giovedì 3 luglio 2025

Anello Rifugio BIella - Parco Naturale Dolomiti D'Ampezzo e Parco Fanes Senes Braies

Non ci piace andare in montagna di domenica. Più gente e quindi solitamente anche molto più traffico. 

In stagione estiva poi è proprio da evitare! Ma non avevamo molte alternative e speravamo di approfittare degli ultimi giorni in cui è consentito l'accesso con l'auto fino a Malga Ra Stua (luglio ed agosto è obbligatorio lasciare l'auto a Sant'Uberto e prendere una navetta).

Domenica 29 giugno 2025 partiamo da casa abbastanza presto e non ci fermiamo a fare colazione alla Pasticceria Ai Fiori di San Vito di Cadore. Purtroppo nella notte sono caduti frammenti rocciosi dalla Marcora e il paese è avvolto da una nube di polvere bianca (che resterà visibile tutto il giorno). Purtroppo il giorno dopo ci sarà una vera e propria frana che fortunatamente non ha provocato feriti ma che ha bloccato la statale. 

Al parcheggio di Sant'Uberto la sorpresa... hanno chiuso anticipatamente la strada per una gara di Ultra Trail. Così paghiamo il parcheggio e mettiamo in conto almeno 7 km in più e 300 metri di dislivello.

In 50 minuti arriviamo alla malga seguendo quasi sempre il sentiero nel bosco e non la strada asfaltata che faremo in discesa. Alla Malga beviamo due caffè e mangiamo due dolci (per fortuna! come scopriremo in seguito). Sono già le 11 passate e partiamo con la nostra escursione verso il Rifugio Biella, mio obiettivo da anni. Dopo circa 20 minuti dal sentiero principale che va verso il Senes deviamo a destra prendendo il sentiero 26. Sale subito parecchio e salirà costantemente. 

Non ci sono difficoltà tecniche su questo percorso ma risulta faticoso per il caldo, essendo quasi interamente al sole, e per la costante salita, almeno fino all'arrivo nei pressi dei laghetti (Gran de Fòses)  L'ambiente è davvero bellissimo, il panorama è costantemente emozionante. 


Arriviamo al rifugio quasi alle 14.00, c'è molta gente e ci dicono che per pranzare c'è da attendere molto. Decidiamo allora di prendere da bere, ci riposiamo un po e io metto il timbro del rifugio nel mio quadernino e ripartiamo visto che ci aspettano molti altri chilometri. Prendiamo la carrareccia n.6 che scende dolcemente e grazie alla quale è possibile di godere dell'ambiente. Dopo quasi un'ora di cammino siamo in vista del rifugio Sennes, decidiamo di "allungare" per fermarci nel Rifugio che Beppe ama tanto. Prendiamo un dolce anche qui e riprendiamo il cammino. Bagniamo i piedi sul torrente poco prima della malga ma ripartiamo subito. Non aver potuto lasciare l'auto alla Malga ci ha costretto ad una giornata di corsa. Ma siamo comunque soddisfatti! 

Abbiamo percorso più di 21 km, facendo circa 1020 metri di dislivello in 6 ore e 20 in movimento!

domenica 22 giugno 2025

Camminata in solitaria da Passo Falzarego a Rifugio Scotoni

 Sabato 21 giugno 2025, approfittando dell'evento Dolomiti Bike Day a cui Beppe ha partecipato con la sua bici da strada, sono tornata in montagna per una delle mie escursioni in solitaria.

Per vari impegni e problemi erano 3 mesi che non vedevo le mie amate vette. Pertanto ero in fibrillazione come un drogato in crisi di astinenza.

Da Passo Falzarego ho preso il sentiero 424 per il Passo Valparola, c'erano nuvole basse e ancora un po' di foschia. Ma immergermi in un sentiero deserto nonostante si trovi a pochi passi dalla strada mi ha dato subito tanta serenità. Arrivata al Forte della Prima Guerra Mondiale, sede di un Museo, ho seguito la strada asfaltata per giungere al Rifugio Valparola e bere un caffè.

Con qualche difficoltà nel trovare l'inizio del sentiero 20a ho iniziato a dirigermi verso il Rifugio Scotoni. E fortunatamente il meteo ha iniziato a sorridermi e le nuvole si sono diradate.

