Parto con un articolo di una regione di confine. La Valle d'Aosta. La visitanno nel 2012 e non ci siamo più tornati. Non l'abbiamo vista in inverno e non conosciamo quindi la sua versione sciistica.
Ho un ricordo molto bello di una regione ricca, che può offrire molto ad un turista. Un'ospitalità genuina e di qualità.
Ed ecco il racconto di quella vacanza.
Io e Giuseppe, approfittando di un cofanetto regalatoci da
mia sorella e mio cognato per aver fatto da padrini al secondo
nipotino, abbiamo prenotato due notti presso la Maison de Noé ad Arnad.
Nessuno di noi era stato prima in Valle d’Aosta, abbiamo così pensato
che fosse l’occasione giusta per conoscere anche questa parte di Italia.
Siamo partiti venerdì 31 Agosto con previsioni meteo che non
lasciavano molte speranze: avremmo trovato tre giorni di pioggia! Ma
ormai era tutto prenotato! Il viaggio da Mestre è più corto di quanto si
possa pensare: infatti tutto il percorso può essere fatto in
autostrada. Siamo partiti alle 8 circa e siamo arrivati in terra
valdostana verso le 11.15. Prima tappa a Pont-Saint-Martin ad ammirare
il ponte romano che le da il nome, perfettamente conservato. Direi che è
stato uno splendido biglietto da visita per questa regione.
Innanzitutto dopo aver trovato pioggia per strada siamo arrivati qui con
il cielo sgombro e il sole che ci riscaldava. Abbiamo
parcheggiato vicino al parco pubblico (che ci ha impressionato per la
perfezione del taglio dell’erba) e abbiamo fatto due passi per
raggiungere il ponte che avevamo intravisto dall’auto. Suggestivo,
grazie anche alla presenza dei resti di un castello proprio alla sommità
del colle al lato sinistro del Ponte (per chi guarda). E’ possibile
camminare “sotto” il ponte e ammirare il torrente Lys che gli passa
sotto. E’ possibile inoltre visitare gratuitamente un piccolo ma
interessante e moderno museo dedicato interamente al ponte, alla sua
storia passata e presente con dettagli sui lavori di restauro. Ci
vogliono pochi minuti ben spesi. Penso proprio che valga la pena fare
una tappa in questa cittadina.
Seconda tappa prevista: il Forte di Bard.
E’ ormai la vera porta di ingresso della regione. Hanno puntato
moltissimo su questo edificio imponente per lanciare l’immagine
turistica della regione e devo dire che hanno fatto bene. E’ possibile
lasciare l’auto in un parcheggio a pagamento, l’entrata al forte è
gratuita tranne per gli spazi espositivi. Quando ci siamo stati noi
abbiamo deciso di non vedere le mostre perché non ci interessavano.
Abbiamo però preso i 4 ascensori che portano ai vari livelli del forte,
abbiamo fatto un po’ di foto e gironzolato, abbiamo visto una bella
esposizione di un artista del legno, gratuita. E ci siamo fermati al
secondo piano (se non erro) per visitare il bellissimo borgo di Bard.
Fantastico! Caratteristico e tenuto benissimo.
Abbiamo proseguito verso Arnad dove prima di recarci alla Maison de
Noé abbiamo mangiato dei panini che ci eravamo portati da casa nel
giardino pubblico dietro la chiesa romanica. Da fuori è splendida.
Purtroppo era chiusa e in seguito non abbiamo avuto l’occasione di
tornarci per visitarla dentro. Dal parco è possibile scorgere il
“centro” della cittadina e i due castelli che ne fanno parte. Uno
(Castello superiore) è poco più che un rudere ed è privato, l’altro (il
castello inferiore) non sembra particolarmente interessante (ma è solo
mia impressione personale) è della Regione che lo sta ristrutturando.
Raggiunta la Maison de Noe, in frazione Revine, abbiamo dovuto
attendere un po’ perché il gestore stava tagliando l’erba e noi non
sapevamo bene dove andare… comunque se cercate tranquillità e pace qui
troverete tutto quello che desiderate. Vi troverete in un piccolo borgo
in parte ristrutturato per ospitare la Maison, immerso nel verde. Camere
completamente in legno, non c’è televisione, bagno un po’ piccolo ma
bellissimo. Ci siamo rinfrescati un attimo e siamo ripartiti verso Fenis
per ammirare (è il caso di dirlo) il famoso castello. Incantevole, è
proprio quello delle fiabe. Da fuori è puro spettacolo da fotografare
più volte. Siamo arrivati giusto in tempo (avevamo parcheggiato più
avanti vicino alle scuole) per partire con la visita guidata (5 euro).
