domenica 23 giugno 2024

Giro ad anello imprevisto da Col Gallina e Lagazuoi in funivia

Sabato 22 giugno 2024 approfittando di un evento ciclistico a cui ha partecipato Beppe (Dolomiti bike day) io mi sono goduta un'escursione in solitaria. 

Avevo deciso di prendere il sentiero (facile) per il Rifugio Lagazuoi. 

Abbiamo parcheggiato davanti al Rifugio Col Gallina e da li ho preso il sentiero 424 per raggiungere il Passo Falzarego. Velocemente lo raggiungo ma non trovo il sentiero che dovrei prendere (402). Solo a fine giornata capirò che si trattava della pista da sci. 

Decido quindi di prendere l'unico sentiero che vedo anche se in direzione opposta al Rifugio. Il percorso è bellissimo e arrivo sotto le pareti in cui molti si arrampicano in località Ospedaletti dove durante la Prima Guerra Mondiale c'era una cittadella militare. 

Qui vedo indicazioni del sentiero 402 ma proseguo nella direzione opposta al Rifugio. Naturalmente me ne rendo conto ma non voglio tornare sui miei passi. Ormai ho macinato chilometri e il percorso è bello, non incontro praticamente nessuno e la montagna mi regala ancora una volta un trekking tranquillo se non per un paio di passaggi che mi costringono a superare qualche mio blocco. 

Camminare da sola mi da la possibilità di contare solo su mi stessa e quindi mi mette costantemente alla prova. Proseguo quindi scendendo di quota e arrivando alla statale molto prima anche della seggiovia 5 torri dove arriverò dopo un bel percorso ma non breve. Questo sentiero è nel bosco e trovo per terra la grandine caduta nella notte. Giunta alla seggiovia devo raggiungere la statale e arrivo al rifugio Col Gallina facendo quindi un percorso ad anello seguendo "sentieri" più o meno ufficiali. 

Totali 11 km 500 con 450 metri di dislivello 

Dopo una bibita fresca mi metto nuovamente in cammino per raggiungere nuovamente il Passo Falzarego. Prendo la funivia e in pochi minuti eccomi ai 2752 metri del Rifugio. Ma subito vado alla Cima del Piccolo Lagazuoi a 2778 punto più alto mai raggiunto da me. Mi scoccia moltissimo non esserci arrivata interamente a piedi ma sicuramente ci riproverò! Il panorama a 360 gradi è immenso. Ci sono molte persone da varie parti del mondo. La bellezza del luogo è in effetti incredibile!


Mangio qualcosa al Rifugio e torno al Passo con la funivia. Dal Passo rientro a piedi al Col Gallina facendo un sentiero diverso dall'altra parte rispetto al 424.


mercoledì 12 giugno 2024

Anello da Arabba al Rifugio Cherz

Sabato 8 giugno 2024 ho accompagnato Beppe ad Arabba in occasione del Sella Ronda Bike Day. Come lo scorso anno io ne ho approfittato per fare una escursione in solitaria. La giornata non era delle migliori con cielo coperto. Il sole solo a sprazzi ha fatto capolino tra le nuvole. Era però molto umido pertanto la prima parte dell'escursione è stata per me un po' faticosa in quanto mi aspettavo una temperatura più fredda.

Dal centro di Arabba ho seguito la strada asfaltata insieme ai ciclisti e in località Varda ho preso il sentiero n.22 (sono però stata ingannata da un segnale posto più in basso che segnalava il sentiero ma dopo circa 10 minuti alla ricerca di un passaggio dietro ad una casa ho desistito, proseguendo e trovando il corretto accesso). Il percorso è breve (ho fatto in tutto 10 km) ma ha un certo dislivello (509 metri) che si sviluppa tutto nei primi 4 km.