Il percorso non è particolarmente lungo e non presenta particolari difficoltà. Solo un paio di punti bisogna prestare massima attenzione, bisogna infatti affrontare alcuni tratti brevi di ghiaione. Inoltre ci sono altri due punti in cui non è chiaro dove prosegue il sentiero e il rischio è di uscire troppo dal tracciato. Il dislivello totale che ho affrontato è di 300 metri ma sono quasi interamente concentrati in un punto che quindi diventa quello più faticoso. Una salita ripida con piccoli tornanti su roccetta. Fossi stata in compagnia probabilmente ci avrei messo anche di più ad affrontarla. Una volta superata però la soddisfazione è stata totale. Il paesaggio, sempre deserto, che mi si è presentato mi ha emozionata enormemente. Panorama favoloso e quiete verde.

Dopo essermi goduta alcuni momenti di puro relax e gioia, ho proseguito quasi interamente in discesa.


Il benvenuto al Rifugio me lo hanno regalato due bellissimi alpaca.

Due ore e 10 di cammino effettivo (anche se facendo foto non sempre stoppavo l'orologio) per 6.7 km e i 300 metri di dislivello di cui vi parlavo.

Ero già stata, settembre 2020, in quel Rifugio durante un escursione ad anello da Capanna Alpina per Forcella Lagazuoi. Me lo ricordavo molto carino e lo confermo. Mi sono seduta, ho mangiato fragole e mirtilli con yogurt e ho bevuto acqua e sambuco. Mi sono riposata e ho fermato i miei pensieri nel mio quaderno. Ho quindi ripreso il cammino per scendere a Capanna Alpina, seguendo poi il sentiero per la località Sciarè.

Quasi 4 km per 57 minuti di cammino, dislivello in discesa...tanto per le mie ginocchia, sicuramente almeno 400 metri.

Ancora una volta camminare da sola mi ha regalato emozioni bellissima, mi stimola ad essere più forte, mi obbliga a non lamentarmi, mi costringe a trovare soluzioni. Penso tiri fuori la parte migliore dell'Elisa "camminatrice".

Non dico che mi piace di più camminare sola che con amici, ma mi piace in modo diverso. Sono due modi diversi di vivere la montagna, entrambi nobili e arricchenti. Non potrei rinunciare a nessuna delle due.

Chiudo dicendo che se una cosa ci piace, ci appassiona, l'amiamo fare, dobbiamo farla! Dobbiamo trovare il modo di vivere le nostre passioni anche se non abbiamo sempre qualcuno con cui condividerle.

A volte possiamo pensare che fare le cose da soli sia da sfigati, io credo che rinunciare a esaudire nostri desideri perché siamo da soli sia da sfigati!

Voi che ne pensate?

lunedì 2 giugno 2025

Primo maggio alla scoperta di una provincia fino ad ora ignorata (erroneamente)

Per il ponte del Primo Maggio 2025 decido di passare qualche giorno in Provincia di Piacenza. 

Non una scelta classica, è vero. Un paio di borghi li conoscevo di fama da tempo, poi la visione del programma Rai3 "Il borgo dei borghi" ha dato la sua spinta finale per la scelta.

Così giovedì  01 maggio siamo partiti alla volta di Castel D'Arquato. Abbiamo parcheggiato poco fuori le mura e abbiamo preso un gelato. Ci siamo diretti verso il centro storico e devo dire che questo borgo è quello che in assoluto mi è piaciuto di più. Ben conservato, molto pulito, piacevole davvero passeggiare tra le sue stradine. Un po' di turisti come è giusto che sia data la giornata festiva ma tutto sommato una situazione ideale. 

Abbiamo fatto qualche foto e abbiamo deciso di spostarci a Vigoleno, borgo molto più piccolo.

Avrei pranzato volentieri li ma non sapevamo che c'erano solo due possibilità così abbiamo deciso di andare a Busseto dove abbiamo atteso tantissimo per essere serviti al Bar della piazza. Dopo un toast e una bibita andiamo al Teatro Verdi e compriamo due biglietti per la visita guidata di questo piccolo, molto carino, teatro che il cittadino illustre a cui fu dedicato non visitò mai pur avendo pagato un palco. Devo dire che la visita al Teatro l'ho trovata interessante, sinceramente non ho apprezzato il fatto che in 15 minuti scarsi siamo entrati e usciti. Avrei preferito avere qualche minuto in più anche se c'è poco da vedere. 

Ci siamo spostati nella frazione di Roncole per visitare la casa natale d Giuseppe Verdi. Consiglio vivamente questo piccolo museo perché pur essendoci molto poco da vedere l'interattività permette di godere di una visita comoda ma interessante.