Avevo letto che qualcuno si era lamentato perché dentro al castello il
mobilio non è più quello autentico e quindi si diceva che non valesse la
pena fare la visita. Io penso invece che meriti la visita guidata in
quanto viene spiegata la storia del Castello e si può comprendere almeno
come fosse utilizzato. In effetti dentro non vedrete niente di più di
quello che si può vedere in altri castelli, ma la visita è comunque
piacevole e potrete ascoltare anche il racconto di una leggenda che le
persone del luogo si tramandano …
Il programma base per il primo giorno era stato portato a termine
così io e Beppe abbiamo deciso di chiudere la giornata fermandoci a
Chatillion e Saint Vincent. La prima può essere tranquillamente
trascurata (che nessuno si offendi però), la seconda è ancora una volta
la dimostrazione di come in questa regione tutto sia ordinato e pulito
(spesso mi sono trovata a pensare a quante somiglianze ci siano con il
Trentino Alto Adige). Il Casinò è sicuramente l’attrattiva principale.
Noi non ci siamo andati visto che comunque Venezia ce ne offre due.
Abbiamo fatto una passeggiata per la via principale fino alla bella
chiesa. Ci siamo fermati a bere un aperitivo in un bar. Tornando
all’auto ci siamo accorti della presenza su alcuni muretti di calchi
(sulla sabbia) delle mani degli attori che sono stati premiati negli
anni con la Grolla d’Oro. Ricorda vagamente una più famosa wall of fame
ma è divertente confrontare la grandezza del proprio palmo con quella di qualche
personaggio famoso.
Rientrati ad Arnad siamo subito andati a cena (alle 19.00), in
pizzeria: L’Armanac de Toubie. Il locale è molto carino e non possiamo
dire di aver speso molto o aver mangiato male, ma per tutta la notte ho
bevuto litri d’acqua, un po’ troppa rispetto alle pizze a cui sono
abituata. Abbiamo anche preso un dolcetto. Io il semifreddo al pane
nero, da provare!
Sabato ci siamo svegliati con calma (mai dormito così tanto in
vacanza!), pioveva già e siamo andati a fare colazione. Per una persona
golosa come me non trovare dolci è stato un piccolo trauma, ma mi sono
rifatta mangiando la buonissima marmellata preparata da Andrea, il
gestore, con la frutta del giardino. Dopo esserci riempiti la pancia e
preparati siamo partiti in direzione Aosta, ma prevedendo di fermarci
prima a vedere il Castello di Issogne, su consiglio di Andrea. Mai
consiglio fu più azzeccato. Da fuori non è altro che un imponente
palazzo signorile. Dentro però è davvero bellissimo. La visita guidata
(sempre 5 euro) è stata fatta solo per noi. Si passa da una parte
all’altra del castello ammirando affreschi interessanti. Anche qui il
mobilio non è sempre autentico ma rende benissimo l’idea. A me
personalmente è piaciuto molto di più l’interno di questo castello che
quello di Fenis.
Sotto una pioggia sempre più forte ci siamo diretti tramite
autostrada verso il capoluogo di regione. L’idea era quella di ripararsi
dalla pioggia al museo archelogico dove c’era anche una mostra
temporanea su Kandinskij. Abbiamo parcheggiato vicino all’arco di
Augusto. Equipaggiati di ombrello e impermeabile (faceva pure freddo)
abbiamo iniziato la visita di questa città. Ancora una volta ciò che
avevo notato il giorno prima: pulizia, ordine e manutenzione
straordinari. La Porta Pretoria è in fase di ristrutturazione quindi non
abbiamo potuto ammirare in tutta la sua bellezza questo monumento.
Camminando sotto la pioggia abbiamo raggiunto piazza Chanoux, elegante e
signorile. L’hotel de Ville (municipio) è un palazzo imponente e
affascinante, davanti alla sua facciata un monumento ai caduti delle due
guerre mondiali. Abbiamo raggiunto il museo archeologico e abbiamo
optato (pessimisti su un miglioramento del tempo) per l’acquisto
combinato del biglietto per la mostra di Kandinskij e quella di De
Chirico al prezzo di 8 euro anziché 10. Il museo archeologico è
gratuito! E vi consiglio vivamente di andarci. Non occuperà molto del
vostro tempo ma vi permetterà di conoscere al meglio la storia della
città, in più hanno ricostruito alcuni ambienti rendendo leggera la
visita!
Dopo la visita al museo siamo andati a vedere la mostra su
Kandinskij. Premetto che io non amo la pittura contemporanea. Non
capisco nulla di espressionisti, simbolisti, cubisti, astrattisti.
Quindi da assoluta profana del genere la mostra mi è piaciuta perché
secondo me era ben distribuita, con presenza di opere interessanti di
altri pittori e con spiegazioni utili alla comprensione ma non
eccessivamente lunghe. Finita la nostra visita siamo andati verso la
Cattedrale con l’idea di trovare un posticino per mangiare. Abbiamo
optato per il birrificio/brasseria B63 e siamo stati molto fortunati.
Ottimo locale: piacevole l’atmosfera, buono il cibo (ho mangiato lo
sformatino di melanzane alla parmigiana, squisito). Io non bevo birra
ma visto l’occasione ne ho ordinata una (mi sembra fosse Swing) e l’ho
buttata giù senza troppo sforzo! Davvero un locale da consigliare!
