venerdì 15 giugno 2018

Madrid, hola!

4 giorni a Madrid, volati.

Come sempre viaggiare per me significa sentirmi viva, felice!!! Le città d'arte poi mi danno una carica incredibile e inspiegabile. Caratterialmente sono una persona nervosa e questo mi porta a non riuscire a godere sempre di ciò che mi accade e anche a Madrid l'ansia di scoprire quante più cose possibili mi ha sicuramente portato a non godere a pieno delle meraviglie che ho visto (in particolare la cripta della Basilica e i Musei).

Madrid è una città viva e pulsante, dalle tante sfaccettature. Non è fiabesca come Praga o Budapest, e non è "fantastica" come Barcellona. Non è nemmeno malinconicamente bella come Lisbona.
E' austera per certi versi, e imponente, ma basta inoltrarsi in qualche stradina delle zone Latina per esempio e si ha la sensazione di essere in un'altra città rispetto a quella della Gran Via.

Partiamo sabato 5 maggio dall'Aeroporto di Venezia e atterriamo in orario.
Purtroppo sbagliamo come polli l'uscita verso la metropolitana e perdiamo almeno 30 minuti.
Compriamo alle macchinette automatiche il ticket da 10 biglietti per la metro anche qui sbagliando perché carichiamo solo 1 supplemento dall'aeroporto (3 euro) invece di 4.
Finalmente in metropolitana dobbiamo, però, cambiare 2 volte e dopo circa 45 minuti usciamo alla fermata di OPERA. Da li ci dirigiamo verso il nostro Hostal che ci aveva inviato indicazioni molto dettagliate su come raggiungerlo. La camera è piccola ma si presenta bene, curata e pulita. Ci cambiamo, selezioniamo cosa portare nella borsa e nello zaino e usciamo alla scoperta della città.
Prima tappa il vicinissimo mercato di San Miguel dove pensavo di pranzare ma è affollato in un modo spropositato e la coda per entrare ci fa desistere. Torneremo.
Andiamo in plaza Major affollata di turisti e di artisti di strada. Ascoltiamo le nostre audio-guide (scaricate da alcune APP) che ci illustrano la storia di questa piazza, sicuramente affascinante sopratutto per il palazzo Panaderia e per la sua imponenza.
La guida ci dice di affacciarci ad un vicolo che non scorgiamo ma che vedremo nei giorni seguenti. Torniamo verso il Mercato e andiamo in plaza Real. Molto molto bella, il medioevo a Madrid. Anche qui ascoltiamo l'audioguida e ammiriamo i tre palazzi che la limitano.
Proseguiamo e davanti alla Cattedrale de l'Almudena finalmente troviamo un locale dove mangiare qualcosa. Io prendo un panino e una limonata, Beppe opta per una birra e un panino.
Visitiamo la Cattedrale, moderna ma affascinante. Poi andiamo a vedere la Cripta, sicuramente una delle cose più belle di Madrid. Un gioiellino. Emozionante. Da non perdere.
Proseguiamo e incontriamo il palazzo Reale, qualche foto e via verso i giardini Sabotini. Molto rilassanti e scenografici. Incontriamo poi Plaza Espana dove io sono felice come una bambina vicino alle statue dedicate a Cervantes e ai suoi Don Chiciotte e Sancho Panza. Foto anche li e si prosegue.
Imbocchiamo la Gran Via e incontriamo i negozi dei marchi più famosi. Entriamo nello Store dell'Atletico Madrid e da Primark ma solo per un rapidissimo sguardo. Contiamo di fare shopping martedì pomeriggio.