Ci spostiamo nella struttura che ci ospiterà per le due notti che abbiamo prenotato (tramite booking): Azienda Agricola Pizzavacca.

Abbiamo una bella stanza, molto grande. Doccia e riposo, usciamo per una passeggiata in mezzo ai frutteti dell'azienda e poi ci sediamo all'Osteria per un aperitivo davanti alle vigne. 

Io assaggio un vino della zona, l'Ortrugo. Mi piace molto perché pur essendo fresco e frizzantino ha un gusto abbastanza deciso.

Ceniamo all'osteria provando i due primi in carta, un secondo e un dolce. A cena ordino un vino rosso, sempre della zona. Un Gutturnio. Anche questo lo trovo un buon vino. 


Venerdì 02 maggio lo dedichiamo alla Val Trebbia, distante un'ora circa da dove alloggiamo.

La mia idea è quella di fare una escursione (breve) a Pietra Perduca e Pietra Parcellara (val trebbia), purtroppo il navigatore ci fa intraprendere un sentiero con l'auto non adatto. Perdiamo molto tempo ma alla fine riusciamo comunque a salire sopra la chiesetta di Pietra Perduca così da scattare alcune foto al panorama, bellissimo devo dire.

Ci dirigiamo verso Bobbio dove cerchiamo subito un posto per pranzo. Facciamo bene perché dopo qualche minuto il bar dove ci sediamo si riempie. Io assaggio la torta di patate piacentina. 

Visitiamo questo splendido borgo: prima la Concattedrale, poi il Ponte del Diavolo, sicuramente il posto più famoso di tutta Bobbio, poi l'Abbazia di San Colombano e infine visitando il Castello Malaspina (perdibile) da cui è possibile vedere il panorama, secondo un'ipotesi di alcuni studiosi, che Leonardo Da Vinci avrebbe dipinto alle spalle della sua Monna Lisa.

Prima di rientrare a Soarza, in agriturismo, ci dirigiamo verso Brugnello per ammirare i Meandri di San Salvatore. Il fiume Trebbia in questo punto segue il paesaggio creando un panorama suggestivo. Brugnello è un borghetto fiabesco. La stradina per arrivarci è molto stretta e non c'è parcheggio. Sinceramente pensiamo che sarebbe cosa carina dare questa informazione all'inizio della salita, evitando alle auto di arrivare fino al borgo e non poter fermarsi. Noi ci siamo girati e abbiamo parcheggiato lungo la strada ad un paio di chilometri. In ogni caso si resta il tempo di fare qualche foto ammirando il panorama da alcune terrazze. 

Rientriamo in Agriturismo e ceniamo con una pizza sempre all'Osteria Pizzavacca.

03 maggio

Dopo aver fatto acquisti allo spaccio dell'azienda Agricola, facciamo una buona colazione e lasciamo la struttura che ci ha ospitati. Andiamo a fare una breve passeggiata all'Oasi Giarola che si trova a pochi chilometri. Un piccolo Lago vicino al Po. La giornata non è particolarmente soleggiata e sono già presenti le zanzare! 

Ci spostiamo verso Grazzano Visconti il borgo creato, agli inizi del Novecento, dal Duca Giuseppe Visconti di Mondrone basandosi sulla sua passione per il Medioevo. Sinceramente l'ho trovato davvero piacevole, avevo paura fosse una specie di trappola per turisti. Non nego che non ci siano cose poco genuine ma nel complesso ho trovato un borgo molto carino e molto ben tenuto. Vissuto e piacevole da ammirare. Non abbiamo visitato il Castello che è originario del Trecento e che ha un giardino che sicuramente merita la visita. 

Abbiamo pranzato, bene, in uno dei ristoranti presenti. 

Abbiamo lasciato la Provincia di Piacenza per rientrare a casa.


Puoi vedere i post anche di questi giorni qui:

https://www.instagram.com/zambolinelisa/

 


domenica 4 maggio 2025

Come si legge l'INCI di un cosmetico?

Oggi scrivo un post un po' diverso dal solito ma su un argomento che mi sta a cuore da molto tempo e che credo possa essere utile a tutti.

Parliamo degli ingredienti in un cosmetico!!!

Se ti stai avvicinando al mondo della cosmesi biologica o semplicemente vuoi capire meglio di cosa sono fatti i cosmetici che utilizzi ogni giorno, imparare a leggere l’INCI è il primo passo. 