La salita avviene per lo più nel bosco. Si raggiunge poi un falso pianoro da dove il panorama è magnifico. Da un lato Arabba e la Marmolada e il Pordoi, dall'altro lato si ammirano le vette sopra Cortina. Non ho incontrato anima viva se si escludono le marmotte e qualche uccello.

Raggiungere il Rifugio Cherz diventa una bella passeggiata in quota.

Il Rifugio purtroppo era ancora chiuso, così come, fortunatamente, gli impianti presenti in località.

Sono scesa al Passo Campolongo in poco tempo e dal Passo ho preso il sentiero che permette di tornare ad Arabba. Questo sentiero lo avevo fatto anche lo scorso anno e non mi piace molto. Bisogna fare attenzione perché in alcuni tratti è scivoloso per le pietre e per la ripidità.


Nel complesso è un trekking che consiglio a tutti per i panorami che si ammirano e per il fatto che non richiede capacità particolari. Naturalmente la prima parte deve essere affrontata con calma e seguendo il proprio passo per evitare di perdere subito il fiato.


In 3 ore e 5 minuti in movimento, ho percorso 10.05 km tenendo una velocità media di 3.2 km/h (vado quasi più piano in discesa che in salita io)

In montagna da sola...


 Amo andare in montagna. La pace che avverto guardando le vette o i boschi è unica. Ed è bello andare in montagna in compagnia, condividere fatiche e la meraviglia guardando i panorami. E' ancor più bello poi mangiare insieme in qualche Rifugio! Tutta l'esperienza è ricca.


Mi è capitato nell'ultimo anno di fare qualche passeggiata in montagna da sola (due volte ad Arabba in provincia di Belluno, e due passeggiate a Lagonegro in Basilicata). Quei momenti mi hanno dimostrato che amo moltissimo camminare da sola a contatto con la natura. Mi mette ancor più alla prova. Mi costringe a dare molto di più nei momenti di fatica. Mi responsabilizza. Mi consente al tempo stesso di prendermi tutti i miei tempi. Sia quando voglio riposarmi ad ogni 500 metri, sia quando mi sento abbastanza riposata e voglio ripartire subito. Credo che sia un'esperienza da provare perché mette alla prova molti aspetti del nostro essere. A fine escursione di tirano le somme: avevo scelto il percorso giusto per il mio stato di (non) forma? Ho scelto la scarpa giusta per il terreno che ho incontrato? Ho portato le cose che mi servivano o lo zaino era pieno di cose inutili?

Quello che si impara da soli è molto più prezioso di ogni lezione appresa in compagnia.

Naturalmente io sono un'escursionista base, ho paura dei sentieri esposti che quindi non farei mai da sola. Non sono atleticamente molto preparata per percorsi molto lunghi o con molto dislivello. Per questo scelgo ciò che può essere alla mia portata e il mio consiglio è di essere SEMPRE prudenti ma ancor più se si decide di andare da soli. Ci sono sicuramente percorsi molto frequentati ma altri lo sono meno quindi ci si potrebbe trovare soli per tutta l'escursione. Sensazione splendida per la libertà e il vero contatto con la natura ma non altrettanto bella se dovessimo trovarci in difficoltà.

E voi? Siete mai stati in montagna da soli? Vi piacerebbe provare?

sabato 1 giugno 2024

Lago Maggiore, sponda piemontese!

Da anni mia madre continuava a ripetermi "meraviglioso il Lago Maggiore, bellissime le isole, etc..." 

Quest'anno è giunto il momento di andare a "verificare" di persona, insieme a lei, approfittando dell'ospitalità di alcuni parenti che vivono a Pallanza. 

Avevo inizialmente prenotato i treni per il 25 aprile (andata) e il 28 aprile (ritorno). Purtroppo il tempo terribile e freddo di quei giorni ci ha fatto cambiare programma. Fortunatamente però avevo acquistato i biglietti Trenitalia con l'opzione di cambio giorno/orario gratuito.