Decido di prendere un aperitivo sulla terrazza del Circolo delle Belle Arti ma vista l'ora dobbiamo fare un po' di coda. Si paga 4 euro (con un solo euro in più è possibile visitare l'esposizioni presenti) e si sale. Il panorama è ampio e affascinante sul lato della Gran Via, mentre dall'altro lato purtroppo non ci piace molto. La terrazza è affollata ma sicuramente piacevole. E' presente sia uno spazio coperto, poi alcuni tavolini, dei divanetti che sembrano essere comodissimi, e uno spazio tipo gradinata dove potervi sedere o stendere. Ci sono 3 banconi-bar dove poter ordinare. Bevo un aperitivo alcolico alla frutta (lampone) buono ma consistente principalmente in ghiaccio. Beppe prende una birra. Chiacchieramo con due simpatici norvegesi.
Il sole picchia davvero nonostante la temperatura non sia particolarmente alta.
Avrei voluto andare al tempio di Debot per il tramonto ma sono stanca e preferisco rilassarmi un po'. Quindi con calma ci avviamo verso l'hostal passando per Puerta del Sol dove vediamo l'orso con il corbezzolo simbolo della città ma dove non osserviamo il KM O. Prendiamo calle Major e arrivati in hostel ci riposiamo un po.
Usciamo per cena e andiamo in zona La Latina dove ci hanno consigliato di recarci proprio per cena. Un susseguirsi di locali, principalmente di tapas, ci lascia disorientati. Alla fine optiamo per ZARITO.
Mangiamo polpette, uno spiedino gigante, delle patate. Io bevo anche un bicchiere di vino tinto ma non mi piace molto (annacquato). Usciamo e passeggiamo alla ricerca di qualcosa di dolce e alla fine optiamo per uno yogurth in un locale di una catena.
Stremati ci dirigiamo verso l'hostal.

Domenica mattina usciamo per andare al mercato del Rastro, arrivando presto potremo visitarlo tranquillamente. Ci fermiamo per la colazione proprio nelle vicinanze delle prime bancarelle (non sono nemmeno le 9.00 e tutta la città sembra ancora dormire). Per 5 euro beviamo una cioccolata con churros e spremuta, io, un caffe e una brioche Beppe. Il posto è rumoroso e pieno di gente ma mi da un'idea di autenticità.
Usciamo e ci addentriamo in questo mercato che non solo è in una bella piazzetta ma presenta bancarelle davvero carine. Mi piace e poi mi pentirò di non aver fatto più acquisti qui visto anche i prezzi abbastanza convenienti.
Ci dirigiamo poi verso il Museo Reina Sofia facendo una lunga camminata.
Nel museo resteremo circa 3 ore. Non abbiamo preso l'audioguida e probabilmente abbiamo sbagliato. Siamo entrati dal palazzo nuovo, sede di esposizioni temporanea. Onestamente devo dire che il percorso non è per nulla chiaro e noi abbiamo deciso di percorrerlo come ci veniva.
Siamo arrivati alla Guernica quando vi erano poche persone e abbiamo potuto ascoltare l'audioguida della App in tranquillità. Io non amo molto Picasso ma questo quadro mi ha emotivamente coinvolto. Fortissimo l'impatto. Merita!!!
Usciamo e andiamo a mangiare qualcosa in una panetteria addocchiata prima. Ordiniamo anche qualcosa di dolce da portare via per gustare più tardi.
Ci dirigiamo verso il Parco del Buen Retiro, ma ci fermiamo prima alla stazione di Atocha. La parte vecchia è stata trasformata in un centro commerciale con bar e ristoranti. E' una specie di immensa serra tropicale, molto affascinante.
Arrivati al parco ci sediamo un po' all'ombra e dove poi ammiriamo l'Angelo Caduto, il Palazzo di Cristallo, il palazzo Velázquez e il monumento dedicato a Alfonso XII con il laghetto.
Facciamo tante foto visto anche il cielo con qualche nuvola molto scenografico.
Uscendo dal Parco ammiriamo Plaza de Cibele con la famosa fontana nella quale i tifosi del Real Madrid festeggiano le vittorie della propria squadra. Da li risaliamo verso Puerta del Sol. Ci fermiamo lungo Calle Real a bere una cioccolata con churros.
In Hostal ci riposiamo un po e ripartiamo verso il Tempio di Debot. Prima ci fermiamo ad ammirare i bei giardini dietro al Teatro dell'Opera. Purtroppo scopriamo che il tempio non è visitabile pertanto lo ammiriamo da fuori, ci riposiamo in una panchina del parco, facciamo qualche foto al panorama ma decidiamo di non aspettiamo il tramonto in quanto manca ancora almeno un'ora. Andiamo verso la Gran Via dove entriamo alle Cortes Engleas dove decidiamo di bere qualcosa all'ultimo piano dedicato alla gastronomia. I tempi per ordinare qualcosa sono dilatati ma alla fine riusciamo a bere qualcosa ammirando da li i colori del sole che inizia a scendere.