Ma cos’è esattamente l’INCI? È l’elenco degli ingredienti contenuti in un prodotto cosmetico, scritto secondo una nomenclatura internazionale, valida quindi ovunque.

🧴 Da dove si comincia?

L’INCI si legge come una lista: gli ingredienti sono elencati in ordine decrescente di quantità. I primi della lista sono quelli presenti in maggior misura, mentre gli ultimi sono spesso presenti in piccole percentuali (meno dell’1%). Spesso i prodotti vengono pubblicizzati proprio per la presenza di un ingrediente al loro interno e qualche volta però questo ingrediente quasi non c'è! Attenzione però: alcuni ingredienti anche se presenti in fondo alla lista possono comunque essere protagonisti del prodotto in quanto ci sono alcuni ingredienti che superata una certa percentuale non cambiano la qualità del prodotto ma anzi possono rovinarne la texture, per esempio. 

🌿 Nomi in latino o in inglese? Ecco cosa significano

  • Gli ingredienti naturali (come gli estratti di piante o gli oli vegetali) sono scritti in latino — per esempio: Aloe Barbadensis Leaf Juice (succo di aloe vera).

  • Gli ingredienti di sintesi o di origine chimica sono scritti in inglese — come Sodium Laureth Sulfate, un tensioattivo usato nei detergenti.

⚠️ Occhio a questi ingredienti: meglio evitarli

Se cerchi prodotti bio o ecocompatibili, ci sono alcune sostanze che è meglio riconoscere subito per poterle evitare:

  • Petrolati (Paraffinum Liquidum, Mineral Oil, Petrolatum): derivano dal petrolio, non sono biodegradabili e creano un film sulla pelle che non idrata ma anzi occlude la pelle.

  • Siliconi (Dimethicone, Cyclopentasiloxane, Amodimethicone): rendono la pelle e i capelli “lisci e setosi”, ma in realtà sono sostanze occlusive e non fanno bene né a te né all’ambiente.

  • Parabeni (Methylparaben, Propylparaben, ecc.): sono conservanti efficaci ma controversi, sospettati di essere interferenti endocrini.

  • PEG e PPG (Polietilenglicole e Polipropilenglicole): emulsionanti di origine petrolchimica, poco sostenibili.

  • Sequestranti come EDTA e suoi sali (Disodium EDTA, Tetrasodium EDTA): sono sostanze chimiche in grado di legarsi agli ioni metallici per stabilizzare i prodotti, sono efficaci ma poco biodegradabili e possono accumularsi nell'ambiente.

Cosa cercare, invece

  • Oli vegetali (es. Olea Europaea Oil per l’olio d’oliva, Argania Spinosa Kernel Oil per l’olio di argan)

  • Burri naturali (come Butyrospermum Parkii Butter, cioè burro di karité)

  • Acque floreali e idrolati (come Rosa Damascena Flower Water)

  • Conservanti più delicati e sicuri (come Sodium Benzoate, Potassium Sorbate)

📱 Serve aiuto? Guarda le certificazioni

La presenza di una certificazione BIO (da ente serio) è una garanzia che gli ingredienti siano ammessi dal discliplinare e che in tutte le fasi siano rispettati standard di qualità e sicurezza. 



domenica 23 marzo 2025

La mia Valencia, a spasso da sola.

Partiti giovedì 28 novembre da Treviso con Ryanair e una certa confusione all'Aeroporto.

Dopo aver preso un taxi per il nostro appartamento in zona Cabanyal e aver lasciato i bagagli, usciamo per cena e ci fermiamo al Calamar. Posto spartano ma con personale gentile. 

Venerdì 29 usciamo insieme per fare colazione, acquistiamo la tessera per il trasporto pubblico e io compro il biglietto per 3 giorni che mi permetterà di utilizzare tutti i mezzi pubblici.

Inizia la mia scoperta della città in solitaria, vado infatti da sola in centro, visitando la Lonjia della Seta, imperdibile con un'ottima audioguida, Torre Serranos e Torre de Quarte e il Barrio del Carmen, 


Mi ritrovo con Giuseppe e Fabio e pranziamo al Mercado, passeggiamo per il centro e bevo la mia prima, e ultima, horchata con fartons alla Horcheria de Santa Catalina. Giusto assaggiare ma ci sono cose decisamente più buone, secondo me!


Decido di passare il pomeriggio al Museo Belle Arti, ingresso gratuito. Sono però già stanca e sicuramente non lo apprezzo come meriterebbe.

Dopo una doccia in appartamento, usciamo per cena, andiamo in un ristorante argentino nella zona di  Russafa.

