domenica 22 giugno 2025

Camminata in solitaria da Passo Falzarego a Rifugio Scotoni

 Sabato 21 giugno 2025, approfittando dell'evento Dolomiti Bike Day a cui Beppe ha partecipato con la sua bici da strada, sono tornata in montagna per una delle mie escursioni in solitaria.

Per vari impegni e problemi erano 3 mesi che non vedevo le mie amate vette. Pertanto ero in fibrillazione come un drogato in crisi di astinenza.

Da Passo Falzarego ho preso il sentiero 424 per il Passo Valparola, c'erano nuvole basse e ancora un po' di foschia. Ma immergermi in un sentiero deserto nonostante si trovi a pochi passi dalla strada mi ha dato subito tanta serenità. Arrivata al Forte della Prima Guerra Mondiale, sede di un Museo, ho seguito la strada asfaltata per giungere al Rifugio Valparola e bere un caffè.

Con qualche difficoltà nel trovare l'inizio del sentiero 20a ho iniziato a dirigermi verso il Rifugio Scotoni. E fortunatamente il meteo ha iniziato a sorridermi e le nuvole si sono diradate.

Il percorso non è particolarmente lungo e non presenta particolari difficoltà. Solo un paio di punti bisogna prestare massima attenzione, bisogna infatti affrontare alcuni tratti brevi di ghiaione. Inoltre ci sono altri due punti in cui non è chiaro dove prosegue il sentiero e il rischio è di uscire troppo dal tracciato. Il dislivello totale che ho affrontato è di 300 metri ma sono quasi interamente concentrati in un punto che quindi diventa quello più faticoso. Una salita ripida con piccoli tornanti su roccetta. Fossi stata in compagnia probabilmente ci avrei messo anche di più ad affrontarla. Una volta superata però la soddisfazione è stata totale. Il paesaggio, sempre deserto, che mi si è presentato mi ha emozionata enormemente. Panorama favoloso e quiete verde.

Dopo essermi goduta alcuni momenti di puro relax e gioia, ho proseguito quasi interamente in discesa.


Il benvenuto al Rifugio me lo hanno regalato due bellissimi alpaca.

Due ore e 10 di cammino effettivo (anche se facendo foto non sempre stoppavo l'orologio) per 6.7 km e i 300 metri di dislivello di cui vi parlavo.

Ero già stata, settembre 2020, in quel Rifugio durante un escursione ad anello da Capanna Alpina per Forcella Lagazuoi. Me lo ricordavo molto carino e lo confermo. Mi sono seduta, ho mangiato fragole e mirtilli con yogurt e ho bevuto acqua e sambuco. Mi sono riposata e ho fermato i miei pensieri nel mio quaderno. Ho quindi ripreso il cammino per scendere a Capanna Alpina, seguendo poi il sentiero per la località Sciarè.

Quasi 4 km per 57 minuti di cammino, dislivello in discesa...tanto per le mie ginocchia, sicuramente almeno 400 metri.

Ancora una volta camminare da sola mi ha regalato emozioni bellissima, mi stimola ad essere più forte, mi obbliga a non lamentarmi, mi costringe a trovare soluzioni. Penso tiri fuori la parte migliore dell'Elisa "camminatrice".

Non dico che mi piace di più camminare sola che con amici, ma mi piace in modo diverso. Sono due modi diversi di vivere la montagna, entrambi nobili e arricchenti. Non potrei rinunciare a nessuna delle due.

Chiudo dicendo che se una cosa ci piace, ci appassiona, l'amiamo fare, dobbiamo farla! Dobbiamo trovare il modo di vivere le nostre passioni anche se non abbiamo sempre qualcuno con cui condividerle.

A volte possiamo pensare che fare le cose da soli sia da sfigati, io credo che rinunciare a esaudire nostri desideri perché siamo da soli sia da sfigati!

Voi che ne pensate?

lunedì 2 giugno 2025

Primo maggio alla scoperta di una provincia fino ad ora ignorata (erroneamente)

Per il ponte del Primo Maggio 2025 decido di passare qualche giorno in Provincia di Piacenza. 

Non una scelta classica, è vero. Un paio di borghi li conoscevo di fama da tempo, poi la visione del programma Rai3 "Il borgo dei borghi" ha dato la sua spinta finale per la scelta.

Così giovedì  01 maggio siamo partiti alla volta di Castel D'Arquato. Abbiamo parcheggiato poco fuori le mura e abbiamo preso un gelato. Ci siamo diretti verso il centro storico e devo dire che questo borgo è quello che in assoluto mi è piaciuto di più. Ben conservato, molto pulito, piacevole davvero passeggiare tra le sue stradine. Un po' di turisti come è giusto che sia data la giornata festiva ma tutto sommato una situazione ideale. 