Andiamo a cena in zona Calle Fuencarral dove ci sono alcuni locali carini. Alla fine optiamo per uno semplice ma in cui ceniamo abbastanza bene. Inizia a piovere molto e quindi siamo costretti ad una corsa verso la metropolitana. Andiamo verso l'hostal e ci addormentiamo.

Lunedì decidiamo di prendere la metro per avvicinarci al Paseo del Prado. Facciamo colazione davanti ad un super hotel in cui vediamo entrare uno sceicco.
Andiamo verso il Prado e ci vuole qualche minuto per capire quale fila fare visto che noi abbiamo già il biglietto cumulativo, acquistato al Reina Sofia.
Questa volta non sbagliamo e prendiamo le audioguide. Restiamo dentro per 6 ore, fermandoci circa 30 minuti per un pranzo veloce al bar del piano terra. Sicuramente le opere sono bellissime ma devo dire alcune cose: percorso caotico, pur seguendo la cartina credo di aver saltato qualche sala; audio-guida superficiale nei contenuti nonostante sia prolissa; in alcune stanze troppi gruppi in contemporanea, in più urlanti con guardia-sale che non facevano nulla per ridurre la confusione. Sinceramente sono rimasta delusa.
Usciamo stremati e decidiamo di prendere il bus turistico a due piani, il tempo però non è bellissimo e il tettuccio è chiuso. Le spiegazioni sono in ritardo e la nostra idea di riposare ammirando Madrid dall'alto non sembra più così brillante.
Scendiamo a Puerta del Sol e decidiamo di andare a vedere la PLAZA de LAS VENTAS. L'arena delle corride è chiusa da pochi minuti ma da fuori è comunque bellissima. Pur non condividendo per nulla la pratica delle corride non potevamo ignorare questa realtà. Ci sono alcune statue dedicate ad alcuni famosi corridori oltre che a Flemming, che con la scoperta della penicillina ha salvato la vita a molti toreri. Con la metro ci spostiamo verso lo stadio del Real Madrid, chiuso da pochi minuti.
Ci mettiamo un po per capire dove passa il Bus HopOnHopOff e quando lo prendiamo ci rilassiamo un po. Ci cambiamo velocemente a casa e andiamo a cena restando nella nostra zona Opera.
Usciamo mentre viene giù pioggia a catinelle. Ci bagniamo nonostante gli ombrelli prestati dall'Hostal ma per fortuna per cena scegliamo un locale moderno in cui ceniamo bene, Toro Tapas, Beppe mangiando una paella e io con riso iberico pieno di vari tipi di carne e verdure. La pioggia si ferma così, dopo essere passata a cambiarmi le scarpe zuppe, andiamo a mangiare i churros con cioccolata nella cioccolateria San Gines, la più famosa della città, aperta 24 h. Troviamo un tavolo (il pomeriggio di domenica quando eravamo passati li davanti c'era una coda lunghissima). Questa specialità spagnola ci lascia qualche perplessità (i churros fritti nella cioccolata ne cambiano il sapore in modo negativo) ma siamo soddisfatti di averla provata anche nel posto più famoso della città.

Martedì si va al museo Thyssen Bornemisza, prendiamo anche qui l'audioguida che si rivelerà chiarissima e utile. Il museo è ben organizzato, il percorso cronologico si svolge facilmente e si gode davvero la visita. 5 ore bellissime.
Usciamo e mangiamo sulla Gran Via, andiamo in un paio di negozi per qualche regalo (io visito velocemente Primark) e poi andiamo in Hostal per recuperare le nostre valigie.
Si deve andare in aereoporto...
Volo in orario, ed eccoci a casa.

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