Partiamo così alle 15.00 di giovedì 09 maggio dalla stazione FS di Mestre alla volta di Milano. Dopo un'oretta di attesa alla stazione Centrale per il cambio treno saliamo sul TrenoNord per Domodossola con tutti i pendolari che rientrano a casa da lavoro. Noi siamo salite quasi per prime e abbiamo potuto fare il viaggio sedute ma quanta gente e quante persone in piedi! Partenza qualche minuto dopo l'orario previsto e arrivo alla stazione di Verbania Pallanza con 20 minuti di ritardo, alle 20.00 circa. Ci attendono i cugini di mamma che ci portano a cena a La Perla del Lago, un grande ristorante con vetrate immense che permettono di ammirare il Lago. Io assaggio un buon, e abbondante, risotto al Barolo e zola. Andiamo a Pallanza e io esco un momento per vedere dov'è l'imbarcadero così il giorno dopo posso andare direttamente li. Dormiremo a 3 minuti dal lungo lago e dal centro della cittadina, una posizione comodissima!

Venerdì 10 mi alzo prestissimo per poter prendere il traghetto delle 8.15. Compro il biglietto di "libera circolazione" per una giornata che costa 18.40 euro (comprensivo della tassa di sbarco nelle isole). L'arrivo previsto all'isola Bella, da dove voglio iniziare la mia visita, sarebbe prima dell'orario di apertura. Così proseguo fino a Stresa dove scendo e mi faccio una passeggiata in centro dove trovo il mercato. Riprendo il traghetto per andare all'Isola Bella. Lascio lo zaino negli armadietti fuori dal Palazzo Borromeo ed entro con il biglietto cumulativo (Isola Bella + Isola Madre + Parco Pallavicino) acquistato online per euro 44 euro comprensivo di audioguida da scaricare sul cellulare. Da sottolineare che la coda è lunghissima (ma scorre veloce) per l'ingresso con biglietto già acquistato, mentre chi passa in biglietteria entra subito: controsenso della modernità!

Non mi metto a descrivere questo palazzo principesco perché non sarei in grado di farlo. Sicuramente merita la visita sia per la presenza nella galleria di quadri di un certo interesse, sia perché alcune sale solo affascinanti. Sicuramente la parte più interessante è l'incredibile Appartamento delle Grotte.



Il giardino è qualcosa di ammirevole e ti accoglie con uno splendido esemplare di Canfora. Dopo un breve giro e tante foto esco, riprendo lo zaino, e vado a prendere il traghetto per spostarmi sull'isola Superiore dei Pescatori. Probabilmente ho sbagliato in quanto avrei dovuto fermarmi all'isola Bella, bere qualcosa e riposarmi, visitare i bei negozi che non ho visto. E solo dopo fare una passeggiata nell'altra isola. Sono infatti arrivata all'orario peggiore. Tutti cercavano un posto per mangiare. Ho girato freneticamente, senza godermi l'isola, per trovare un posto in un locale. Fortunatamente, poco prima di una crisi di nervi, ho trovato la gentile accoglienza del ristorante Costa Bella. 

Dopo pranzo mi dirigo all'imbarcadero dove prendo il traghetto nuovamente alla volta di Stresa. Sono molto stanca e preferisco visitare il Parco Pallavicino invece che vedere un altro Palazzo e un'altra isola. Devo però camminare circa 30 minuti per raggiungere l'ingresso del Parco. 

Nel complesso la visita mi è piaciuta perché il parco ha un'affascinante flora da ammirare. Gli animali presenti arrivano da varie situazioni e non possono essere rimessi nel loro habitat. C'è di tutto quindi non voglio generalizzare. Sicuramente sono belli da vedere, soprattutto alcuni uccelli dai colori sgargianti, o i daini così liberi e tranquilli. Nel complesso però mi aspettavo qualcosa di più curato invece ho visto delle situazioni di trascuratezza. 