Rifocillati e con qualche speranza nel miglioramento del tempo
atmosferico visto che ormai la pioggia si era fatta quasi impercettibile
e qualche raggio di sole si intravedeva tra le nuvole, abbiamo visitato
la Cattedrale, e il vicinissimo Criptoportico. Siamo poi andati verso
la zona archeologica caratterizzata dalla presenza del teatro romano.
Qui a differenza di altri siti archeologici italiani, il teatro non è
chiaramente individuabile nei suoi elementi principali ma è comunque un
posto da visitare (anche questo gratuito) perché i resti sono numerosi e
interessanti
Siamo andati verso il Complesso di Sant’Orso dove abbiamo visitato la
chiesa e il chiostro. Siamo stati anche a vedere la basilica di San
Lorenzo (vi si accede da dietro l’attuale chiesa sconsacrata dove fanno
mostre) e si ammirano i resti archeologici in un percorso museale (anche
questo grauito). Il sole ormai ci faceva compagnia abbiamo così’ deciso
di andare velocemente a vedere la mostra su De Chirico e poi di tentare
di raggiungere Courmayeur per vedere da vicino il Monte Bianco. La
mostra su De Chirico l’ho trovata un po’ noiosa (sempre commento da
profana) … ripresa l’autostrada in poco tempo siamo arrivati a scorgere
la maestosa mole del Monte Bianco. I paesaggi sono molto belli e non ci
si accorge nemmeno di salire di quota (a differenza di quello che
succede nel nostro Veneto dove quasi tutte le mete sopra i 900 metri
richiedono un po’ di tornanti e strade strette). Dopo essere stati
fermati dai carabinieri per un controllo stradale siamo giunti nei
pressi della notissima località. Abbiamo trovato parcheggio e ci siamo
incamminati verso il centro. La cittadina è molto carina, ben curata e
con bei negozi. Ovviamente la bellezza qui è principalmente legata al Monte che
sovrasta tutto e tutti. Noi lo abbiamo visto innevato di fresco!!! Abbiamo mangiato un ottimo gelato e io ho
fatto pure acquisti in un negozio.
Siamo rientrati ad Arnad e dopo una doccia siamo usciti nuovamente
per la cena. Abbiamo optato per l’Old Valley Pub di Arnad. Abbiamo
mangiato un panino e bevuto una buona bottiglia di vino della zona (ma
non ricordo proprio quale fosse). Una delle cameriere era davvero
simpatica. Insomma anche questo un posto da consigliare (fanno anche un
po’ di cucina) anche se un po rumoroso (ma da un pub non ci si può mica
aspettare pace e silenzio!).
Domenica mattina il tempo era ancora grigio. Dopo colazione abbiamo
deciso di essere ottimisti e ci siamo diretti verso Breuil-Cervina. La
strada in questo caso è una statale, comunque agevole. Siamo arrivati
sotto al Cervino… ma le nuvole lo coprivano completamente. Abbiamo
passeggiato e preso un caffè. La località non è interessante, le
costruzioni sono di dubbio gusto e sparse, è molto chiaro che ai tempi
della costruzione di questi edifici un piano regolatore non c’era.
Ancora una volta la bellezza è tutta nella natura: molte cascatelle,
montagne alte e innevate! Abbiamo ripreso la macchina e siamo tornati
indietro. A pochissimi chilometri sulla sinistra scendendo si trova il
Lago Blu. E’ proprio al lato della strada. Un piccolo ma delizioso lago
di montagna, sembra di essere isolati dal mondo invece si è ad un passo
dalla strada. Incredibile! La giornata grigia ha dato una colorazione
verde al lago. Abbiamo fatto un sacco di foto. Le nuvole hanno creato
dei cambi di luce e riflessi nel lago ogni minuto diversi. Bellissimo!
Ripresa l’auto ci siamo fermati poco più avanti presso un lago per pesca
sportiva a dare un’occhiata. Scesi ancora ci siamo fermati alla funivia
di Buisson per raggiungere il paese di Chamois. Questo paese è
raggiungibile solo tramite questa funivia. Dal paese è possibile
raggiungere il lago di Lod tramite una seggiovia o a piedi. Noi abbiamo
preso la seggiovia all’andata e siamo tornati a piedi (circa 20 minuti).
In questo lago è consentita la pesca. Ci sono alcuni bar, ristoranti.
Noi ci siamo fermati Da Bruna. Io ho mangiato un buon tomino! Molto
simpatici i gestori. Peccato per il freddo, il sole ha deciso di venire
fuori definitivamente una volta giunti alla funivia per scendere! Che
sfortuna. Ormai era ora di dirigerci verso casa. Consiglio una
gita a Chamois perché il panorama è molto bello e vi troverete in un
posto unico data l’impossibilità di accedere con le auto a questo paese
Nonostante il brutto tempo i 3 giorni sono volati, ho visto posti molto
belli e sono sicura ce ne sono altrettanti da scoprire in questa piccola
e verde regione.
Vi aspetto alla ...seconda Regione, ciao!
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