Sabato 30 novembre esco presto di casa, visito velocemente il Mercato di Cabanyal, prendo il bus per Plaza Reina, e visito la cattedrale che fino alle 10.00 offre l'ingresso gratuito. Vedo quindi il Sacro Graal nella Cappella laterale dopo la fine della messa. 

Faccio una buona colazione al Bertal Homenatge e poi mi dirigo verso il Parco Real Viveur dove faccio una passeggiata davvero rilassante. Mi spiace avere così poco tempo. Devo infatti spostarmi e visitare almeno una parte del Parco Turia. Che meraviglia!!! Sono estasiata. Parco frequentato da tutti, bambini, adulti, anziani, ciclisti, corridori che si preparano alla Maratona che si svolgerà il giorno successivo. 



Arrivo alla città delle arti e delle scienze. Non amo le architetture moderne ma quest'area è a dir poco incredibile! Adoro il gioco di bianco, acqua e vetro. Una zona che sa di futuro. Qui ritrovo Giuseppe e Fabio. Facciamo delle foto all'area di partenza della Maratona e poi cerchiamo un posto dove pranzare. Si rivela ardua come ricerca ma alla fine mangiamo una paella valenciana.


Rientriamo in appartamento con non pochi problemi, io esco quasi subito per andare in centro. In bus è un caos. La città infatti è bloccata a causa di una manifestazione contro il governo della regione a seguito della tragedia legata all'alluvione che ha colpito la zona il 29 ottobre scorso. 

Scendo alla Porta de la Mar, visito velocemente il centro commerciale Le Cortes Ingles e mi imbatto nel corteo della manifestazione, vedo tanta dignità nel popolo valenciano. Ci sono tantissimi cartelli, tutti vogliono esprimere con le loro parole il dolore ma soprattutto la rabbia. Anche il governo centrale ne è colpito ma in misura minore rispetto a quello regionale le cui colpe sono legate anche al fatto che il Presidente abbia negato l'emergenza quando era in pieno atto. Arrivo a Piazza Ajumento, coinvolta anch'essa nella manifestazione. Decido infine di cenare con insalata valenciana patata bravas al Cosmo Hotel e Bar dove mi ero recata il giorno precedente per un caffè. Locale elegante e tranquillo. Con personale molto gentile. Peccato che abbia scelto i piatti sbagliati, le patate sono piene di salse e l'insalata ha...le sardine! 


Domenica 1 dicembre, è già arrivato il giorno della mia partenza. Vado davanti all'hotel Las Arenas per vedere i maratoneti (soprattutto per incrociare Giuseppe) e bevo un caffè al bar Sport. Prima dell'arrivo di Giuseppe però mi accorgo che il gruppo di testa è già in prossimità del km 20 che si trova nella strada parallela. Mi sposto velocemente lì e vedo passare il gruppo di testa dove c'è pure Kenenisa Bekele. Non finirà la maratona quel giorno ma dire di aver visto un campione olimpico è sempre una bella cosa. Sono passati veloci come fulmini ma almeno li ho videoregistrati. 

Torno davanti l'Hotel, saluto Giuseppe e mi sposto. Rientro in appartamento per recuperare le mie cose e vado al km 22 dove nuovamente vedo Giuseppe. L'atmosfera più rilassata nella zona della spiaggia, qui è di una festa per tutti! Il tifo sulle strade, su tutte quelle che ho attraversato, è davvero molto caloroso. Non corro ma capisco cosa può spingere a farlo per vivere da protagonisti questi momenti. 

Il tempo stringe, devo incontrarmi con l'auto di uber che ho prenotato fuori dalla zona chiusa al traffico. Arriviamo in aeroporto in poco tempo. Faccio qualche acquisto, anche se i negozi presenti in aeroporto sono pochi e attendo l'imbarco. Vedo che Giuseppe ha infranto il muro delle 4 ore riuscendo a fare il suo miglior tempo di 42 km e 195 metri!  

E' stata una vacanza breve ma molto intensa. Scoprire una città europea in solitudine mi ha dato modo di seguire i miei tempi e i miei desideri al 100% e mi ha spinto a cercare una chiave comunicativa con gli altri. Il mio inglese è pessimo e mi affido sempre troppo ai miei compagni di viaggio. Una città come Valencia si presta bene ad accogliere viaggiatori curiosi e il ricordo che mi lascia è di una bella prima volta!