Avendo alle 18.00 il traghetto per rientrare a Pallanza mi sono fermata a bere una bibita fresca in un bar sul lungo lago. Un posto molto carino e rilassante. 

Rientrata a Pallanza, mi aspetta una cena con orecchiette fatte a mano e la crostata di mia mamma

15 km totali percorsi oggi ma giornata davvero stancante per la visita alla villa che richiede anche concentrazione.


Sabato 11 maggio parto con molta più calma, con il traghetto delle 9.15 vado all'Isola Madre dove ci fanno entrare qualche minuto prima nel parco. La visita infatti inizia nel parco, poi prosegue nel Palazzo e si conclude nella restante parte del Parco. Il parco dell'isola Madre è secondo me il più bello tra tutti quelli visitati. Forse ha influito il fatto che fosse appena aperto e ci fosse poca gente, o il fatto che io non fossi ancora stanca. Sicuramente però alcuni alberi sono meravigliosi e i pavoni che girano indisturbati sono davvero bellissimi. Il Palazzo poi è signorile ma "più semplice" di quello dell'Isola Bella e permette di capire meglio come viveva la famiglia Borromeo. La visita è più leggera e piacevole, dal mio punto di vista. La parte dedicata al teatro delle marionette è molto curiosa. 

L'unico difetto dell'isola è la presenza di due soli bagni, uno dei quali non l'ho nemmeno visto. Quando si ritorna vicino all'imbarcadero bisognerebbe tornare indietro e diventa poco pratico. Soprattutto considerando il fatto che nel frattempo l'isola si è riempita come un uovo. Pertanto sono stata costretta a rimanere per 40 minuti in attesa del traghetto per rientrare a Pallanza vicino alla biglietteria. 

AUDIOGUIDA Isole Borromee: sicuramente comoda la possibilità di avere una app dedicata sul cellulare, poco simpatico il fatto che facendo una foto o rispondendo al telefono si uscisse sempre dalla sezione in cui ci si trovava e bisognasse rientrare perdendo molto tempo. 

La prossima tappa è Villa Taranto. Peccato che io non abbia ancora pranzato. Arrivo alla villa direttamente con il traghetto (la fermata dopo quella di Pallanza è proprio davanti alla Villa) e vado subito al Bistrot presente all'ingresso. Per due pezzetti di pizza (freddi) spendo una follia. E soprattutto sono servita da una persona sbrigativa, ma non c'è nessuna fila particolare dietro di me. Ma sono io ad aver sbagliato completamente le mie mosse oggi. Entro nel parco senza che qualcuno mi chieda il biglietto (comprato online per euro 13.00). Che dire? Ancora una volta mi immergo in un mondo colorato, dove il verde degli alberi ha mille sfumature. I fiori poi sono semplicemente magnifici. Peccato per il brutto tempo delle scorse settimane che ha sicuramente ridotto la loro presenza. Inizia a fare molto caldo così appena posso mi siedo all'ombra e mi godo lo spettacolo. Al bar interno bevo una crema al caffè. Esco presto dal parco e a piedi rientro a Pallanza fermandomi a bere qualcosa al bar del Parco di Villa Giulia. Ancora una volta incontro personale molto gentile. 

Rientrata presto a "casa", prima di cena esco con mamma e le cugine per una passeggiata sul lungo lago. 

Per cena andiamo all'Osteria Agli Specchi dove con un servizio molto gentile ma decisamente lento passiamo la serata piacevolmente. 

Domenica 12 andiamo con altri cugini in zona Lago d'Orta, una breve passeggiata sul Sacro Monte da cui ammiriamo l'isola di San Giulio e vediamo alcune delle cappelle decorate, poi un salto veloce a Pella. Purtroppo la giornata è grigia e le foto non rendono giustizia alla bellezza di questi luoghi. 


Dopo un pranzo buono e abbondante è tempo di andare in stazione per rientrare a casa. Anche questa parte d'Italia mi ha lasciato bei ricordi.