Abbiamo fatto qualche foto e abbiamo deciso di spostarci a Vigoleno, borgo molto più piccolo.

Avrei pranzato volentieri li ma non sapevamo che c'erano solo due possibilità così abbiamo deciso di andare a Busseto dove abbiamo atteso tantissimo per essere serviti al Bar della piazza. Dopo un toast e una bibita andiamo al Teatro Verdi e compriamo due biglietti per la visita guidata di questo piccolo, molto carino, teatro che il cittadino illustre a cui fu dedicato non visitò mai pur avendo pagato un palco. Devo dire che la visita al Teatro l'ho trovata interessante, sinceramente non ho apprezzato il fatto che in 15 minuti scarsi siamo entrati e usciti. Avrei preferito avere qualche minuto in più anche se c'è poco da vedere. 

Ci siamo spostati nella frazione di Roncole per visitare la casa natale d Giuseppe Verdi. Consiglio vivamente questo piccolo museo perché pur essendoci molto poco da vedere l'interattività permette di godere di una visita comoda ma interessante.

Ci spostiamo nella struttura che ci ospiterà per le due notti che abbiamo prenotato (tramite booking): Azienda Agricola Pizzavacca.

Abbiamo una bella stanza, molto grande. Doccia e riposo, usciamo per una passeggiata in mezzo ai frutteti dell'azienda e poi ci sediamo all'Osteria per un aperitivo davanti alle vigne. 

Io assaggio un vino della zona, l'Ortrugo. Mi piace molto perché pur essendo fresco e frizzantino ha un gusto abbastanza deciso.

Ceniamo all'osteria provando i due primi in carta, un secondo e un dolce. A cena ordino un vino rosso, sempre della zona. Un Gutturnio. Anche questo lo trovo un buon vino. 


Venerdì 02 maggio lo dedichiamo alla Val Trebbia, distante un'ora circa da dove alloggiamo.

La mia idea è quella di fare una escursione (breve) a Pietra Perduca e Pietra Parcellara (val trebbia), purtroppo il navigatore ci fa intraprendere un sentiero con l'auto non adatto. Perdiamo molto tempo ma alla fine riusciamo comunque a salire sopra la chiesetta di Pietra Perduca così da scattare alcune foto al panorama, bellissimo devo dire.

Ci dirigiamo verso Bobbio dove cerchiamo subito un posto per pranzo. Facciamo bene perché dopo qualche minuto il bar dove ci sediamo si riempie. Io assaggio la torta di patate piacentina. 

Visitiamo questo splendido borgo: prima la Concattedrale, poi il Ponte del Diavolo, sicuramente il posto più famoso di tutta Bobbio, poi l'Abbazia di San Colombano e infine visitando il Castello Malaspina (perdibile) da cui è possibile vedere il panorama, secondo un'ipotesi di alcuni studiosi, che Leonardo Da Vinci avrebbe dipinto alle spalle della sua Monna Lisa.

Prima di rientrare a Soarza, in agriturismo, ci dirigiamo verso Brugnello per ammirare i Meandri di San Salvatore. Il fiume Trebbia in questo punto segue il paesaggio creando un panorama suggestivo. Brugnello è un borghetto fiabesco. La stradina per arrivarci è molto stretta e non c'è parcheggio. Sinceramente pensiamo che sarebbe cosa carina dare questa informazione all'inizio della salita, evitando alle auto di arrivare fino al borgo e non poter fermarsi. Noi ci siamo girati e abbiamo parcheggiato lungo la strada ad un paio di chilometri. In ogni caso si resta il tempo di fare qualche foto ammirando il panorama da alcune terrazze. 

Rientriamo in Agriturismo e ceniamo con una pizza sempre all'Osteria Pizzavacca.

03 maggio

Dopo aver fatto acquisti allo spaccio dell'azienda Agricola, facciamo una buona colazione e lasciamo la struttura che ci ha ospitati. Andiamo a fare una breve passeggiata all'Oasi Giarola che si trova a pochi chilometri. Un piccolo Lago vicino al Po. La giornata non è particolarmente soleggiata e sono già presenti le zanzare! 

Ci spostiamo verso Grazzano Visconti il borgo creato, agli inizi del Novecento, dal Duca Giuseppe Visconti di Mondrone basandosi sulla sua passione per il Medioevo. Sinceramente l'ho trovato davvero piacevole, avevo paura fosse una specie di trappola per turisti. Non nego che non ci siano cose poco genuine ma nel complesso ho trovato un borgo molto carino e molto ben tenuto. Vissuto e piacevole da ammirare. Non abbiamo visitato il Castello che è originario del Trecento e che ha un giardino che sicuramente merita la visita. 

Abbiamo pranzato, bene, in uno dei ristoranti presenti. 

Abbiamo lasciato la Provincia di Piacenza per rientrare a casa.


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