Splendido panorama dal Rifugio Giussani - luglio 2024

Il 13 luglio 2024 abbiamo fatto una splendida escursione. 

Abbiamo lasciato l'auto sulla strada regionale 48 Delle Dolomiti e abbiamo preso il sentiero al km 112, in 4 km si arriva al Rifugio Di Bona con un dislivello di 300 metri circa tramite il sentieri 442 

Proseguiamo subito, ci fermeremo nel pomeriggio, in direzione Rifugio Giussani con il sentiero 403

La salita è costante, il dislivello da coprire è di ulteriori 600 metri. Il paesaggio da rigoglioso e verde cambia diventando di sole rocce. Il panorama è meraviglioso. Lo sguardo si perde, ma bisogna rimanere concentrati perché il sentiero, pur essendo sicuro, richiede attenzione. L'arrivo al Rifugio è emozionante perché si aprono nuovi panorami. In una delle mie soste per riprendere fiato vediamo dei camosci sul ghiaione.


Pranziamo con piacere all'interno del Rifugio. Si potrebbe fare un rientro ad anello intorno alla Tofana di Rosez con una escursione molto lunga che passi per la Forcella Travenanzes ma non sono preparata "spiritualmente". Rimandiamo quindi l'anello ad un'altra occasione. 


Da Rifugio Giussani torniamo al Di Bona, beviamo una bibita fresca e poi torniamo all'auto



Rientro 5.8km +55 sentieri-414-412


14 km totali + 905 metri

4 ore e 27 in movimento 

Personalmente una delle più belle escursioni che ho fatto, per il panorama mozzafiato che si ammira. Pur con un importante dislivello la lunghezza non eccessiva consente di poter approcciarsi all'escursione con una certa tranquillità, avendo in estate molte ore di luce è possibile gestire anche i tempi di riposo. 







domenica 23 giugno 2024

Giro ad anello imprevisto da Col Gallina e Lagazuoi in funivia

Sabato 22 giugno 2024 approfittando di un evento ciclistico a cui ha partecipato Beppe (Dolomiti bike day) io mi sono goduta un'escursione in solitaria. 

Avevo deciso di prendere il sentiero (facile) per il Rifugio Lagazuoi. 

Abbiamo parcheggiato davanti al Rifugio Col Gallina e da li ho preso il sentiero 424 per raggiungere il Passo Falzarego. Velocemente lo raggiungo ma non trovo il sentiero che dovrei prendere (402). Solo a fine giornata capirò che si trattava della pista da sci. 

Decido quindi di prendere l'unico sentiero che vedo anche se in direzione opposta al Rifugio. Il percorso è bellissimo e arrivo sotto le pareti in cui molti si arrampicano in località Ospedaletti dove durante la Prima Guerra Mondiale c'era una cittadella militare. 

Qui vedo indicazioni del sentiero 402 ma proseguo nella direzione opposta al Rifugio. Naturalmente me ne rendo conto ma non voglio tornare sui miei passi. Ormai ho macinato chilometri e il percorso è bello, non incontro praticamente nessuno e la montagna mi regala ancora una volta un trekking tranquillo se non per un paio di passaggi che mi costringono a superare qualche mio blocco. 

Camminare da sola mi da la possibilità di contare solo su mi stessa e quindi mi mette costantemente alla prova. Proseguo quindi scendendo di quota e arrivando alla statale molto prima anche della seggiovia 5 torri dove arriverò dopo un bel percorso ma non breve. Questo sentiero è nel bosco e trovo per terra la grandine caduta nella notte. Giunta alla seggiovia devo raggiungere la statale e arrivo al rifugio Col Gallina facendo quindi un percorso ad anello seguendo "sentieri" più o meno ufficiali. 

Totali 11 km 500 con 450 metri di dislivello 

Dopo una bibita fresca mi metto nuovamente in cammino per raggiungere nuovamente il Passo Falzarego. Prendo la funivia e in pochi minuti eccomi ai 2752 metri del Rifugio. Ma subito vado alla Cima del Piccolo Lagazuoi a 2778 punto più alto mai raggiunto da me. Mi scoccia moltissimo non esserci arrivata interamente a piedi ma sicuramente ci riproverò! Il panorama a 360 gradi è immenso. Ci sono molte persone da varie parti del mondo. La bellezza del luogo è in effetti incredibile!


Mangio qualcosa al Rifugio e torno al Passo con la funivia. Dal Passo rientro a piedi al Col Gallina facendo un sentiero diverso dall'altra parte rispetto al 424.