal Politecnico e finirà davanti all'ambasciata americana, cioè proprio dove stiamo per arrivare. La cosa impressionante è il dispiego di forze dell'ordine e di mezzi miliatari. Ci fa pensare ad uno stato di guerra. Davanti all'ambasciata americana sono state posizionate camionette antisommossa. Ovviamente le strade sono chiuse al traffico e alcune anche ai pedoni. Speriamo di riuscire ad arrivare a casa senza incontrare problemi. Alla fine ce la facciamo e da quello che leggeremo il giorno dopo la manifestazione è stata pacifica e molto partecipata, ma vi sono stati incidenti in serata nella zona del Politecnico.
Per cena decidiamo di andare in zona Kolonaki, ma il posto che abbiamo scelto stasera chiude (a causa della manifestazione) e sembra che molti non apriranno proprio. Alla fine andiamo da Kuzin, un locale moderno ma con suppellettili antichi, dove io mangio un piatto gigante di lenticchie, quinoa e pistacchi, mangiamo delle polpette di antipasto e poi prendiamo in due una torta al cioccolato per totali 52 euro
Purtroppo uscendo dal ristorante inizia a piovere, l'ultima passeggiata serale salta. Andiamo a casa.

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